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Autore: Artemis00    19/10/2006    3 recensioni
Bulma, Goku, Vegeta e tutti gli altri sono dei liceali che si ritrovano alle prese con manifestazioni, scioperi e occupazioni, come nel '68, ma ai giorni nostri. Un minimo di romanticismo, una grande avventura nei meandri della scuola che dovrebbe essere complice ma spesso tradisce.
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sciopero

 

-         Buuulmaaaaaa… Buuuuulmaaaaa… sono il fantasma della suora assassina…

-         Bra… smettila… lo sai che mi da’ fastidio.- era il fatidico giorno di sciopero. Avevano preso le adesioni da parte di 6 licei e di 2 scuole medie, inoltre la stampa era stata informata.

-         Ah ah ah!!! Lo so benissimo che ti fa ancora paura quel film.

-         No, non più. Sono cresciuta.

-         Questo è quello che credi. Dimostramelo.

-         E come?

-         Quando occuperemo porterò il dvd e lo guarderemo in aula audiovisivi.

-         Ma noi NON abbiamo lettori dvd al classico!

-         Ci penso io!

-         E comunque non è detto che occuperemo. È possibile che ascolteranno il nostro sciopero.

-         ?

-         No, non lo ascolteranno. Comincia a noleggiarlo.

Le sorelle si guardarono con affiatamento, lavandosi i denti. Era uno dei rari casi nei quali andavano d’accordo, quelle due scalmanate.

Si avviarono verso la fermata, stavolta insieme.

-         Come, sciopero dei bus!

-         Sciopero dei bus. Che ci possiamo fare se non ascoltano i nostri diritti?

-         Come vi capisco… e va bene, ci aggiusteremo.

La ragazza più grande spense il cellulare, mentre guardava la sorellina che la salutava da dentro la macchina di un amico.

-         Ora come faccio? Accidenti a Bra! Poteva rimediare un passaggio anche a me!

Aprì il cancello di casa e scese in garage, dove rimediò la sua bici verde acido.

-         Meno male che la mia  CARA sorella la usa ancora, anche se è troppo grande. Le ruote sono gonfie…

Montò e partì a tutta velocità. Il vento le fischiava nelle orecchie, ma dovette fermarsi di colpo, con le ruote che stridevano.

-         Vegeta!- chiamò.

Il ragazzo fece finta di nulla, proseguendo con lo sguardo rivolto in basso e le mani affondate nelle tasche.

“ sempre cordiale eh? Cafone… però oggi ha qualcosa di diverso. Sembra triste…”

-         Vegeta!

-         Ma che vuoi?

-         Non hai la moto?

Arrossì violentemente come se lei gli avesse chiesto chissà quale faccenda personale. E no che non ce l’aveva… non più ormai.

-         Dai, vieni.

-         Cosa?

-         C’è spazio per due. Salta su.

-         No.

-         No. No. No. Non sai dire altro che no. Secondo me hai paura.

-         Non è affatto vero!

-         Si, invece. Se non è così allora non rompere e sali.

Sospirando lui si sedette nel portapacchi, con i piedi appoggiati ai copri-catena.

-         Reggiti forte!

Partì a schizzo, evitando gli ostacoli con precisione.

-         E guarda prima di attraversare, “veccha”!- urlò ad una vecchiaccia che le aveva mostrato il dito medio per averla preceduta nella strada.

-         Sei proprio un’animale!- le disse Vegeta da dietro.

-         Ah, vecchi d’oggi… vecchiaia bruciata. Non diventerò mai come loro…

-         Di certo non ci arriverai alla loro età se non rallenti un po’! E nemmeno io.

-         Vuoi stare dietro ‘sto camion che spetezza gasolio puro?

-         Ma quel camion è a 70 metri di distanza!

-         Dettagli. Ora sta’ fermo che sorpasso!

-         Mi sembra di essere al giro d’italia…

Dopo quattro giri della morte (e l’aver sbagliato strada 16 volte), inversioni a V e impennate, videro il loro AMATISSIMO liceo, o almeno lui si rese conto di non averlo mai visto come un lume di salvezza.

-         Un’ultima cosa.

-         Sì?

-         Mi si è rotto il freno…

-         CHE COSA???

-         WHAAAAAAAA!!!!

Presero con la ruota frontale una pietra e caddero nell’erba del giardino scolastico, rotolando. Price era traumatizzato a vita, mentre Brief rideva come una matta.

-         Tu, sei una kamikaze, te lo dirò sempre!

-         Ahahah!!!!

Si sedette ai piedi di un albero e tolse i fili d’erba dallo zaino. Era stato orribile, ma almeno non aveva pensato a quello che era successo il giorno prima. Al pensiero gli si accapponava la pelle.

Chissà cosa avrebbe fatto quando…

-         Siamo in anticipo! Ringrazia il genio qui presente!- interruppe i suoi pensieri la ragazza.

-         Quindi non dovrò ringraziare nessuno.

-         E io allora?

-         Non hai detto “ringrazia la grezza qui presente”.

-         Oh, sta zitto!

Gli tirò una manciata di paglia addosso e corse via a salutare gli amici che erano sopraggiunti in quell’istante.

-         Perché è con te?- chiese Trunks indicando il moro.

-         Gli ho dato un passaggio.

-         E come, in elicottero? Siete ridotti in uno stato pietoso.

-         Ho usato la bici.

-         Ahhh… - le peripezie di Bulma alle prese con le biciclette erano materia di proverbi e leggende.

-         “Tanto va la Bulma in strada…

-         … che ti trancia il passeggino”

-         Smettetela! Allora, che si fa? Non entrate vero?

-         Certo che no.

Riunirono tutti i ragazzi e mandò 18 sopra il muretto a parlare con tutti. Lei si limitò a vigilare intorno sperando che non ci fosse qualche testa bacata che volesse tradire.

-         Ah, sei qui, Brief!

-         Marion… lo sapevo che non potevi evitare di rompere.

-         Io vorrei entrare.

-         Tu non vuoi entrare.

-         Non lo sai. Almeno IO ho voglia di imparare.

-         Tu non entri perché sei una brava studentessa, ma solo per mettermi i bastoni fra le ruote. Credi che non sappia dei “favori” che fai alle professoresse?

-         I favori sessuali? Alle femmine no!

-         Favori… sessuali? Intendevo le mazzette che passi… ecco perché sui prof maschi non mi è giunta voce. Hai tutti 10, sei ignorante come una capra… avrei dovuto capirlo che te la facevi con loro.

-         C’è chi può. Io sono appetibile e loro mi accettano.- rispose la ragazza, scuotendo la chioma castana.

-         No, tu sei facile e loro ti accettano. E che dire del fatto che non sei mai in classe, ma nei bagni a pomiciare? Quando c’è sciopero questo non lo puoi fare perché devi tenere anche tu campagne elettorali…

-         Oh, taci! Solo perché non sono un maschio mancato non è un motivo per darmi addosso.

-         Ma è fin da quando avevi 14 anni avevi tutti dieci! Qui non si tratta di essere maschi mancati quanto immense t…

Vennero altre ragazze a sostenere la tesi di Marion.

-         Marion ha ragione!

-         Scontato… mi sarei stupita di sentirvi dire il contrario…

-         Ma cosa ne vuoi sapere! Non hai mai avuto un ragazzo!

-         Non potere è diverso dal non volere. Ma non siamo qui per parlare di me. Ora, ochette, venite ad ascoltare 18, poi manifesterete con noi. Ci sarà anche la tv.

-         AAAANCHE LA TIVùùùùù????- tutte corsero via ad aspettare una telecamera per inquadrarle. Rimasero solo la castana e due sue amichette dalla micro-gonna.

-         Che traditrici…- masticò Marion.- ma non è finita.

-         Lasciala in pace!- saltò su Chichi, scortata da Goku, Trunks e Goten.

-         Ma chi siete per darci ordini?

-         Hey, laggiù! Marion! Ti sei dimenticata questo!- informò a voce altissima e al microfono 18, da sopra il muretto, sventolando un reggiseno imbottito. La ragazza diventò color carminio.

-         La smettete di fare casino?

Arrivò Vegeta, annoiato.

La castana lo guardò con occhio rapace, e subito sedette vicino a lui, facendo salire la gonna.

-         è sconvolgente. Riesce a raggiungere l’altezza di un cerotto. Meno del solito…- sentenziò Bulma.

Price non degnò di uno sguardo la tipa che sbatteva i ciglioni imbrattati di mascara.

-         Senti- gli miagolò lei all’orecchio – ti va di appartarci?

-         Ah? La smetti di sputarmi nel padiglione auricolare? È disgustoso!

-         Dicevo… che ne dici di…- fece un gesto persuasivo.

-         Farò finta di non capire. Sparisci.

Mogia, Marion obbedì, facendo cenno alle sue compagne.

-         Uao, Vegeta! È la prima volta che qualcuno si libera di lei così facilmente! Ti assumo per tutto l’anno!- fece convinta l’azzurra.

-         Non ci tengo. Ma guarda che persona!

-         Non sai prendere le occasioni al volo!- mormorò con fare saputo Goten.

-         NON CON LA CONCORRENZA, Gotty caro, come fa qualcuno di mia conoscenza…- gli tirò il naso Bulma.

-         Non è vero… cioè sì. Però no. Ma spesso sì.

-         Ho capito tutto. Come no.

Tornarono dietro la palestra a darsi da fare coi manifesti e i poster, urlando slogan.

 

Poco dopo un colpo di clacson.

Era arrivata la giornalista di Canale Music seguita a ruota dal direttore della rivista “resistance”, con taccuino e registratore.

La battaglia per l’informazione aveva avuto la prima mossa.  

   

  

  
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