Gli Hunger Games sono paura: di essere sorteggiati, di finire nell'Arena, di rimanere soli con se stessi, vedersela con le più profonde e oscure parti del proprio essere. Ma è anche paura di non essere estratti, di non dover andare nell'Arena e dover rimanere nel distretto 9, a guardare qualcuno che ami che lotta per la vita. E' paura di far parte dei quattro tributi per l'Edizione della Memoria dei 50esimi Hunger Games, è paura di non poter salvare chi è rimasto nel distretto 9.
Amara ha vissuto una vita di rabbia, una vita da combattente, da cacciatrice, una vita che non perdona la paura. Lenore fugge da tutta la vita, alla ricerca di un nascondiglio sicuro dalle sue paure più profonde.
Ma la paura è il motore di cose che si pensano sconosciute al nostro animo, cose che faranno scoprire ad Amara e Lenore di poter sopportare il peso di tutto il loro mondo. Perchè la paura darà loro la forza e il coraggio che non credevano di possedere.

La piccola Rue abita nel Distretto 11. La vita lì è complicata, e lei si trova costretta a lavorare per riuscire a portare a casa qualche soldo con cui sfamare la sua numerosa famiglia. Sono poche le persone che contano davvero per lei: i suoi fratelli e le sorelle, la zia e la sua migliore amica. E poi c'è Thresh, il ragazzo per cui ha una cotta stratosferica. La sua innocenza, purtroppo, verrà spezzata il giorno della mietitura per i Settantaquattresimi Hunger Games. Da quel momento in poi, sarà costretta a combattere per la sua sopravvivenza e per tornare a casa.

[STORIA INTERATTIVA]
Una Nazione.
Dodici Distretti.
Ventiquattro tributi.
Ventitré morti.
Un solo vincitore.
Nati per morire. Vivi per combattere.
E quando il tuo unico scopo è sopravvivere, anche estrarre la lama dai corpi non sembra più così difficile.
Perché ci sono giochi da cui sai che non uscirai vivo.
Eppure li giochi lo stesso.
“Che i venticinquesimi Hunger Games abbiano inizio.”
[ISCRIZIONI APERTE]