Questa è la mia storia e quella di quello che credevo fosse il mio grande amore.

Rose vagava solitaria sulla nave più lussuosa del suo tempo: il Titanic. Aveva bisogno di risposte. Di qualcuno per condividere la sua tristezza. Guardava le stelle, ma queste non gli dicevano niente. Si guardava intorno e non vedeva nessuno. Finchè un misterioso uomo dietro di lei, che impugnava una rosa piena di spine, non scatenò in lei un’emozione talmente forte che non potè fermarsi.
(Rivisitazione del primo incontro tra Rose e Jack e della loro notte d’amore)

Jack è intrappolato, Rose cerca in tutti i modi di salvarlo, ma quando il destino chiama, non c'è più niente da fare.

“Che c’è da ridere?”, chiese piuttosto gentilmente la bionda.
“Scusami…”, Saika ridacchiò ancora, dandosi poi una calmata, coprendosi pudicamente la bocca con la mano. “Somigli molto a uno che conoscevo tempo fa, nel senso, lo ricordi molto; parli come lui, sei decisa come lui, fumi persino come lui. È buffo, tutto qui.”
“Buffo”, ripeté l’altra con una scrollata di spalle. “So di essere un po’ un maschiaccio ma non pensavo addirittura di ricordare un uomo.”
“Oh, non in quel senso!”, si affrettò Saika a giustificarsi, arrossendo furiosamente.
“Tranquilla, ho capito in che senso.”

Cosa sarebbe successo se Jack non fosse morto? Se quella notte si fosse salvato, come sarebbe stata la sua vita con Rose? La tragedia del Titanic si sarebbe potuta trasformare in una bella favola?