Recensioni per
L'ultimo tarassaco dell'estate
di Hotaru_Tomoe
Molly! Povera! Odio la Sherolly, però non posso che dispiacermi per quella povera anima. Poveretta. Invece Irene, tiè! Fatto bene! Gatta morta del cavolo! Dai Sherlock corri a scaldare John! |
È sempre più coinvolgente! Complimenti! |
Sempre più interessante! John è sempre il solito brav'uomo che tutti adoriamo. Lo hai reso bene! |
Mary! Che gran pezzo di M! |
Ciao! |
Questo capitolo è bellissimo! Ammetto di aver fantasticato un pochino riguardo al loro incontro, mi sono chiesta come e quando si sarebbero visti e conosciuti ufficialmente, ma forse come John non avevo ipotizzato qualcosa del genere. Apprezzo sempre i riferimenti alla serie, c'è il salvataggio reciproco, il piacersi subito... Ma in particolare ho apprezzato i riferimenti che in questo capitolo riguardavano Irene Adler. Forse la tua Irene mi è piaciuta di più di quella della serie. Il ruolo da fine osservatrice ce l'ha e glielo fai sfruttare appieno. Proprio come nei racconti originali è lei che osserva quanto Holmes e Watson siano una coppia, che vede oltre l'apparenza e nota come interagiscono in una maniera tutta loro. Qui lo fa in una maniera diversa, ma questo è perfettamente ovvio dato che il contesto è differente. Eppure la sostanza (e il risultato) non cambia. Irene capisce cose di Sherlock che forse lui stesso fatica a comprendere, sa che c'è qualcosa di più nel modo in cui pensa all'Uomo e ha capito che è più o meno la stessa cosa che pensa e prova John. Anche se i due, fino a metà capitolo, sono su due piani differenti nel senso che Sherlock sa dell'esistenza di uno, ma John non ha idea di chi sia l'altro, anche se ne ha percepito la presenza e l'esistenza. Certamente non è la stessa cosa che conoscersi a fondo, ma io credo che Irene abbia intuito più di quanto non abbia detto. E poi, quello che si percepisce della relazione tra i due è quanto sta rendendo speciale questa storia, così come è molto originale il modo in cui il rapporto tra Sherlock e John viene costruito. Sherlock non sa nulla del mondo umano, nemmeno conosce il nome di John. Eppure gli piace, questo è innegabile. John invece è un po' sul genere dell'uomo che sussurra ai cavalli... (circa! XD), sa che c'è qualcuno ma non sa chi sia. Fino a che non si incontrano. Sì, è stato strano all'inizio. L'idea di Sherlock con questa particolare forma continua a essere qualcosa a cui sono poco abituata... però è affascinante e mi piace, dovrò recuperare fanart e roba varia mi sa! |
Ciao! *W* |
“…Sherlock, è straordinario!..”: saremo pure in una foresta favolosa, in un’altra dimensione rispetto alla Londra dei nostri tempi e Sh avrà pure le orecchie e le zampe da cervo o simili, ma qui l’IC si fa sentire forte e chiaro. Hai introdotto, infatti, e non solo con questo elemento, in modo efficace un filo conduttore che ci riporta alle immagini canoniche di Sh sociopatico che si sorprende per le dimostrazioni di ammirazione che John gli tributa di fronte alla sua intelligenza. Del resto anche Watson l’hai fatto rientrare nell’IC per via della sua solitudine che viene via via cancellata grazie alla presenza di Sh. A proposito di quest’ultimo, mi piace molto la rielaborazione che tu hai pensato per il suo modo di comportarsi: è avido di conoscenza, bisognoso di contatto e di affetto, estremamente intelligente, quasi innocente nella sua singolarità di fronte ai sentimenti. E anche qui ritorniamo, sicuramente, nel canonico perché anche l’Holmes del 221b è tutte queste cose, naturalmente contestualizzate nel suo essere diverso dal fauno. Quindi è piacevole per me riscoprire, come avvolte in una carta regalo diversa, le caratteristiche che mi hanno fatto amare quei due. Pure Irene si porta con sé un’eco dell’Adler, in quella malinconica consapevolezza che lei sarà sempre seconda a John. Molto accogliente il comportamento di Watson nei confronti di quello strano essere, non c’è pregiudizio né paura da parte sua e questa sua naturale apertura al fauno è ricambiata dallo stesso con la genuinità di una creatura pura e senza pensieri negativi. Dunque è un’attrazione quasi predestinata che li tiene legati sempre di più. Bel capitolo. |
Finalmente si sono incontrati e hanno parlato!! John ha salvato Sherlock dai lupi e ha curato la sua ferita, che dolce! Il loro rapporto mi piace un casino, soprattutto perché sono molto fisici! Sherlock, quando lecca la guancia di John per ringraziarlo, mi fa una tenerezza infinita!! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!! A presto, spero!! 😊 |
Finalmente si sono incontrati,John l'ha salvato dai lupi che l'hanno attaccato!e si è preso cura di lui. Ma ora la domanda sorge spontanea i custodi e Mycroft glielo permetteranno?o lo rinchiuderanno x punizione visto che uomo ha ucciso un lupo? Che bella la scena della laccata spero ci saranno sviluppi!☺ |
Ma ciao! Ok, questo Sherlock fauno mi sta sempre più simpatico! Buffa creatura innocente che lecca John per dirgli grazie :-D |
Ehilà ^-^ |
Accidenti, la scena di John che cade in acqua ha fatto mozzare il respiro anche a me. |
Ciao, ogni tanto rispunto. Ho fatto maratona per arrivare fino a qui e ne è valsa la pena. Intanto ti faccio i complimenti per la tua capacità, già riscontrata nelle altre storie, di attirare l'attenzione del lettore al punto da lasciarmi sempre con "quando aggiorna?" "Cosa succederà?", e ti dirò di più, forse all'inizio ero un po' perplessa per Sherlock fauno, invece mi piace molto com hai caratterizzato i personaggi che restano IC anche in questa AU. |
Come di consueto, ci introduci a quello che troveremo nel capitolo, usando la tua particolare capacità descrittiva. Al centro dell’attenzione c’è John con la sua vita solitaria ma trascorsa da lui serenamente ed in piena armonia con la natura. “…portarlo nella stalla, altrimenti i lupi sarebbero tornati a finire il lavoro, oppure sarebbe morto di fame…”: il fatto del capriolo è tragico però, molto probabilmente, gli uomini che avevano vissuto prima nella foresta e ne erano stati ripudiati, non sarebbero sicuramente intervenuti per salvare quella giovane vita. Sh questo l’ha notato e, anche per questo, la sua attrazione per quel piccolo ma coraggioso essere umano diventa, di giorno in giorno, sempre più forte, tanto che trascorre quasi tutto il suo tempo ad osservarlo, protetto dalla foresta. “…Le sue mani si tesero verso l’alto…”: la parte in cui descrivi l’incidente capitato a John è, per me, una delle più dettagliate ed incisive “cronache” di un simile accadimento. Infatti non liquidi frettolosamente ciò che è successo con quattro parole, ma ci fai rivivere, attimo per attimo, quei terribili momenti con dovizia di particolari ed una sequenza di verbi che ci fanno veramente assistere alla scena. Quello che segue, poi, e cioè l’intervento di Sh per salvare John da una morte certa per assideramento, è un racconto tenerissimo che noi viviamo indirettamente, attraverso gli scarsi momenti di lucidità del soldato che si accorge di sensazioni e di cure che gli vengono prodigate con attenzione e tenacia. Bellissime le due immagini che possiamo ricostruire da ciò che John percepisce nel suo delirio e cioè Sh che lo riporta, caricandolo sulla schiena, alla baita e poi che lo riscalda tenendolo vicino a sé nel letto. Non hai descritto direttamente quei momenti, ma ce li hai fatti rivivere attraverso la traccia di odori e sensazioni di calore e protezione, con toni quasi poetici. La stessa poesia con cui rendi quasi magico il primo incontrarsi dei due, lo scoprirsi entrambi, l’uno per l’altro, come una visione di una bellezza incomparabile, perché sia Sh che John vedono soprattutto con il cuore ed il magnetismo del loro destino che s’incrocia. Un capitolo splendido. |