*Dal primo capitolo*
Era si alza in piedi e fa cenno a Nico di avvicinarsi. Lui cammina fino a mettersi affianco a me. La Dea fa dei strani gesti con le mani e si vede un bagliore provenire dalla pancia di Nico.
“Ecco fatto.” Dice Era freddamente. Io e il figlio di Ade ci guardiamo. Siamo increduli, ma anche felici, anzi, più che felici, stra-felici.

Dal testo:
"Quando, durante l’adolescenza, i miei ormoni si erano scatenati, avevo capito che la mia vita non sarebbe più stata quella di una volta. Mia madre mi aveva guardato con gli occhi sgranati per un istante non appena aveva percepito il mio profumo raggiungerle le narici. Anche lei era un’Omega e sapeva perfettamente cosa questo comportasse. La paura di essere assaliti se si camminava da soli nel buio della notte, o addirittura durante il giorno se il posto era particolarmente deserto. Il dolore causato dalla propria eccitazione in quel fottuto periodo che poteva durare fino ad una settimana, quando la propria natura si manifestava con tutta la sua maledetta potenza. E, infine, la cosa peggiore di tutte."
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Ed eccomi quì, a cercare di sfogare di sfogare tutti i miei sentimenti su delle semplici righe. Spero davvero che aiuterà, Grover almeno ne è sicuro... Almeno uno di noi due lo è.
Il mio nome è Percy, Percy Jackson.
Mettetevi comodi, sarà una storia piuttosto lunga.