NOTE:
In
ritardissimo, lo so, ma se sapeste quel che mi è capitato in
queste
ultime due settimane... Una botta di sfiga da manuale, sintetizzando.
Ma io non
mi arrendo -ci vuole ben altro per scoraggiarmi- sicché
rieccomi qui con il
secondo capitolo (che, tra l’altro, era pronto da tantissimo
tempo). Non vi
voglio rovinare la sorpresa, ma sappiate che si tratta di un POV
insolito e piuttosto
divertente da trattare. Non escludo l’idea di utilizzarlo
ancora, in futuro.
Chissà?
Detto
questo, bando alle ciance e
che la festa cominci (?).
Buona
lettura e a risentirci a
fine capitolo!
Il
ventiquattro dicembre, nella
Londra dei giorni nostri, un ragazzo pallido, bruno e very faigo
entrò nel
Paiolo Magico, che da bettola fumosa e mal frequentata si
era
trasformato nel locale più chic ed esclusivo del mondo
magico.
C’erano
voluti tanto olio di
gomito, sacrifici, tagli delle spese superflue e
diversi mesi di attesa
prima che quelli dell’Ufficio Licenze rilasciassero i visti e
le carte bollate
necessari e finalmente, dopo due anni dal loro rilevamento
dell’attività, il
nuovo Paiolo aveva riaperto.
Alla
festa di inaugurazione si
erano presentati gli ex compagni
Serpeverde, vari colleghi Auror, il Vice Ministro della Magia e persino
i
famosi Cercatori Harry Potter e Draco Malfoy, i quali,
benché giocassero in due
squadre di Quidditch rivali, facevano coppia fissa dai tempi di
Hogwarts
(Salazar, erano trascorsi già dieci anni). Un successo su
tutti i fronti,
insomma.
L’uomo
misterioso rivolse un cenno
di saluto al giovane comproprietario del locale nonché suo
socio in affari, al
momento impegnato a servire un Bloody Mary alla famosa giornalista Rita
Skeeter, e si accomodò a sua volta su uno degli alti
sgabelli del bar.
“Una
Burrobirra per lei, offerta da
quell’impertinente del barman che si ostina a corteggiarla
nonostante il suo
cuore sia già impegnato” gli si rivolse il
ragazzo, allungandogli una bottiglia
di vetro ed un boccale.
Il
nostro sconosciuto alzò lo
sguardo, incrociando quello blu e beffardo dell’altro, per
poi soffermarsi sul
suo naso aquilino, le occhiaie violacee che spiccavano sulla carnagione
eburnea
e la bocca sottile e volitiva.
“Ciao,
tessoro” sibilò Tom Riddle
con dolcezza.
“Hai
passato una buona giornata al
Ministero?” si informò Mordred, sportosi verso il
compagno, esigendo il bacio
del ‘bentornato a casa’.
“Abbasstanza,
grazie. E tu che
combini, a parte provarci sspudoratamente con il primo avventore
sstraordinariamente affasscinante che ti capita tra le mani?”
gli strizzò
l’occhio, bevendo un sorso di Burrobirra direttamente dalla
bottiglia.
Un
lampo di apprensione attraversò
il volto dell’altro.
“Cerco
di non rodermi il fegato
dall’ansia” mormorò, mordendosi le
labbra.
“Domani
è il Giorno Gioigloriosso”
assentì gravemente Tom. “Fosssi in te non mi
agiterei. Non ssuccederà nulla di
catasstrofico, in fondo”.
“E
se l’eroe dell’Altro Mondo
dovesse spezzargli il cuore? Castiel è il mio figlioccio,
non posso fare a meno
di preoccuparmi per lui”.
Il
mago gli prese una mano tra le
sue, guardandolo comprensivo. Lui era a sua volta il padrino di
Elizabeth e
comprendeva benissimo lo stato d’animo di Mordred.
“Ssenti,
sse ti può
tranquillizzare, arrivati a casa prendo la ssfera di crisstallo e
vediamo come
sse la passsano a Camelot, eh? Che te ne pare?”
“Oh,
amore” gli occhi del druido
si illuminarono. “Grazie. Sai sempre come rendermi
felice”.
“Per
cossì poco” si schermì,
arrossendo come un peperone.
“Allora?
Vedi nulla?”
“Non
riessco a collegarmi, ci
devono esssere problemi col ssegnale. Asspetta, provo a rissintonizzare
i
canali”.
Seduti
vicini su un comodo divano
di chintz, fissavano entrambi una palla di cristallo con una piccola
antenna
sulla sommità, posata sul tavolino di noce di fronte a loro.
Tom armeggiò con
il telecomando, puntandolo contro lo schermo della sfera, in quel
momento
grigio a puntini bianchi.
“Certo
che, da quando siamo
passati al Digitale Terrestre, il segnale va via un giorno
sì e l’altro pure”
brontolò Mordred, la tempia
destra
appoggiata alla spalla del suo ragazzo.
“Dobbiamo
ringraziare il nosstro
Minisstro” osservò sarcastico Riddle.
“Toh, finalmente è ressusscitato. Canale
666, giussto?” digitò i tasti.
“Non
vale, perché a Natale da loro
nevica sempre e a Londra non scende un fiocco manco a pagarlo
oro?” si corrucciò
l’altro, confrontando il paesaggio mostrato dalla sfera con
quello che faceva
capolino dalle finestre incorniciate dalle tende di
velluto verde e
argento.
“Sse
vuoi sstanotte sscateno una
tormenta, cossì domani mattina pressto ci Materializzamo a
Hyde Park per
giocare a palle di neve. Tanto a Camelot ci asspettano per il tardo
pomeriggio”
suggerì Tom, posando un bacio sui suoi lisci capelli scuri.
“Mi
piace quando mi vizi” fece le
fusa Mordred, accoccolandosi.
Sullo
schermo, intanto, si
susseguivano le immagini dei preparativi per la festa di Yule. Fascine
e
cataste di ciocchi di legno venivano trasportate nella radura,
spalatori
professionisti di neve si occupavano di sgomberare i vicoli e la strada
maestra. Le donne tiravano fuori dalle cassapanche
i mantelli di
cachemire con il cappuccio foderato di eco pelliccia e gli uomini
facevano la
fila fuori dalla bottega del barbiere, spediti lì dalle
mogli, madri, sorelle e
figlie con l’ordine di darsi una sistemata in vista del gran
giorno.
“Mosstraci
la famiglia reale, per
favore” chiese Tom alla sfera magica.
Un
bel primo piano di Arthur e
Merlin che incartavano personalmente i regali per i figli -umani e non-
e gli
amici, con le dita rese appiccicose dallo scotch, e al tempo stesso si
lanciavano giocosamente le strisce avanzate della carta colorata. Poi
fu il
turno di Elizabeth, impegnata a riempire di grattini Nagini e Aithusa,
rotolandosi con loro sul tappeto della sua stanza da letto mentre
l’amica
Jessica Watson-Holmes leggeva ad alta voce l’incipit della
sua ultima fanfiction
a quell’eterogeneo uditorio.
Venne inquadrato Castiel che, in compagnia del fidato Carl
Pevensie-Telmarsson,
assisteva alla preparazione di una complicata Pozione Ammazzaforuncoli
ad opera
del dottor Watson, che aveva sostituito Gaius -ormai troppo anziano e
affaticato- nel ruolo di medico di corte. Ad aiutarlo, data la sua
perizia di
chimico, c’era Sherlock (genio sregolato e innamorato cotto
del suo John come
quindici anni prima), che peraltro aveva trovato impiego come
Consulente
Detective Reale, divenendo di fatto il primo investigatore privato di
Britannia.
La principessa Morgana, bella e giovane come un tempo grazie alle sue
arti
magiche, venne mostrata mentre rifiutava, ridacchiando, le avances
dell’affascinante vampiro Lestat, che in tutta Camelot godeva
della nomea di
incallito donnaiolo pur concedendosi qualche scappatella
con esponenti particolarmente graziosi del suo stesso sesso.
“Adesso
mostraci come stanno gli
altri nostri amici” ordinò Mordred.
In
rapida successione videro gli
ormai ex sovrani Peter il Magnifico e Caspian X spaccare legna nel
cortile sul
retro della loro villetta in muratura, interrompendo il lavoro per
bersagliarsi
di palle di neve; Percival e Leon mentre si recavano a braccetto dal
macellaio
per comprare il tacchino da farcire, Lancelot e Gwaine che
sorseggiavano una
tazza di cioccolata calda davanti al camino. Edward e Jacob, a caccia
nel
Fantabosco, inseguivano fulminei e voraci un cervo che sarebbe stato la
loro
cena, mentre Albus subiva un amoroso assalto da parte di Gellert.
Aragorn e
Legolas si attardavano nell’officina per ultimare gli ultimi
gioielli
commissionati dagli acquirenti e Uther, impaziente di riabbracciare la
sua
famiglia, si metteva in viaggio con il marito Cenred alla volta di
Camelot.
“Dicci,
ssfera delle nosstre
brame, è già arrivato Chi-Sai-Tu nel
reame?” domandò la voce metallica di Tom.
Per
tutta risposta l’oggetto
trasmise l’immagine di un ragazzo biondo, con il volto
contornato da simpatiche
efelidi e luminosi occhi verdi. Il mago trasalì e Mordred
alzò il capo,
rivolgendogli un’occhiata penetrante.
“E’
lui?”
“Ssì”
sospirò l’altro. “Proprio
come l’avevo ssognato. La mia profezia ssta per
avverarssi”.
Uff,
eccoci qui. Capitolo breve ma
saturo di informazioni e ansia prefestiva.
La
narrazione della festa di
compleanno dei principi e l’arrivo degli stranieri caduti dal
cielo è rimandata
ma non temete, arriverà presto (compatibilmente con i miei
impegni e sperando
che il mio computer riprenda a fare il suo dovere)!
Questa,
se vi interessa,
è la mia pagina autore su Facebook, per seguire in diretta i
miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
Un
bacio affettuoso
a voi lettori e grazie per i commenti <3.