Recensioni per
Notti di stelle e di sogni
di mgrandier

Questa storia ha ottenuto 636 recensioni.
Positive : 635
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
03/05/15, ore 15:25
Cap. 1:

Complimenti mgrandier per la tua fanfiction. La storia è sviluppata bene. Io ho seguito solo l'anime originale e apprezzo molto lo spessore psicologico e l'attenzione che dai a personaggi come Nanny e Alen; mostrare la storia dai loro occhi, anche se per pochi capitoli, la rende interessante e molto vera. Apprezzo molto anche le tue descrizioni a tutto tondo che comprendo suoni, odori, viste ed emozioni. L'unica cosa che mi disturba un po' è la scelta di un carattere molto piccolo che stanca molto gli occhi. Grazie mille perché mi stai facendo amare ancora di più la storia che ha accompagnato la mia infanzia. :) 
Vichky 4 Underwood (ospite di Book_addicted3)
(Recensione modificata il 09/04/2016 - 10:32 am)

Recensore Master
30/04/15, ore 21:20
Cap. 6:

Col mio passo da tartaruga sono giunta qui...e per l'ennesima volta mi fermo, perché non posso non fermarmi di fronte al tuo Alain. Noto con piacere che ti sei ispirata più al personaggio dell'anime che del manga, dandogli maggiore capacità di empatia e una profondità di pensiero, di cui sinceramente difetta l'Alain dell'Ikeda, almeno per buona parte della storia.
Continui dunque a mostrarci il mondo in cui si muovono i nostri beniamini e i personaggi che con loro interagiscono; con il rientro in caserma di Oscar e Andrè, è dunque la volta di Alain... e qui ti faccio davvero i complimenti (sì, lo so, sono ripetitiva...), perché ho letto tante ff in cui il nostro rude amico è ben presente o diventa addirittura protagonista, ma mai ho trovato una descrizione così vivida e accurata, tanto da rivaleggiare con il raffinato e bellissimo ritratto di Andrè di due capitoli fa. Con quella '' lunga fila di denti bianchissimi e regolari che quasi brillarono nella penombra'' mi hai fatto pensare a quei filibustieri di salgariana memoria, che in fondo Alain ricorda tanto. Alain è però molto di più; è sicuramente la curiosità a suscitare il suo interesse per Andrè, a spingerlo a giocare con lui come il gatto col topo (la scoperta dei due graffi è stata una scena tragicomica, con quel ''Merde!'' più eloquente di un'intera confessione ..!.); ma quando comprende appieno la sofferenza dell'altro, prova un istintivo senso di protezione verso di lui e non si tira indietro, da vero amico... felice di sentirsi tale per la prima volta, ottenuta finalmente la fiducia di Andrè. Un Andrè comprensibilmente sopraffatto dagli eventi e dalla paura di perdere Oscar, tanto da tradirsi in modo davvero plateale: non è che due graffi significhino un granché, con un altro stato d'animo avrebbe tranquillamente sviato il discorso... e non credo, a sua differenza, che il Generale li abbia notati. Tuttavia ormai è in preda al panico, non ragiona lucidamente; per sua fortuna l'istinto e il bisogno di condividere il peso della sua angoscia con qualcuno, lo fanno aprire con Alain, che con fare paterno lo rassicura e lo riporta in camerata. Bel capitolo, cara MGrandier: sei riuscita a farmi sorridere, commuovere, intenerire... d'altronde, con due protagonisti così e il tuo modo di scrivere, non poteva essere altrimenti!
(Recensione modificata il 30/04/2015 - 09:23 pm)

Recensore Master
29/04/15, ore 18:30

Ciao complimenti sei riuscita a rendere più gentile ed apprezzabile la dichiarazione più imbarazzante della storia.
Anche in questo capitolo sei riuscita a trasmettere il tuo amore per questi personaggi, il loro sentire i loro pregi e i loro difetti. Ti sei concentrata su Oscar questa volta che nella tua storia ha da tempo risolto i suoi problemi di identità, lei è un soldato innamorata.
Due curiosità chissà cosa sono i fogli ripiegati sotto il comodino e la tosse di Oscar non mi piace per niente.
Aspettando che tutti i nodi vengano al pettine ci attende in primis una notte di passione e poi le urla del Generale accompagnate da quelle di Drenier.
Un abbraccio
Barbara

Recensore Master
29/04/15, ore 13:02

Ciao mgrandier, mi piace come ci porti dentro ai personaggi, come il tuo stile sia diretto e fotografico, così che sembra di vederli agire davvero davanti agli occhi... bello veramente ... e di altissimo livello!
"Ad ogni modo, nelle sue decisioni e nel modo di portarle a compimento, il Comandante si stava una volta di più dimostrando coraggiosa, determinata e indomita, come solo un uomo saprebbe fare, e come solo una donna potrebbe scegliere di essere." Com'è potente questa immagine, e non è un caso che nasca nella mente di Alain! L'unico che li conosce entrambi, amico e soldato fedele, e che con il suo occhio lucido, scanzonato ed esperto (esperto di vita) sa cogliere spesso più cose di quante loro stessi si rendano conto.
Conto di potermi dedicare alla lettura integrale di questo tuo bellissimo romanzo non appena avrò tirato fuori le gambe dalla mia storia a capitoli :)
A presto, 
Amantea


 

Recensore Master
28/04/15, ore 19:52
Cap. 5:

Bellissimo capitolo introspettivo, questo ''Ombre e Luci''. Un titolo azzeccatissimo, che si può riferire sia alla situazione che stanno vivendo Oscar e Andrè (sprazzi di serenità alternati all'ombra dell'incertezza e del timore di essere separati), sia al loro stesso rapporto, che come tutti i rapporti non è perfetto, proprio perché essere innamorati e complementari non significa che si condividano necessariamente gli atteggiamenti o le debolezze dell'altro, pur ricorrendo spesso al compromesso per suo amore. Penso soprattutto ai proverbiali silenzi di Oscar e al bisogno continuo di proteggerla da parte di Andrè, che da questi silenzi si sente escluso. Non mi dilungo su questa parte perché hai approfondito con tanta chiarezza e sensibilità le dinamiche del loro modo di stare insieme, che c'è ben poco da aggiungere. Solo due considerazioni: intenso e commovente il loro amarsi dopo la tempesta, riesci davvero a trasmettere l'angoscia e il senso di precarietà che li attanaglia; è invece desolante il loro ritorno in caserma come soldato e comandante, l'ennesima fine di una notte ''di stelle e di sogni'', preannunciata, come spieghi opportunamente nella nota, dal risveglio della città, con tutte le sue brutture... è purtroppo il ritorno alla quotidiana e dura realtà. Chiusa impeccabile, da professionista... sarò banale e ripetitiva, ma ti trovo veramente brava!

Recensore Master
28/04/15, ore 12:45

Ciao Maddy,
finalmente anche Oscar ha lasciato la caserma!
Che coraggio ha avuto,il suo discorso cosi' diretto,cosi' esplicito fatto ai suoi soldati avrebbe reso Andre' molto fiero. In caserma lei e Andre' erano usciti allo scoperto,ma un conto e' uscire allo scoperto con i gesti,un altro e' dire chiaro e tondo di essere la compagna,anzi di piu',la moglie di Andre' e che per lui lascia tutto. Un vero comandante,una vera donna.
L'esplorazione di Alain nella stanza di Andre',nel suo mondo,rende meglio il rapporto che unisce i due uomini. Andre' e' un uomo cresciuto tra gli agi,il lusso,quasi come un nobile,ma e' rimasto un uomo semplice e Alain lo ha capito. E che pensiero carino verso il suo amico quello di prendere i quaderni e portarglieli.
Il viaggio e' iniziato senza intoppi,ma sara' sempre cosi'?
Ho tre domande,anche se so che non potrai rispondermi senza rovinare la storia,ma io le pongo lo stesso.
1) Alain non ha lasciato l'esercito,accompagna Oscar solo per essere sicuro che arrivi da Andre' sana e salva?
2) il foglio piegato sotto la gamba del comodino di Andre' era importante? Cosa c'era scritto?
3) Un brivido di orrore mi ha attraversata quando ho letto dei colpi di tosse di Oscar,e' malata di tisi? Tanta fatica,tanti sacrifici e poi si ammala?
Divertente il dilemma di Alain sul modo in cui ora dovra' rivolgersi ad Oscar,credo che restera' sempre "comandante" per lui.
Non vedo l'ora che finalmente si incontrino,avranno molte cose da dirsi...e non solo.
Inizia l'attesa,allora.
Anna

Recensore Master
28/04/15, ore 09:07

Mi piace molto la descrizione della camerata, dei soldati e delle loro reazioni. Così come l'analisi delle loro reazioni alla relazione tra O&A, dalla burla, all'incredulità, all'"omertoso" muro di protezione che in quelche modo riescono ad issare.
Molto umani e molto fraterni; amo molto tutta questa gente della compagnia B, molto più amabile dei vari Girodelle, e di loro amo leggere e raccontare.
La stanza di André è un'altra delle tue belle descrizioni...ma il foglietto sotto il comodino? Sarebbe stato da prendere?

Ora siamo in vista della locanda. Temo però che le cose non andranno così lisce come vuoi farci credere...spero solo di essere la solita inguaribile fifona.

Recensore Master
28/04/15, ore 00:02

Un capitolo che infonde un po' di tristezza, che ha il gusto amaro dell'addio,  un'andata che non avrà un ritorno, un momento che Oscar affronta da sola. Se si ha la persona amata   accanto qualsiasi cambiamento, anche quello più sofferto, diventa un momento da condividere, un peso da portare insieme. Invece qui, Lei si è dovuta sobbarcare da sola il peso di congedarsi  dai suoi uomini e dato che, ho proprio difficoltà nel vedere qualcosa di buono, fosse anche solo un valido appoggio nel rapporto tra Oscar e Alain, per me se André non c'è è comunque sola.Non voltandosi neanche per un ultimo sguardo verso la caserma dà conferma che in questo tipo di decisioni non si guarda indietro. La cosa più importante è stata fatta cioè salutare i suoi soldati privilegiando la sostanza dell'essere comandante con tutto quello che comporta, stima e rispetto in primis, e non considerare neanche per un attimo la caserma come luogo materiale, legato magari al prestigio di comandare un reggimento importante.  Metti in evidenza anche il diverso approccio che i due hanno a tale situazione, perché André si volta indietro ad accarezzare con lo sguardo Parigi, Lei è invece una dalle scelte radicali, non ci si guarda indietro, si va solo avanti. 
Ma veniamo al discorso di congedo di Oscar...beh, se Sabre defì quello originale come "il discorso più imbarazzante della storia" ...tu hai fatto pronunciare ad oscarina delle frasi altrettanto imbarazzanti con una semplicità e naturalezza disarmanti, anche  solo nello spiegare di come la presenza di André fosse stata sempre indispensabile "anche quando non mi meritavo il suo sostegno". Peccato solo che a questo discorso André non abbia potuto assistere perché al leggere di quel "io sono la compagnia di André Grandier" mi è tornato in mente il fotogramma del suo splendido viso con gli occhi illuminati dalle stelline e quel "Oscar..." appena sussurrato...ahhhhh, che uomo il Grandier!!!!!
Molto bella anche la parte riguardante la comunanza degli ideali vivi nonostante ... non si andrà alla Bastiglia insieme. Ha ragione Alain in questo, Oscar è un vero comandante anche senza divisa. 
Strappano il sorriso i dubbi di Alain su come chiamarla e anche su questo suo curiosare nella stanza di André (anche sotto il letto...dove i batuffoli non ci sono, la nonna non l'avrebbe mai permesso) a caccia di indizi sulla sua vita. Leggendo di ciò che si vedeva dalla finestra della sua stanza mi sono chiesta chissà quante volte indisturbato avesse osservato Oscar o aspettato il suo rientro a casa. Dato che tu non scrivi mai le cose a caso, quel comodino che traballa nonostante il supporto  mi dà da pensare perché potrebbe essere una metafora: proprio come loro, che stanno ricevendo l'aiuto da parte di Simon, Isabelle e Alain, ma qualcosa ne impedisce ugualmente la stabilità e quindi ....mi devo preparare a qualche imprevisto :-(
La locanda é vicina...siamo sicuri che ci trova André vero? Non é che mi hai fatto materializzare il conte e non saprei neanche io come? Mi sembra strano che non se ne sia più parlato. Dove l'hai nascosto? O meglio...tienilo nascosto, è meglio per Lui perché questa è la volta buona che André si vendica di tutte le sofferenze che a causa sua ha patito.
P.s. Oscar donna in tutto che sa far bene "tutto" anche agl'occhi dei  i suoi soldati, compreso un tenerissimo LaSalle diventato paonazzo, mi ha fatto morire!
Finito il mio solito papirone (ma ormai ci sei abituata).un bacio grandissimo e buonanotte! Bravissima !!!!!!!!!!!!!!!

Recensore Master
27/04/15, ore 22:53

Anche Oscar e Alain sono in vista della locanda, quindi il ricongiungimento è vicino...non ci posso credere! È stato un capitolo particolare e molto intenso, con il discorso di commiato di Oscar ai suoi soldati in cui, con un coraggio davvero sorprendente, chiarisce in modo inequivocabile i suoi sentimenti e il suo legame con André, motivando la sua scelta di abbandonare la divisa in virtù di quell'amore tanto grande quanto contrastato. E poi c'è il passaggio di Alain a Palazzo e la sua sosta nella stanza di André per "ascoltare" quello che quegli ambienti hanno da raccontare e rivelare (ma sotto al comodino, poi cosa c'era?) E ora finalmente si è in vista della locanda anche se le nuvole che hanno accompagnato la prima comitiva si sono volte in gelo e pioggia...speriamo non sia di cattivo auspicio, insieme a quella tosse secca ed insistente che mi ha procurato un brivido, una sorta di deja-vu. Sei sempre bravissima, dosi con sapienza i tempi e le sensazioni da regalarci e in ogni tuo capitolo ci lasci uno spunto per riflettere sul seguito...perdonami se sono stata più frettolosa del solito ma, davvero, è un periodaccio. Alla prossima settimana, un abbraccio grande.

Recensore Master
27/04/15, ore 22:22

L'addio di Oscar a tutto il suo mondo è carico di preoccupazione sì, ma soprattutto di tantissima determinazione. Proprio come nel discorso davanti ai suoi soldati nell'anime, anche qui Oscar fa "outing" con una chiarezza mista ad orgoglio quasi disarmante. Contrariamente ad Andrè sente che non ha più nulla da perdere e che, anzi ,malgrado la forzatura delle circostanze ( vedi GJ) questa rappresenta pure l'occasione propizia per essere del tutto "espliciti" sul legame che la unisce a lui ( Andrè , di contro, dimostra di temere di più le incertezze del futuro, perché le proietta tutte su di lei: teme che, tra i due, sia costretta a sopportare sacrifici e scelte più dolorose delle sue ed il suo istinto di protezione ne viene messo a dura prova).
Molto bella in tutta questa prima parte la descrizione degli atteggiamenti dei soldati di fronte a questo discorso di commiato del loro Comandante...rimangono tutti basiti da tanta schiettezza. Risulta difficile, infatti, quando sei abituato a considerare una persona calata nel ruolo più o meno "istituzionale" che ricopre immaginarsela rivestire semplicemente i panni di "essere umano", nello specifico quelli di "donna". E qui le allusioni alla sfera più intima, anche se non in modo pruriginoso, si sprecano! Buffo immaginare questo gruppo di uomini "navigati" quasi in imbarazzo di fronte alla semplice sincerità del loro Comandante...imbarazzo che un po' si porta dietro pure Alain, anche se il suo è più rivolto al fatto di non saper più come "apostrofare" Oscar ora che, di fatto, ha rinunciato al suo ruolo.
Trovo molto delicato, attento, in una parola "azzeccato" il ritorno di Alain nella stanza di Andrè...la prima volta tutto l'insieme gli dà modo di esplorare e comprendere meglio la personalità dell'amico attraverso le sue cose, dal momento , poi, che lo ha conosciuto e frequentato in ambienti ben diversi. Ma questa volta riesce forse a comprenderlo davvero del tutto: Andrè è maestosamente "solido" ( nel carattere, negli intenti, nei sentimenti) nella sua "essenzialità", un po' come tutto nella sua stanza...
Ps. indizio o mia paranoia: cosa avrà attirato l'attenzione di Alain sul fatto che il comodino continui ad oscillare nonostante ci sia sotto uno "spessore"?
Ps del ps. mirabile la sensibilità di Alain: oltre al bagaglio di fortuna preparato dalla Nonna, lui si sofferma a prelevare alcuni oggetti che rappresentano il passato, ma comunque un pezzo d'anima di Andrè come i suoi nastri ed i suoi quaderni...
Adoro questo tuo racconto e l'avvicinarsi alla taverna mi agita non poco (immaginiamoci Oscar!), quindi ti lascio non dimenticando mai un caloroso ringraziamento ed un abbraccio...

Recensore Master
27/04/15, ore 22:21

Onestamente non mi sarei aspettata questa confessione da parte di oscar ai suoi soldati. Ritenendola molto riservata e, considerando che sono ancora in una situazione pericolosa.., trovo che sia un gesto un po' azzardato... Ma il discorso di Oscar è comunque molto toccante e deve aver lasciato a bocca aperta i suoi soldati, come noi sappiamo...
Non ho ben capito perché Alain sia tornato nella camera di André (a palazzo?!). Non poteva andarci Oscar?!
Adesso sono preoccupata per quella tosse della nostra eroina..
Staremo a vedere.

Recensore Master
27/04/15, ore 21:47

Bello, schietto e sincero il discorso che Oscar fa ai suoi soldati e tra l'altro anche apprezzato...oh la vedo anche io la locanda. .forza ci siamo! !Alla prossima

Recensore Master
27/04/15, ore 21:20

Come sempre gran bel capitolo complimenti. .. lei che lascia il comando... la stanza di andrè. .. non vedo l'ora di leggere quando s incontreranno. .. un abbraccio 😘

Recensore Master
27/04/15, ore 21:13

Oscar ha compiuto un passo doloroso che le è costato molto, ma anche i suoi ex soldati sono rimasti basiti; mancherà molto a tutti, ma non cesserà mai di essere il loro unico comandante, come dice Alain!

Recensore Master
27/04/15, ore 18:00

Magistrale appendice del capitolo precedente, la dovizia di particolari con cui descrivi l'aspetto e il flusso dei pensieri di questo mirabile Andrè in attesa, dà veramente l'impressione di vivere la scena, quasi fossimo su un set cinematografico o sul loggione di un teatro. Sei riuscita a rappresentarne bellezza, passionalità, raffinatezza dei modi e dello spirito senza farne però l'uomo perfetto: in qualche modo quei suoi gesti di abbandono alla stanchezza e al pensiero di Oscar, quel suo mettersi sull'attenti davanti al Generale, lo rendono ''umano'' e reale. Mi ha fatto sorridere la ramanzina del Generalissimo... la classica lavata di capo di chi sfoga la propria rabbia sul primo malcapitato che incontra... e sotto quegli occhi indagatori e furenti (e aggiungo fortunatamente ciechi) Andrè sembra quasi tornare un adolescente insicuro, perdendo la sua proverbiale imperturbabilità. Non aggiungerai molto alla trama, come sostieni, ma questa digressione mi è piaciuta tantissimo e serve a delineare meglio le dinamiche tra i due ''uomini veri'' di Palazzo Jarjayes!