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Autore: TheRipper    23/03/2012    3 recensioni
Remus Lupin ha una figlaistra?! ebbene sì! in questa FanFiction ce l'ha e si chiama Emily.
questa è la sua storia, come ha raggiunto Hogwarts e come si relazionerà a poco a poco con i suoi studenti, in particolare con i gemelli Fred e George Weasley nei quali desterà immediatamente molta curiosità... i "legami" della giovane non finiranno mai di stupirvi e imparerete a conoscere nuovi personaggi mai menzionati e neanche pensati dalla regina J.K.Rowling
Sperando che vi piaccia, vi regalo il primo capitolo
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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“così… questa è Hogwarts?” Emily si guardò intorno studiando il castello in ogni minimo dettaglio: aveva passato il viaggio a guardare fuori dal finestrino, non aveva mai spiccicato parola con nessuno e uno strano senso di agitazione la pervase appena giunti a destinazione.
Solo una volta sulla carrozza si guardò intorno e si accorse che gli altri la stavano scrutando ma non ci fece troppo caso.
“sì!” affermò Fred fermandosi accanto a lei “dovrai sopportarla un anno!” l’avvertì scherzosamente
“o sarà Hogwarts a dover sopportare lei!” la canzonò George divertito
La strega si girò di scatto verso il giovane Weasley e gli lanciò un’occhiataccia da brivido
“Emily!”
A chiamarla fu la voce di Albus Silente in persona: dopo quell’assaggio di confidenza, tutti si aspettarono un abbraccio o un saluto cordiale da parte della ragazza  che invece si limitò a guardarlo con sufficienza
“Albus…” rispose come se fosse stata costretta a farlo
“ti prego di seguirmi dentro” la incoraggiò il vecchio preside di Hogwarts “provvederò io stesso al tuo incontro con il cappello parlante in sala grande dopo le matricole e…”
“siete proprio decisi a non farmelo vedere fino all’ultimo eh?!” chiese scocciata
Silente non rispose, le rivolse un sorriso e le fece strada.
Emily fu subito affascinata dal maestoso castello che le avrebbe fatto da casa per tutto l’anno, le piaceva tantissimo il platano picchiatore, venne stregata immediatamente dalle scale, venne pervasa dal desiderio di assistere ad una partita di quidditch…
“gli studenti dovrebbero essere tutti pronti credo”
“allora andiamo no?” chiese lei con arroganza.
Entrata nella sala grande venne invasa da sensazioni mai conosciute: gioia, curiosità, ambizione… era tutto più amplificato e Bellatrix lo sentiva, Emily sentiva nelle vene il suo dissenso e fu costretta da quella sensazione a sfoggiare un’espressione cupa e disgustata mentre sfilava tra i tavoli delle quattro case seguendo Albus Silente fino a raggiungere il panchetto posto vicino alla McGrannit.
Quando l’ultima matricola venne smistata in Tassorosso, la folla non sembrò badare alla giovane strega e si alzò un chiasso tremendo tant’è che le parole del preside arrivarono a scatti alle orecchie del pubblico
“Per….vore! Diamo--- be---nuto---a—ILY EVANS”
Gli studenti si zittirono per la curiosità e a due persone nella sala grande gelò il sangue:
gli occhi di Harry Potter e di Severus Piton erano fissi sulla ragazza
“non ha nulla di Lily” pensava il professore di pozioni “eppure l’ha chiamata così… perché? Chi è quella ragazza?”
Emily si sedette sullo sgabellino e incrociò lo sguardo di Harry, finalmente ce lo aveva lì, a portata di mano, avrebbe potuto chiedergli come aveva passato quegli anni senza di lei, avrebbe potuto chiedergli di più su suo padre, avrebbe potuto avere uno straccio di famiglia.
Incondizionatamente, però, i suoi occhi viaggiarono fino a quelli di Fred che le fece un cenno con la testa, come se volesse rassicurarla.
“mmm Evans!” il cappello gracchiò da sopra la sua testa “ho già avuto una Evans tempo fa… credo che molti in questa stanza la conoscano! Ma tu cos’hai di lei?”
“nulla…” rispose con voce tremante la strega stringendosi la gonna nei pugni
“ne sei sicura? Io qui vedo coraggio, testardaggine…. Ma vedo anche voglia di crescere, sete di vendetta, nelle tue vene scorre lo stesso sangue e lo stesso odio di tua madre! Non sei molto diversa da lei… non è così?”
I brividi correvano instancabili nella schiena della strega
“io non sono come lei…”
“lei è una strega molto potente…” l’avvertì il cappello
“io lo sono di più”
“più forte? Si vedrà! Sicuramente hai la stessa arroganza”
“ma…”
“e il vostro legame parla da se”
“ti prego no…”
“SERPEVERDE”
La tavolata in cui predominavano i colori Verde e Argento si alzò per festeggiare la nuova arrivata che si avvicinò a loro camminando lentamente, puntando lo sguardo su Fred, uno sguardo che voleva chiedergli scusa, uno sguardo che implorava il suo aiuto, come se il ragazzo avesse potuto fare qualcosa.
*la casa ti segna* le aveva sempre detto Remus… Remus! Sarebbe stato distrutto dalla notizia.
Raggiunse i compagni di Serpeverde e si mise a banchettare con loro pensando che da quella sera la sua vita sarebbe cambiata, il cappello le aveva dato la conferma di tutto ciò che aveva sempre temuto: non era affatto diversa dalla madre, era Bellatrix Lestrange, non Lily Evans; era una serpeverde, non una grifondoro; era Emily Evans, non Fred Weasley.
Passò la serata in silenzio, non osando guardare Harry alle sue spalle che però non fece lo stesso: una volta sgombrata la sala grande, il mago rincorse la new entry delle serpi per tutti i corridoi fino a che non la raggiunse con il fiatone tendendole la mano
“Harry!” esclamò riprendendo fiato “Harry Potter”
“Emily…” rispose lei “soltanto Emily”
Pronunciare quel cognome la rendeva umiliata, non era una Evans, sentiva sulle spalle tutto il peso della famiglia Black.
“Ah… Emily! Avevo capito…”
“avevi capito Lily vero?” Harry sobbalzò per quanto fu diretta quella domanda retorica: come poteva quella ragazza mancare di tatto in quel modo?
“in molti fanno questo errore, ma Lily Evans è solo un lontano ricordo: io non sarò mai Lily Evans” se ne andò lasciandolo imbambolato e senza parole.
“Emily!” Fred raggiunse la ragazza lungo il corridoio e la prese per un polso “Emily ti ho chiamata centinaia di volte! Perché non ti sei fermata?”
La strega non si voltò a guardarlo ma rimase a fissare il vuoto di fronte a sé a testa alta
“sono una serpeverde Fred…”
“e con questo?”
“sono come lei capisci? Io sono Bellatrix Lestrange formato tascabile!”
Il giovane Weasley sorrise e l’abbracciò costringendola a nascondere il viso nella toga dei grifondoro
“Emily non tutte le serpi escono con il veleno” la rassicurò teneramente
“quindi tu sei la nuova arrivata!”
Una voce maschile riportò la Evans alla realtà: si staccò dall’abbraccio di Fred per scorgere meglio colui che l’aveva chiamata.
Un ragazzo alto, dal bel portamento, la pelle chiara come porcellana e i capelli biondi quasi argentei la stava fissando.
Emily notò subito lo stemma sulla toga del compagno di scuola : Serpeverde.
“tranne lui” disse seccato Fred “lui il veleno ce l’ha al posto del sangue!”
Il giovane Serpeverde si avvicinò bruscamente al grifondoro finendogli sotto il naso
“Weasley questo non è il tuo territorio!” lo ammonì con fare minaccioso “spero di non doverti trovare più in simile compagnia” disse poi rivolto alla ragazza “io sono Draco Malfoy!” si presentò porgendole la mano
“Emily E… solo Emily” rispose la ragazza sfiorando la mano del mago per poi ritirarla subito
Fred guardò quasi disgustato quel gesto e dopo pochi secondi si rivolse a Draco
“Malfoy noi stavamo parlando se non ti dispiace…”
“quello mi sembrava amoreggiare Weasley! Cosa ne penseranno le tue fan? Sai Emily? Lui ha tantissime ragazze che gli vanno dietro e..”
“non mi interessa” rispose lei secca “vorrei andare a dormire, scusatemi”
Ma la sua  attenzione fu catturata da una corsa riecheggiante per i corridoi
“Albus! Albus sono arrivata giusto in tempo per…” una voce squillante di ragazza chiamò il preside e suscitò in Emily una strana fitta allo stomaco
“mi dispiace ma la cerimonia di smistamento è appena terminata!” sentirono rispondere all’anziano preside
“ma.. ma Albus io DEVO essere smistata!” la giovane appena arrivata era caduta nel panico e Emily si affrettò a raggiungere i due interlocutori per scoprire se le sue supposizioni fossero state esatte
“potevi arrivare un pochino prima!” l’ammonì Silente
In quel momento la new entry delle serpi, seguita da Fred, fece capolino giusto il tempo per scoprire a chi appartenesse quella voce conosciuta, per capire che tutte le supposizioni fatte le davano ragione, per riconoscerla
“Juno!”
“Lily!”  la ragazzina dalla voce squillante aprì la bocca in un enorme sorriso e corse ad abbracciare la strega
Juno era molto più alta di Emily, aveva i capelli biondo cenere che cadevano mossi poco sopra le spalle e gli occhi neri, il corpo esile si avvinghiò in un attimo a quello minuto dell’amica
“cosa ci fai qui? Non dovresti essere in Canada? Oh ma chi se ne importa! Come stai?”
Fred assistette alla scena abbastanza sconvolto : quella era una Emily che lui non aveva mai visto, una Emily che lo rendeva felice perché si mostrava a lui come una bambina gioiosa ma quella persona svanì immediatamente.
Juno se ne accorse e fissò lo sguardo della serpeverde che era tornato ad essere glaciale
“Lily…”
“non chiamarmi Lily!” l’ammonì a denti stretti ma la ragazza sembrò non voler farci caso
“l’ha rifatto vero? Lily non siete la stessa persona!”
“JUNO NON MI DEVI CHIAMARE LILY! IO NON SONO LILY!”
La Serpeverde sbottò con gli occhi carichi di lacrime che non sarebbero mai fuoriuscite.
Improvvisamente Emily si ritrovò tra le braccia di Fred
“hai ragione” le sussurrò tra i capelli “hai ragione non lo sei. Sei Emily! Sei una ragazza totalmente nuova! Sei una ragazza diversa da Lily Evans e da Bellatrix Lestrange! Sei Emily!la mia Emily”
Gli occhi della serpeverde s’ingrandirono in un istante mentre la giovane ragazza alta e snella guardava incuriosita quel ragazzo che le aveva strappato l’amica dalle braccia
“Al… chi è quel ragazzo?”
“beh Junone lui è…”
“ok! Ok ho capito! Non ti chiamo più Al!”
Il preside sorrise e ritornò a posare lo sguardo sui due amici abbracciati
“lui è Fred Weasley” spiegò
“il figlio di Molly?” chiese sorridendo Juno: lei e Emily erano gli opposti che andavano in due direzioni talmente diverse che si sarebbero incontrati, lei, alta, bionda, occhi neri e sorriso sempre stampato in faccia, completava perfettamente la cupezza di quella ragazza bassina dai capelli neri come pece e gli occhi verdi che emanavano freddezza.
“hey Freddie ma che fine hai… ah beh certo!” un George Weasley un po’ deluso spuntò da dietro la colonna che faceva angolo tra un corridoio e l’altro
“George non è come credi…”
“e come dovrei credere? Mi hai lasciato solo per stare con la musona”
Emily si rimpadronì immediatamente del suo autocontrollo e assumendo una posizione impettita guardò negli occhi il giovane Grifondoro
“chi sarebbe la musona Weasley?”
“tu!” rispose lui parandosi a pochi millimetri dal naso della ragazza “e sei anche una tappa!” affermò sorridendo e provocando il medesimo effetto in Juno che si gustava la scena.
A quelle parole Emily si mise a menare l’aria nel tentativo di includere anche il giovane Weasley nei colpi.
“ma cosa…? Dai! Fermati!” rispondeva parando gli attacchi delle piccole mani tese “e davvero pensi di poter lottare così?! Sei praticamente un elfo domestico femmina!” ridacchiava il mago
“Al non credi che sia necessario fermarli?” chiese ridacchiando la spettatrice
“signor Weasley! Signorina Evans! Credo dobbiate lasciare ad un secondo momento i vostri litigi.” Li interruppe Silente “vorrei chiedere a voi tre se potreste fare da testimoni allo smistamento della signorina Black nel mio ufficio
“Black?!” chiesero i gemelli in coro fissando la ragazza più alta che si limitò a sorridere e annuire.
“Allora? Potrei chiedervi questo favore?”
I gemelli Weasley e la piccola Evans accettarono e scortarono il vecchio preside e la nuova arrivata nell’ufficio dove, di fronte a Fanny, il cappello parlante avrebbe smistato la ragazza
“Ah! Junone Black!” esordì il buffo copricapo
“Juno!” lo corresse lei seccata e imbarazzata
“mi chiedevo quando avrei avuto l’onore di farmi indossare da te! Come mai proprio in separata sede?”
“Oh non è stata colpa mia!” si affrettò a spiegare la ragazza “stavamo volando, eravamo in perfetto orario e io volevo vedere il bosco più da vicino, così ci siamo abbassati ma Fierobecco ha puntato dei furetti e…”
“molto toccante signorina Black!” s’intromise Silente “ora se volete scusarmi…”
“Oh fai pure Al! Ehm… Albus!” si corresse la ragazza immediatamente
Neanche il tempo di sfiorare la testa della ragazza che il cappello parlante aveva già preso la sua decisione
“GRIFONDORO”
  
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