Al Secret's, un locale di Roma, s'incrociano le vite di sette persone. Un ragazzo troppo impulsivo e uno troppo saggio uniti da un'amicizia incrollabile, un liceale timido ma determinato, un campione di tuffi che pensa di volare anche sulla vita, un musicista che si è rassegnato alle sconfitte, un violinista superbo che invece sogna troppo in grande, un professore cinico che si diverte con le vite degli altri.
C'è chi è perfetto e chi è invece troppo imperfetto; chi insegue un sogno troppo alto e chi vive solo un'ossessione per la persona che ama. Tutti inseguono qualcosa, tutti si perdono nella ricerca, tutti vivono un desiderio totale che è una scommessa incerta. Solo chi non sogna niente mantiene il controllo del campo. O forse no. Perché sull'ippogrifo vola chi sorride alla vita.

Nathan e Christine hanno stretto una sorta di patto di sangue. Il loro è solo sesso. L'arrivo di Josh però li porterà a mettere in discussione tutto, mettendoli di fronte a scelte che potrebbero cambiare completamente le loro vite.
ATTENZIONE: è la mia prima slash e in quanto tale presenta alcuni difetti anche nello svolgimento della trama. Adesso che sono passati quasi due anni dalla pubblicazione, so che potrei riscriverla in maniera diversa, ma in fondo sono *affezionata* a questa stesura, che è quella che rispecchia il mio modo di essere di due anni fa. Spero che apprezziate comunque la lettura :)

È da un po’ di tempo che lo vedo strano, e la cosa non mi piace. Si isola e non mi permette di scrutarlo nell’anima. Cosa ti sta succedendo, Alex? Spesso ti guardi intorno spaesato, altre volte sembra che tu ti senta solo…non mi vedi? Io per te ci sono sempre…Guardami!

"Attento a non svegliarlo, sposto una mano all’indietro, sfiorandogli appena le cosce nude, e poi gli tocco le mani. Le mani per me sono il biglietto da visita di una persona. Sono la prima cosa che guardo in una ragazza, in un prof, in un avversario a calcio… in un amico. «Luca...» bisbiglio contro l’ombra, un po’ perché quel contatto me lo ha fatto venire in mente, un po’ perché il suo viso è l’unica immagine che possa portare un filo di luce in questa stanza. La persona dietro di me infila piano una gamba in mezzo alle mie. «Come stai?» mi domanda, lentamente. Sorrido da solo. Sapevo che quelle mani non potevano che essere sue."
La prima Fanfiction della mia vita, scritta quasi tre anni fa e mai pubblicata... ora mi sono decisa, per quanto lo stile sia evidentemente infantile, mi sono affezionata così tanto ai personaggi che non potevo buttarla via! Una storia che parla di amore e di amicizia, ma anche di quanto, a volte, si possano scoprire lati inaspettati in chi ci sta intorno.