2
Matsuri sparì nella vegetazione, stava per
raggiungere il luogo dove aveva nascosto il rotolo, quando sentì una figura
dietro di lei.
<< Bene
ragazzina… dov’è il rotolo? >>.
Era la ninja dai
capelli smeraldo.
La kunoichi di Suna estrasse un kunai mettendosi in posizione d’attacco
<< Non te lo dirò mai! >>.
Nel frattempo Ittetsu e Sari.
<< Siamo
messi male, molto molto male >>.
<< Sta’
zitto frignone! >>.
I due chunin stavano per essere attaccati
simultaneamente dai ninja, quando una forte folata di vento li spazzò via.
Ittetsu, in lacrime, si voltò riconoscendo la sua
autoritaria mentore.
<<
TEMARI-SENSEIIII! >>.
La ragazza gli
piantò un pugno in testa.
<< Piantala
frignone! >>.
Il “Capo” vedendo
i suoi scagnozzi messi al tappeto, tentò di scappare, ma venne bloccato da Sasori,
controllato da Kankuro.
<< No no no
amico mio, resta qui, facciamo due chiacchiere >>.
Ritsu si rivolse ai due componendi del team 3.
<< Dov’è Matsuri?
>>.
La ragazza stava
combattendo contro la Kunoichi, quando questa si bloccò.
<< /Oh no,
non sento più il chakra dei miei compagni/ >>
Guardò la castana
con occhi di sfida.
<< Bene pare
che me ne debba andare… ma prima >>.
Matsuri assunse la posa difensiva, ma la ragazza
le si piazzò di fronte fissandola intensamente negli occhi. Il tutto con una
velocità impressionante.
<< Tenchi no jutsu! >>.
Per qualche
istante Matsuri su
investita da una potente luce bianca.
<< Addio
mocciosa! >>.
Poi buio.
<< /Dove
sono?.../ >>.
Quando riaprì gli
occhi, la ragazza si ritrovò a Suna, vicino il parco giochi.
<< /Come ci
sono arrivata qua?/ >>.
Si diede un
pizzicotto. No, non stava sognando.
Fece qualche passo
nel tentativo di capire cosa era accaduto, quando il filo dei suoi pensieri
venne interrotto da delle voci.
<<
Aspettate! Daii voglio
giocare con voi! >>.
<< Stai
lontano, MOSTRO! >>.
Andò verso
l’entrata del parco giochi, un gruppetto di bambini stava correndo cercando di
evitare un bambino dai capelli rossi.
Strano, le era
alquanto familiare.
Un gruppo di donne
corse verso i bambini.
<< Su
coraggio Hikari vieni
a casa >>.
Alla vista di
quelle donne, il piccolo bambino dai capelli rossi si bloccò.
Matsuri poté osservarlo meglio in volto, e notò
due occhi cerchiati da pesanti occhiaie.
Fu colpita un
dubbio che doveva assolutamente avere risposta.
<< Anche tu Kida,
il pranzo è quasi pronto >>.
Era il tacito modo
delle donne di dire ai loro pargoli che era meglio allontanarsi dalla vista di
quel piccolo mostro.
Matsuri sentì una di loro bisbigliare: <<
quante volte ti ho detto di non avvicinarti a quel demone? >>.
Demone?
No, non poteva
essere possibile.
Senza pensarci due
volte la saettò con un’occhiataccia: la donna arrossì per poi avviarsi verso
casa con passo veloce.
Rimasto solo il
bambino si mise sull’altalena, andando avanti e indietro pigramente, fu allora
che Matsuri si
avvicinò, doveva togliersi quel dubbio.
Quando fu
abbastanza vicina il bambino alzò lo sguardo e la fissò con due occhioni
acquamarina cerchiati da due vistose occhiaie, era piuttosto arrabbiato a
diffidente.
<< Che vuoi?
>>.
Si, era lui,
ricordava bene le frecciatine di quel neo jonin che le insegnava ad usare il
giavellotto.
Vedendo che lo
sguardo sorpreso della ragazza continuava, il bambino decise di alzarsi dal
dondolo.
<< Gaara?
>>.