CAN LOVE BORN ANYWAY?
5° ed ultima parte:
LA CRAVATTA
Vegeta chiuse gli occhi, e sorrise
mormorando “Che sciocca…”, richiudendo il biglietto che Bulma gli aveva lasciato
sopra il letto. Era per davvero una sciocca, come poteva credere alle
sciocchezze di Kakaroth?
E poi, improvvisamente e dolorosamente, la verità gli si parò davanti come un
lampo di luce.
Lui era il principe dei saiyan, e se fosse morto per mano dei cyborg la sua
stirpe e il suo sangue reale sarebbero scomparsi per sempre.
Questo non doveva succedere.
Il principe dei saiyan aveva il dovere di procreare e di tramandare di
generazione in generazione il suo genio nel combattimento. E per procreare aveva
bisogno di una donna. E non una donna qualunque, ma la più intelligente, la più
bella, la più meravigliosa che avesse mai incontrato.
Perchè aveva tentato di negarlo a sé stesso?
E Trunks, quel ragazzo incredibile che era riuscito a trasformarsi in Super
saiyan, cosa che neanche lui era riuscito a fare... non era forse un degno
erede, meritevole di venire alla luce?
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”Ma quella non è Bulma Briefs?”
”Ha vinto il primo premio WorldTech, mi pare… è tanto intelligente quanto
zitella!”
”Ah ah, ma guarda com’è conciata. Che donna priva di classe…non mi sorprende che
non abbia neanche un accompagnatore!”
Incuranti del fatto che lei potesse sentirle, le altre donne presenti al
ricevimento si divertivano a spettegolare alle sue spalle. Bulma non ne poteva
più, voleva andarsene immediatamente da quel posto! Quella che sarebbe dovuta
essere la serata più bella della sua vita si stava rivelando una delusione
completa.
Certo, tutti le facevano i complimenti e si congratulavano con lei, ma Bulma
sapeva riconoscere perfettamente la falsità di quelle parole: loro la odiavano e
la invidiano, ed ognuna di quelle persone credeva di meritare il premio
WorldTech molto più di quanto lo meritasse lei.
Gli occhi le pungevano e avrebbe voluto piangere, urlare contro tutti, strillare
come faceva di solito, ma era cresciuta. Inoltre sapeva bene che, da casa, i
suoi genitori e i suoi amici la stavano guardando. E probabilmente anche Yamcha
aveva acceso la Tv... ma Bulma non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di
vederla crollare in diretta televisiva.
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Vegeta camminava tra la folla con passo veloce e ansioso. Voleva trovarla,
gridarle che anche lui ci credeva, adesso!
Ed infine la vide: la riconobbe subito per quel suo corpo sinuoso e perfetto
avvolto da un abito da sera dello stesso colore dei suoi occhi… e dei suoi
capelli, che erano stati lisciati per l’occasione. Era ancora più bella senza
quell’orribile cespuglio di riccioli in testa, pensò Vegeta avvicinandosi.
”Che diamine hai fatto ai capelli?” le disse sbucando dietro alle sue spalle e
facendole prendere un colpo.
Ma quando si voltò e si ritrovò Vegeta davanti, Bulma dovette combattere con sé
stessa per non saltargli al collo e baciarlo dappertutto.
”Alla fine sei arrivato… Ce ne hai messo di tempo!” lo punzecchiò, sorridendo.
”Sempre la solita arrogante! Se ci ho messo tanto tempo è perché quell’idiota
d’un terrestre che sta davanti alla porta non voleva farmi entrare… perché non
avevo la cravatta.” si lamentò lui. Difatti Vegeta non era riuscito ad annodarla
e l’aveva arrotolata ed infilata dentro la tasca della giacca.
”Qui l’uomo non entra se non ha la cravatta. Cielo… Non voglio sapere allora
come hai fatto a passare…” disse Bulma immaginando quale tragica fine aveva
fatto il portinaio. Poi si avvicinò a Vegeta sfilandogli la cravatta dalla tasca
e dicendo “Ora ti spiego come si mette. Vedi, va annodata attorno al colletto
della camicia… Così!”
Il suo respiro era diventato più soffocato ed era conscia che era la sua
vicinanza il motivo dei suoi fremiti.
Lui invece la guardava in volto trattenendo il respiro e lasciandola fare, ma
quando Bulma gli sfiorò il collo, rabbrividì inconsciamente. Il suo tocco era
delicato, carezzevole…
”Poi si fa così, vedi… lasciando scendere l'estremità più lunga sul torace.”
Lei poteva quasi sentire il suo corpo contro il proprio, erano così vicini che
praticamente si stavano toccando.
Vegeta non avrebbe potuto muoversi neppure se la sua vita dipendesse da quello,
ma non era sicuro di quanto ancora potessero restare fermi così, a guardarsi
negli occhi.
”Ma a che serve? Sembra un guinzaglio… Stai cercando di farmi diventare il tuo
cagnolino da portare a passeggio?” disse cercando di riacquistare la sua
freddezza di sempre.
”In effetti è un oggetto piuttosto inutile…” mormorò Bulma, che ora fissava la
cravatta.
”Non credo mi piaccia. Sembra un cappio.” Concluse infine Vegeta, strappandosela
di dosso. Bulma lo lasciò fare e lo guardò estasiata sbottonarsi i primi bottoni
della camicia.
”Sai che ti dico? Hai ragione, al diavolo la cravatta! Tu stai benissimo anche
così.”
Vegeta arrossì al complimento, borbottando qualcosa di indecifrabile sottovoce…
dopodichè, senza alcun preavviso, prese Bulma tra le braccia, stringendola a sè.
Lei si lasciò semplicemente abbracciare, tutta felice e consapevole degli
sguardi invidiosi delle donne che, sino a qualche minuto prima, l’avevano
criticata e derisa.
Rimasero così, stretti l’uno all’altra, per dei momenti che sembravano infiniti…
Bulma avrebbe voluto chiedergli il perché di quell’improvviso interesse nei suoi
confronti, ma decise che era meglio non rovinare tutto con delle domande
inutili. Che importanza aveva, infondo? Non era tutto giusto e perfetto così? La
ragazza sorrise e con il cuore colmo di gioia pensò che forse era davvero quella
la serata più bella della sua vita.
Intanto dall’altra parte del palco, aldilà del sipario, il presentatore stava
premiando un certo Dottor Zoidberg (già, proprio quello di Futurama! – nda) per
l’invenzione più futuristica dell’anno.
”Tra poco toccherà a te, vero?” le sussurrò Vegeta ad un orecchio.
”Sì… è un premio molto importante, non sai quanto ne vado fiera…” disse Bulma
con un po’ di fatica: la sua stretta, seppur leggera, le toglieva il respiro.
”Ed io che ti ho sempre dato della stupida…”
Stava diventando troppo difficile pensare anche per lui, ora che erano chiusi in
quell’abbraccio... ora che erano entrambi meno soli.
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La famiglia Son al gran completo era seduta in salotto davanti alla televisione,
in attesa di vedere la premiazione di Bulma.
”Anch’io da grande diventerò uno scienziato famoso quanto Bulma…” disse Gohan
con aria sognante, facendo scoppiare Chichi in lacrime.”Oooh, tesoro! Lo sarai
di sicuro!” disse abbracciandolo al collo.
Goku inarcò il sopracciglio. “Io veramente preferirei che tu diventassi un
guerriero forte quanto tuo padre!” Gohan e Chichi si misero a ridere, ma si
fermarono quando sentirono l’annunciatore presentare Bulma.
”E’ una donna bellissima oltre che una rivelazione nel campo tecnologico e
scientifico. Signore e signori, il premio WorldTech dell’anno va alla signorina
Bulma Briefs!”
Il sipario si aprì e l’immagine fantascientifica di Bulma e Vegeta che si
baciavano appassionatamente apparve sullo schermo della Tv. La mascella di
Chicchi toccò terra, mentre Gohan si tappava gli occhi con le mani.
Goku invece sorrise e disse a bassa voce “Trunks, credo proprio che in quest’epoca
nascerai con netto anticipo… grazie al sottoscritto!”
FINE