Una minaccia incombe su Hermione Granger, una minaccia che essa stessa ha provocato.
[dal prologo]
Si voltò brevemente a lanciare un'occhiata sbrigativa al corpo privo di coscienza che stava facendo fluttuare dietro di sè, più per accertarsi che fosse ancora lì che non per verificare se stesse bene.
Aveva mille pensieri nella testa, la sensazione ingombrante di avere innumerevoli questioni in sospeso, ma l'imminente necessità di non essere catturata vinceva su tutte e con un ultimo sforzo fece forza sulle braccia per tirarsi fuori dal passaggio, sbucando nel freddo della notte.
Sentì il vento sferzarle la pelle e seppe che ormai, chiunque la stesse seguendo, l'avrebbe raggiunta in pochi minuti. Le sembrava quasi di sentire il rumore frenetico di passi che correvano verso di lei.
Si sollevò in piedi e si voltò verso il passaggio ai piedi del Platano Picchiatore con la bacchetta sguainata e pronta a combattere fino alla morte.

Con delicatezza sollevò di un paio di centimetri l’orlo della gonna e con fare apparentemente innocente accavallò le gambe, mettendo però in mostra le autoreggenti che quella mattina aveva indossato apposta per l’occasione, aspettando solo uno sguardo del biondino.
Malfoy la guardò completamente intontito, fece scorrere gli occhi dal viso della ragazza alle sue gambe lunghe e tornite -Ma che..? Salazar, che vista spettacolare. C’è da dire che la Mezzosangue si ritrova un paio di cosce niente male!- e senza indugiare ulteriormente riportò gli occhi alla sua tazza di caffè, di certo non voleva farsi vedere in atteggiamenti di apprezzamento dall’odiosa sotutto.