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Autore: ShimizuBookman_    14/03/2012    0 recensioni
Ff fatta assolutamente a caso su Assassin's creed,leggere questi libri mi fa sentire illuminata,letteralmente.
"Come pensi di uccidermi,assassina?"
Un ghigno si ampliò sulle labbra di Guglielmo il quale,sotto osservanza di Xavier aveva appena finito di trangugiare un misero pasto,tantè che rimaneva ancora una macchia di vino accanto ai baffi.
" Te lo spiegherò subito,Guglielmo. "
E detto questo fece scattare la lama nascosta,spiccando un lungo balzo e puntandogli l'arma sul collo.
" Con il tuo sangue che colerà lungo la mia lama,affondata nel tuo collo".
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quando Altaìr la chiamò nuovamente a Masyaf, Xavier era una persona totalmente diversa da quella che era partita.
Un'assassina senza pietà che ora recava nel borsellino di cuoio le 9 piume intinte del sangue delle sue vittime.
Grazie ad Ezio,naturalmente,non ce l'avrebbe mai fatta senza di lui.. Rientrare nella sua città natale la faceva sentire bene,appagata a se stessa per non aver
deluso ancora una volta il maestro,così entrò nella sala del trono senza farsi preannunciare e spalancò le pesanti porti,correndo agilmente in punta di piedi verso di lui e chinandosi prima di arrivare alla sua scrivania.
- Xavier! Quanto tempo,ragazza mia.. aspettavo tue buone notizie e la buona riuscita della missione che ti ho affidato.
- E speri bene,maestro. Sono riuscita a portare a termine la missione e a consegnarti l'anima di quei nove disgraziati.
Detto questo posò la borsa in cuoio con le piume sulla sua scrivania,mentre lui le esaminava e le riponeva nel cassetto.
- Ora,prima di affidarti la prossima missione devo avvertirti di una cosa..
- E cioè,Altaìr?
- Il prossimo nome che ti darò ti suonerà molto famigliare. Quest'uomo si sta mettendo fra i nostri rapporti e io temo che tu.. ti sia invaghita di lui.
- Mae..
La zittì con un breve colpo della mano,proseguendo il discorso e porgendole il rotolo.
- Qualunque cosa succeda tu devi rispettare la missione come una mera assassina,senza farti coinvolgere dalle tue emozioni. Lo farai per.. me e te?
- E' così importante? Cos'ha fatto costui per mettersi fra il nostro rapporto sentimentale?
- Molte cose ha fatto,e molte cose rifarà se continuerete a lavorare insieme.
Ad un tratto Xavier rabbrividì,venendo colta da una sensazione orribile e devastante,e pregò che non fosse come pensava lei.
- Uccidere ... Ezio.. Auditore?
Annuì appena,porgendole una piuma.
- Lo farai,Xavier? Tra tutti gli assassini tu sei l'unica ragazza,e quella che non mi ha mai disobbedito. Hai sempre obbedito agli ordini e molti sono caduti sotto la tua lama.
- Anche molti innocenti cadranno,stai cercando dire questo?!
- Bada a come parli,Xavier. La mia pazienza non è molta.
- No,Altaìr! Tu mi stai mandando ad uccidere un assassino,uno.. uno come me! uno a cui devo tutta la mia gratitudine e il mio rispetto,lo rispetti pure tu!
- Lo rispetto,e lo rispetterò ancora di più da morto. Portami la piuma con il suo sangue,e fammi vedere qual'è il vero credo degli Assassini.
L'Assassina uscì da Masyaf con l'amaro in bocca,e mentre cavalcava guardava più volte la piuma destinata alla sua vittima.
Avrebbe tradito Altaìr o rotto la fiducia che Ezio poneva in lei?
Sospirò,entrando a Firenze e lasciando il cavallo legato accanto alla cupola del Brunelleschi,mentre guardava la città che infondo,aveva avuto una parte di lei fino a pochi istanti prima. Avrebbe potuto ancora chiamarla tale,dopo il gesto che era destinata a compiere?
Un senso di nausea colpì Xavier,mentre quest'ultima individuava velocemente Ezio dall'alto dei tetti,con il vestito che sembrava ancora più pulito ed elegante del solito,il cappuccio tirato fino a far scoprire solo labbra e barbetta leggera,mentre lei si aquattò su una sporgenza,guardandolo dall'alto.
- Mh,c'è molta gente in piazza oggi..
Lo sentì boffonchiare fra se e sè e alzarsi,facendo per scendere dal tetto.
Con un breve leccarsi di labbra,Xavier si tirò il cappuccio sul viso in modo da nasconderlo e lo colpì da dietro,facendolo balzare via per alcuni metri.
- Ma che..
Sorrise,avvicinandosi a lui correndo,con lunghi balzi felini e agili,cercando di fargli perdere l'equilibrio.
Perse l'equilibrio e cadde ancora a terra,poi si rialzò e corse lungo un vialetto,mettendosi in posizione difensiva.
- Che diavolo vuoi da me!
- Ucciderti.. Ezio Auditore!
- Chi ti ha mandato qui,chi te l'ha ordinato!
Dopo questo Xavier buttò all'indietro il cappuccio,rivelando la chioma rossiccia che tanto amava e gli occhi castani,liquidi d'impazienza e inconfondibili.
- Xavier?! non ho fatto niente contro la setta,perchè vuoi..
Ma lei gli fù di nuovo addosso,mentre i sensi di colpa s'impadronirono delle sue azioni e i colpi divennero ogni volta più lenti e tremanti.
- Non voglio farti del male!
- Allora difenditi come un vero assassino!
Lo fece cadere a terra,mettendosi a cavalcioni su di lui e puntandogli la lama al collo.
- Non morirò per mano tua.
Invertì le posizioni,mettendosi su di lei e bloccandole i polsi,mentre passava appena la lama sul collo di lei.
-Ezio,let me go!
Tipico di lei,parlare in inglese quando era innervosita.
- Stai ferma!
Premette il corpo sul suo,finchè Xavier riuscì a sentire il suo respiro a contatto delle sue labbra,e per la prima volta,le venne voglia di alzare la testa e di andare incontro alle sue labbra,di tirarlo a sè e baciarlo.
Una sensazione che era capitata solamente con Altaìr,fin ora.
- I don't wanna hurt you anymore.
Mormorò lei liberandosi dalla presa,e girandosi di spalle.
- Xavier,che succede? credevo mi volessi uccidere..
Lo guardò,mentre dai suoi occhi castani scuri uscì una lacrima che luccicò lungo la guancia,scivolando fino al collo e storpiando l'espressione dell'assassina,che stava per crollare.
- Piccola? 
La strinse a sè cingendole la mano con la sua,un gesto che amava,e che aveva temuto di non ricevere più. Per quanto l'amore fosse forte,i gesti pacati e freddi di Altaìr non potevano essere eguagliate da quelle di lui.
- Non guardarmi,gli assassini non devono mai mostrare le proprie emozioni!
cercò di girarsi,ma la presa di lui sul suo fianco era troppo forte,così la costrinse ad alzarsi in punta di piedi.
Le alzò il mento,e,con molta dolcezza,premette le labbra sulle sue,rimanendo con il viso nascosto dal cappuccio. 
Mentre lei si liberò appena,notò che qualcosa era cambiata nella sua espressione,e non smise di sorridere e guardare le sue labbra stringersi in un ulteriore espressione buffa,mentre rise,asciugandosi le lacrime.
Nella lettera per Altaìr rimandò indietro la piuma,ma senza sangue o senza pentimenti.
Scrisse solo..

"Perdonami Altaìr,ho fallito la missione. Ho lasciato che i sentimenti prendessero posto delle mie azioni,e sconvolgessero il mio credo,il nostro credo.
Ho tradito la setta per non uccidere uno come me,uno a cui devo molto e uno a cui devo ancora un favore. Non lascio le cose a metà,e ora devo ancora troppo a quest'uomo per poterlo uccidere con tanta franchezza.
Tornerò a Masyaf con l'intenzione,e il pentimento di ricevere ulteriori ordini da me,in attesa di una tua imminente e decisa punizione.
Mi prenderò tutte le conseguenze delle mie azioni."

Xavier Jalady.

  
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