LA Litania
 

Un silenzio tombale, carico di tensione e di stupore, calò nella sala del trono. Orachimaru era ammutolito... Lui, sposare sua figlia? La sua bambina? L'unico dono davvero importante ricevuto dalla sua amata, ma ormai morta, regina? Come poteva quel pazzo dire una cosa del genere con tanta leggerezza? Una rabbia incontrollabile cominciò a prendere possesso del re. Avrebbe volentieri ucciso quello stregone con le sole mani nude, il che non era normale per la sua natura tranquilla. Riuscì a calmarsi giusto quel poco che ci voleva per non saltargli addosso, ma non abbastanza dal gridargli contro con rabbia tutto quello che gli passava per la testa dopo quelle parole:

O- CHE COSA?!?!?! IO DOVREI SPOSARE MIA FIGLIA?!?! TU MALEDETTO MAGO DA STRAPAZZO, MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE DICI?!?!? HO SBAGLIATO A LASCIARMI CONVINCERE DI PROVARE A DARTI UNA POSSIBILITA'!! GUARDIE! GUARDIE! PRENDETELO E SBATTETELO NELLE SEGRETE!

Due guardie si avvicinarono velocemente allo stregone per eseguire gli ordini del loro sovrano... anche perchè era la prima volta che lo vedevano così. Ma anche loro avrebbero reagito così se un chicchessia si fosse presentato al castello e avesse insinuato che per ottenere del bene bisognava cadere in un' azione incestuosa.
Arrivati a pochi passi dallo stregone, però, vennero sbalzati all'indietro... come se fosse stata presente una barriera invisibile e loro ci fossero andati a sbattere una bella facciata col rischio di rompersi il naso.

Lo stregone questa volta non si limitò a ghignare, ma esplose in una risata sguaiata, cattiva e dal suono fastidioso, come quando avviene un errore di cacofonia nell'esecuzione di un brano al pianoforte. Cominciò a levitare in aria salendo sempre più su e un fumo verdognolo cominciò ad avvolgerlo dai piedi. Mentre avveniva ciò, lo stregone comincio una lenta litania...
 

Nell'incesto dovrai cadere
se la salvezza vuoi vedere.
Fuoco e fiamme divamperanno
e le genti scapperanno.

Amore e follia
paura e pazzia;
solo loro nella testa
fino al giorno della festa.
Così sarà fino ad allora,
ma solo all'apice dell'aurora,
cadrà il mantello di pelle
per mostrare la più bella tra le belle.
 

Insieme all'eco delle sue ultime risa, Kabuto svanì. La corte era molto preoccupata. Il loro sovrano, da quando era iniziata la litania, era impallidito sempre di più, fino ad assumere una tonalità tanto strana da sembrare tendere al grigio. In un primo momento i suoi occhi si erano spalancati, mettendo in evidenza il terrore presente in quell'ambra, per poi chiudersi una volta che lo stregone fu scomparso. Subito venne ordinato ad una delle domestiche, di portare i sali per il loro re svenuto. Così fu fatto, ma ciò che successe dopo, lasciò la corte interdetta. Orochimaru aprì gli occhi di scatto e con un gesto della mano colpi quella della domestica facendole cader la boccetta. Quello che spaventò di più però, fu il tono con cui disse queste parole:

O- Razza di stupida. Guarda che cosa hai fatto. Raccogli i cocci e fa sì che una cosa del genere non succeda più.

Era un tono crudele, sibillino e velenoso come un serpente. Tutta la corte rimase congelata sul posto... l'incantesimo di Kabuto aveva raggiunto il loro re. Ciò che fece tornare a muovere i cortigiani, fu un brivido che percorse le loro schiene alla richiesta del loro signore:

O- Andate a chiamare la principessa Sakura.

Continua....

Angolo dell'autrice
ho pensato di pubblicare anche il secondo capitolo per cercare di far comprendere la storia.
la litania l'ho inventata io.....vi sembra adeguata? ho pensato di racchiudere in essa l'intera vicenda......riuscite a "tradurla"?
spero di essere riuscita ad incuriosirvi..... ciao!