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Autore: Elpis Aldebaran    19/03/2012    5 recensioni
[...] Mentre i due stavano per aprire bocca, una ragazza bionda si era buttata su Tenten, scuotendole violentemente un braccio.
«Stanno arrivando i professori per fare il controllo degli studenti. Dobbiamo svignarcela, Tennie!».
Mentre la ragazza bionda spariva all’improvviso come era arrivata, Tenten aveva fatto un occhiolino a Neji, mordendosi il labbro inferiore.
«Ci vediamo presto, Neji Hyuuga. È stato un piacere».
Lui avrebbe voluto risponderle allo stesso modo, ma sia lei che il suo sorriso erano già spariti, lasciandolo solo come mai lo era stato fino a quel momento.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Neji Hyuuga, Shikamaru Nara, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Highway Unicorn (Road to Love)

[NejiTen. Accenni ShikaIno - NaruSaku]

 

 

 

 

 

 

 

Parte Prima

 

 

 

Get your hot rods ready to rumble

‘cuz we’re gonna fall in love tonight

Get your hot rods ready to rumble

‘cuz we’re gonna drink until we die

 

 

 

 

 

 

 

Era buffo pensare che a quella festa li avevano scambiati per fratello e sorella.

I capelli lunghi e castani, la figura slanciata, il fisico asciutto e atletico potevano trarre in inganno, ma c’erano gli occhi che di certo non potevano mentire.

Quelli di lei erano scuri, densi, sembravano raccontare una storia lunga una vita; mentre i suoi, diamine!, erano più unici che rari. Definirli solo grigi sarebbe stato un sacrilegio: in realtà erano di uno strano color perla, così chiari e accecanti che la maggior parte delle persone si sentiva soggiogata, quasi stregata da quel colore così impossibile.

Ma quegl’occhi non facevano altro che riflettere la personalità del loro possessore: Neji Hyuuga, d’altra parte, era davvero un tipo impossibile.

«Non sei così burbero come vuoi far credere», Tenten era stata la prima ragazza della serata a rivolgergli la parola.

Le altre si tenevano a debita distanza, anche se cercavano in tutti i modi di incrociare il suo sguardo. Parlottavano tra di sè, bisbigliavano, ridevano con quelle loro vocine stridule  e fastidiose, cercavano la sua attenzione.

Mentre Tenten gli era semplicemente arrivata alle spalle, picchiettandogli un spalla e sorridendogli. Sembrava che si conoscessero, ma lui proprio non ricordava quel viso, né tanto meno quel sorriso.

«Da piccoli abbiamo fatto la scuola insieme. C’era anche quel Rock Lee con noi, ti ricordi?».

Aveva uno sfocato ricordo delle scuole elementari, ma adesso che ci pensava, i suoi ricordi erano sempre accompagnati da una bambina allegra, con due strani codini, e un altro ragazzino dalle folte sopracciglia che si agitava sempre.

«Tenten, dico bene?» aveva chiesto all’improvviso, mentre quell’informazione gli tornava alla mente come un lampo.

La ragazza aveva sorriso compiaciuta, annuendo con la testa. Si era appoggiata al bancone delle bibite vicino e aveva cominciato a chiacchierare del più e del meno, di come fosse capitata a quella festa universitaria per caso – perché studiava altrove -, di come le sue amiche l’avessero abbandonata una dopo l’altra, inseguendo qualche bel ragazzo.

Aveva un modo di parlare spigliato, non c’era mai imbarazzo nella sua voce, era una macchinetta a ripetizione e Neji aveva ascoltato solo la metà delle cose che aveva da dire. Era stato più concentrato a squadrarla da cima a fondo, perché una così proprio non l’aveva mai vista.

Aveva notato con un certo e inaspettato compiacimento che era l’unica ragazza che non indossasse una gonna. Mentre le altre erano strette in vestiti appariscenti e calze colorate, Tenten aveva su dei jeans scoloriti accompagnati da un paio di scarpe da tennis rovinate e non allacciate, che sembravano aver vissuto momenti migliori.

Gli piaceva.

«Tu studi qui? Non mi sembri il tipo che s’infiltra a delle feste, hai troppo la faccia del bravo ragazzo».

«Studio qui e il termine bravo ragazzo dice tutto e niente. Dipende dai punti di vista».

Tenten lo aveva guardato con gli occhi socchiusi, analizzando se considerare quello scambio di battute come a un flirt. Anche Neji aveva avuto lo stesso pensiero, perché subito si chiese che diavolo stesse facendo.

Mentre i due stavano per aprire bocca, una ragazza bionda si era buttata su Tenten, scuotendole violentemente un braccio.

«Stanno arrivando i professori per fare il controllo degli studenti. Dobbiamo svignarcela, Tennie!».

Mentre la ragazza bionda spariva all’improvviso come era arrivata, Tenten aveva fatto un occhiolino a Neji, mordendosi il labbro inferiore.

«Ci vediamo presto, Neji Hyuuga. È stato un piacere».

Lui avrebbe voluto risponderle allo stesso modo, ma sia lei che il suo sorriso erano già spariti, lasciandolo solo come mai lo era stato fino a quel momento.

 

 

 

Tenten, ogni mattina, aveva il suo rituale per il buongiorno.

Una tazza grande di caffè latte e il giornale. E Ino Yamanaka con due occhiaie che le arrivavano fino al pavimento.

«Giuro che è l’ultima volta che facciamo nottata. Non ho più l’età per certe cose», si stava lamentando la ragazza, mentre osservava critica i segni della stanchezza sul suo volto con uno specchietto.

Tenten si nascose ancora di più dietro il giornale, per non farle vedere come se la stava ridendo. Tutte le settimane Ino diceva più o meno la stessa cosa, e puntualmente tornava agli alloggi universitari ad orari improponibili e qualche volta anche in compagnia.

«Dio, mi sembra di essere un vampiro, questo sole stamani è accecante!», bofonchiò ancora, coprendo gli occhi con dei voluminosi occhiali da sole.

«Conosciuto qualcuno d’interessante ieri sera?» buttò lì poi la ragazza, sorseggiando il suo succo d’arancia.

Tenten smise di leggere, alzando gli occhi al cielo come a volerci pensare.

«Conosciuto non direi, era un mio vecchio compagno delle elementari».

«Cresciuto piuttosto bene, da quel che ho visto».

Tenten sorrise a Ino, ormai abituata alle sue trappole.

«E’ solo una conoscenza, Ino. Una bella conoscenza, te lo concedo, ma non cominciare già a fantasticarci sopra».

La ragazza bionda alzò le spalle esasperata, perché mai Tenten le dava soddisfazioni. Era carina, disponibile, avrebbe potuto avere un sacco di ragazzi a farle la corte se fosse stata un po’ più femminile e compiacente. Ma immaginava che, per una come lei, i ragazzi erano soltanto un qualcosa di marginale e non il punto focale della sua vita.

«Ino, giusto te cercavo!».

Le due ragazze si voltarono insieme nella stessa direzione, osservando divertite un giovane dai capelli biondi che si faceva avanti tra i tavolini del bar, incurante di star letteralmente investendo la clientela.

«Naruto, quale onore. Salti già la prima ora di lezione?».

«Non credo di essere l’unico», disse quello, osservando intensamente Ino e prendendo posto accanto a loro.

«Cosa vuoi?».

«Informazioni, ieri sera ho conosciuto una ragazza. Credo di essere innamorato».

Ino sospirò rassegnata, mentre Tenten tornava a leggere il giornale poco interessata alla faccenda.

Naruto era uno di quei classici ragazzi che s’innamoravano spesso e velocemente, e quasi sempre ne uscivano fuori scottati. Era di carattere fin troppo buono e spesso le ragazze se ne approfittavano, illudendolo e lasciandolo sempre con il cuore a pezzi.

«E io che ci posso fare? Non sono la tua psicologa» rispose piccata la bionda, la quale era stata scambiata da Naruto per una specie di consulente matrimoniale.

«Lei dice di conoscerti» fece Naruto, e alla vista della sorpresa di Ino, fu più chiaro, «Sakura Haruno».

Lei quasi sputò il succo che stava bevendo, tanto quella notizia la colse di sorpresa.

«Hai conosciuto Fronte Spaziosa?!» urlò quasi, «Per la miseria, questa sì che si chiama coincidenza!».

Tenten osservò curiosa Ino, in attesa di spiegazioni.

«Ci conosciamo da una vita praticamente, abbiamo fatto elementari, medie e parte delle superiori insieme. Più che un’amica, direi che è una rivale…» ragionò Ino pensierosa.

«Come minimo le hai rubato qualche ragazzo…» disse Tenten, che ormai la sapeva lunga.

Ino non si scompose più di tanto, voltando la testa dall’altra parte.

«Sasuke Uchiha. E comunque le ho fatto un favore, non era poi questo granché».

Tenten scoppiò a ridere, mentre Naruto, un po’ alterato, cercava di concentrare nuovamente la conversazione su di lui.

«Ino-chan, dimmi qualcosa su di lei! Cosa le piace? Dici che se la invito a uscire accetta? Che tipo di ragazza è?».

«E’ violenta, bisbetica e permalosa. In bocca al lupo».

«Sei terribile» disse Tenten, guardando sconsolata il viso di Naruto che si stava incupendo.

«Sakura è un peperino, gli conviene andarci con i piedi di piombo con lei. Lo sto solo mettendo in guardia» rispose Ino con aria innocente.

«Bene, allora alla prossima festa le chiederò di uscire!» decise Naruto, perché di certo non si sarebbe lasciato scoraggiare.

«Quale prossima festa?».

Tenten finalmente chiuse il giornale sul tavolo e dedicò tutta la sua attenzione alle parole di Naruto, che non si rendeva minimamente conto di cosa aveva appena suscitato.

«Ve lo ricordate Kiba? È quel mio amico che ieri ci ha fatto entrare alla festa. Mi ha detto che la prossima settimana ne organizzeranno un’altra, questa volta clandestina, per rimediare all’inconveniente professori. Ah, siete le benvenute, ovviamente».

Ino accettò subito quella proposta, salutando il ragazzo che come un razzo si alzava e se ne andava, diretto finalmente a lezione.

Tenten rimase in silenzio, a finire il suo caffè latte, con un inspiegabile sorriso che le andava da un orecchio all’altro.

 

 

 

Un tonfo sordo fece riemergere Neji dalla sua lettura.

Davanti a lui, Shikamaru Nara aveva appena posato sul tavolo una pila di libri, che continuava a guardare con aria insofferente e sconfitta.

Si sistemò a sedere sconsolato, prese il primo tomo e lesse le prime tre righe. Dopo di che sbadigliò.

«Non è da te fare le ore piccole» fece notare Neji, tornando al suo libro.

«Non è da te rivolgermi la parola per primo» rispose Shikamaru, chiudendo il libro e abbandonando la testa sul tavolo, pronto a farsi un bel pisolino nel bel mezzo della biblioteca.

«Stamattina ti ha cercato una ragazza» lo informò Neji, col solo intento di non lasciarlo riposare in pace. No, non gli era piaciuta la risposta di prima.

«Al telefono?» chiese il giovane Nara, confuso.

«Sì».

«Perché hai risposto? Le ragazze scocciano sempre» bofonchiò quello, tornando a pisolare sul tavolo.

Neji chiuse il suo libro, incrociando le braccia al petto.

«Ho tentato di ignorarlo, ma quella avrà chiamato almeno cento volte».

«Potevi mettere la segreteria».

«L’ho fatto: l’ha intasata».

Shikamaru alzò lentamente la testa, assottigliando il suo sguardo nella direzione del compagno.

«Era Ino, vero?».

«Così diceva di chiamarsi».

Il giovane Nara sospirò rassegnato, passandosi una mano fra i capelli disordinati. Sembrava scocciato, ma Neji poté benissimo intravedere un accenno di sorriso increspargli le labbra.

«Ho sempre detto che le bionde creano solo problemi» bofonchiò alla fine, «le dirò di limitare le chiamate, non ti preoccupare».

Neji stava per tornare ai suoi studi, quando una lampadina gli si accese nel cervello.

«Hai detto che è bionda?».

«Sì».

«E anche lei ieri era alla festa?».

«Non se ne perde una».

«Ha i capelli molto lunghi?».

«Hyuuga, cos’è, il terzo grado?».

A Shikamaru non andava per niente che qualcuno s’interessasse alla sua vita privata, e Ino Yamanaka, in quel momento, ne faceva parte. Tutte quelle domande su di lei lo stavano solo infastidendo e Neji sembrò accorgersene subito, perciò mise subito le carte in tavola.

«E’ venuta con un’amica ieri, vero? Alta, mora, vestita sportiva…».

«Credo, non ne sono sicuro. Kiba le ha fatte imbucare, dovresti chiedere a lui» disse Shikamaru, che con un altro sbadiglio, annunciò all’amico che stava per tornare nel mondo dei sogni.

Ma Neji aveva già ottenuto le informazioni che voleva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

La seconda e ultima parte sarà pubblicata venerdì.

Mi è piaciuto scrivere questa fic, anche se ho durato una fatica immensa: Neji mi dà sempre qualche problema.

Spero che possa davvero piacere anche ad altre persone <3.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naruto © Masashi Kishimoto

Highway Unicorn (Road to Love) – dall’album Born This Way, 2011 © Lady GaGa

Highway Unicorn (Road to Love) – fanfiction © Elpis Aldebaran

   
 
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