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Autore: Klaineinlove    11/03/2012    13 recensioni
“Dammi un bacio” fece Blaine voltandosi mentre era fermo al semaforo rosso. Kurt si girò verso di lui e gli diede un forte bacio che durò più del dovuto.
“Blaine è verde e dietro c’è un tizio che bussa!” disse ridendo Kurt mettendosi a sedere di nuovo in modo ordinato; Blaine accelerò e poi accadde tutto in un istante.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era un semplice sabato notte quando Kurt e Blaine uscirono dallo Scandals e si infilarono nell’auto accendendo subito l’aria calda.
“Ammettilo: questo locale comincia a piacerti” disse Blaine accendendo il motore e guardando nello specchietto retrovisore. Non aveva bevuto nemmeno un goccio d’alcool  durante tutta la serata.
“Lo ammetto. E’ un bel locale. Fino a che non incontriamo Sebastian ma ora sinceramente non è un mio problema” Kurt si allungò per baciare la guancia di Blaine che sorrise.
“Scommetto che lo hai rivalutato dalle regionali eh?”
“Blaine non dimentico quello che ti ha fatto. Su accendiamo la radio”
Kurt inserì un Cd nello stereo facendo partire la musica a volume basso solo per sottofondo ai loro mormorii che di tanto in tanto si scambiavano lungo il tragitto per arrivare a casa.
“Mia madre ti ha preparato di nuovo il letto nella camera degli ospiti” fece Blaine guardando dritto verso la strada, Kurt sorrise.
“Letto che praticamente sfiorerò alle sei del mattino dopo che sarò sgattaiolato via da camera tua”
Entrambi scoppiarono a ridere; era un piano che ormai avevano attuato da un bel po’, dal momento in cui Burt aveva dato il permesso a suo figlio di dormire il sabato sera a casa di Blaine per fare in modo che anche a notte tarda erano insieme e nessuno avrebbe dovuto guidare da solo.
“Hai portato il pigiama?”
“Blaine ti interessa davvero se ho portato il pigiama?” domandò curioso Kurt
“Certo! Voglio assicurarmi che riesca a togliertelo per bene”
“Ma smettila!” Kurt diede un leggero schiaffo sulla spalla del suo ragazzo.
“Dammi un bacio” fece Blaine voltandosi mentre era fermo al semaforo rosso. Kurt si girò verso di lui e gli diede un forte bacio che durò più del dovuto.
“Blaine è verde e dietro c’è un tizio che bussa!” disse ridendo Kurt  mettendosi a sedere di nuovo in modo ordinato; Blaine accelerò e  poi accadde tutto in un istante.
Nessuno dei due si rese conto di come quel grosso SUV si scontrò con loro infrangendo le regole stradali, facendo così rotolare completamente l’auto di Blaine che si ribaltò sotto sopra.
I vetri erano distrutti e i due ragazzi erano ancora nei loro posti, schiacciati dalle lamiere e intrappolati dalle cinture di sicurezza.
Nessuno dei due sentì l’ambulanza correre nel loro soccorso, il carro attrezzi per tirarli fuori o le urla delle persone che parlavano sovrastandosi tra di loro. Non sentirono nemmeno la sirena della polizia o i loro corpi che venivano tirati fuori dal rimanente di quel veicolo. Kurt e Blaine non sentirono assolutamente nulla.
 
Erano passati due giorni e 16 ore dall’incidente. Ore infernali per i familiari dei due ragazzi.
Burt, Carole e Finn erano seduti nella saletta d’attesa. Finn aveva trascinato i suoi genitori costringendoli a prendere come minimo un caffè, visto che non si erano schiodati dal letto dove dormiva Kurt. Erano preoccupati, nonostante il dottore gli avesse spiegato che dopo averlo svegliato dal coma farmacologico ci sarebbe voluta qualche ora bella piena prima che Kurt si risvegliasse del tutto.
“Lo dimetteranno presto?” Chiese Finn passando un bicchiere, con della sottospecie di caffè, a Burt; infondo non ci si poteva fidare delle macchinette dell’ospedale. Burt scrollò le spalle e si grattò la testa spostando il suo cappellino per poi fare un sorso di quel liquido scuro.
“Dipenderà tutto dal suo risveglio. Per fortuna ha subìto un lieve trauma cranico che potrebbe portargli qualche capogiro, inoltre non deve nemmeno operarsi al braccio perché è solo fratturato.” Rispose incolore Burt alla domanda del figliastro. Finn annuì dondolandosi su se stesso: era visibilmente agitato.
“Credo che chiamerò Rachel, continua a tartassarmi di telefonate. Inoltre tutto il glee club è in ansia”
Quando Finn si scostò, Carole si avvicinò al marito stringendogli un braccio e poggiando la testa sulla spalla “E’ un ragazzo forte” mormorò Carole “si riprenderà presto”
Burt annuì lasciandosi coinvolgere da quelle parole piene di speranza di sua moglie, ma per lui era ancora difficile dimenticare il momento della telefonata.
 
Erano circa le quattro di notte quando il telefono suonò a casa Hummel-Hudson. Burt sbraitò nel sonno alzandosi mentre Carole, anche lei svegliata dal rumore dell’apparecchiò, si infilò una vestaglia e seguì il marito.
Burt scese le scale a piedi nudi velocemente immaginando chi potesse essere a quell’ora della notte. Di certo non era Finn: poteva sentire il suo russare anche se la porta della sua camera fosse stata  blindata; e nemmeno Kurt visto che sarebbe rimasto a dormire da Blaine come d’accordo con i suoi genitori. Alzò la cornetta pronunciando un infastidito “Pronto?” e si era preparato anche una piccola ramanzina da fare: ma le parole gli morirono in gola quando una donna parlò dall’altro lato del telefono.
“Chiamo dall’ospedale Memorial Health System, parlo con il padre di Kurt Hummel?”
A Burt ci volle qualche minuto buono per comprendere le parole della donna ma poi soffiò a stento un  “si, sono io”
“Senta suo figlio ha appena avuto un incidente tra la Central Ave e Wayne St. le assicuro che le condizioni di suo figlio non sono gravi ma è comunque ferito.”
Burt si portò una mano al cuore stringendo forte il petto e cercando di respirare faticosamente, così Carole prese il telefono dalle mani del marito e parlò.
La donna ripeté le stesse cose che aveva detto a Burt.
“Cosa è successo esattamente?”
“Un SUV ha investito la loro auto. Vostro figlio adesso verrà sottoposto ad alcuni accertamenti ed è probabile che venga messo in coma farmacologico, ma se potesse raggiungerci al più presto, sarebbe l’ideale”
Carole stava quasi per staccare quando si ricordò di Blaine “mi scusi, l’altro ragazzo che era con lui?”
“Mi dispiace; se non siete suoi familiari non possiamo darvi informazioni. Comunque anche i suoi genitori sono stati avvertiti.”
Carole salutò distrattamente la donna e riattaccò il telefono; intanto Burt si era ripreso e si era già infilato gli abiti per correre all’ospedale, Carole fece lo stesso e lasciò un biglietto a Finn sul tavolo della cucina.
 
Quando arrivarono all’ospedale la reception lì spedì al secondo piano e finalmente incontrarono il medico.
“Sono il dottor Patrick e mi sto prendendo cura dei due ragazzi che mi sono stati portati circa un’ora fa. Voi siete gli Hummel giusto?”
“Hummel-Hudson, si! Dottore perché mio figlio è in coma farmacologico?”
“Signor Hummel suo figlio è uscito vivo per miracolo dalle lamiere di quella vettura. Ed è un miracolo che ha subito un trauma cranico lieve”
Il medico cominciò a spiegare il perché Kurt fosse stato messo in coma e delle conseguenze del trauma subito.
“Al suo risveglio potrebbe subire un ronzio all’udito, cambiamenti di umore, visione doppia e qualche confusione mentale ma escludo tranquillamente problemi alla memoria o di concentrazione. Ha reagito positivamente ad ogni analisi che gli abbiamo sottoposto. Ha un braccio fratturato e un leggerò taglio al sopracciglio destro e lieve ferite superficiali. Niente che un bel po’ di riposo possa curare. Ora scusatemi ma ho bisogno di andare dai genitori dell’altro ragazzo”
Entrambi i genitori tirarono un sospiro di sollievo e l’unica cosa che potevano fare e aspettare impazientemente che Kurt si svegliasse.
“Dove sono i genitori di Blaine?” chiese Carole improvvisamente.
“Io non li ho visti, ma il dottore ha fatto intendere che erano qui. Vorrei sapere come sta”
Carole annuì e poi si accasciò sulla sedia attendendo insieme a suo marito quell’attesa snervante.
 
“Burt, mamma! Il dottore vi cerca” la voce di Finn fece distogliere i pensieri di Burt che subito si alzò e raggiunse la camera dove riposava Kurt. Il dottor Patrick era lì ad attenderli.
“Vostro figlio si è appena svegliato, sta bene, non riesce a parlare molto quindi non sforzatelo e per favore non fatevi vedere troppo preoccupati o potrebbe andare nel panico.”
Tutti annuirono e poi il medico aprì la porta e fece entrare la famiglia. Burt si avvicinò a Kurt e gli strinse la mano e in quel momento Kurt si voltò verso di lui smorzando un sorriso ma poi notò che la guancia gli faceva tremendamente male.
Fece per parlare ma appena aprì la bocca non uscì nessun suono quindi il suo sguardo si spostò sulla bottiglia d’acqua e Carole subito intuì.
Con la manopola sotto al letto, Finn alzò lo schienale vedendo sul volto di Kurt formarsi una smorfia mentre Carole lo aiutava a bere.
“Sono orribile è vero?” disse con non poca difficoltà Kurt e tutti non poterono fare a meno di ridere sollevati.
“Si lo sei!” scherzò Finn che si era posizionato dietro Burt.
“Figliolo ci siamo preoccupati molto per te, ma adesso è tutto apposto non hai nulla di grave e in poche settimane sarai come nuovo”
“Scommetto che Rachel si divertirà parecchio a cantare gli assoli in assenza mia e…dov’è Blaine?”
Burt alzò lo sguardo verso Carole. Avevano parlato il giorno prima con i genitori di Blaine e avevano pensato ogni verso per dirlo a Kurt ma nessuno sembrava quello giusto.
Kurt osservò lo scambio d’occhiate dei suoi genitori. “Papà…” tossì “ti ho chiesto di Blaine” disse con tono più irritato il ragazzo.
“ Sta bene, sta riposando” rispose brevemente Burt cercando subito di trovare un nuovo argomento.
“Oh beh sarà meglio che venga a trovarmi subito o può dimenticarsi i massaggi alla schiena” fece Kurt cercando di sistemarsi sul letto gemendo.
Ci fu un altro scambio di sguardi poi Carole aiutò Kurt a bere ancora un po’.
“Ricordi cosa è successo?” chiese dolcemente la donna scostando i capelli dalla fronte.
“E’ stato tutto così veloce” mugugnò Kurt. “Eravamo in auto e c’era il semaforo verde, Blaine ha accelerato e poi….tutto è diventato buio.”  Burt vide suo figlio sbadigliare.
“Hai di nuovo sonno?” domandò dubbioso: insomma Kurt aveva dormito veramente tanto.
Kurt annuì e Carole gli sistemò le lenzuola “Burt il medico ha detto che è normale la sonnolenza, sta tranquillo” lo rassicurò la moglie.
“Se Blaine viene a trovarmi, svegliatemi per favore” disse Kurt lasciandosi andare di nuovo in un sonno profondo non rendendosi conto di quanto la situazione fosse grave.
Burt e Carole uscirono fuori e chiusero la porta alle loro spalle.
“Come glielo diciamo? E’ evidente che non ha capito nulla, gli hai detto che Blaine sta bene” Carole accusò Burt con tono non troppo duro.
“Aspettiamo ancora un po’, cerchiamo di distrarlo e poi si vedrà. Non voglio fargli venire nessun attacco di panico”
Beh questo era vero; perché non potevano dire semplicemente a Kurt che Blaine dopo l’incidente non si era ancora svegliato 

Note: Allora da dove iniziamo?
Alla domanda: sei di nuovo qui? Io vi rispondo: si, questo sito per me è una droga piacevole!
Questa è una storia che con tutta probabilità non è molto originale. Qui su EFP non ne ho mai letto quindi non so se ci sono ma sono certa che qualche storia in inglese ci sia. Insomma hanno scritto di Kurt e Blaine versione cagnolini quindi non ho dubbi che ci sia (io personalmente non ne ho lette quindi non mi sono ispirata a niente in particolare) fatto sta però che questa è la mia versione e spero possa piacervi. Ci sarà Angst ma anche tanto amore e forza.
I personaggi li ho segnati come “OOC” ma spero di mantenerli più simili al telefilm.
Ah diciamo che nella storia i ragazzi hanno vinto le regionali ma non c’è la situazione di Karofsky, l’incidente di Quinn e il matrimonio Finchel.
Aspetto e spero qualche vostra recensione.
Qui la mia pagina per gli aggiornamenti: http://www.facebook.com/pages/Klaineinlove-EFP-fanfiction/243771392359609 
   
 
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