Certi incontri danno origine a sensazioni strane, accadono e l’istante dopo ci troviamo confusi, mutati. La persona che ci si para innanzi non parla, non muove un muscolo, eppure abbiamo l’impressione che ci penetri, che perlustri le nostre profondità, immediatamente ne proviamo repulsione e ne restiamo attratti, non lo sappiamo ancora ma di continuo veniamo rimandati a noi stessi, alle nostre virtù e mancanze: lo sperimenta Annie, tormentata da Mikasa, respingendo ostinatamente risposte ad enigmi che come al solito verranno sciolti dalla vita. Due strade si biforcano di fronte all’evidenza, accettare l’impensabile o cedere alla paura.
Che succede quando ci si riconosce, ma non si sfugge alle trappole della propria mente?
[II classificata - su due, n.b.! - al "Shingeki no Kyojin - Het&Yuri contest" indetto da Mokochan sul forum di EFP][Annie!centric, Mikasa/Annie, spero IC anche se ne dubito, I'm sorry for everything]