Avvolgendo un asciugamano sul proprio corpo si diresse alla sua camera accertandosi che Zayn non fosse nei paraggi, ma per sua disgrazia lui uscì dalla stanza proprio mentre lei stava per aprire la porta della sua camera. I suoi occhi la incenerirono all’istante. Ogni centimetro della sua pelle sembrava sciogliersi ad ogni passo che i suoi occhi facevano sul suo corpo, che la scrutavano, la studiavano. I lunghi capelli bagnati lungo la schiena; le gambe magre e nude; le labbra rosee e umide.
Per un assurdo istante Zayn ebbe la tentazione di baciarla, ma scosse il capo per tornare in sé.
Nervoso si strofinò una mano sul collo e si morse l’interno di una guancia. Senza dire niente lei si voltò ed entrò in stanza.

Tratto dal capitolo 13:
”Hey, hey,hey non piangere tesoro, io sono qui anche se in un'altra città io sono sempre vicino a te. Non fisicamente certo, ma io sono qui”-si toccò il cuore-”io sono nel tuo e tu nel mio,è questo l'importante” alzai lo sguardo e asciugai le lacrime:”Adesso vorrei tanto abbracciarti sappilo” scoppiò a ridere per poi dire: “Anche io, però tu intanto cerca di non sentire troppo la mia mancanza perchè veramente non ne è necessario, vivi queste settimane anche se io non ci sono e non rinchiuderti in camera a piangere, perchè so che è quello che hai fatto per questi giorni Evelyn come negarlo, mi sentirei terribilmente in colpa perchè non voglio che tu stia male per me, questa è veramente l'ultima cosa che voglio”