Vorrei raccontare una storia che naturalmente già tutti conoscete, ma dal mio punto di vista: perché non nascondiamocelo, Mass Effect è un'esperienza di vita, e nel giocarci mi sono immedesimato in Shepard come mai mi era successo giocando a un videogame, ma solo leggendo libri.
Per questo voglio condividere con chi avrà la pazienza di leggere, quella che è stata la mia esperienza di gioco, e voglio farlo aggiungendo particolari dovuti alla mia fantasia, come ad esempio il prologo e il primo capitolo.
Due rapide considerazioni:
1) la storia non sarà pubblicata a cadenza regolare, i miei impegni di universitario purtroppo non me lo permettono;
2)eventuali incongruenze e/o contraddizioni vorrei mi fossero perdonate: non sono un tecnico, non ho idea di come funzionino (o potrebbero funzionare) i meccanismi che regolano l'universo di ME, e soprattutto non ho pretese letterarie tali da ricercare la precisione assoluta. Ciò significa che farò il possibile per evitarle, ma non vi assicuro niente.
Detto questo, auguro a chiunque vorrà cimentarsi in questa avventura una buona lettura!

Questa Flashfic è dedicata a uno dei miei personaggi preferiti, Tali, la quale è alle prese con le paure che tutti quanti hanno quando devono fare il "salto nel buio", senza sapere se si verrà accettati o rifiutati.

Il finale di Mass Effect è stato ed è molto dibattuto. In questa drabble provo ad immaginare gli ultimi istanti di Shepard mentre si getta nel vuoto, pronto ad essere disgregato per la sintesi.

Gli ultimi momenti di un Prothean nell'inutile fuga dall'ineluttabile fine

Post-Virmire

Una poesia che, sottolineo, non è pessimista bensì realista. Il fondo solo la realtà può essere oggettiva, ottimismo e pessimismo sono tali solo in base al contenuto che noi riversiamo in tali concetti.
Ciò che faccio è semplicemente descrivere lo scorrere del tempo per ciò che realmente è: vita in attesa della morte.

All'occaso è una delle poesie che preferisco: in fondo tutti ogni giorno ci rendiamo conto di quanto sia magnifica la nostra stella, potente, immensa, accecante. Ma non sempre è così: in alcuni momenti della giornata, ad esempio all'occaso, il Sole sembra conciliarsi meglio con il mondo che ci circonda.

L'uomo ha raggiunto l'apice della sua civiltà, giungendo a creare IV in grado di immagazzinare quantità incredibili di dati e persino di fornire valutazioni critiche incrociando ogni genere di dati. Per cause ignote l'umanità si è estinta: proprio una di queste IV, l'ultima rimasta, ripensa alla intera storia dei creatori, e alla distruzione dei loro sogni più grandi.