Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: SoulHeart    13/03/2012    1 recensioni
Lei : Noah Bennet. Ventenne londinese, studentessa modello, occhi vispi e brillanti, una vita tranquilla. Aspira a diventare un’importantissima manager.
Lui : Zayn Malik. Diciannovenne da Bradford, apparentemente indifferente circa tutto ciò che lo circonda, stronzo dalla punta del suo amatissimo ciuffo fino all’unghia del suo alluce. Cantante dei One Direction.
Possono due mondi cosi diversi incontrarsi e.. scontrarsi?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                            Noah 


Ero negli studi della Sony UK e gironzolavo sperduta. Solo una settimana fa mi era stato comunicato che sarei stata la nuova manager dei One Direction a tempo determinato, finchè Marco non sarebbe tornato dall’Italia. Che poi, io non li conoscevo nemmeno questi One Direction. Puntavo a diventare la manager di Kanye West, o magari di Katy Perry, insomma, gente importante.Non di cinque ragazzetti della mia stessa età che erano diventati famosi solo perchè avevano letteralmente distrutto le ovaie di milioni di adolescenti in piena crisi ormonale. Ne avevo sentito molto parlare in quest’ultimo periodo, sui tabloid non si scriveva d’altro e per televisione i notiziari non facevano altro che trasmettere filmati di eventi in cui loro erano ospiti ( in realtà più che le loro facce, si vedevano le facce della mandria di ragazzine urlanti che svenivano ad ogni loro moina ) . Dio, se ci pensavo ancora un po’ mi sarebbe venuta la nausea.

Ero cosi assorta nei miei pensieri, talmente presa dal mio monologo interiore, che all’improvviso qualcuno che stava sbucando da un corridoio sulla sinistra mi urtò correndo..e caddi. E con me, anche il bicchiere contenente la cioccolata che avevo preso poco prima al distributore. Ovviamente il bicchiere non cadde semplicemente a terra, poteva mai andarmi cosi bene? No, certo che no. Il bicchiede cadde dritto sulla mia testa ed il contenuto si riversò sui miei capelli, sporcandomi i lunghi ricci castani, il viso e macchiandomi la camicetta bianca. Strinsi gli occhi per cercare di metabolizzare e soprattutto di sbollire, non osavo aprirli, non volevo vedere chi aveva causato tutto ciò, sarebbe stata la mia prima vittima ed io non volevo diventare un’assassina. Almeno non il mio primo giorno di lavoro. Li aprii dopo qualche minuto, sperando che chiunque fosse stato, avesse avuto il buon senso di sparire dalla circolazione. Delle scuse in quel momento mi avrebbero solo fatto incavolare di più. Ero ancora con il sedere per terra e non avevo ancora alzato la testa. Vidi un paio di scarpe Nike Blazer di un improbabile colore rosso.
Alzai il capo lentamente.
Un pantalone beige.
Un maglioncino color porpora con una grande M stamapata sul petto.
Un volto.
Un sorriso sgembo e strafottente.
Quel piccolo particolare mi bastò per andare su tutte le furie. Mi alzai di scatto, senza pensare ai miei capelli ancora bagnati ed alla macchia enorme che si espandeva su tutto il mio seno destro. Un ghigno gli si dipinse sul volto e mi guardò, divertito :
- Non mi scuserò per averti fatto cadere. Sei davvero hot cosi, signorina. – la sua voce era melodiosa ed i suoi grandi occhi mi squadravano da capo a piedi. Che maniaco! Eppure il suo viso non mi era nuovo...
Strinsi gli occhi e gli puntai un dito contro il petto :
-  Senti un po’, lurido, schifoso, maleducato, perverso e maniaco che non sei altro, non te l’hanno insegnata la buona educazione? Ti sembra una cosa sana di mente far finire una ragazza con il sedere per terra? – Lo guardai inferocita.
Era un po’ spaesato e non capivo perchè. Ma dopo un attimo di incertezza vidi di nuovo lo scintillio nei suoi occhi. Prese il mio dito e lo scostò delicamente dal suo petto. Quel gesto mi provocò un fremito. Scossi la testa per scacciare via quel pensiero assurdo.
- Sta calma, leoncina, ne stai facendo una questione di stato. Mi avevano avvertito che l’aiuto-chef che sarebbe arrivata oggi sarebbe stata una pazza isterica, ma non pensavo fino a questo punto. Beh,è proprio un peccato. – Si morse il labbro inferiore e tornò a squadrarmi.
 
Dio, come era sexy.
Come Noah?? Com’era sexy? Ma come puoi trovare sexy questo vichingo?
Eppure era cosi. I suoi grandi occhi color nocciola, le sue lunghe ciglia, la sua bocca carnosa ed il modo in cui parlava erano ammalianti. Dopo un attimo di smarrimento in cui rimasi con gli occhi spalancati, recuperai la mia sanità mentale ed ero pronta a ribattere. Aiuto-chef? Questo qui credeva che fossi l’aiuto-chef. Quanto si sbagliava. Adesso l’avreisistemato per le feste. Stavo per aprire bocca, quando il cellulare del ragazzo vibrò e lui rispose. Sentii una voce un po’ troppo alta provenire dal suo BlackBarry :
- Hey amico ma quanto tempo ci stai mettendo per andare in bagno? Non mi dire che sei stato assalito dalle fans perchè in questo posto è impossibile!
Fans?!
Lo guardai confusa e lui sorrise, evidentemente divertito.
- No certo che no, amico. Ho avuto un piccolo contrattempo. Arrivo subito – e staccò la chiamata.
- Beh mi dispiace leoncino, ma devo proprio andare. Spero che l’essere arrabbiata ti serva e che tu ti possa sfogare nella cucina. Mi raccomando, mi aspetto un primo piatto .. piccante. – e mi oltrepassò rimettendosi a correre, lasciandomi con la bocca semiaperta e senza parole.
 Mi voltai e gli urlai dietro :
- Ehi tu! Se speri di farla franca ti sbagli di grosso! Scoprirò chi sei ed allora saranno guai! –
Udii la sua risata leggera rieccheggiare per il lungo corridoio, dopodichè il silenzio.
 
Mi recai in bagno per vedere se la situazione era effettivamente cosi tragica. Se fossi stata impresentabile non avrei potuto di certo incontrare il direttore. E lui mi avrebbe portata dalla band tra.. 10 minuti esatti.
Cercai di respirare profondamente e di non lasciarmi prendere dal panico. Quel ragazzo me l’avrebbe pagata, fosse l’ultima cosa che avrei fatto.
Mi guardai allo specchio e notai che la macchia c’era soltanto sulla camicetta. Ricordai di aver portato un cardigan, cosi lo presi dalla borsa e lo indossai. Lo abbottonai fino all’ultimo bottone, in modo che coprisse bene tutto il seno. Dopodichè passai al viso ed ai capelli. Sciacquai energicamente il viso per togliere le macchie di cioccolata che oramai si erano anche seccate. Fortunatamente non mi ero per niente truccata, quindi non rovinai nessun make-up troppo sofisticato per essere rifatto in due minuti. I capelli, notai con gioia, sebravano intatti o,almeno, sembrava che il liquido fosse stato risucchiato dalla mia marea di ricci. Li avrei lavati quando sarei tornata a casa, adesso non c’era tempo. Mi diedi un’ultima sistemata e corsi nell’ufficio del direttore, che mi sorrise e mi condusse dai ragazzi. Giunti davanti alla stanza n.18, si voltò verso di me e mi sorrise, era davvero una persona gentile e per niente austera :
- Vedrà, signorina Bennet, li troverà fantastici. E sono sicuro che lei è un’ottima professionista. Marco l’ha scelta e quindi io non ho alcun dubbio al riguardo. -
 Sorrisi di ricambio ed aprii la porta. Entrai in una stanza immensa e luminosa, dove al centro c’era un divano con seduti cinque ragazzi. Mi guardarono tutti e cinque in silenzio ed io ricambiai i loro sguardi, cercando di sorridere il più naturalmente possibile. Quando arrivai all'ultimo ragazzo sulla destra, il mio sorriso di spense.
No, non era possibile.






Salve ragazze, ecco a voi il secondo capitolo. Baci!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SoulHeart