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Autore: Lully Cullen    07/03/2012    7 recensioni
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<< Isabella, hai mai guidato ? >> mi domandò afferrando la sua giacca di pelle. Scossi il capo.
<< No, Charlie teme di ritrovarsi abbracciato ad un albero >> Scoppiò a ridere, e mi stupii di non aver balbettato.
<< Okay, allora appena finisce Lauren, la riaccompagniamo, in modo da spiegarti tutto con calma >> Uscimmo e un senso di panico mi invase.Io e lui?Soli?
 
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve ragazze! Come state? Scusate il ritardo ma i corsi pomeridiani mi portano via tantissimo tempo, contando che poi i corsi sono di matematica.. aiuto!

Vi ringrazio come sempre con tutto il cuore! Siete davvero fantastiche!

Mi fa davvero piacere sapere cosa ne pensate della storia, soprattutto mi diverto quando scrivete i vostri piani diabolici, beh: GRAZIE!

 

Naturalmente vi ricordo la mia pagina face book

http://www.facebook.com/pages/Lully-Cullen/364455126902230

Buona lettura! Ci leggiamo giù!

 

 

 

 

Capitolo 6.

Pov Edward.

 

Arrivai a scuola guida con netto anticipo, aprii la porta e salutai Lizzie che stava discutendo con quel sempliciotto di Mike Newton.

<< Non è possibile fare nulla? Insomma non possiamo essere in quattro invece che in tre? >> mormorò dispiaciuto Mike mentre fissava le prenotazioni delle guide dispiaciuto.

<< Guarda, lì c’è Edward, veditela con lui >> rispose Lizzie aggiustandosi la montatura nera degli occhiali da vista. Mike si voltò verso di me e mi sorrise, io mi avvicinai e mi appoggiai al banco scrutando  il foglio delle prenotazioni.

<< Ciao Edward, volevo sapere se era possibile venire a fare le guide lo stesso giorno e alla stessa ora di Isabella Swan >> mi espose il suo problema imbarazzato mettendosi una mano nei capelli e abbassando lo sguardo.

<< Come mai ? >> Cosa voleva questo sempliciotto dalla mia ragazza?

<< Beh ecco, ho una cotta colossale per lei amico, e vorrei starle vicino e dichiararmi al momento opportuno >> Serrai la mascella e strinsi i pugni fino a far sbiancare le nocche; feci un respiro profondo e gli sorrisi, uno dei sorrisi più finti del mondo.

<< Mi dispiace Mike, ma è impossibile, le date e gli orari sono già pieni, e in auto posso portare solo 3 persone. >> lui annuì sconfitto e mi sorrise.

<< Va bene, tranquillo. Peccato, volevo solo restringere i tempi, a scuola ci sono un sacco di ragazzi che fanno apprezzamenti su di lei, e io li picchierei a sangue uno ad uno >> mi si mozzò il respiro. Mike mi salutò e io mi sedetti sulla poltroncina rossa a rimuginare sulle parole del ragazzo. Si, Isabella era una ragazza stupenda, era timida, goffa, ma anche solare e scherzosa; mi ero innamorato di lei da quando si scontrò con quella porta di vetro. Furono i suoi occhi a rapirmi; quel cioccolato fuso con piccole screziature più scure che ti faceva perdere un battito quando ti fissava.

Certo, immaginavo che piacesse a qualche ragazzo, ma trovarsi faccia a faccia con un suo pretendente che ti dice che ci sono degli apprezzamenti sulla tua ragazza ti facevano ribollire il sangue.

Avrei urlato al mondo intero il mio amore per Isabella, ma cosa avrebbero detto le persone? Oh, al diavolo! Noi ci amavamo, solo questo contava.

Quando arrivarono le allieve ( tra cui Isabella ) le salutai ed entrammo in auto; ero molto nervoso, non ne facevo passare una a nessuno, e invece di spiegare gli errori con calma, come facevo sempre, mi arrabbiavo come un deficiente.

Arrivò il turno di Isabella, si fermò all’incrocio ( che io guardai distrattamente ) e le diedi via libera per continuare, quando una macchina spuntò all’improvviso dal nulla, Bella frenò di botto e mi alterai. Non con lei, ma con me stesso. Avrei dovuto lasciare i problemi da parte e concentrarmi sul mio lavoro, invece stavo facendo tutto il contrario; non mi ero accorto di nulla, tanto che non avevo nemmeno utilizzato i doppi comandi.

<< Ma sei impazzita? Cosa diavolo ti salta in mente! Frenare in questo modo, volevi ammazzarci tutti? >>  domandai mentre l’ira si stava impossessando di me. Mi arrabbiai con  lei, e sbagliai. Perché stavo riversando su di lei tutta la mia frustrazione e la mia rabbia, perché non era da me comportarmi così. La litigata finì con fare plateale: Isabella scese dalla macchina e se ne andò.

Complimenti Edward.

 

Due ore più tardi quando avevo finito le lezioni e dopo essermi ripreso, tentai di chiamare Bella, che rifiutò la mia chiamata. Mi stesi sul divano del mio appartamento e chiusi gli occhi; la mia ricerca della “pace interiore “ fu interrotta dal suono del campanello di casa, sbuffai e andai ad aprire, trovandomi Emmett, Rosalie, Alice e Jasper davanti casa.

<< Sembri nonno Anthony,Edward!Datti una mossa, afferra quella giacca, andiamo a divertirci! >> mormorò entusiasta Emmett mentre mi andava a prendere il cappotto e mi trascinava fuori di casa.

<< Emmett, non mi va! >> Protestai mentre mi spingeva in auto. Insomma, un po’ di rispetto! Volevo deprimermi per amore, cosa c’era di male? Magari sarei finito davanti al televisore con un barattolo di gelato alla nutella, una scatoletta di Kleenex e il film “ I passi dell’amore “, facendo la figura della femminuccia che si commuove di nascosto.

Al diavolo, il mio era un piano perfetto!

<< Sbrigati, la vecchiaia è arrivata e tu non te ne sei nemmeno accorto! >> rispose Alice ridendo. Mi infilai il giubbotto e guardai il panorama fuori dal finestrino.

Avevo deciso. Mi sarei ubriacato e sarei andato a cantare una serenata a Bella, poco importava se fosse uscito il capo Swan con una pistola, avrei continuato a cantare fino a che Bella non fosse scesa e non mi avesse perdonato.

Arrivammo al “ Seven “ , un locale con musica dal vivo, entrai con una faccia che parlava da sola ( stile sono depresso : non avvicinatevi, sono come il fumo passivo ), andai al bancone e ordinai un Capiroska; prima mi sarei ubriacato, prima sarei andato dalla mia Bella.

 

http://www.youtube.com/watch?v=UDNG4ewIkXk

 

La musica di sottofondo era gradevole, il locale era discreto e ospitale , e infine vi erano un sacco di persone; Emmett mi aveva detto che dopo un certo orario c’era musica House, insomma mi sarei divertito ( secondo lui ).

<< Ben, dammi un long Island. Tu Bells cosa vuoi? >>

<< Niente Jake, ho lo stomaco che mi brucia, quel Russian Roulette mi ha uccisa >> mi voltai verso quella voce conosciuta e sgranai gli occhi. Isabella, la mia Isabella, era lì, con un ragazzone moro e muscoloso.

Chiusi gli occhi per accertarmi che fosse davvero lei, scolai il mio cocktail in un nanosecondo e andai al bancone.

<< Ben, un martini bianco >> dissi al barista. Isabella si girò verso di me e abbassò lo sguardo. Bene, io mi struggevo per lei, e lei se ne fregava!

<< Allora Bells? Basta decido io, Ben un Russian Roulette anche per lei >> Jake si girò verso Isabella e le sorrise.

<< Allora Bella, come stai? >> le domandai iniziando a bere i mio martini, lei abbassò lo sguardo e mormorò un “bene” a malapena sussurrato.

<< Jake, puoi andare? Devo parlare un secondo con Edward >>  Jacob le sorrise e se ne andò a ritmo di musica.

<< Sai Bella, sono davvero patetico. E’ tutta la giornata che ti penso,  e mi dispiace per averti trattata in quel modo, ma Mike Newton era venuto per fare le guide con te, perché voleva dichiararsi, e io sono andato su tutte le furie, e me la sono presa con te ingiustamente. Volevo venire da te questa sera per scusarmi, cantandoti una serenata, e me ne sarei infischiato se Charlie fosse sceso con una pistola , non me ne sarei andato fino a che tu non fossi scesa e mi avresti parlato. E invece sei qui a divertirti. Sono proprio un illuso >> Abbassai lo sguardo sul mio martini e le diedi le spalle per andare via; lei afferrò la mia mano e mi fece voltare.

<< Sono qui perché mi ha trascinata mio cugino, Jake. Non volevo venire, ma mi ha supplicata perché deve cantare con la sua band, e io.. mi dispiace Edward. >> Abbassò il capo e vidi una lacrima solcarle il viso.

<< Scusami, rovino sempre tutto >> mormorò guardando il bicchiere che avevo appena posato sul bancone.

<< Scusami tu, non è vero che sei irresponsabile; se non avessi frenato tu probabilmente saremmo tutti morti…io ero troppo arrabbiato con Newton per poter fare qualcosa. >> ridacchiò e mi abbracciò.

<< Pace? >> domandò mentre un sorriso appariva sulle mie labbra.

<< Pace >> Posai le mie labbra sulle sue e la strinsi a me. Non c’era nessuno a parte me e lei; due metà della stessa mela.

Mi staccai dalle sue labbra e feci sfiorare i nostri nasi.

<< Hai capito Eddino… altro che nonno Anthony, lui alla tua età non sapeva nemmeno a cosa servivano le labbra, oltre che per parlare naturalmente >> Strinsi Isabella a me e mi voltai verso quegli impiccioni dei miei fratelli.

<< Taci Emm. >> lo avvertii.

<< Bellina, ti ringrazio, pensavo che volesse prendere i voti questo idiota qui, invece me la faceva sotto il naso. Vecchio marpione! >> continuò Emmett tirando una pacca sulla spalla di Edward e facendoci vacillare.

<< Ed, non ti accuseranno mica per pedofilia, vero ? Ti verrò a trovare in carcere mio caro >> continuò Jasper.

<< La smettete? Siete terribili >> disse Isabella scoppiando a ridere.

<< Beh, benvenuta in famiglia! >> mormorò Alice abbracciando Isabella.

<< Condoglianze >> disse invece Rosalie << Stare con un Cullen è come firmare un contratto per l’asilo >>.

<< Ma cosa dici fatina? Noi siamo adulti e vaccinati! Oh, a proposito Jazz, domani calcetto! >> Rosalie lanciò uno sguardo a Isabella e scoppiammo tutti a ridere. Ora si che ero felice.

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Vi è piaciuto il capitolo?

Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio!

Ps: purtroppo non potrò rispondere alle vostre recensioni, causa tempo L

Alla prossima ragazze!

   
 
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