Recensioni per
Il mostro di Galgenberg
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 78 recensioni.
Positive : 78
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/05/17, ore 18:01
Cap. 4:

Come una maledizione, Mefistofele continua a tentare con le sue parole suadenti. E dopo Thelmann, l'oscurità è passata nel cuore di chi più si è occupato del caso. Chi altri se non lo scientifico e logicissimo, razionale professor Leitner?
Non ci sarebbe stato niente di male, in fin dei conti, a provare ciò che Thelmann sosteneva di aver fatto al povero Erich. Se le cose fossero andate male, beh, Leitner avrebbe potuto dimostrare la falsità delle parole di Thelmann, la sua insana follia, la sua ossessione per la morte. Ma se tutto fosse stato vero, beh: cos'è la magia se non antica Scienza? (quella parte l'ho adorata)
E così si conclude questa storia, per cui ti faccio i miei più vivi complimenti. Emozionante, ricca di climax, degna di un'antologia di racconti dell'orrore. Ho "visto" e "sentito" ogni scena che narravi, si vede che l'hai scritta come se le parole ti venissero sussurrate. In un certo senso, l'horror è un po' così. Deve far rabbrividire anche te, così la finzione diventa praticamente reale!
Ancora complimenti: bravissimo.
_morgengabe

Recensore Master
19/05/17, ore 15:56
Cap. 1:

Ho divorato questa storia tutta d'un fiato nelle ultime due ore, e sai una cosa? La adoro! E' praticamente perfetta. Un horror in piena regola, come non ne leggevo da secoli. Penso di poterla definire un misto tra i classici racconti gotici tipo Frankenstein (perchè non solo il periodo di ambientazione è simile, ma c'è anche un mostro non-morto creato da un umano disperato. Vabbè che il mostro di Frankenstein era un tantino diverso da questo qua, ma ci siamo quasi), le storie di H.P. Lovecraft (più che altro per il messaggio in sottofondo: non andare oltre un certo limite con la magia nera e cose simili, altrimenti finisci male. Anzi, finisci malissimo), e un pizzico di storia d'amore alla Brockback Mountain (particolare che ho apprezzato molto. Lo sviluppo della storia tra i due protagonisti è a dir poco commovente, con un finale tragico che è un'autentica delizia). In più il finale è di quelli che ti fa riflettere: cosa faresti per salvare la persona che ami di più? Un tema dei più spinosi, a mio avviso (io personalmente non arriverei ad usare la magia nera, ma mi farei comunque in quattro).

Anche stavolta ti faccio i miei complimenti, carissimo, e ti saluto. Alla prossima!
(Recensione modificata il 19/05/2017 - 04:42 pm)

Recensore Master
19/05/17, ore 13:53
Cap. 4:

Bellissima intuizione quella del finale aperto!

L'epilogo lascia intuire che non sia finita così, l'esempio del Dottor Thellman ha fatto proseliti e forse quello della misteriosa donna dalle vesti insanguinate non sarà l'ultimo o l'unico caso di feroci quanto inspiegabili omicidi.

Il dialogo tra i due uomini di scienza (Thellman rimane uno scienziato, lucido e coerente nel racconto e nel valutare le conseguenze delle sue azioni) è molto interessante; l'alienista lo ascolta all'inizio scettico, convinto di poter ricavare materiale per la sua diagnosi, ma alla fine si lascia affascinare dalle sue teorie, anche perché, come lui, ha una persona cara in pericolo di vita.

A riprova che quando la ragione e la scienza dormono nascono i mostri.

Recensore Master

Eccomi qui per recensire la terza parte di questo horror magistrale. Ti avevo detto che sarei passata, così eccomi. Devo dire che tutto ciò che è accaduto in questo capitolo mi ha lasciato i tremori e l'amaro in bocca insieme. Il dottor Thelmann si colpevolizza, ma effettivamente che colpe avrebbe? Come ci si comporta con un cadavere, né vivo né morto, che non sta dall'una o dall'altra parte della barricata? Cosa è giusto e cosa no, per lui? Cosa avrebbe dovuto fare il dottore? Io sinceramente non riesco a fare una colpa a questo novello Doktor Frankenstein modello cultista. Ha compito "cose innominabili" sul corpo del ragazzo, ne ha approfittato, ma tutta la situazione era a dir poco surreale. Credo che anche Thelmann possa dire addio alla sua sanità mentale, dopo quello che ha visto. Adesso viene spiegato il perché della scritta ebraica "morto" sulla fronte di Erich, e sicuramente il tutto a Thelmann è costato moltissimo.
Ha cercato in tutti i modi di far sopravvivere l'amato, di tenerlo con sé, ma non aveva le abilità, forse nessuno le ha, a meno di non essere un vero e proprio cultista completamente fuori dal mondo. Quindi certo non un dilettante come Thelmann.
Adesso sono davvero curiosa di sapere dove deciderai di far andare la storia. Torneremo chiaramente nel "presente" da questo flashback, immagino, a meno di non aspettarmi altre sorprese. Quindi...sto in attesa.
Complimenti.
_morgengabe

Ma io posso dichiarare amore infinito per il tuo modo di scrivere? Quando ti leggo, soprattutto quando leggo i tuoi capolavori horror, mi sembra di ritornare indietro nel tempo, a quando ho cominciato a leggere Lovecraft e ho conosciuto per la prima volta gli orrori inimmaginabili, i tamburi nell'ombra e i cultisti assetati di sangue nelle sue storie. Davvero, non posso che farti i complimenti perché tu, con queste storie, mi ritrasporti indietro e io rivivo l'amore con cui ho cominciato a leggere horror per la prima volta. E poi mi inquieti, mi dai un senso per continuare a leggere e divorare le tue pagine.
Dopo questa premessa, lunga ma doverosa: cominciamo ad addentrarsi, in questo lungo flashback, nei ricordi del dottor Thelmann. Quando ha conosciuto Erich, i loro primi discorsi, il ragazzo che sta sempre più male e perde sangue dalla bocca, uno dei sintomi del terribile male di cui soffre. Il dottore che scopre di aver distrutto i confini che dovrebbero esistere naturalmente tra paziente e medico e fa di tutto, di tutto per salvare la vita a Erich.
E cosa trova? Un libro, scritto in ebraico, e che lo conduce a Praga, la patria degli alchimisti, di Der Golem seppellito nel cimitero ebraico (non sai quanto ho amato quella città...è magica!)...e di tale Zadock.
Tornato con una nuova consapevolezza indietro, al punto di partenza, fa quanto deve...e gli risponde il silenzio.
Devo dire che mi sto divertendo a cogliere i tuoi riferimenti: tra Frankenstein della Shelley, Byron, Faust di Goethe c'è da perdere la testa. Ma è questo che deve fare un buon horror, no? Far perdere la testa. :)
_morgengabe

Recensore Master
14/05/17, ore 18:43
Cap. 1:

Ciao carissimo!
Prima cosa: tu me lo devi far sapere quando pubblichi qualcosa di nuovo, mi fa sempre piacere passare da te, leggerti e recensirti! Doppiamente quando scrivi qualcosa di horror, dato che tu con certe trame vai a nozze e mi rendi una persona un po' più felice.
Dunque: l'inizio, con il resoconto che il professor Leitner legge nel suo studio, mi ha molto ricordato opere del calibro dei racconti di Lovecraft con i Miti di Cthulhu o Lo strano caso del Dottor Jeckyll e del Signor Hyde. Apprendiamo che un uomo, Erich, è stato ucciso, e che Erich era un paziente di un tale dottor Thellmann.
(Quando hai parlato di simboli tracciati con il sangue non ho potuto esimermi dal pensare doppiamente ai Miti di Cthulhu e al Necronomicon)
Il professor Leitner intende fare bene il suo lavoro e vederci chiaro in quella storia: semplice pazzia? Mania omicida da parte di Thelmann? Oppure esiste un qualche movente?
Gli portano "l'assassino" e c'è qualcosa di bizzarro nel suo modo di comportarsi, si nota subito: magari è stata la follia di un momento? Perché adesso no, Thelmann non sembra affatto pazzo.
E questo lo deve notare per forza anche Leitner.
Poi, distruggi ogni certezza e dai il via alla follia, quella vera, da far battere i denti, alla fine, con la frase “Non era più vivo da circa cinquanta giorni.”
A quel punto, ho capito che probabilmente amerò questa storia ^^
Al prossimo capitolo!
_morgengabe

Recensore Master

Fiuuuuu...!!! Che capitolo... hai descritto benissimo (sai che novità....!!!) il tutto, l'evolversi terrribile di Erich fino a diventare il mostro... ma la cosa più terribile è che, se all'inizio lui sembrava essere una bambola ubbidiente e senza coscienza di sè, andando avanti nella "trasformazione" si è come reso conto di che cosa era diventato... e il nostro medico ne rimane più sconvolto che il pensare ai suoi delitti. Se fosse rimasto una sorta di manichino assassino, come un animale che non capisce, forse le cose sarebbe state più "facili" per il protagonista, ma così si è reso conto di aver creato qualcosa di più di un semplice "mostro". E il fatto che Erich alla fine gli chiede di ucciderlo, e gli mostra il collo da tagliare, la dice lunga su quello che era diventato...
Bravissimo, caro, adesso tremo di più all'idea del rimorso e delle conseguenze legali che questo avrà sul nostro giovane medico...

Micia

p.s. hai scritto con un carattere molto piccolo... non so se volevi fare così o se è uno sbaglio ;))

Recensore Master

Eccomi qui, non vedevo l'ora di trovare aggiornata questa storia :)

È stato un capitolo terribile, indubbiamente. Pur già conoscendo la "fine" degli eventi, o meglio come si sarebbe conclusa la vicenda di questo "revenant" che conserva poco del povero Erich, osservarla da vicino è stato straziante.
Straziante sia per lo stesso Erich che per il dottor Thellmann. Il primo che si trova a riacquisire lentamente la lucidità nel corpo di un mostro assetato di sangue, incapace di contenersi e costretto a uccidere per saziarsi, il secondo che si trova a dover fare i conti con ciò che ha fatto, dopo aver attraversato più volte tutte le fasi del lutto.
Da questo capitolo trapela innanzitutto la profonda umanità del dottor Thellmann, che non cede allo sconforto, che continua ad avere speranza in qualche modo, che addirittura trova "familiari" i colpi che provengono dalla cantina. Che cede alla pulsione della carne, che non poteva soddisfare prima a causa della malattia di Erich.
Il povero dottore non ha scampo e sembra esserne consapevole, eppure aspetta, tergiversa, si perde in se stesso con la speranza che le cose possano migliorare, nonostante sia evidentemente consapevole (così com'è consapevole il lettore) che ciò che ha fatto può avere solo una spirale discendente che porta alla più completa rovina.
Molto bello il titolo del capitolo, anche, che effettivamente fa da sfondo alla vicenda. Erich, condannato a desiderare la carne umana per saziarsi e dominato da un'istinto bestiale, così come il dottore, che si sforza disperatamente di continuare ad amarlo anche se ormai sa che non è più possibile... insomma, a entrambi è negata proprio quella possibilità, la possibilità di amare, che sembra rendere disumani.

Mi domando che cosa sarebbe accaduto se il rituale fosse stato "completo", ma è una domanda che non serve a nulla, così come non era servito a nulla l'accanirsi del dottore nel voler "salvare" Erich... se non a peggiorare le cose.
Bellissime anche le descrizioni e la suspance di tutte le scene, dalla prima all'ultima. Aspetto comunque con ansia il prossimo capitolo, che suppongo sarà il conclusivo, e intanto ti faccio i miei complimenti per questa storia meravigliosa.
A presto.

~Sky

Recensore Master

Okay, il dottore ha perso tutta la mia stima nel momento in cui ha ammesso di aver approfittato di Erich.
Ma a parte questo, la sua angoscia nella situazione è davvero molto ben resa. Il progredire della mostruosità di questo ... zombie, chiamiamolo così, è davvero agghiacciante, così come i particolari dei suoi delitti. E i momenti in cui il medico si trova da solo in casa dopo il delitto fanno davvero accapponare la pelle. Le sue emozioni sono davvero ben descritte.
E anche quelle di Erich, anche se descritte dall'esterno, arrivano al lettore con una forza tremenda. Il segno sulla sedia, e il momento in cui ha tentato di aiutare il medico a ucciderlo, sono stati davvero strazianti.
Complimenti, gran bel capitolo!

Recensore Master

La parabola discendente del ragazzo ri-animato è tragica e insieme affascinante; colgo al di là del dolore, dei sensi di colpa e dell'angoscia del dottore, anche un suo mantenere una certa "lucidità scientifica", che segue passo dopo passo la spirale involutiva del suo Erich.

Alla fine rimane un dubbio inquietante: in quel corpo comincia ad affiorare un barlume di coscienza, tant'è che si rende conto dell'inferno a cui è stato condannato e vuole che sia proprio il Dottore a porre fine alle sue sofferenze.
Purtroppo non sapremo mai se il ragazzo avrebbe acquistato una maggiore consapevolezza o se il rituale incompleto lo avrebbe condannato ad una vita mostruosa di predatore.

Sempre molto bella l'ambientazione romantica e nordica che fa da sfondo alla vicenda e le descrizioni delle efferatezze compiute dal giovane non scadono mai nell'esibizione gratuita del sangue, ma mantengono sempre un'aura gotica e quasi poetica.

Eccomi qui, scusa il ritardo! Be', se volevi farmi paura, ci sei riuscito... non credo in occultismo e magie, ma questi libri di cui parli mi inquietano, sì... domanda da ignirante totale in materia: ma esistono davvero???? O sono leggende?
Il nostro medico sta cercando di salvare il suo amato, e sappiamo che l'amore fa fare cose impensabili: anche scatenere le forze del Male, come sta cercando di fare lui. Bellissima tutta la descrizione del vecchio ebreo di Praga (ci sono stata, nel quartiere ebraico di Praga e nei suoi vicoli), e dei terribili libri maledetti.
E questo "esperimento" sarà avvenuto? O il medico ha compiuto qualche pasticcio e il suo amato non rinascerà come essere umano? Mi viene il dubbio...

Bravissimo, e non farmi troppa paura che poi non dormo...;))))

A presto!

Micia

Finalmente si entra nel vivo della questione e facciamo conoscenza di Erich: un giovane consapevole, determinato, pragmatico, che non vuole che qualcuno gli abbellisca la Morte.
Tuttavia ha anche un lato erudito: è amante dei classici, sensibile e questo gli permette di entrare in sintonia col dottore, di avvicinarsi fino a ricambiare il suo sentimento.
La descrizione della gita al castello è bellissima, pervasa di tristezza e romanticismo, ma anche di una ineluttabile consapevolezza della morte che si avvicina.
I tentativi del dottore di trovare una cura, prima farmacologica, poi empirica e infine sovrannaturale sono quelli che chiunque farebbe per aiutare la persona amata e il viaggio dal libraio e poi dal vecchio ebreo sono due affascinanti gradini verso l'Abisso che una simpatizzante dei processi alchemici e misterici come me ha apprezzato profondamente.
Idem la descrizione del rituale di Trasmigrazione dell'anima.
Adesso resta solo da vedere se ha funzionato e in che misura, attendo curiosa il seguito :)

Gran bel capitolo!
Innanzitutto, mi è piaciuto come hai sviluppato il rapporto tra questi due. Ho apprezzato molto il fatto che il ragazzo più giovane non fosse un malato tremabondo, ma una persona in grado di affrontare la propria malattia, dopo l'iniziale frustrazione, con una lucidità e un coraggio incredibili. È facile, per il lettore, concordare sul rispetto che Thellmann ha per lui. Quanto al medico stesso ... è senz'altro qualcuno con una determinazione incredibile, non c'è che dire.
Mi ha colpito tutto l'approfondimento sui testi occulti e sulle citazioni dei protagonisti, mi sembra che ci sia stato un lavoro notevole. E la menzione del libraio Jung, coi suoi libri occulti, mi ha davvero fatta sorridere (perché è stato l'unico riferimento che ho potuto riconoscere, suppongo...)
Complimenti, questa storia mi sta davvero piacendo!

Ripasso qui è trovo ben due storie aggiornate, con somma gioia e gaudio :D
E dunque, ho divorato questo capitolo angosciante e bellissimo. Il sentimento d'amore e il legame tra Erich e il dottor Thellmann si fa via via più saldo e forte, di pari passo con l'inesorabile progredire della malattia che divora il corpo del più giovane.
Straziante tutta la parte iniziale, dove i due imparano a conoscersi e si avvicinano in maniera quasi repentina, bisognosa, e soprattutto noncurante della consapevolezza che il loro legame verrà spezzato in fretta e in maniera terribile. E altrettanto terribile la scena in cui il dottore porta Erich al castello, regalandogli quell'ultimo desiderio, pur sapendo che uno sforzo del genere gli sarà fatale... e così è, ma il dottore non si arrende, e tenta il tutto e per tutto per riportarlo indietro.
è un amore che acceca il suo, che lo rende disposto a tutto, e lo porta su questa strada oscura fatta di esoterismo e rituali proibiti.
Ho apprezzato sia le forti emozioni che da la narrazione, sia tutte le splendide citazioni che hai accuratamente operato. Alcuni di quei libri li conosco anche io, come la pergamena di Raimondo de Sangro o il Libro di Raziel, essendo a mia volta affascinata dall'occulto.
La parte finale è terribilmente inquietante, soprattutto le ultime righe. Si prevede il disastro e appare inevitabile così come inevitabile era la triste dipartita di questo giovane così bello e fiero, ma al contempo delicato d'animo, quasi troppo perfetto per vivere.
Attendo con ansia il prossimo capitolo, e intanto vado a leggere l'aggiornamento de La Scelta.

~Sky

Recensore Master
30/04/17, ore 11:47
Cap. 1:

Eccomi qui, ho scoperto per caso che avevi iniziato una nuova long horror... e se sarà bella come l'altra, anche se non amo il genere (causa fifa) la leggerò.
L'inizio già ci fa intravedere cosa è successo... un giovane medico che sembra pazzo, ma che chiaramente non lo è... ma è stato stravolto da qualcosa di terribile... adesso sono curiosissima, per cui non farci attendere troppo!;)))) Sarà un vampiro, un non-morto, o altro? Almeno da come dice il protagonista... aiuto!!! Fifaaaa!!!
Ti tiro le orecchie per una cosa: non mi hai avvertito che pubblicavi una storia nuova! (faccina corrucciata)...

Alla prossima, e complimenti, sei una fonte inesauribile di idee (e soprattutto scritte benissimo, cosa più importante)!

Micia