Annabeth e Percy si incontrano per la prima volta alla festa di Talia. Dopo alcuni anni, il ragazzo si trova a passare il natale a casa della ragazza. Nonostante l'unico incontro risalga a molto tempo prima, entrambi sembrano conservare perfettamente memoria dell'altro.
"Percy trattenne a stento il sorriso che gli si stava aprendo sul viso nel ricordare la ragazza in questione, poiché, nonostante l’avesse incontrata una sola volta, la ricordava perfettamente.
Il cipiglio serio da tipica ragazza che ama studiare, il fisico atletico e abbronzato da californiana, i lunghi boccoli biondi e gli occhi grigi che sembravano racchiudere una vera e propria tempesta al loro interno.
Finse indifferenza e si voltò versa la porta del bagno per farsi la tanto agognata doccia."
(Partecipante agli Oscars Epifani 2016)

Annabeth sorrise ancora e Percy si diede mentalmente una pacca sulla spalla per essere riuscito a strapparle l'ennesimo sorriso. – Mi sei mancato, Testa d'Alghe – sussurrò, inchiodando gli occhi di tempesta in quelli verde mare di Percy che sorrisero prima delle sue labbra.
Il ragazzo non rispose. Forse non ce n'era bisogno, forse non gli interessava neanche farlo, forse non lo voleva proprio perché Annabeth sapeva già tutto. Riportò una mano sulla guancia liscia della sua ragazza e si sporse contro di lei per l'ennesima volta durante quella serata, facendo combaciare le loro labbra.

Però, ad un certo punto, nella mente gli balenò un’idea che lo fece arrossire al solo pensiero. Ovviamente a certe cose ci pensava a volte, dopo tutto aveva diciassette anni, ma non gli era mai venuto in mente di applicare la sua immaginazione alla realtà, e mai in questo modo, in queste circostanze.
Scacciò quei pensieri con una mano. Non doveva per forza finire in quel modo, non doveva necessariamente avere certi risvolti, e comunque si sarebbe controllato, o Annabeth si sarebbe rifiutata. Sì, doveva vederla solo come una proposta amichevole da fare a qualcuno di particolarmente speciale.
Era la motivazione più finta e scadente che avesse mai trovato.
-Annabeth.- disse, la voce che tremava per l’imbarazzo. Sapeva di essere tutto rosso, e sperava che Annabeth non se ne accorgesse. -T-ti va di fare il bagno con me?-

E' strano, terribilmente strano e anche un po' inquietante, quanto la tua vita può cambiare grazie a una ragazza. E non sto parlando di una ragazza qualsiasi, sto parlando di una ragazza talmente bella da mozzare il fiato, di una ragazza con un paio di occhi grigi penetranti e i capelli biondi e ricci lunghi fino al bacino.
Forse, non dovrebbe sembrarmi neanche tanto strano, dato che Annabeth è una semidea come me, ma sul serio, credetemi quando dico che stare con una ragazza ti cambia la vita, verso molti punti di vista.
Sembrava quasi che fossi più spensierato ogni volta che ero con lei, sembrava quasi che tutto andasse per il verso giusto mentre giravamo per le strade di New York tenendoci per mano, giocando tra di noi e inseguendoci per Central Park.
Era tutto meravigliosamente diverso ogni volta che non c'erano più i mostri ed eravamo solo Percy e Annabeth, senza aver annessi "figlio di Poseidone" e "figlio di Atena". Ma forse, sto un po' idealizzando la mia relazione con Annabeth ma sono del parere che a diciassette anni, tutto prenda una sfumatura diversa da quando ne avevi sedici, nonostante sia passato solo un anno.