{ Viktuuri | Storia partecipante al concorso "Le forme dell'amore" indetto da i love ace 30 sul forum di EFP }
Da quella scelta, dal trasloco infernale, dalle guerre di pennellate combattute sui loro vestiti da battaglia mentre ritinteggiavano il soggiorno, erano passati già due anni.
Due anni di routine, di allenamenti, di risate. Di discussioni, anche, ma pure di chiarimenti che li avevano avvicinati ancor di più.
Erano stati due anni di tante cose, ma soprattutto due anni pieni d’amore.
Di Viktor per Yuri, di Yuri per Viktor. Di entrambi per la loro casa, la loro nuova vita.

- Ti rendi conto che non ci siamo ancora baciati da quando ci siamo rivisti?
- A qualcuno gli è venuto duro, eh?
La conferma ufficiale che, sì, Yuri Plisetsky era uno stronzo e stava solo giocando con lui. E Otabek, invece che ripagarlo con la stessa moneta come avrebbe dovuto fare, ci cascava. In un modo o nell’altro ci cascava sempre.
- Mi basta un bacio.
Bugia. Era una bugia così grossa che Otabek quasi lo sentiva ridere mentre la leggeva.
[Storia partecipante al "Fluff e / o R18 Contest" indetto da Arianna.1992]

Si erano seduti da nemmeno venti minuti, e Yuri aveva già fatto in tempo a bruciarsi la lingua, rovesciare lo zucchero sul tavolo, postare su instagram una foto dell’allegro centrotavola a tema natalizio e biascicare un seistatobravoieri, tra una chiacchiera e l’altra.
«Come?» aveva chiesto Otabek, come se fino a quel momento fosse caduto in una sorta di torpore contemplativo.
«Ho detto. Sei stato bravo. Ieri».

[Otabek/Yuri] [Post Welcome to the Madness]
“Senti, ma…” Sembra così titubante Yuri, il completo opposto della persona che ha visto esibirsi sul ghiaccio poco prima. “Non è che ho esagerato quando te li ho fatti sfilare con la bocca, vero?”
“No,” risponde onestamente Otabek. “Mi è piaciuto.”
Le labbra di Yuri si piegano di nuovo all’insù in un sorriso che è tutto fuorché innocente.
“Ti è piaciuto?”
“Molto.”
Yuri si morde il labbro inferiore e fa un passo verso di lui. “Ti è piaciuto nel contesto dello spettacolo o… per altri motivi?”
“Per tutto,” mormora Otabek, senza smettere di fissare nemmeno per un secondo quegli occhi chiari contornati da trucco scuro e brillantini.
Yuri lo squadra per qualche attimo. “Tu non sei uno che parla molto.”
Otabek scrolla le spalle e gli rivolge un sorriso provocante. “Preferisco usare la bocca per altre cose.”

«Propongo di chiudere la serata con un gioco alcolico» suggerisce Christophe, serrando le labbra in due fessure. «Il "Non ho mai". Avete mai sentito?» Odio questo stupido gioco.
«E che cosa dovrebbe essere?» chiede Yurio, atono, mentre si fa spazio al fianco di Otabek. Victor si muove accanto a me. «A turno ognuno dice qualcosa che non ha mai fatto, e chi invece l'ha fatto deve bere. Tutto qui» spiega semplicemente. [...] . "Il mio compito è farti acquistare un po' di fiducia." Victor mi ha appena chiesto di aprire gli occhi, per farmi vedere meglio da lui. Sono incapace, Victor. Sono inconcludente. "Devi pensare a quella cosa che ti fa perdere la capacità di formulare pensieri razionali."

Quando la lontananza è durissima da sopportare, anche se dura pochi giorni.
Perché non hai alcun diritto.
Basta una parola per…
”Erano ormai abituati a stare insieme rubando il tempo al tempo.
E quando avrebbero potuto… prendersela comoda ed instaurare, anche se per pochi giorni, una routine dal sapore di normalità… ecco che saltava fuori il problema come giustifichiamo il vedersi senza il lavoro? E le nostre famiglie? E i quattro gatti che ci conoscono fuori dal gruppo?”

(dal capitolo 1)
- Oh, è tutto il giorno che si comporta come se ci fosse qualcuno che ci segue, ma non c’è nessuno! Ammetto che un po’ mi sta preoccupando..- disse il ragazzo guardando l’amico drago con preoccupazione, mentre questo continuava a spostare lo sguardo da Hic alla creatura invisibile davanti a loro.
- Chi lo sa, magari è Jack Frost!- disse per scherzare l’Immenso tornando ad abbuffarsi.
- Chi?- chiese Hiccup.
- Come, non lo sai? è l’ultima uscita di Skaracchio! Ne parla da quando è tornato dalla Norvegia. Dice che è lo spirito del gelo e che è lui a portare le tormente di neve e le bufere... Bah... per me i fumi del suo Ruba Ossa gli hanno confuso un po’ le idee...- disse l’Immenso ridendo.
Hiccup si voltò nuovamente verso il drago per poi guardare il punto dove esso stava guardando... Rimase un momento a fissare il vuoto... Lo spirito del gelo che perseguitava il suo drago?

Urtò molte persone, si scusò con pochi ma continuò ad inseguire la ragazza.
Posò la mano sulla spalla di Yumi, accostandosi al suo orecchio.
Sussurrò piano, ancora una volta, il suo nome.
Attese una risposta, che non arrivò mai.
Fece forza sulla spalla, facendola voltare e trovandola in lacrime.

Un concerto, una canzone, un bassista che si perde ad ascoltare la voce del suo vocalist.
Vi siete mai chiesti cosa prova Reita sentendo Ruki cantare?
Questa storia di certo non risponderà a questa domanda, ma è quello che ho immaginato io.

C'eravamo solo io e lui, sospesi nell'illusione di un'eternità davanti a noi. E nel momento del massimo appagamento, quando insieme toccammo la vetta del piacere, capii cosa avrei fatto...

"Era passata una settimana da quando si era svegliato, si era diretto in bagno ancora con gli occhi chiusi e con andatura da zombie si era spogliato e si era infilato sotto la doccia. Tutti erano a conoscenza del fatto che, nella prima mezz'ora dopo il suo risveglio, Kouyou aveva qualche difficoltà a connettere. Diciamo pure che poteva atterrare in camera sua un UFO con tanti alieni verdi che ballavano la samba che lui non se ne sarebbe accorto... ecco perché ci aveva messo un po' a notare quei puntini rossi sparsi un po' ovunque sul suo corpo, di solito candido e immacolato."

"Non parla, non dice nient'altro che il mio nome. È un invito, un chiaro invito a prender parte al suo piacere, al suo divertimento. Continua a chiamare il mio nome con fare implorante, con voce suadente e pacata. È il diavolo personale, come posso resistergli? Voglio sentirlo mio, voglio possederlo, voglio unirmi a lui con tutto me stesso... una parte di me lo teme, l'altra lo desidera ardentemente."
[AoiHa]

Un altro film, ideato dalla regista Hanabusa, e prodotto dalla sua casa cinematografica "Hanabusa's Company"