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Autore: Alexandra_ph    11/03/2012    2 recensioni
Questo racconto natalizio è stato scritto a quattro mani nel dicembre 2004. Lo pubblico sotto il mio nick su richiesta della mia socia, ma è firmato ALEX e DESI.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Jennifer Coates, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appartamento di Mac - Georgetown
La notte della Vigilia

 

Avevano salutato tutti davanti alla chiesa e poi erano saliti sulla Corvette di Harm. Mentre lui guidava diretto verso casa sua, Sarah gli aveva chiesto quando sarebbe passato a trovare suo padre.

“Ci andrò uno dei prossimi giorni” aveva risposto lui.

Lei lo aveva osservato sorpresa: da che lo conosceva, non era passata una Vigilia di Natale senza che lui andasse a portare un saluto al monumento dei caduti, nell’anniversario della scomparsa del Tenente Harmon Rabb sr.

“Perché non hai lasciato che mi riaccompagnasse Sturgis? Si era persino offerto lui.”

“Mhmm… le tue cose erano già sulla mia macchina…”

“Se per quello, ci sarebbero voluti due secondi a spostarle. In ospedale avevo una borsa, due giornali e una scatola di cioccolatini… ah, e quel mazzo di fiori… ma l’ho lasciato alle infermiere. Non è che ci fosse poi molto da spostare!”

“Ti spiace che sia io ad accompagnarti a casa? Voglio vedere se ho fatto un buon lavoro con le piante.”

“E da quando ti preoccupi tanto delle mie piante?” aveva chiesto lei, con un sorriso.

“Da quando sono diventato il loro zio…” aveva risposto lui, a sua volta con un sorriso.

“Zio?”

“Certo! Non mi sono mica limitato a bagnarle, sai? Ho parlato con loro, le ho pulite… mi adorano, vedrai!”

“Che sciocco, che sei! Parli delle mie piante come se fossero dei gattini! Tornando seri, credevo volessi andare da tuo padre, come ogni anno.”

“Ci andrò. Ma non questa sera, tutto qui.”

“Sì, ma per te è sempre stato importante andarci proprio all’anniversario della sua scomparsa…”

“E’ vero. Ma questa sera ci sei tu… Desidero essere io ad accompagnarti a casa… credo che mio padre non potrebbe che approvare che riaccompagni a casa una bella donna!”, aveva risposto con aria allegra, anche se l’occhiata che le aveva dato era stata intensa.

Sarah si era accorta di essere rabbrividita, sotto quello sguardo. Non riusciva a capirlo… in quei giorni era stato tenerissimo con lei, tanto da farle quasi venire le lacrime agli occhi. Quando l’aveva visto arrivare in ospedale con l’abito che indossava proprio in quel momento e la busta dei suoi cosmetici, per un attimo non aveva potuto impedirsi di immaginare che fosse suo marito… Era una sensazione bellissima essere coccolata da lui.

Tutti gli uomini che aveva avuto, in un modo o nell’altro, si erano profusi in coccole: il suo defunto marito Chris le comperava la sua bottiglia preferita, per bersela assieme; John Farrow era un vero gentleman e amava regalarle dei fiori. Dalton la ricopriva di cose costosissime, mentre Mic le preparava ottime cenette. Clayton… bè, Clayton le aveva regalato più che altro un bel cesto di menzogne.

Ma Harm… tutto quello che Harm faceva aveva un sapore diverso. Era intimo, e non sembrava fatto apposta per fare colpo su di lei. Anzi, certamente non era per quello. Lui era spontaneo, faceva sempre quello che desiderava e non dava mai l’impressione di farlo apposta per conquistare una donna.

Oh, ma che andava a pensare? Harm non aveva alcuna intenzione di conquistarla!

Arrivarono sotto casa sua, lui la fece scendere e scaricò dall’auto le sue cose.

“Grazie, Harm… se vuoi, puoi andare ora. Posso salire da sola”.

“Hai così tanta fretta di liberarti di me? Ti ho detto che da mio padre andrò domani o nei prossimi giorni. Ti aiuto a portare in casa la borsa…” e detto questo aprì con le chiavi che, lei si ricordò, aveva ancora lui.

Non le restò che seguirlo. Sul pianerottolo del suo appartamento, lui si fermò e gliele consegnò.

“E’ casa tua…”

“Per fortuna! Cominciavo a pensare che te ne fossi appropriato!” rispose lei con un sorriso, prendendogli le chiavi di mano. Per un attimo le loro dita si sfiorarono ed entrambi si guardarono negli occhi, imbarazzati. O meglio, osservò Sarah, lei si sentì imbarazzata, mentre negli occhi di Harm aveva letto… cosa?

Distolse rapidamente lo sguardo e inserì la chiave nella toppa, quindi aprì. Cercò al buio l’interruttore della luce e lo premette. All’improvviso, anziché illuminarsi come al solito, nella stanza si accesero le luci di un enorme albero di Natale che troneggiava a fianco del camino.

Mentre si riprendeva dalla meraviglia, le note della sua canzone preferita, The Christmas song, riempirono la stanza, creando un’atmosfera magica che le tolse il fiato.

Si guardò attorno: la casa era stupenda!

Era rimasta immobile, poco oltre la soglia, ma nel frattempo Harm era entrato e ora stava accedendo ad una ad una tutte le candele che erano state disposte nei punti più strategici e, mentre tutto si illuminava di una calda luce dorata, Sarah realizzò che lui aveva fatto tutto quanto per lei. A quel pensiero gli occhi le si riempirono di lacrime…

“E’ bellissimo…” riuscì appena a sussurrare.

“Davvero? Sono felice che ti piaccia…” disse lui, mentre, accucciato davanti al camino, stava accendendo il fuoco. Quando terminò si avvicinò, la prese per mano e la condusse dolcemente verso il punto in cui, lei si accorse, un ramo di vischio era stato appeso sapientemente allo stipite della porta che divideva il soggiorno con la zona notte.

La guardò negli occhi poi si avvicinò al suo volto e le baciò delicatamente le labbra.

“Buon Natale, Sarah…” le disse in un sussurro.

Lei ricambiò lo sguardo e si accorse che negli occhi di Harm brillava una luce speciale, intensa. Una luce d’amore…

Gli sfiorò con la mano una guancia, in una carezza lenta che terminò vicino alla sua nuca. Gli avvicinò il viso e cercò le sue labbra…

Lui immediatamente la strinse a sé, avvolgendola in un abbraccio appassionato e ricambiò il suo bacio con un’intensità che la fece gemere di piacere. Le sue labbra erano calde e morbide e il suo sapore così unico che Sarah si sentì sopraffatta. Lo assecondò permettendogli l’accesso alla sua bocca e lui prolungò il bacio, finché entrambi non dovettero riprendere fiato.

“Buon Natale, Harm.”

Rimase in silenzio per un attimo, guardandosi attorno ancora stupefatta.

“Non posso credere che tu abbia fatto tutto questo…” poi, fissandolo negli occhi, chiese: “Perché?”

“Per te. Solo per te…” rispose lui, sostenendo il suo sguardo.

Alla fine fu lei la prima ad abbassarlo: si guardò di nuovo in giro e poi proruppe in un’esclamazione gioiosa che lo fece sorridere.

“Oh… ma… ci sono anche i regali!”

“Ero certo che questa parte della sorpresa ti sarebbe piaciuta molto!” disse lui allegro. Poi la seguì mentre lei si accucciava ai piedi del grande albero, dopo essersi finalmente tolta il cappotto e averlo appoggiato ad una sedia, nella foga di scartare i pacchetti. Lui fece altrettanto e si sedette sul divano ad osservarla soddisfatto.

“Sono tutti per me?” esclamò visibilmente eccitata. Sembrava una bambina!

“Tutti quanti.”

Allora lei li prese tra le braccia e li portò sul divano e si sedette accanto a lui. Voleva stargli vicino. 

“Da quale inizio?” chiese.

“Da quello che preferisci… anzi, no. Inizia da questo” e le porse un pacco, che lei aprì immediatamente, scoprendo il libro sui fossili.

“Grazie, Harm, me lo volevo comperare da tempo.”

Lui sorrise e poi decise di darle il profumo, bagnoschiuma e crema, uno dopo l’altro. Ad ogni pacchetto che apriva, il viso di Mac si illuminava e a lui il cuore batteva un po’ più forte.

Quindi fu il turno dei cinque film.

“Per domani…” disse lui, consegnandoglieli.

Lei aprì il primo pacchetto e scoppiò in una risata: era il cartone animato “La bella addormentata nel bosco” e si domandò se lui non avesse voluto dirle qualcosa...

Ad uno ad uno li scartò tutti e si meravigliò della sua fantasia e del suo acume: aveva scelto, senza saperlo, tra i suoi film preferiti.

Quando terminò lo ringraziò, ma lui la sorprese alzandosi e andando a frugare in un angolo nascosto, accanto al camino. C’era ancora una grande scatola rossa che non aveva notato prima. Harm gliela consegnò e lei si scoprì molto curiosa di conoscerne il contenuto. Doveva essere qualcosa di speciale, se lui l’aveva volutamente un po’ nascosta.

Aprì la scatola ed estrasse il delicato indumento, restando senza parole. Era bellissimo!

“Harm… è stupenda! Tutti i regali sono bellissimi, ma questa è davvero stupenda! E io… io, invece, non ho nulla per te…”

“Ti sbagli, Sarah. Se solo tu volessi, avresti tanto per me…”, disse lui, improvvisamente serio.

“Harm…”

“Ti amo, Sarah. Se tu ricambiassi il mio amore, sarebbe il regalo più bello” la sorprese lui.

Le sue parole la fecero restare senza fiato. Come poteva dubitarne ancora? Non dopo tutto quello che aveva fatto per lei. Si sorprese felice e finalmente serena dopo molto tempo.

“Ti amo anch’io, Harm. Tantissimo. E da tantissimo…”

Vide la luce negli occhi di lui farsi più intensa alle sue parole e fu contenta d’essersi decisa a dirglielo.

Poi lo sguardo di Harm assunse un che di malizioso, allungò la mano a sfiorare l’indumento di seta e disse:

“Che ne dici? La indosseresti per me?”

“Per vedere se la misura è giusta?”, domandò di rimando lei, maliziosa.

“Anche, ma non solo. Perché più tardi te la possa togliere…”

“Harmon Rabb, lei deve avere strane idee per la testa…” rispose lei, alzandosi, dandogli un rapido bacio sulle labbra prima di sussurrare: “Non te ne andare, torno fra poco…”. Poi scomparve in camera.

Harm raccolse le carte e le scatole dal divano, per creare un po’ di posto. Aveva intenzione di sedersi lì, con lei accoccolata tra le sue braccia per un po’, a rimirare le luci dell’albero e ad ascoltare ancora qualche brano natalizio. Cominciava ad apprezzare quella musica d’atmosfera… Chi l’avrebbe detto?

Ricordò d’aver acquistato gli ingredienti per una cioccolata calda e decise di prepararla, aspettando che Mac si sistemasse. Mentre era al fornello a sciogliere il cacao nel latte, guardò fuori dalla finestra, attratto da una luce particolare e si accorse che aveva iniziato a nevicare.

Sarah sarebbe stata entusiasta della cosa.

Portò le cioccolate calde in soggiorno proprio mentre lei faceva la sua apparizione in camicia da notte rosso fuoco: era magnifica!

“Sei bellissima…” disse emozionato.  Non riuscì a resistere e la prese tra le braccia, baciandola con desiderio. Poi si disse di procedere con calma e la lasciò.

Lei vide la cioccolata calda e accolse con piacere l’idea che aveva avuto di trascorrere qualche altro momento in quella magica atmosfera che aveva così ben creato solo per lei.

Lo aiutò a riattizzare il fuoco nel camino e poi lui, eccitato come un bambino, la portò alla finestra, abbracciandola da dietro, e le fece vedere che stava nevicando.

“Oltre ai film e alla fetta di torta, domani potremo anche tirarci qualche palla di neve…” le sussurrò all’orecchio, prima di baciarle la pelle sensibile del collo.

“Vedo che hai programmato tutto” rispose lei, mentre si sedevano sul divano. Lo stereo aveva iniziato a diffondere le magiche note di White Chirstmas interpretata dalla voce melodiosa di  Dean Martin.

“Vorrei restare, questa notte…” le disse, dolcissimo. Poi la prese tra le braccia e lei si rese conto che non si era mai sentita tanto a casa come in quel momento.

Cosa poteva mancare ad una serata così piena d’atmosfera e d’amore, se non la magia di un “Bianco Natale”?

 

 

  
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