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Autore: london04    13/10/2006    5 recensioni
sono passati tre anni dalla morte del più grande mago oscuro di tutti i tempi, ma una nuova ombra si aggira e le vite del trio magico sono di nuovo messe in pericolo...e una vecchia cara amica fà ritorno dal passato..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Sommario: ecco il secondo chappy....scusate se sn lenta, ma nn sono mai sicura!!!!! cmq, mi farebbe piacere ricevere qualche recensione!!!!!! baci, london04 ~*~

Sorprese e ricordi

Una ragazza vestita semplicemente con una salopette in jeans, un maglioncino bianco sotto e un paio di convers bianche appoggiò vari scatoloni sul pavimento e si legò i lunghi capelli rossi in una coda. Fece un rapido giro per la casa e poi, vedendo che i suoi amici erano arrivati, si precipitò alla porta e cominciò a strillare, saltellando: “ dove dormo? Dove dormo?” . il terzetto scoppiò a ridere ed indicò una camera verde chiaro con due letti e una scrivania molto spaziosa.” Qui dormirete tu e Hermione. Io e Ron abbiamo quella di fronte”disse Harry. Ginny si girò verso Hermione e l’ abbracciò: “ grazie!!” “ e di che!!... era tanto che cercavo della compagnia femminile in mezzo a questi due cafoni!!” rispose sinceramente la ragazza castana. Intanto dai due cafoni si erano levate proteste, che si spensero immediatamente quando Hermione disse a Ron di andare a riprendere i suoi calzini, che misteriosamente erano finiti in cucina. Passarono l’ intera giornata ad aiutare Ginny a mettere a posto le sue cose e ne avrebbero passate altre se lei non gli avesse tassativamente ordinato di levarsi dai piedi e andarsi a godere le belle giornate. Così, mentre Harry era ad una partita di quidditch e Ron e Hermione in giro, la nuova coinquilina gironzolava per casa con un paio di pantofole e un maglione largo e caldo, guardandosi attorno e sistemando ogni cosa fuori posto: di solito non le dava fastidio il disordine,anzi; ma lì voleva che fosse tutto perfetto e in ordine… non si era ancora del tutto abituata che anche lei viveva lì, ora. Qualcuno bussò alla porta e Ginny corse veloce come un razzo verso l’ ingresso; era la prima volta che andava ad aprire. Davanti a lei c’ era una bella ragazza, alta e slanciata con i capelli corti neri “ ciao, io sono Cecily… Harry è in casa?” chiese, sbirciando all’interno. Ginny fece un passo indietro e l’ invitò ad entrare. Si sedettero sul divano e Ginny prese parola “ io sono Ginny, la nuova coinquilina… io,Harry, Ron e Hermione ci conosciamo da tanto, in più Ron è mio fratello” e sorrise. La giovane la stava guardando in modo un po’ sospettoso e poi fece la faccia di chi ha improvvisamente capito qualcosa “ ah, tu sei la sorellina di Ron… quella che è partita per la Francia” Ginny aprì e chiuse la bocca in modo stupido… e così lei era la sorellina di Ron( non aveva neanche un nome!)… “ già sono io… e tu chi sei? Una collega di Harry?” Cecily la guardò ridendo “ma no!!, io sono la sua ragazza, non mi dire che non lo sai!” Ginny rimase di sasso, ma si sforzò di essere cordiale: “ no… d’ altronde sono solo la sorellina di Ron, comunque Harry non c’è, mi dispiace… vuoi lasciargli un messaggio?” chiese, alzandosi. L’ invitata la imitò e si diresse verso la porta “ no, non ti preoccupare.. ripasserò più tardi.” L’ altra sorrise, educatamente “non vedo l’ ora..”. Forse Cecily non colse la nota di sarcasmo nella sua voce. Ginny era semplicemente fuori di se, e lo era ancora, quando 1 oretta dopo, Harry varcò la soglia di casa sorridente mentre salutava la sua nuova coinquilina. “ ciao Harry” lo salutò lei, glaciale. Lui dovette notare qualcosa, perché un po’ insospettito, chiese: “ qualcosa non và, Ginny?”.

La ragazza in questione lo fissò, infuriata e arrabbiata: “ ah, ora sono Ginny… non sono più la sorellina di Ron, vero?” Harry, stupito e sconcertato disse: “ ma di cosa stai parlando?” “ di come mi hai descritto alla tua Cecily!! Solo quando le ho detto che ero la sorella di Ron ha capito chi ero!... cavolo, Harry, pensavo che avessimo superato lo stadio in cui io era solo la sorella di Ron per te!” sbottò Ginny “ aspetta un attimo… Cecily è venuta qui?” Harry aveva l’ impressione di essersi perso qualche pezzo. “ si, la tua ragazza è venuta qui… ti eri forse dimenticato di averne una, Potter?E comunque, non cambiare discorso!” lo apostrofò malamente Ginny “ no, certo che no!è solo che non ho avuto il tempo di dirtelo… e poi, che te ne frega se ho la ragazza oppure no?” anche Harry cominciava ad urlare e scaldarsi. “non me ne frega niente infatti! Io ti ho solo chiesto perché d’ un tratto io sono la sorellina di Ron per te… mi pareva aver chiarito questo punto parecchio tempo fa o no? Per caso ti sei dimenticato la nostra conversazione di 3 anni fa, Harry?”gli strillò di rimando lei. il ragazzo si rabbuiò… come poteva aver dimenticato quella discussione?... a dire il vero non aveva dimenticato neanche una sola parola scambiata con la ragazza rossa di fronte a lui, che in quel momento aveva gli occhi che luccicavano pericolosamente. “ no, non l’ ho dimenticato.” Rispose calmo e piatto, senza nessuna emozione nella voce. Prese la borsa che aveva lasciato cadere nell’ atrio e si diresse nella sua camera senza aggiungere altro. Si spogliò ed andò in bagno per fare un bel bagno bollente, cercando così di far chiarezza nella sua mente e di ricordare la penultima volta che aveva visto Ginny, alla tana 3 anni prima. In realtà non dovette sforzarsi un granché… quell’ immagine lo tormentava spesso e volentieri. §§§§§§§§§ Harry Potter uscì dalla dimora in cui era avvenuto l’ ultimo, pericoloso e molto difficile incontro con il più malvagio di tutti i maghi viventi, Lord Voldemort : la ricerca degli Horcrux era stata lunga e difficile, ma il combattimento con Voldemort ancora di più; per quanto potesse essere stato indebolito dalla distruzione della sua anima, rimaneva pur sempre un mago molto potente e capace di utilizzare le più svariate forme di magia oscura .

Quel giorno pioveva e Harry, girandosi, vide attorno a se solo gente ferita e corpi privi di vita, nessuno sembrava essersi accorto che il Prescelto era uscito a testa alta e sanguinante, stringendo forte la sua bacchetta in mano. Quando però un ometto basso e tarchiato lo indicò con una mano tremante e boccheggiò “è lui… è lui… il bambino- che-è – sopravvissuto…”, la folla si girò di scatto ed improvvisamente un boato riempì il cortile. La fine di Voldemort indicava la fine di un’ era in cui la gente aveva paura anche solo di uscire di casa, in cui aveva paura di uscire per il timore di non trovare più nessuno a casa o peggio di trovare il marchio nero che incombeva su di essa. Intenti a parlare in un angolo con alcuni auror e dipendenti sella magia, Ron e Hermione cercavano di aiutare in tutti i modi possibili… come se non avessero già fatto abbastanza! Erano stati tra i pochi ad aiutarlo nella ricerca degli Horcrux e gli unici ad accompagnarlo nel difficile cammino che quell’ anno lo aveva costretto ad abbandonare tutto ciò che gli era più caro al mondo. Harry sentì per l’ ennesima volta gratitudine e tanto affetto verso i suoi due migliori amici, che non l’ avevano mai incolpato, ma sempre incoraggiato e sostenuto anche nei momenti più bui. Poco più in là c’ era Ginny, inginocchiata accanto a uno dei tanti feriti intenta a prendersi cura di lui e confortarlo, usando i pochi, ma efficaci, incantesimi di guarigione che conosceva. Anche lei faceva parte delle poche persone che lo avevano sostenuto e difeso in tutto quel periodo, perché lei, anche se non era sempre stata al suo fianco, aveva sempre creduto in lui e gli aveva dato una mano in tutti i modi che conosceva, senza arrendersi e perdere la speranza… mai. Harry si era aggrappato al suo pensiero nei momenti in cui credeva di non poter farcela, dicendo a se stesso che la battaglia contro Voldemort avrebbe aiutato lui e Ginny a vivere nel futuro che entrambi desideravano e che avrebbe regalato a tutti un domani più sereno e meno minaccioso.

I loro sguardi si incrociarono per un attimo e in quello dopo Ginny era stretta a lui, in un caldo abbraccio che riusciva a nascondere le lacrime di gioia che le segnavano il viso: “te l’ avevo detto che sarei tornato da te…..” disse lui in un sussurro.

Parecchi giorni dopo, quando l’ atmosfera nel mondo della magia si era un po’ calmata ma era ancora inquieta, Harry salì i gradini della scala del piano superiore a quattro a quattro e spalancò la porta della stanza di Ginny un po’ bruscamente. “ quando avresti avuto l’ intenzione di dirmelo?”. Ginny, che stava piegando alcune cose sul letto, non sollevò lo sguardo e capì immediatamente cosa intendeva Harry. “Presto, Harry, presto..”mormorò “ grazie che me lo avresti detto presto, presto te ne andrai!!” sbottò lui “ ok, Harry parliamone!” e Ginny si girò, pronta ad affrontare la sfuriata del ragazzo. “ parliamone? Solo questo sai dirmi, eh Ginny?!dopo tutto quello che abbiamo passato tu pretendi che davanti alla tua partenza io me ne rimanga con le mani in tasca?” “ Harry, nessuno della mia famiglia, dei miei amici e dei miei professori è riuscito a farmi cambiare idea e, sinceramente, per quanto tu possa essere importante, credi davvero che io mi lascerò influenzare da una sola persona?!” entrambi avevano alzato un po’ il tono di voce Harry era convinto che, Ginny, testarda come era non si sarebbe mai lasciata convincere , ma tentò ugualmente, spinto dalla forza che voleva che Ginny rimanesse con lui.

“appunto, Ginny, perché stai andando contro tutto e tutti? Non lo vedi che tutti vogliono che tu resti, Ginny?... fallo per noi” “ vedi Harry che non capisci? Non lo faccio per noi, non lo faccio per fare un dispetto agli altri o a Te……. Lo faccio per me!!!” esplose Ginny “ ma Ginny noi ti aiuteremo, io ti aiuterò!!... tutti abbiamo bisogno di aiutarci e darci una mano a vicenda! Usciamo da un periodo difficile ma sono sicuro che alla fine,ci riusciremo!” cercò di convincerla Harry “ ecco la solita storia… Harry io sono stufa di essere trattata come una bambina! Perché tutti si preoccupano più per me che per te, che hai affrontato Voldemort? Perché incosciamente o consapevolmente, non lo so, tutti mi trattate come una bambina e non come una ragazza capace di badare a se stessa da sola! Te l’ho già detto a natale Harry e tu mi hai detto che era perché mi amavi troppo, e mi dispiace, ma preferisco crescere con persone che non mi amano piuttosto che con quelle che mi trattano da ragazzina!io voglio imparare a farcela senza il tuo aiuto o quello della mia famiglia, Harry! Lo vuoi capire si o no?” Ginny espose chiaramente tutto il suo rancore a Harry. Harry rimase per un attimo imbambolato sulla soglia della camera e poi ne uscì, sbattendo forte la porta. “ eh no, Harry non ti permetto di squagliartela in questo modo!!” Ginny era corsa fuori dalla stanza e lo aveva raggiunto, sul pianerottolo del primo piano. “ e che cosa vuoi che ti dica? Buon viaggio!.... così ti stai comportando solo da persona vigliacca e immatura, non vuoi affrontare la realtà e preferisci scappare!” disse rabbioso Harry, che non si sarebbe mai aspettato un comportamento simile da Ginny “già, forse hai ragione Harry, mi stò comportando da vigliacca, ma io ne ho abbastanza di morte e guerra attorno a me, basta! Non voglio che questo continui e voglio anche che tu, gli altri, non la prendiate come una cosa personale ma la accettiate e basta, lasciando anche a me il tempo di crescere e di riflettere fuori da tutto questo caos… soprattutto se in questo caos il più bersagliato sei tu…” le ultime parole le disse a voce bassa, a dispetto delle prime, gridate senza tanti problemi. Harry d’ istinto l’ abbracciò, capendo il dolore della ragazza “ Ginny…. Perché non ce lo vuoi dire? Che cosa ti hanno fatto i mangiamorte quando ti hanno rapito?” . la ragazza, tra le sue braccia, tremò visibilmente e si sciolse dalla sua stretta, correndo nuovamente in camera sua e appoggiandosi contro la porta, accasciandocisi sopra e tenendo le gambe contro il petto. Harry l’ aveva raggiunta in fretta, ma non abbastanza, difatti la ragazza aveva già scagliato un incantesimo imperturbabile sulla porta.

Entrambi, ai due lati opposti della porta, misero una mano sulla porta e la fissarono, impotenti.

La mattina dopo, Ginny, dopo esser stata salutata da tutti e aver consolato sua madre, che piangeva e l’ abbracciava come se non l’ avrebbe mai più rivista, uscì di casa ed andò a Hogmesade, dove delle rappresentanti del mondo magico francese l’ avrebbero aiutata ad arrivare a Beauxbatons e a raggiungere le carrozze che l’ avrebbero portata lì.

Si smaterializzò ed andò ai tre manici di scopa, tanto era in anticipo.

Entrata nel locale, però, si guardò attorno e tutto il suo buon umore parve dissolversi all’ istante: come tutti i posti magici, i tre manici di scopa, e in particolare tutta Hogmesade, il bar mostrava evidenti segni della guerra recente e le persone all’ interno, chi più chi meno, presentava una faccia funerea e infelice. Benché Voldemort fosse stato sconfitto, le persone erano venute a patto con i loro peggiori incubi e dovevano fare i conti su quante perdite e sofferenze aveva causato loro la guerra, lasciandoli, a volte, in balia di un solo boccale di Burrobirra.

A malincuore sentì un sorriso salirle sulle labbra e ricordò le gite a Hogmesade, con la scuola e i suoi amici, quando la guerra non era che un lontano futuro e la spensieratezza il presente.

“ Ginny!!” lei si voltò immediatamente… quella voce la conosceva. “ Harry!!....” quella mattina lui non era sceso a salutarla e lei non aveva potuto protestare, anche se era dispiaciuta. “ non potevo non venire a salutarti…. In fondo, io sono sempre il tuo fan numero uno Ginevra Weasley…” lui sorrise e la tenne stretta a sé. “ Ginny, lo sai, io non posso capire o condividere la tua scelta perché, se lo dicessi sarei solo un ipocrita, ma posso dirti che cercherò di accettarla e d’ imparare a staccarmi da te.”

Lei si scostò un pochino e guardò Harry con quei suoi grandi occhi neri: “lo sai, Harry, non è colpa tua se me ne vado… ma prima che io parta tu devi sapere che io ti ho amato, ti amo, e ti amerò per sempre, ok?... ho solo bisogno di andarmene, di…. Crescere e sapere di poter farcela da sola….”

Harry, non sapendo cosa dire, annuì semplicemente e vide, oltre la chioma rossa di Ginny, che alcune persone la stavano aspettando: “ Addio, Ginevra Weasley” “ questo non è un addio, Potter…” e, alzandosi, lo baciò” …. È solo un arrivederci”. Poi gli lasciò la mano ed andò verso le due figure che la stavano aspettando.

There is no need to protect me non c’è bisogno di

proteggermi

It’s time that I è il tempo che io impari ad

affrontare

Learned to face up to this on my own da sola

I’ve seen so much more than you know now ho visto più

di quanto tu sai ora

So don’t tell me to shut my eyes quindi non dirmi di

chiudere gli occhi

I’m not a girl non sono una ragazza

Not yet a woman non ancora una donna

All I need is time tutto quello di cui ho bisogno

A moment that is mine un momento mio

While I’m in between mentre sono nel mezzo

I’m not a girl non sono una ragazza

But if you look at me closely ma se mi guardi davicino

You will see it in my eyes tu lo vedrai nei miei occhi

This girl will always find her way qst ragazza cerca

sempre di trovare la sua strada

Britney spears

§§§§§§§§§§§§ Ancora nella vasca da bagno, Harry sospirò…. Già, come avrebbe potuto dire a Cecily chi era Ginny? Come avrebbe potuto spiegarle che Ginny era stata il suo primo grande amore, e che ora era venuta ad abitare da lui? Sarebbe andata fuori di matto, accusandolo di provare ancora sentimenti per lei… così, la sera precedente, quando stava parlando con Ron e Hermione dell’ eventualità che Ginny venisse ad abitare con loro ed era apparsa Cecily, aveva liquidato la faccenda dicendo che Ginny era la sorellina di Ron.

Cecily era una strega, ma era una di quelle streghe che avevano preso lezioni in famiglia, perciò non poteva sapere della storia di Harry e Ginny ad Hogwarst e, cosa strana, non sapeva neanche della loro storia apparsa sul profeta qualche settimana dopo che Ginny era stata rapita dai mangiamorte….

Harry era rimasto vagamente stupito quando lei disse di non sapere chi fosse Ginny Weasley… la storia che era stata raccontata sulla Gazzetta era maledettamente romantica e alcune vecchiette, quando erano in vena di pettegolezzi, parlavano proprio della loro storia!!. Vagamente accigliato, Harry uscì dalla vasca ed andò a vestirsi.

Intanto Ron e Hermione erano tornati e, benché le domande inquisitorie di Hermione, Ginny non spiccicò mezza parola sul motivo del suo cattivo umore. A quel punto Hermione lasciò perdere: se Ginny avesse avuto qualcosa da dirle lo avrebbe fatto quando se la sentiva. A cena né Harry né Ginny parlarono molto; scambiarono quattro chiacchere con la coppietta, che li guardava un po’ strana e poi andarono entrambi a letto, senza aver mangiato un granché.

Ginny, sdraiata sul suo letto , ascoltava la musica e guardava il soffitto, canticchiando un motivo delle Giganti neri, un nuovo gruppo musicale e non si era accorta che un ragazzo alto e con gli occhi verdi la stava guardando appoggiato sullo stipite della porta. Incosciamente, però capì che c’ era qualcuno e chi fosse e borbottò: “ che diavolo vuoi?”.

Lui non si smontò più di tanto e si avvicinò a lei, togliendogli le cuffie dalle orecchie e sedendosi sulla sedia più vicina, rigirandola. “ Parlarti… o meglio spiegarti….lo sò che sei molto arrabbiata per come ti ho descritto a Cecily… lo avrebbe capito anche un sordo, ma ti volevo solo dire che gli ho detto così perché volevo e voglio ancora che tu viva con noi qui…insomma, pensa se dicevo a Cecily che tu eri la mia ex-ragazza, avrebbe cercato di dissuadermi e mi avrebbe fatto scegliere tra te e lei… e l’ idea non mi piace neanche un po’… ha accettato l’ idea che vivessi con un’ altra ragazza solo quando ha saputo che era già felicemente fidanzata!!” Ginny, sorprendendo Harry e forse anche lei stessa, scoppiò a ridere “ avevi un espressione buffissima quando l’ hai detto!! Dovevi vederti!” spiegò, vedendo l’espressione vagamente stupita di Harry. Poi smise di ridere e lo guardò: “ scusa, forse prima ho un po’ esagerato… ma ero davvero arrabbiata e non ho pensato alle motivazioni che ti avevano spinto a dire quelle cose!” Lui si rasserenò nell’ ascoltare quelle parole e allungando una mano fece un tipico atteggiamento di bambino di cinque anni, con un espressione furba negli occhi “ pace?”

Lei scoppiò nuovamente a ridere e, prendendogli la mani, annui “ pace…!”. lui si alzò e, uscendo, le augurò la buonanotte: si era reso perfettamente conto che Ginny non gli aveva chiesto cosa avrebbe fatto se Cecily gli avesse chiesto di scegliere tra lei e la sua nuova coinquilina… a dire la verità neanche lui lo sapeva, come non sapeva che nel suo cuore la risposta c’ era già.

me la lascaite una recensione anche piccola piccola?????

  
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