Dal testo:
"Rido di gusto. Perché Freezer è davvero un pezzo di merda. Ma con me cade male: nessuno può mettermi in imbarazzo, tantomeno lui. Anzi: mi ha fatto un favore facendomi questa domanda in pubblico.
Mi rivolgo direttamente a Zarbon, senza farmi tanti problemi: - È la tua terrestre, Zarbon. È lei che volevo. Anzi, che voglio.
Lui mi lancia un'occhiata insidiosa, mentre Freezer ride di nuovo. Guardo ancora la terrestre, per rimarcare il concetto, e noto chiaramente la sua sorpresa."

OS bollente su una prima volta non convenzionale. Che si rivelerà per quello che è quando ormai è troppo tardi.
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Dal testo:
"La osservo alzarsi in piedi e infilarsi una specie di microscopica sottoveste. Adesso le sue bellissime forme sono nascoste alla mia vista da quello stupido fazzoletto di stoffa.
La vedo avviarsi verso la porta. Eppure è notte e questa è la sua camera.
- Dove vai? - le chiedo, istintivamente.
- Da Yamcha.
E l'effetto delle sue parole è lo stesso di un pugno nello stomaco. Riduco gli occhi a due fessure: - Dove, scusa?
- Da Yamcha, - ripete lei, calma.
Mi alzo in piedi e la guardo torvo: - Non pensarci nemmeno."

Dal testo:
"La tua stanza è sempre ordinata, i tuoi pochi effetti personali sono in un angolo dell'armadio, perfettamente impilati. Ricordo che vedere quei pochi e miseri oggetti mi aveva stretto il cuore. Sei nato Principe, avresti dovuto vivere nello sfarzo. Invece il destino è stato spietato, e ti ha privato di tutto quello che avevi. Forse è stato quello il momento in cui mi ho cominciato ad invaghirmi di te. Quando ho visto la tua solitudine riflessa in quella camera."

Dal testo:
"Era entrato nelle sue stanze e si era affacciato in camera da letto. La ragazza era in piedi, al cento della grande stanza. Lo guardava come se volesse farlo a pezzi, e la cosa lo aveva divertito: era stimolante vedere che lei non lo temeva.
- Benvenuta nella mia dimora, spero sia di tuo gradimento, - le aveva detto, sfilandosi il mantello e tutti gli altri indumenti regali, fino a restare a torso nudo.
La terrestre aveva distolto lo sguardo.
- Lo sai chi sono, donna?
- L'ho intuito subito, - aveva risposto lei, sprezzante, - sei il Principe Vegeta. Sei proprio come ti descrivono: attraente e incredibilmente altezzoso.
La terrestre gli si era rivolta come se stesse parlando a un suo pari; se non si fosse trattato di lei, le avrebbe squarciato la gola all'istante."
In una realtà alternativa dove Freezer non è mai esistito, il Principe dei Sayan esercita il suo potere su molti pianeti, tra cui la Terra. Ed è proprio l'incontro con una terrestre a cambiare la sua vita. Questa ff è nata da un'idea strampalata che mi ronzava nelle orecchie da un po'. La nota OOC è riferita principalmente al personaggio di Bulma.

Dal testo:
"La guardò negli occhi, scorgendovi curiosità. Ma ancora nessuna traccia di paura.
Allora avvicinò il viso al suo, tanto da sentire il suo respiro sulla sua pelle. Tanto da sentire il suo odore. Con uno scatto le afferrò entrambi i polsi e glieli bloccò dietro la schiena. Scelse di farle male, quel tanto che bastava per iniziare a farla tremare. Lei si lamentò, era evidente che i polsi le dolevano.
In pochi secondi avrebbe potuto frantumare ogni osso presente nel corpo della ragazza, e avrebbe goduto nel farlo. Forse era il caso di ricordarglielo, a quella sciocca: che lei stava giocando con il fuoco, e che lo stava facendo con il Principe dei Sayan."
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Long nata con l'intenzione di esplorare una delle infinite possibilità che hanno portato al legame sentimentale tra Bulma e Vegeta. Su questo tema si continua a fantasticare molto, e con questa ff vorrei provare a mettere per iscritto la mia personale visione sulla coppia più chiacchierata di Dragon Ball.

Era un bacio pericoloso quello; uno di quei contatti che si imprimono sulla pelle e nella memoria.
Sapeva che dimenticare, un domani, sarebbe stato impossibile. Ma chi mai avrebbe voluto dimenticare?
Un'idea birichina sulla prima volta tra Bulma e Vegeta