Il Gran Prix è terminato e Yuri Katsuki è riuscito a salire sul podio (al primo posto???? E chi lo sa?! Non ho idea di come si concluda l'anime perciò ho lavorato di immaginazione!). I pensieri di Victor e Yuri e ciò che accade tra loro al termine dell'importante evento sportivo.

Non mi resi conto che il semaforo era rosso. Come non mi resi conto che stava passando un camion a tutta velocità e che io...ero in mezzo. Un forte urto. Le urla disperate dei passanti ma io ne sentii uno,uno solo...riuscii a sussurrare il suo nome poi più nulla. Il buio più totale.

[Michele x Emil]
"Non riescono a guardarsi negli occhi, ma Michele riesce a cogliere la schiena rilassata del giovane ceco, le sue scapole, il suo collo, e quei capelli biondi che tanto adora."
Piccola OS dedicata ai miei personaggi preferiti, nonché OTP. Hope you enjoy it!

- Sono buone?- gli chiede Emil.
Michele annuisce mentre inghiotte, prima di realizzare, e alzare gli occhi dal piatto. Gli ha parlato in italiano, o sbaglia? Emil sorride mentre ricambia il suo sguardo sorpreso - So un po’ di italiano, l’ho imparato per capire che diavolo dici durante le interviste. Il tuo inglese è atroce.-
-Il mio inglese non è atroce.-
-Fidati che lo è.-
Quando sei un fratello maggiore, il tuo solo compito è quello di occuparti della tua sorellina. Per anni, Michele Crispino non ha fatto altro che prendersi cura di Sara, per questa ragione, quando Emil Nekola gli dimostra il suo interesse, incredulo, reagisce nell'ultimo modo in cui avrebbe dovuto.

...Tenerezza, dolcezza, non gli erano mai appartenute. Non le conosceva prima di incontrare Yuri. E c'era molto altro che aveva scoperto grazie a lui...

"Victor si alzò, stizzito. Nella sua mente avevano cominciato a scorrere tutti i ricordi passati insieme, le vittorie e i fallimenti. Ricordava tutte le volte che si era sentito felice accanto a quel ragazzo, tutte le volte che gli aveva dato fiducia e non lo aveva mai deluso.
– Victor, ti prego.- il pattinatore russo si rigirò quell’anello d’oro tra le dita, e annuì."
E' semplicemente quello che potrebbe essere un possibile finale del Grand Prix.
Spero vi piaccia :)

"Be my coach, Victor".
Quattro parole. Spostò lo sguardo dal soffitto al viso di Yuri che dormiva nel letto accanto e le labbra si incresparono in un sorriso: Yuri non ricordava nulla di quella sera in cui quelle quattro parole gli avevano cambiato la vita.

...Il Grand Prix sembra nulla in questo momento. Ogni timore o paura si sgretola, e in me non rimane che la voglia di provare un brivido nuovo...

"Avrebbe dovuto fare più attenzione alla lama del pattino, visto che la sera prima l’aveva risistemata per poter scivolare al meglio. Ma adesso era troppo tardi e Victor non era neanche presente al momento"
Durante la sua carriera da pattinatore Yuuri si aspettava prima o poi di infortunarsi, ma mai si sarebbe aspettato un incidente del genere!
Buona lettura^^

Tratto dal decimo episodio.
Pensieri e parole di Yuri Plisetsky riguardo l'arrivo a Barcellona e l'inaspettato arrivo di Otabek.

"Dimmi, Yuri. Se io dovessi sparire, mi verresti a cercare?"
La domanda di Victor lasciò Yuri senza parole. Perchè fare simili pensieri in un momento del genere? Erano alle terme, si stavano rilassando. Non c'era nessun altro insieme a loro. E Victor se ne usciva con una cosa così... Yuri lo osservò con gli occhi sgranati. Aveva un'aria strana. Malinconica. Non sembrava il solito Victor di sempre...

L’aria fredda della notte era riuscita a svegliarlo un po’ dallo stordimento della sbornia. Era seduto su una panchina del molo, viscida di salsedine e talmente imbrattata di scritte che era impossibile riconoscerne il colore originario. Ora che la rabbia e l’euforia se n’erano andate, erano giunte la vergogna e la malinconia a tenergli compagnia.
Yuri Plisetsky aveva tanti soprannomi, il Punk Russo, la Tigre dei Ghiacci, la Fata Russa… ma in quel momento era Yuri Plisetsky e nient’altro. Un Yuri Plisetsky mesto e avvilito che fissava il mare nero come il petrolio, e le luci arancioni del porto che traballavano riflesse nell’acqua scura.

Victuuri - 704 parole - episodio 10.
Victor distende il braccio di fronte a sé e non può fare a meno di osservare l'anello che circonda il suo anulare, l'espressione seria e lo sguardo fisso, mentre intanto riflette sulla piega che ha preso la sua vita negli ultimi tempi.

Mancavano ormai poche ore alla finale del Gran Prix. Victor osservava il mare che si distendeva davanti ai suoi occhi. Quel posto gli ricordava l'oceano di Hasetsu...
(one shot ambientata nel finale del decimo episodio)

Otabek esita, arrossisce un po' sul naso e sgrana impercettibilmente gli occhi, mormorando un fioco ''scusa'' prima di lasciarlo andare. Indietreggia d'un passo, prendendosi la mano con cui l'ha toccato nella gemella e stringendovi piano contro le dita mentre sente i passi secchi di quello allontanarsi e la porta chiudersi con un tonfo sordo alle sue spalle.
Non ha ancora tredici anni, c'è un volo per New York che lo aspetta ed un duro programma lungo anni lontano da casa che ha voluto con tutte le sue forze nel momento in cui si è reso conto che non desidera altro che poter gareggiare con i migliori e dimostrare di esserlo a sua volta; eppure il suo cuore batte forte e rimbomba nelle orecchie con ferocia, mentre le parole che ha soffocato si arrampicano prepotentemente lungo la gola e premono per uscire.
«La prossima volta che ci vedremo sarà da pari. Perciò continua a fare del tuo meglio, Yuri.»
[#motopatati / Otabek x Yurio | ''Five years ago'' | Post episodio 10]