"Credi nella rivoluzione, Grantaire?"

Primo, piccolo, tentativo di E/R.
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“Resta a casa domani, Grantaire” ti dice e tu ridi, perché sembra che dar ordini gli riesca così particolarmente bene che non può far altro che aumentare (quasi a dismisura) l’adorazione che gli proclami e che ti spinge, ogni volta, a sfidarlo. Anche questa notte non puoi farne a meno: ti inchini in modo brioso e sorridi soddisfatto di una vittoria segretamente gradita.
“Non capisco” gli dici “se non ti aggrada che io muoia per ideali che non condivido o per te, mio unico Re.”

«Lukding, smetta di importunare l’ebreo. Sa benissimo che determinate ricompense non le possono riscotere i semplici ufficiali» Entrò d’un tratto un uomo. Altezza imponente e numerose insegne onorifiche non facevano altro che evidenziare l’alto grado della figura appena entrata. Sebbene il volto sbarbato e dagli occhi dolci rasserenarono l’animo del ragazzo, questo non poté evitare di sussultare alle sue seguenti parole. «Quell’ebreo tra l’altro è mio, e sono stanco di doverlo ricordare di continuo. Voi SS, sapete essere davvero stupidi quando volete»