...«Hai ragione Yuri, andiamo subito a casa, prima che tu possa fare qualcosa di sconveniente» rispose sbuffando, anche perché proprio in quel momento Yuri cominciò a sfregare delicatamente il bacino contro il suo e questo, unito alla gelosia ed ai pettorali ben visibili dalla camicia aperta e super aderente per l’umidità gli stava facendo perdere la ragione.

Victor Nikiforov, la leggenda vivente, vincitore di cinque Campionati del Mondo consecutivi e cinque finali dei Grand Prix di fila – era nel letto di Yuuri. Il letto accidentato e scricchiolante di Yuuri, con gli adesivi dei Pokémon che si staccavano dalla testata e le lenzuola non lavate.
“Sa di te”, mormorò, cauto e schivo.
Yuuri era sul punto di svenire. Violentemente.
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O di quella volta in cui Victor scopre il motivo per cui Yuuri non lo ha mai fatto entrare nella sua camera... beh, sappiamo tutti come mai.

Viktor Nikiforov ha diciasette anni e per tutta la vita a pensato solo alla danza . Dopo una delusine che lo ha portato a chiudersi in se stesso si vedra costretto a fare i conti con i nuovi sentimenti che prova per il nuovo professore di letteratura stranieniera.

Quando l'ardesia e il ghiaccio si incontrano non può che nascere qualcosa di magico

Dal testo:
«Eri al campo estivo di Yakov?» chiesi stupito
«Sì, cinque anni fa. Ero appena entrato nella categoria juniores e non ero ancora ai livelli dei pattinatori russi, mi inserirono tra i principianti. Ci siamo conosciuti lì. Yuri Plisetsky, avevi gli indimenticabili occhi di un soldato»
Quell'ultima frase mi stupì ancora di più che sapere che ci conoscevamo già.

Viktor e Yuuri si rilassano alle terme, e tra una cosa e l'altra Yuuri inizia a rendersi conto di certi sentimenti...

Raccolta di capitoli auto-conclusivi Viktuuri.
1)Kiss me, please!
2)Se l'inverno fosse una persona
3)Per dirti 'ciao'

Yurio/Otabek.
Otabek è quella persona che si lancia in strada per salvare un gatto. Non importa se magari è un gatto anziano, persino alla fine della vita, lo fa comunque.

Viktuuri + Viktor & Yurio.
Viktor porta Yurio al primo carosello della sua vita. Ha cinque anni e non ha mai visto così tanti colori.

[Yuri!centric] [two-shot]
Sono passati dieci anni da quando Yuri e Otabek si sono conosciuti, e la Fata russa si trova a dover fare da testimone al matrimonio fra il suo migliore amico e Mila Babicheva.
Dieci anni prima, quando era solo un quindicenne pelle e ossa e arroganza, era sicuro che non si sarebbe mai innamorato, che avrebbe versato tutto se stesso nel pattinaggio, arrivando dove nessuno prima di lui era mai arrivato.
Ma d’altronde, anche se qualcuno gli avesse detto che il suo migliore amico Otabek Altin avrebbe sposato un giorno Mila Babicheva, gli avrebbe riso in faccia.
E ora invece Yuri è ad Almaty, in smoking e scarpe Armani, pronto per il matrimonio, e dannatamente innamorato.

{Raccolta di storie scritte per l'event “12 Days of Christmas” sul gruppo facebook "We are out for prompt"}
1. "Le parole di Yuuri assordano Viktor peggio di qualsiasi urla; resta in silenzio, immobile, come una statua di ghiaccio. Forse si è sbagliato. Forse ha solo frainteso. Sì, dev’essere così. "
2. "In effetti, non ci sono molte persone così folli da farsi un bagno all’aperto mentre nevica. Ma Viktor è Viktor ed è un vero russo."
3."Tutto ciò che rientrava nel campo visivo di Yuuri, in quel momento, era l’azzurro ghiacciato degli occhi di Viktor. "

Minami ha sempre ammirato Yuuri-cun....ed ora per lui è arrivato il momento di capire cosa lega lui e Victor in un modo così unico....di cui lui non fa parte.

Victor trova che il vocalist dei Katsudon sia davvero carino, e naturalmente decide di sedurlo.

«Victor? Victor, dove sei?»
Quel buio aveva qualcosa di innaturale. Gli ricordava gli incubi che aveva spesso da bambino, quando si svegliava urlando in preda al terrore di essere diventato cieco.
«Sono qui, Yuuri.»
Era bastato quello a fargli capire che stavolta non si trattava solo di un incubo.
«Non... non ti vedo. Victor, non riesco a vederti.»
[Victor x Yuuri]

"[...], il giapponese gli afferra la nuca con la mano e fa coincidere le loro fronti insieme, sussurrando, cosicché solo loro due possano sentire: "Non ti azzardare a guardare indietro, tieni gli occhi solo su di me."
Song-fic, più o meno, ambientata durante il Banchetto di Gala della Finale del Grand Prix. Ho adorato scriverla e mi piacerebbe che possiate apprezzarla anche voi. Buona lettura!