Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Sibilla Delfica    08/03/2012    1 recensioni
Nel mio mondo esistevano tre regole importanti: la prima era, mai cedere alla tentazione, come se non l'avessi già fatto, la seconda diceva di non lasciarsi trasportare dalla passione carnale per una persona e terza mai avere rapporti con gli umani.
Naturalmente accompagnate da quelle più ovvie non uccidere e non rivelare la propria vera natura agli umani.
Non sono umano.
Sono un Angelo, la creatura più bella che esista nel intero universo, io sono la tentazione vivente per ogni umana esistente sulla terra.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pov Bryan

Ancora una volta mi trovavo davanti a una scelta dolorosa, che avevo cercato di evitare per molto tempo.

La ragazza della tentazione, la ragazza che non avrei dovuto amare era davanti a me che attendeva solo una mia scelta definitiva, si questa volta sarebbe stato per sempre, niente più illusioni, niente più ripensamenti.

La guardavo, era in piedi lontana da me, i suoi occhi erano ricolmi d'amore e quel amore era tutto per me, anche se io non lo meritavo, perché io l'avevo fatta soffrire, solo sofferenza avevo seminato da quando ero entrato nella sua vita e lei non la meritava.

Lei era un fragile fiore, da curare, da nutrire, ed io non ero quello giusto per questo compito e lei ne era consapevole.

Lo sapeva ma mi amava troppo per andarsene.

Ed eccomi qui a compiere la mia scelta, lasciarla andare per sempre verso una strada più giusta, verso una strada senza ostacoli, senza curve e sicura, oppure portarla con me verso ciò che non si poteva definire nemmeno una strada.

Quel corpo così perfetto , mi attendeva, già immaginavo i nostri corpi muoversi in sincronia mossi solo dal desiderio e dal amore che ci univa in un unico destino, in un comune futuro.

Ma io non potevo, io non... ma al diavolo!

Non potevo rinunciare a lei, alla mia tentazione, anche se avrei dovuto vendere la mia anima a Satana, io la volevo per sempre, si per sempre e ovunque!

Sospirai pesantemente, arrendendomi ormai al desiderio...

Vidi i suoi occhi illuminarsi di una nuova felicità, non riuscivo a non essere eccitato per questa nuova luce.

Quindi non attesi molto per il gesto di consenso , alzai il braccio lentamente e gli feci segno di venire da me.

Avanzò verso di me con passi lenti e incerti, come una bambina che ha appena imparato a camminare e sembra che prima o poi cadrà.

Si fermò davanti alla mia sedia e mi guardò cercando una conferma nei miei occhi, lei a quella distanza faceva nascere in me istinti proibiti per quelli della mia specie.

Volevo sentire quel corpo finalmente sul mio, non potevo più resistere, basta!

Con le mani sfiorai le mie cosce, invitandola a sedersi sulle mie gambe.

Continuando a sostenere il mio sguardo, si sedette su di me e finalmente sentii il calore del suo corpo, non riuscii a capire come avevo fatto a vivere fino adesso, o meglio a esistere.

Allungai le braccia per stringerla a me.

La volevo sentire tutta, tutte le sue curve che fino ad adesso mi ero negato, tutto quel calore che avevo rifiutato sfacciatamente, volevo sentirla finalmente mia!

Quindi per stringerla ancora meglio mi alzai.

Ora si che era mia, mia era il mio aggettivo preferito, e sempre lo seguiva al secondo posto come avverbio.

Solo ora capivo quanto l'amavo, quanto la volevo...

Non potevo tenere dentro ancora una volta tutto, dovevo farle sentire con le orecchie quanto l'amavo, allora avvicinai le mie labbra al suo orecchio e sospirai:- ti amo-

la sentii rabbrividire sotto le mie braccia, rabbrividire per un desiderio devastante quanto il mio.

La mia anima angelica, ormai era stata segnata, avevo ceduto alla tentazione, avevo ceduto al suo corpo, ma cosa ben più importante avevo ceduto all'amore passionale e carnale, quasi morboso che avevo per quella creatura demoniaca.

Ma ero consapevole di aver fatto la scelta più giusta, per lei valeva la pena vendere la mia anima a Satana.

-Bryan so tutto- esclamò Giada ancora tra le mie braccia.

-Cosa sai?- le chiesi di rimando.

-So che tu sei sotto processo per colpa mia e che mi hai lasciato solo per proteggermi, so di Paride e mi hanno anche raccontato la storia di Lucifero- sapeva proprio tutto chi le aveva raccontato la storia non si era proprio risparmiato nulla.

-Chi è stato questo buono a nulla di un Angelo- dissi con rabbia, lo sapevo che qualche coglione di un mio compagno di merenda avrebbe spifferato tutto, vatti a fidare degli Angeli.

-è stata Ambra, mi ha portato nella Grotta delle Meraviglie e, anche se ho dovuto tenere gli occhi chiusi, mi ha raccontato tutto e ha fatto la cosa giusta- sciolse l'abbraccio dolcemente, prese la mia testa tra le sue mani e mi costrinse a guardarla negli occhi, quegli occhi verdi come i prati primaverili, quegli occhi che mi ricordavano la sua sofferenza.

-Scusa Giada...io non avrei dovuto...- le parole non uscivano, e una lacrima oro cadde.

-Non piangere amore mio l'avrei dovuto capire, sono stata stupida e cieca, ti amo e non mi lasciare mai più- poi si buttò famelica sulle mie labbra, i polmoni tornarono a prendere vita, il cuore cominciò a galoppare veloce come un cavallo, le sue labbra mi fecero risvegliare da un letargo cominciato quando l'avevo lasciata.

Ora però ero sicuro che non sarei mai più riuscito a stare senza quelle labbra, senza la mia unica fonte di vitalità, ora dovevo proteggere il nostro amore con tutte le mie forze, e credetemi se vi dico che dopo tutta questa storia di forze per il nostro amore ne avrei trovate, conservate e usate nel momento più opportuno.

Il bacio durò un eternità, sembrava che le mie labbra si rifiutassero di staccarsi da quelle di Giada, e lei non era da meno.

-Amore scusa se ti ho fatto soffrire non l'ho meritavi, meritavi la verità-le dissi con le labbra ancora a pochi millimetri dalle sue.

La verità non era sempre bella e facile da accettare e non poteva sempre essere causa di felicità, ma quando ami una persona per davvero quella persona merita di sapere, Giada meritava di sapere, solo ora ho capito, d'altronde era la prima volta che amavo per davvero.

Lei meritava tutto ciò che potevo darle.

-Mi volevi proteggere anche io avrei fatto la stessa cosa, l'importante e che ora siamo qui abbracciati- non riuscii a resistere e questa volta fui io a avventarmi sulle sue labbra perfettamente morbide e calde, la amavo, la amo, la amerò ovunque, per sempre.

-Adesso però forse dovremmo parlare tesoro- mi aveva chiamato tesoro, il desiderio mi fece tremare.

-Giada dobbiamo per forza parlare, forse potremmo...- e avvicinai la mano verso il bordo della maglietta rossa come il fuoco della passione che ardeva in me.

-Ah,ah adesso no...Fai il bravo Angelo...- disse così e mi allontanò posandomi una mano sul petto e sorridendo maliziosa, cattiva, quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire, stavo bruciando, cazzo... e quel sorriso...l'avrei mangiata, e non stavo scherzando.

Bryan ricomponiti, d'altra parte cosa ti aspettavi che ti avrebbe aspettato a braccia aperte, o almeno quelle erano aperte, io però volevo qualcos'altro di aperto...” dovevo fare zittire i miei pensieri maniaci.

-Uffa sei cattiva, io è da due mesi che...- mi mise un dito sulla bocca, avvicinò la sua bocca al orecchio.

-Non sai quanto anche io sono impaziente, ma prima dobbiamo parlare, sai aspettare mezz'oretta- Mi voleva anche lei dovevo solo aspettare, mezz'oretta Bryan e poi sarà tua...

-Non ne sono sicuro, ma ci proverò- usai il mio tono angelico, mi piaceva vedere il suo viso arrossire e questa mia voce le faceva sempre quest'effetto.

Le mie braccia l'avevano fatta mia prigioniera appena si era avvicinata, i nostri corpi erano appiccicati.

-Bryan se mi lasci andare- la slegai da quell'abbraccio possessivo, Giada mi prese per mano e mi portò verso il divano che conoscevo molto bene.

-Mi devi raccontare cosa ti sta succedendo così posso pensare a come aiutarti- mi ordinò sicura di sé, ma cosa voleva fare contro quei cinquanta Serafini ostinati una piccola e debole umana come lei, certo bellissima e pura ( a parer di quei Serafini non era pura anzi... ), ma pur sempre fragile, comunque non la volevo demoralizzare o sminuire.

-Come sai già sono sotto processo, prima di tutto perché ti ho mostrato la mia vera natura e secondo perché mi sono lasciato tentare dalla tua pelle, uso le loro parole, e se vengo giudicato colpevole verrò sottoposto al taglio delle ali.

In realtà mi avrebbero già giudicato colpevole, se non fosse che io ho fatto capire al Signore che sapevo tutto su Lucifero, e sapevo anche che il Signore era coinvolto in un giro di accordi e corruzioni, per questo non mi ha giudicato subito ha paura che parli e che il suo popolo si ribelli contro di lui- certo che aveva paura, il Signore aveva diminuito tutte le punizioni per i peccatori per far in modo che arrivassero una quantità maggiori di peccati per nutrire il Regno del male capeggiato da indovina chi? Lucifero, e lui vuole sempre di più e lo minaccia di distruggere il Regno Supremo, io lo so, ma i Serafini no, che reazione avrebbero se lo scoprissero?

-In pratica il Signore ha paura di te- concluse Giada sconcertata.

-Certo che ha paura, per questo ha cercato di non fare più il tuo nome durante il processo, sa come avrei reagito, ma ora non so se avrà molte scelte, i Serafini vorranno anche te- in pratica le stavo dicendo che era dentro fino al collo in questa storia ormai non c'era più niente da fare.

-Ok io ci sarò- dove? Voleva venire nel Regno Supremo, era completamente pazza?

-Tu resti qua, non puoi venire con me è pericoloso- certo che era pericoloso, lei era soltanto un'umana, era fragile.

-Bryan, sai chi ha mandato Ambra qui?- la guardai dubbioso, come qualcuno aveva mandato sulla terra un Angelo apposta per Giada? Continuò -E' stato Paride, io so che lui è quello che ti difende nel processo, Ambra mi ha detto che Paride dice che per aiutarci dobbiamo mostrare il nostro amore al Signore, solo così ci possiamo salvare-il plurale che stava usando non mi piaceva neanche un po', solo io ci sarei rimasto immischiato in questa storia.

-Tu resterai qui! Basta! Ora passiamo ad altro- avvicinai la mia bocca al suo collo cominciando a baciarlo, che sapore!

-Aspetta!- prese la mia testa con le mani e la allontanò con forza.

-Cosa c'è ancora?- chiesi contrariato.

-Tu non hai capito un bel niente se quei Serafini mi vogliono mettere in mezzo lo faranno anche se non vengo con te, e loro vogliono mettermi in mezzo, vero che Paride ti ha detto questo? Quindi tu mi porti con te!- in effetti Paride mi aveva detto una cosa del genere ed io non avevo voluto dargli ascolto, l'avrei dovuta portare con me? Sarebbe stato un rischio? In fondo aveva ragione... Insomma se la vorrebbero mettere in mezzo lo potrebbero fare in qualsiasi momento, sia che non venga nel Regno sia che venga... Però mi serviva un permesso scritto con la luce di un Serafino in modo che Giada avrebbe potuto tenere gli occhi aperti nel Regno, e avevo anche quello, Paride mi avrebbe aiutato sicuramente, era fattibile.

-Va bene Giada, ad una condizione però ...- gli occhi verdi di Giada si illuminarono di felicità.

-Quale?-

-Che tu non faccia pazzie!- mi guardò perplessa e anche un po' impaurita.

-Ma non è che devo tenere gli occhi chiusi tutto il tempo?- aveva paura del buio ora?

-No per questo mi farò ottenere un permesso, se no la luce che c'è nel Regno ti accecherebbe- annuì con la testa e si avvicinò lentamente al mio petto, quella la ragazza mi voleva torturare.

Guardò la camicia con sufficienza e sdraiandosi completamente su di me, soffiò nel mio orecchio -Non credi che questa camicia sia superflua- basta il mio cervello aveva perso ogni connessione con la realtà: sentivo solo il calore del suo corpo sul mio, il suo respiro nel mio orecchio, le sue mani che con delicatezza sbottonavano uno a uno i bottoni della mia camicia, e vedevo solo il suo corpo perfetto.

Buttò sorridendo la camicia a terra lasciandomi a petto nudo, i suoi occhi erano ormai offuscati dalla passione, la ragione aveva abbandonato anche lei, con slancio la presi in braccio per portarla in camera.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Sibilla Delfica