Sciopero
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Buuulmaaaaaa… Buuuuulmaaaaa… sono il
fantasma della suora assassina…
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Bra… smettila… lo sai che mi da’ fastidio.- era il fatidico
giorno di sciopero. Avevano preso le adesioni da parte di 6 licei e di 2 scuole
medie, inoltre la stampa era stata informata.
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Ah ah ah!!! Lo so benissimo che ti fa ancora paura quel film.
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No, non più. Sono cresciuta.
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Questo è quello che credi. Dimostramelo.
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E come?
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Quando occuperemo porterò il dvd e lo guarderemo in aula
audiovisivi.
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Ma noi NON abbiamo lettori dvd al classico!
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Ci penso io!
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E comunque non è detto che occuperemo. È possibile che ascolteranno
il nostro sciopero.
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?
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No, non lo ascolteranno. Comincia a noleggiarlo.
Le
sorelle si guardarono con affiatamento, lavandosi i denti. Era uno dei rari
casi nei quali andavano d’accordo, quelle due scalmanate.
Si
avviarono verso la fermata, stavolta insieme.
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Come, sciopero dei bus!
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Sciopero dei bus. Che ci possiamo fare se non ascoltano i nostri
diritti?
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Come vi capisco… e va bene, ci aggiusteremo.
La
ragazza più grande spense il cellulare, mentre guardava la sorellina che la
salutava da dentro la macchina di un amico.
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Ora come faccio? Accidenti a Bra! Poteva rimediare un passaggio
anche a me!
Aprì
il cancello di casa e scese in garage, dove rimediò la sua bici verde acido.
-
Meno male che la mia CARA
sorella la usa ancora, anche se è troppo grande. Le ruote sono gonfie…
Montò
e partì a tutta velocità. Il vento le fischiava nelle orecchie, ma dovette
fermarsi di colpo, con le ruote che stridevano.
-
Vegeta!- chiamò.
Il
ragazzo fece finta di nulla, proseguendo con lo sguardo rivolto in basso e le
mani affondate nelle tasche.
“
sempre cordiale eh? Cafone… però oggi ha qualcosa di diverso. Sembra triste…”
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Vegeta!
-
Ma che vuoi?
-
Non hai la moto?
Arrossì
violentemente come se lei gli avesse chiesto chissà quale faccenda personale. E
no che non ce l’aveva… non più ormai.
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Dai, vieni.
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Cosa?
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C’è spazio per due. Salta su.
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No.
-
No. No. No. Non sai dire altro che no. Secondo me hai paura.
-
Non è affatto vero!
-
Si, invece. Se non è così allora non rompere e sali.
Sospirando
lui si sedette nel portapacchi, con i piedi appoggiati ai copri-catena.
-
Reggiti forte!
Partì
a schizzo, evitando gli ostacoli con precisione.
-
E guarda prima di attraversare, “veccha”!- urlò ad una
vecchiaccia che le aveva mostrato il dito medio per averla preceduta nella
strada.
-
Sei proprio un’animale!- le disse Vegeta da dietro.
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Ah, vecchi d’oggi… vecchiaia bruciata. Non diventerò mai come
loro…
-
Di certo non ci arriverai alla loro età se non rallenti un po’! E
nemmeno io.
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Vuoi stare dietro ‘sto camion che spetezza gasolio puro?
-
Ma quel camion è a 70 metri di distanza!
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Dettagli. Ora sta’ fermo che sorpasso!
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Mi sembra di essere al giro d’italia…
Dopo
quattro giri della morte (e l’aver sbagliato strada 16 volte), inversioni a V e
impennate, videro il loro AMATISSIMO liceo, o almeno lui si rese conto di non
averlo mai visto come un lume di salvezza.
-
Un’ultima cosa.
-
Sì?
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Mi si è rotto il freno…
-
CHE COSA???
-
WHAAAAAAAA!!!!
Presero
con la ruota frontale una pietra e caddero nell’erba del giardino scolastico, rotolando.
Price era traumatizzato a vita, mentre Brief rideva come una matta.
-
Tu, sei una kamikaze, te lo dirò sempre!
-
Ahahah!!!!
Si
sedette ai piedi di un albero e tolse i fili d’erba dallo zaino. Era stato
orribile, ma almeno non aveva pensato a quello che era successo il giorno
prima. Al pensiero gli si accapponava la pelle.
Chissà
cosa avrebbe fatto quando…
-
Siamo in anticipo! Ringrazia il genio qui presente!- interruppe i
suoi pensieri la ragazza.
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Quindi non dovrò ringraziare nessuno.
-
E io allora?
-
Non hai detto “ringrazia la grezza qui presente”.
-
Oh, sta zitto!
Gli
tirò una manciata di paglia addosso e corse via a salutare gli amici che erano
sopraggiunti in quell’istante.
-
Perché è con te?- chiese Trunks indicando il moro.
-
Gli ho dato un passaggio.
-
E come, in elicottero? Siete ridotti in uno stato pietoso.
-
Ho usato la bici.
-
Ahhh… - le peripezie di Bulma alle prese con le biciclette erano
materia di proverbi e leggende.
-
“Tanto va la Bulma in strada…
-
… che ti trancia il passeggino”
-
Smettetela! Allora, che si fa? Non entrate vero?
-
Certo che no.
Riunirono
tutti i ragazzi e mandò 18 sopra il muretto a parlare con tutti. Lei si limitò
a vigilare intorno sperando che non ci fosse qualche testa bacata che volesse
tradire.
-
Ah, sei qui, Brief!
-
Marion… lo sapevo che non potevi evitare di rompere.
-
Io vorrei entrare.
-
Tu non vuoi entrare.
-
Non lo sai. Almeno IO ho voglia di imparare.
-
Tu non entri perché sei una brava studentessa, ma solo per
mettermi i bastoni fra le ruote. Credi che non sappia dei “favori” che fai alle
professoresse?
-
I favori sessuali? Alle femmine no!
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Favori… sessuali? Intendevo le mazzette che passi… ecco perché sui
prof maschi non mi è giunta voce. Hai tutti 10, sei ignorante come una capra…
avrei dovuto capirlo che te la facevi con loro.
-
C’è chi può. Io sono appetibile e loro mi accettano.- rispose la
ragazza, scuotendo la chioma castana.
-
No, tu sei facile e loro ti accettano. E che dire del fatto che
non sei mai in classe, ma nei bagni a pomiciare? Quando c’è sciopero questo non
lo puoi fare perché devi tenere anche tu campagne elettorali…
-
Oh, taci! Solo perché non sono un maschio mancato non è un motivo
per darmi addosso.
-
Ma è fin da quando avevi 14 anni avevi tutti dieci! Qui non si
tratta di essere maschi mancati quanto immense t…
Vennero
altre ragazze a sostenere la tesi di Marion.
-
Marion ha ragione!
-
Scontato… mi sarei stupita di sentirvi dire il contrario…
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Ma cosa ne vuoi sapere! Non hai mai avuto un ragazzo!
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Non potere è diverso dal non volere. Ma non siamo qui per parlare
di me. Ora, ochette, venite ad ascoltare 18, poi manifesterete con noi. Ci sarà
anche la tv.
-
AAAANCHE LA TIVùùùùù????- tutte corsero via ad aspettare una
telecamera per inquadrarle. Rimasero solo la castana e due sue amichette dalla
micro-gonna.
-
Che traditrici…- masticò Marion.- ma non è finita.
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Lasciala in pace!- saltò su Chichi, scortata da Goku, Trunks e
Goten.
-
Ma chi siete per darci ordini?
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Hey, laggiù! Marion! Ti sei dimenticata questo!- informò a voce
altissima e al microfono 18, da sopra il muretto, sventolando un reggiseno imbottito.
La ragazza diventò color carminio.
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La smettete di fare casino?
Arrivò
Vegeta, annoiato.
La
castana lo guardò con occhio rapace, e subito sedette vicino a lui, facendo
salire la gonna.
-
è sconvolgente. Riesce a raggiungere l’altezza di un cerotto. Meno
del solito…- sentenziò Bulma.
Price
non degnò di uno sguardo la tipa che sbatteva i ciglioni imbrattati di mascara.
-
Senti- gli miagolò lei all’orecchio – ti va di appartarci?
-
Ah? La smetti di sputarmi nel padiglione auricolare? È disgustoso!
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Dicevo… che ne dici di…- fece un gesto persuasivo.
-
Farò finta di non capire. Sparisci.
Mogia,
Marion obbedì, facendo cenno alle sue compagne.
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Uao, Vegeta! È la prima volta che qualcuno si libera di lei così
facilmente! Ti assumo per tutto l’anno!- fece convinta l’azzurra.
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Non ci tengo. Ma guarda che persona!
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Non sai prendere le occasioni al volo!- mormorò con fare saputo
Goten.
-
NON CON LA CONCORRENZA, Gotty caro, come fa qualcuno di mia
conoscenza…- gli tirò il naso Bulma.
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Non è vero… cioè sì. Però no. Ma spesso sì.
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Ho capito tutto. Come no.
Tornarono
dietro la palestra a darsi da fare coi manifesti e i poster, urlando slogan.
Poco
dopo un colpo di clacson.
Era
arrivata la giornalista di Canale Music seguita a ruota dal direttore della
rivista “resistance”, con taccuino e registratore.
La
battaglia per l’informazione aveva avuto la prima mossa.