Winter prestò attenzione alla porta che era appena stata sbattuta e adesso dondolava avanti e indietro. La parete accanto era vuota..lui era appena uscito. Un presentimento la percorse. Non sapeva che ben presto quella monotonia sarebbe stata distrutta da..
''...il suo nome è Zayn Malik.'' concluse Abigail.
***
Winter deglutì. ''Per favore spostati, Zayn.''
Quest'ultimo ampliò il suo sorriso.Quella situazione lo divertiva e eccitava allo stesso tempo.
''Vedo che sai il mio nome, ma io non conosco il tuo, gattina.''
Lei ignorò il soprannome che le aveva dato.
''Mi chiamo Winter.''
''Inverno, mi piace. disse Zayn, più a sé stesso che a lei.

"Sangue, vedo sangue"
***
DALLA STORIA
“Ti prego aprimi ti devo parlare”
“Sei venuto qui per parlarmi di cosa? Di che grande puttana sono, oppure di quanta pietà ti faccio?”
“Per nessuna di queste ragioni”
“Ah no? Pensavo che queste fossero le uniche ragioni per le quali sei venuto a ‘salvarmi’” dico mimando le virgolette con le dita. “Ma vai dimmi qualche altra cattiveria, su sono qui ad ascoltarti”
“Non sono qui per insultarti, volevo chiederti di uscire”
“Come puoi pensare che io voglia uscire con te dopo che mi hai chiamata in quel modo e avermi detto che ti faccio pietà? E anche se questo non fosse successo non uscirei con te”
“A me invece sembrava che lo volessi la sera che ti hanno quasi violentata”
***
"Faremo di tutto. Partiremo ed andremo a mangiare i cupcake a Time Squere una sera e l'altra magari una pizza a Brooklyn e il giorno dopo ti porterò la colazione a letto e ti dirò che ti amo più di ogni altra cosa al mondo prima di andare a a dormire e dopo aver fatto l'amore. Poi arrossirai come solo tu sai fare, ed io ti bacerò le guance per farti calmare"

Chi è questo ragazzo di fianco a me? Cos'è successo ieri sera? E Niall? Dov'è andato?
Queste domande mi frullano per la testa che comicia a girare per la confusione che si è creata al suo interno. Mi servono risposte e se sto qui con le mani in mano non potrò mai sapere.
Mi alzo e lancio un'ultima occhiata al ragazzo prima di uscire dalla camera.
Appena metto piede fuori, qualcuno mi affera: quel ragazzo.
Finalmente posso vederlo bene e rimango ammutolita dalla sua bellezza: occhi verdi che ti trapassano e che ti vedono dentro, capelli scuri con dei ricci da metterci dentro le mani e non toglierle più.
- Dove scappi bellezza? Non ti ricordi la tua promessa di rimanere con me tutto il giorno?- disse con un sorrisino malizioso.

''LASCIAMI,HARRY LASCIAMI TI PREGO!''
Lui rise e si tolse la maglietta.
''Sei così bella quando mi preghi''. disse continuando a baciarmi.
***
ATTENZIONE: CONTIENE STUPRO E OMICIDIO NEL DETTAGLIO.

Sguardi di qua, sguardi di là.
Juliett Smith era strana. Troppo per chi non la capiva.
Era forte, o almeno faceva sembrare di esserlo.
Determinata, eppure nascondeva qualcosa.
Harry Styles era un ragazzo con un passato molto triste.
Strafottente, menefreghista.
Eppure lui nascondeva qualcosa, come l'altra.
Entrambi hanno preso la strada sbagliata. E se quella strada s'incrocia su quella dell' altro?
Entrambi (Forse) Non vogliono essere salvati. Oh chissà, il contrario.

«Io non sono pazzo.» disse atono. «Sarò logorroico, eccessivamente vivace, lunatico ma NON SONO PAZZO.» ad ogni parola il suo tono diventava sempre più elevato. La mia paura non faceva altro che crescere, se prima riusciva anche ad rassicurarmi, ora era tutto il contrario.
«I-io...» tentai di dire, le parole mi morirono in bocca.
Mi stava osservando in silenzio, aspettava che continuassi e il suo sguardo minaccioso mi obbligò a farlo.
«N-non p-penso c-che t-tu s-ia p-pazzo» conclusi balbettando.
La sua mano era ancora attorno al mio collo, lo stringeva e mi mancava quasi il respiro. Non aggiunsi altro per paura, dalla sua espressione avevo capito che non l'avrebbe tolta molto presto. Lo guardavo, il mio sguardo era più una supplica a lasciarmi andare. Con l'altra mano, quella con cui precedentemente mi aveva alzato il viso per far scontrare i nostri volti, mi fece una carezza.
Voltai il mio viso dal lato opposto, fu un grosso sbaglio. Lo fece arrabbiare ancora di più.
«Tu lo pensi.» affermò. «LO PENSI.» la stretta al mio collo fu sempre più salda.

Bo ed Harry.
Due ragazzi che hanno perso una scommessa si ritrovano a dover visitare un ospedale psichiatrico abbandonato.
Strane voci circolano su quel posto. Si dice che dei fantasmi vivano li e che uccidano tutti i visitatori.
Entrano nell'edificio e girano per le stanze, sentono varie voci, grida, trovano una vasca da bagno sporca di sangue, sangue ancora liquido.
Bo si distrae e perde di vista Harry.
Quando una voce la chiama lei istintivamente corre verso la fonte.
Ma quando arriva scopre che non era Harry.