Dal Testo:
"Hermione Granger poteva dire senza remore di avere avuto molte soddisfazioni nella vita.
Un rendimento scolastico brillante, stringere legami capaci di durare una vita intera e una carriera lavorativa ben avviata.
Ma essere un Auror significa anche non avere orari fissi e doversi immergere in cose estremamente spiacevoli, come era accaduto proprio in quel caso."

Dall'ultima volta che si sono visti poche cose nella loro vita sono cambiate. Sono passati anni, volti, luoghi, ma sono sempre gli stessi.
Un incontro casuale, le solite domande di routine, forse le più importanti.
Sono cresciuti ormai... non è vero?
-“Vattene Granger, i tuoi amici ti aspettano” le disse monotono per l’ennesima volta.
Alzandosi le diede le spalle ed entrò nell’aula, ma non prima di averle lanciato uno sguardo indecifrabile e vuoto.
Vuoto, come le era sempre sembrato quel ragazzo.-
*
-Il giardino che la circondava era sommerso di rose. Rose rosse.[...]
Una mano bianca sbucò dalle rose, ma non riuscì ad afferrarla. Non voleva afferrarla. Non si fidava di quella mano, ma le rose cominciavano a soffocarla e presto sarebbe annegata.
La luna sempre più scura.
E se avesse afferrato quella mano?-

Draco ha deciso cosa fare durante l'anno. non certo prepararsi ai M.A.G.O...

NB: 03/04/2018 Ho cominciato a revisionare la storia, anche se per ora non ho postato i capitoli corretti. Prevedo di farlo, una volta terminato. Per cui vi chiedo scusa per eventuali errori e spero che magari la rileggiate una volta revisionata.
*Dramione*
Dal capitolo sei:
«Ti ho lasciata senza parole? Ricordati il nostro patto, Lurida Mezzosangue»
«Se fossi la Preside quanti punti dovrei togliere ai Serpeverde?»
Cambio argomento ma lui mi ignora.
D’un tratto poi, come se fosse dimentico della mia presenza, lo vedo riprendere a sfregare.
«Non se ne andrà, lo sai Mezzosangue? Posso grattare, sfregare, tentare di coprirlo ma rimane sempre qui. A ricordarmi che...»
D’istinto, non so nemmeno perché lo faccia, arrotolo la manica della divisa.
Avvicino la mia cicatrice al suo marchio e sento gli occhi pungere. Lui mi fissa incredulo, probabilmente confuso e, se non fosse che sto parlando di Malfoy, oserei quasi dire dispiaciuto.
«Non sei l’unico a portarne i segni indelebili sulla pelle. E ci sono quelli peggiori, Malfoy, quelli incisi sul cuore.»