Recensioni per
L'ultimo tarassaco dell'estate
di Hotaru_Tomoe
Positive : 145
Neutre o critiche: 1 (guarda)
Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Per quanto Mycroft sia uno dei miei personaggi preferiti di questa serie, questa volta (e pur capendo le sue ragioni) sto dalla parte di Sherlock. Sherlock è giovane e impetuoso, questo è vero ed è accecato dall'affetto che prova per John, ma Mycroft parte prevenuto e fa di tutta l'erba un fascio. Io credo che sia come dice Sherlock ovvero che la foresta stia mettendo alla prova sia John che Sherlock stesso. |
Ma che bello,ora John sa che oltre a lui vive qualcun altro nella foresta e x giunta gli ha anke salvato la vita! Sono anche contenta che le coppie miste possano esserci nella storia certo Microsoft e gli altri faranno di tutto x mettere i bastoni tra le ruote addirittura quello stronzo pensa che la foresta volesse uccidere invece è stata una prova che John vuole vivere anziché lasciarsi morire . finalmente l'ha visto anke se non era in sé x la febbre però l'ha già trovato bellissimo. Ora spero che nel prossimo aggiornamento si possano conoscere e magari xche no anke parlare. Alla prossima! |
Ciao! *W* |
Finalmente si sono incontrati! E che incontro!! Oddio, John non era proprio in sé, ma per ora mi accontento! Sherlock non ha saputo resistere e, quando ha visto l'umano in difficoltà, gli ha salvato la vita! E' stato bellissimo! John adesso sa che c'è una creatura che veglia su di lui, e spero proprio che andrà a cercarla! Devono assolutamente parlarsi!! |
Ehilà ^-^ |
Ciao, beh che dire... Molto bello anche questo capitolo! La descrizione di come John gestisce la propria vita alla baita mi prende sempre tantissimo. Non so perché ma sono affascinata da quello che fa, di certo aiutata dalla precisione dei dettagli inseriti, però me lo vedo a fare il miele, essiccare la carne... insomma sono attività pratiche manuali che sono ovviamente necessarie e certo è che non è un tipo di vita facile, la sua, tutt'altro. Però mi prende comunque parecchio. Anche se devo ammettere che le quasi interazioni tra lui e Sherlock sono comunque affascinanti. I due sono sempre più vicini e tanto che John sa che c'è qualcuno nelle vicinanze, forse crede e non crede alle leggende e magari nemmeno ha idea di quale natura siano le creature che ha attorno, ma c'è un inizio tra di loro. Sherlock è ovviamente presissimo dall'Uomo, come lo chiama e al punto non solo dal provare qualcosa di nuovo (sentimenti, eccitazione...) ma anche l'averne cura, il portargli il pesce, il desiderio di riscattare il suo nome agli occhi dei Custodi, mostrando che è un uomo, certo, ma che ha anche un cuore che risparmia la vita di un animale solo perché teme per le sorti del cucciolo. |
Molto bello, mi piace Sherlock che non si fa vedere a John ma gli fa capire che c'è, così riesce a non far arrabbiare il fratello e gli altri custodi. Però adesso spero che possano vedersi di persona. |
Caro il nostro John che conosce cosa sia la bontà d'animo e la compassione,sherlock piano piano si sta innamorando non fa altro che osservarlo e gli porta persino il pesce così che abbia da nutrirsi,e poi che dire della sceneggiatura al ruscello ora comprende che sia interessato ad accoppiarsi ma solo con chi ne è degno.prima non sentiva gli stimoli naturali xche non ne era intestato ma ora tutto cambia, spero solo che Mycroft non lo intralci troppo? Ma quando co abitavano con gli umani esistevano coppie miste o il loro sarà amore impossibile?oppure una forma non tradizionale fatta solo di sentimenti? Direi di no comunque attendo prossimo aggiornamento ciao. |
Dei gesti così umani come quelli che John compie, dandosi piacere, diventano, in quel paesaggio ma, soprattutto, in "quel" paesaggio descritto da te, qualcosa che si armonizza con tutto ciò che gli sta intorno. É l'immergersi totalmente nella natura, quasi fondendosi con gli elementi con cui è a contatto in quel momento e cioè acqua, sole, roccia, versi di creature della foresta, che lo fa sentire vivo, "libero da pesi e vincoli". La sua immagine ("..allargando gambe e braccia come una stella marina...") si imprime perfettamente nel meraviglioso contesto in cui si trova ed egli stesso diventa un elemento naturale, fra quelli che lo circondano. L'idea che hai espresso è diventata quasi poesia, per quella trasformazione liberatoria che John vive. E un'altra tua trovata narrativa, che mi ha piacevolmente sorpreso, è la segreta sintonia che hai ideato tra lui e Sh. "..Il suo respiro accelerò, il cuore gli batteva così forte nel petto...": nel folto della foresta si materializza, così, un legame profondo, già annunciato al fauno da quell'attrazione particolare che, da subito, lo aveva portato a spiare l'Uomo. La semplice curiosità, ora, si è precisata come una forte energia magnetica, qualcosa che lui, forse, inconsapevolmente aspettava da tempo. Il capitolo si chiude con il parallelismo tra John ed il tarassaco: pianta umile ma resistente e capace di vincere le sfide della natura. Voglio riportare qui un "quadro", fatto di parole scelte in maniera pittorica, in modo che i dati di forma e di colore ci compaiano precisamente davanti agli occhi :"..i prati verdeggianti seccarono, gli alberi a foglie caduche ricoprirono il bosco di un manto rosso e marrone e in alto sui monti i larici si tinsero di un giallo intenso...". Sarò un po' "antica" ma, per me, queste cose non hanno scadenza, il saper scrivere non tollera surrogati o finte abilità giustificate con la libertà di essere autore. Sinceri complimenti. |
Ciao! ^-^ |
Che bel capitolo! John è dolcissimo! Quando ha risparmiato la femmina di capriolo, mi si è sciolto il cuore!! Sherlock si sta innamorando di lui, perché ha capito che è un uomo buono e coraggioso!! |
Quanta poesia in John! È così dolce, solo e coraggioso! |
Ehilà ^-^ |
Mi è piaciuto molto questo sguardo più da vicino sul mondo della foresta, non solo permette a noi lettori di capire un po' meglio com'è strutturata questa società, ma fa capire anche piuttosto bene le complicate dinamiche familiari. Mycroft è Mycroft. Potrei non aggiungere altro e sarebbe già comprensibile così quello che voglio dire. Lui è per natura un manovratore, uno che fa quello che deve anche a costo di incrinare i rapporti con suo fratello. Ci sono momenti, specie quando si riferisce a John, che le fa onestamente girare... ma non lo vedo come il cattivo della situazione. Forse perché non l'ho mai visto come tale nemmeno prima della s3 quando in molti lo vedevano come davvero freddo e distante. La realtà di Mycroft Holmes, anche qui, è quella di un qualcuno che deve fare quel che è necessario ovvero spingere il fratello a integrarsi con gli altri perché con l'atteggiamento "ribelle" che ha potrebbe venire isolato da tutti e rischierebbe la vita, affrontando l'inverno da solo. Tutte le intenzioni di Mycroft di solito, nella serie, girano attorno al suo gigantesco senso di protezione. Che credo sia la chiave per interpretarlo anche qui. Sherlock è proprio Sherlock e non soltanto perché è più attivo, rispetto a Mycroft o perché è curioso verso le novità (i libri, la casa di John...) ma anche e soprattutto nel suo essere un individuo che vive al di fuori della società in cui vive. Concetto che nella serie se ne va a ramengo, ma che nei racconti di Conan Doyle è secondo me una delle costanti del suo personaggio. Qui è in versione fauno, ma poca è la differenza... Sherlock detesta accoppiarsi, detesta le femmine, il combattere per averne una, detesta tutto questo perché non lo capisce e non gli interessa averlo. Ha un'enorme sete di conoscenza che qui si sente ancora più forte rispetto ai libri o alla serie, perché la sua esistenza è stata limitata in un ambiente ristretto e senza stimoli culturali o intellettuali. Per questo ho apprezzato i riferimenti al fatto che sappia leggere, che ha dei libri "ereditati" dall'eremita. |
Sh curioso, Sh che è attratto da John per delle sensazioni ( odori, colori...) e delle emozioni che sono completamente nuove per lui e che costituiscono una traccia da seguire, Sh che è renitente a seguire le regole del suo gruppo, Sh e il suo difficile rapporto con il fratello maggiore, Sh e la sua continua, vorace attitudine alla conoscenza...Queste ed altre sono sicuramente caratteristiche IC, anche se abbiamo di fronte un fauno e siamo, rispetto a Baker Street ed a Londra, da tutt'altra parte, in tutt'altro tempo. "..Vi era solo necessità nei suoi gesti...": mi piace molto questo modo che hai d'impostare il personaggio di John come assolutamente in armonia con se stesso e con la natura. Infatti sa badare a se stesso in maniera attiva, rispetta il luogo in cui è andato a vivere e, soprattutto, nonostante quello che pensa Mycroft, non si è arreso alla sconfitta ed alla delusione che i suoi simili gli hanno inflitto. Persino la Foresta lo ha accolto tra le sue creature, per il suo modo di vivere armonico e frugale. Tra i vari punti di forza di questo capitolo, naturalmente ci sono quelli che ricorrono come la tua indubbia capacità descrittiva e la tua fantasia che trasforma i personaggi canonici in altro, ma sempre riconoscibilissimi. Mi riferisco a Molly ed alla sua sfortunata devozione per Sh e ad Irene Adler con la sua affascinante intraprendenza. Ma è stato piacevolissimo leggere, soprattutto, quel battibecco tra Sh e Mycroft in cui quest’ultimo rimprovera al fratello proprio la sua renitenza a darsi da fare per continuare la specie e Sh lo sfida, impertinente, ricordandogli che anche per lui e Greg si potrebbe dire la stessa cosa. Altro punto di forza di questo capitolo è il curiosare che Sh fa nella baita di John, per capire meglio chi sia quell’uomo, così diverso dai suoi simili, che lo attira tanto. Ed il segnale che tra i due ci sarà qualcosa di particolare sono quelle sensazioni mai provate che l’odore di Watson scatena nel giovane fauno (“…col cuore che batteva più velocemente del solito…”). |