La prima cosa che pensò, quando lo vide, fu che la notte doveva essersi originata dalle sue iridi, più cupe e intense di qualunque altro nero avesse mai ritrovato in natura. La seconda che l’espressione severa e implacabile del suo volto, tipica di chi è abituato al comando, sopperiva alla scarsa imponenza di un guerriero alto forse un paio di centimetri più di lei. La terza, tanto nitida e improvvisa da sopraffare per un istante il terrore da cui era avvolta, fu che il saiyan che aveva di fronte era incredibilmente bello.
“Complimenti, Bulma.” si disse ironicamente “Invece di fuggire a gambe levate, o almeno provarci, resta a fare apprezzamenti sul tuo futuro assassino.”
Ha avuto un attimo per decidere: un battito di ciglia per comportarsi come l’eroina della situazione o ritirarsi in seconda linea, limitandosi ad assistere impotente alla lotta. Per una volta ha scelto la prima opzione, e forse quell’atto di eroismo sarà la sua condanna.

Il popolo dei saiyan, le loro vittime, i loro carnefici. Tra rivalità, odio, amore e violenza, ecco la storia di questi guerrieri leggendari nell'anno che precede la prima ribellione contro Freezer.
- Comandante Bardak, Toma e Keres sono ancora sul campo di battaglia.
- Avvertili che se non si sbrigano ad eliminare la feccia di questo pianeta partirò senza di loro.
- No, comandante, stanno combattendo l'uno contro l'altra!
Il saiyan represse un gemito. Quei due idioti dei suoi sottoposti l'avevano fatto di nuovo.
I pugni gli si contrassero rabbiosamente, mentre si voltava a fissare due figure appena distinguibili che si libravano sopra una pianura coperta di cadaveri, e, ignare del suo sguardo in cui brillava un chiaro riflesso omicida, si scontravano senza sosta.
Con il lento passo solenne della morte si avviò verso di loro.
Questa volta nulla avrebbe potuto salvarli dalla sua collera.

Raccolta di drabble, flashfic e oneshot inerenti alla mia saga sugli scimmioni.

Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.

Semplici momenti di felicità, di riflessione, d’imbarazzo e quant’altro nella quotidianità – e non – dei personaggi di Soul Eater.

- Non mi era mai capitato di essere attaccato da una donna del mio popolo, prima d'ora. – le disse, con un guizzo di interesse per la forza che gli aveva dimostrato.
Lei ritirò il braccio recuperando il sorriso.
- E a me non era mai capitato che un mio attacco venisse bloccato così. – non aveva ancora abbandonato la sfida, nel suo sguardo, ma adesso lo stava fissando con un'attenzione nuova – Sembra che dopotutto tu sia il re per qualcosa.
La storia del re e della regina dei saiyan. Un cammino nella parte più oscura dell'universo, su una strada lastricata di sangue.

«Ehi, Kushina!» la voce di Arisa la raggiunse al di sopra del vociare incessante degli invitati. «Ancora a rimuginare su Minato?»
Kushina storse il naso. «Cosa diavolo ti viene in mente?» rispose sulla difensiva. «Insomma, è la mia festa e tutto, non sono affatto quel tipo di ragazza che passa la serata a...»
«Certo, certo» tagliò corto Arisa, senza permetterle di finire la frase. «Lo so, tu sei una kunoichi indipendente, bla bla bla, chi ha bisogno di Namikaze per divertirsi, altri bla bla bla. Giusto?»
[Raccolta interamente dedicata a Silvia/harryherm]

“Nessun disturbo, anzi. Senza Naruto e mia moglie la casa è un mortorio. Oh, giusto, sempre che tu non abbia da studiare per la verifica di domani.”
Il nero dei suoi occhi brillò, quasi incuriosito.
“Verifica?”
“Sì,” assicurai “quella di matematica. Naruto è andato da Kiba proprio per studiare insieme.”
A quel punto ghignò, abbassando la testa e lasciando che la frangia si sparpagliasse sulla fronte.
“Non c’è nessun compito domani. A dirla tutta mancherà anche il professore di matematica.”
Potei quasi scommettere di aver aperto la bocca e spalancato gli occhi, preso in contropiede. Kushina avrebbe ammazzato nostro figlio, ne ero certo.

Mentre il condominio Chupa Cabras si prepara ad affrontare l'estate più calda degli ultimi quindici anni, i suoi inquilini più giovani dovranno imparare a sopravvivere a loro stessi. Tra portinaie pettegole, padri apprensivi, furti di ventilatori e agognate quanto temute prime volte, l'estate di Soul Eater.

Una partita persa e una penitenza da scontare.
Essere intorno a Sasuke per un po' di tempo, compiacendo capricci, fissazioni e frasi un po' antipatiche.
Potrà tutto ciò portare a una conclusione inaspettata?
-
“Tuttavia,” ammette, incrociando le braccia al petto “potrei concederti un’alternativa. Aumentiamo le ventiquattro ore al mio servizio e terrò la bocca chiusa. Una settimana, prendere o lasciare.”

“- Pensi forse di spaventarmi? Il male che potevi farmi me lo hai già fatto. Non puoi più ferirmi! – urlò, vomitandogli addosso una parte di quella rabbia che le torturava il cuore.
La stretta sulla sua gola si rafforzò un istante, prima di allentarsi nella parodia di una carezza.
- Lo credi davvero? – la voce del saiyan era morbida, pericolosamente morbida in quella domanda, e un brivido le scivolò suo malgrado lungo la schiena, non appena scorse quel ghigno sadico e un po' psicopatico che aveva imparato a riconoscere fin troppo bene nel buio – Stupida terrestre, io posso sempre ferire.”
A volte le cose vanno in modo terribilmente sbagliato.
A volte non c'è scampo per la sofferenza, non c'è salvezza e nemmeno perdono.
A volte le tenebre che ci circondano sono così fitte che perfino il sangue risulta nero.
[Prima classificata al contest "What's my Destiny?" di Nihila]

Tredici shot ispirate ad altrettante composizioni del Kinderszenen di Shumann.
Tredici pezzi di vita guidati da altrettante melodie.
1.{Von fremden Ländern und Menschen.}
2.{Kuriose Geschichte}
3.{Haschemann}

Gennaio 1945: in una Germania devastata, Alphonse Elric, arruolato per una guerra ormai persa, lascia i figli a casa del fratello Edward. Tuttavia, come Thomas e Charlotte Elric scopriranno presto, i problemi non si limitano alla difficile convivenza tra due caratteri troppo simili, come quelli del bambino e di Ed: l'abitazione e la libreria sotto di essa sono il fulcro di un movimento incessante e, forse, anche pericoloso.

Raccolta di Drabbles dedicate alla coppia Vegeta/Bulma.
1.Non è gioia l'amore, non per chi ama il principe dei saiyan.
2.Basta il suo colore a ferirgli lo sguardo.
3.La passione più luminosa sboccia solo tra le tenebre.
4.Tutti incontrano un avversario contro cui vincere è impossibile.
5.Il suo principe azzurro è macchiato di sangue.
6.Non avrebbe mai creduto di poter perdere il suo egoismo.
7.Un cammino arduo e pericoloso, alla ricerca di un cuore che forse nemmeno esiste.
8.Quella invisibile è l'unica cicatrice che ancora lo tormenta.
9.Il coraggio di entrare nell'oscurità.
10.L'alba è l'unico timore del buio.
11.Ogni bambina sogna il principe azzurro.
12.A ogni centimetro di pelle sfiorato perde una parte di se stesso.
13.Il nero ha mille diverse sfumature.
14.Prima la debolezza l'aveva sempre disprezzata.

"Sollevò lo sguardo dallo schermo del computer per guardare dalla finestra e per poco non le sfuggì un’esclamazione strozzata . Le era parso di vedere varcare la soglia del prestigioso hotel De Jarjayes una persona che non vedeva da anni e che non era affatto pronta a vedersi ricomparire dinanzi" Oscar è la severa direttrice di un importante albergo parigino, e André ricompare nella sua vita in un momento inaspettato, portando con sé alcune novità... I personaggi di Versailles no bara collocati in un contesto moderno. NB: aggiunte fan art!