Anastasia e Christian. due realtà simili e un inizio differente.
si odieranno. si ameranno. si vivranno.

«Iniziò tutto dal niente. Iniziò tutto solo per un mio capriccio. Mi sentivo come un bambino che voleva a tutti i costi delle stupide macchinine telecomandate. La volevo, la volevo e avrei fatto qualsiasi cosa per ottenerla. Poi è diventata mia, lei era il mio tesoro. Non avrei mai immaginato che saremmo arrivati fin qui.»

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -

Quando la famiglia perfetta si trasforma presto in un incubo, quando la tua vita verrà sconvolta da una telefonata e dovrai cavartela per sopravvivere, quando tutto il mondo meraviglioso in cui vivi verrà distrutto e quando ti innamorerai della persona sbagliata, allora si, potrai capire la mia vita altrimenti non dare fiato alla bocca