"Avrei voluto in tutti i modi darti un pezzo di quella serata. Beh, sono riuscito a regalarti il cielo"
Cosa farebbero i membri dell'Akatsuki se vivessero ai nostri giorni? Chi sarebbero i loro amici? In quanti guai potrebbero cacciarsi?... senza dubbio in moltissimi... una fantasia in cui i nostri eroi si muovono nella Grande Mela facendo ridere, creando pasticci e, si spera, facendo anche sognare ed emozionare un po'.
Dopo anni di silenzio torna la storia dell'Akatsuki a New York con una versione 2.0 di un capitolo che mi sta particolarmente a cuore: la proposta di matrimonio di Hidan.

“Perché lo fai?”, ma avvertendo gli occhi di lei scrutarlo con aria interrogativa, scostò lo sguardo. “No, non dirlo. Non voglio sapere.”
Non era che non voleva sapere, era che non avrebbe dovuto sapere.
Se avesse saputo qualcosa in più su di lei e avesse ascoltato la sua storia, avrebbe cominciato a vederla in maniera diversa. Non sarebbe più stata la prostituta che ripagava un debito col sesso. Sarebbe invece stata una ragazza con la quale faceva sesso e che con quello condivideva con lui una parte di se stessa. E sarebbero diventati qualcosa di più rispetto ciò che già erano.
“Perché?” pensò lei, mentre lui si abbassava appena. Gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarla. I suoi occhi parlarono per lei mentre catturavano quelli di lui. Tu sai perché, dicevano, ma Sasuke non lo vide. I suoi occhi erano sulle labbra di Hinata. E lui lì la baciò.
{ SasuHina }

Un regno allo sfascio è fatalità, ma quando è il mondo intero ad essere minacciato è l'Armagheddon.
Come fa un cacciatore di "streghe" a liberarsi di una spina nel fianco?

Conclusosi l'ultimo anno del liceo, tutti i compagni di classe si salutano. Ognuno dovrà intraprendere la propria strada. Ora, immaginate cosa accadrebbe se dopo cinque anni si ritrovassero tutti insieme (o quasi) per una vacanza. Immaginate che cosa accadrebbe se uno di loro ereditasse da una vecchia zia una villa enorme e se avesse la brillante idea di fare una rimpatriata con i suoi compagni del liceo. Immaginate che li inviti a trascorrere qualche giorno in quel luogo da sogno. Ma soprattutto immaginate che quella casa e le sue terre con giardino annesso, avessero qualcosa di strano, qualcosa di sinistro.
***
-Pronto? -
-Ehilà Sasuke! Come va? - chiese Naruto euforico.
-Ah, sei solo tu. - borbottò il giovane dall'atra parte della cornetta.
-Su, su! Non fare il timidone, tanto lo so che ti manco da morire. - replicò il biondo con un ghigno.
-Naruto, l'unica cosa che mi manca è il silenzio che c'era in casa mia prima che tu facessi squillare il telefono per dieci minuti. - ribattè cinico l'amico.
-Vorrai dire casa nostra. - puntualizzò Naruto.

Alla fine della guerra tutto sembra risolversi.
La vita va avanti felice per quattro anni, e niente sembra poter andare storto.
Finché un'antico nemico farà la comparsa per rovinare la loro felicità.
Resteranno due bambini. Un Uzumaki e un Uchiha.
E la storia parlerà di loro e la ricerca delle loro origini.
Dal prologo:
[...] Urla e lacrime, dopo tanto tempo finalmente erano di felicità.
Il corpo resuscitato di Uchiha Madara non era più nulla e Obito era scomparso, la quarta guerra ninja era stata vinta. [...]
Dal capitolo 4:
[...] - Ma non sai chiudere la bocca un attimo? - chiese arrabbiato
- Vorrei sapere dove mi trovo, sai? - si arrabbiò anche il biondo
Era ufficiale non si sopportavano. [...]
[NaruSaku e SasuHina][SaiIno, ShikaTema, NeijiTen accennati]

Naruto e Sasuke vivono una relazione a distanza, ormai vicina al tracollo. Naruto non si sente corrisposto, mentre Sasuke è soffocato dagli impegni lavorativi. Sono entrambi egoisti, anche se in modo diverso, e terribilmente confusi: stare insieme è sbagliato, ma lasciarsi lo è altrettanto.
~
Prima classificata al 'At the opposite sides Contest' indetto da edvige.91 nel forum di EFP

Naruto e Hinata vengono chiamati per svolgere una missione diplomatica nel villaggio dei fiori, ma il daimyo del luogo ha espresso una richiesta particolare...
Spero di avervi incuriosito almeno un po' =)

Salve a tutti, rieccomi quì a ritentare la fortuna con una nuova fic su Naruto. Questa volta la coppia è SasukexHinata. Diciamo che in questa fic non sono ninja, è un mondo alternativo dove ci sono spadaccini, maghi, ninja, guerrieri, demoni e quant'altro. Spero possa piacervi!

“Chi sei?” Mi pose un dito sulle labbra. “E’ tutto apposto. Io ti proteggerò sempre.”
I miei occhi che si spalancarono: l’unico ricordo che ho tutt’oggi è l’immagine di due pietre chiare e profonde, azzurre, e di una capigliatura scomposta, una voce dolce e lieve nella mia mente.
[IN REVISIONE E MODIFICA]

-Piacere, Naruto Uzumaki!-Un biondino dall' aria vivace lo stava osservando e gli porgeva la mano con insistenza.-Eh?-.-Come "Eh?" Mi sono appena presentato-.Rispose con la stessa voce squillante di qualche istante prima.-Sì, questo lo avevo notato...-

L'Oiroke no Jutsu o Sexy no jutsu (Tecnica seducente) è una tecnica che ha lo scopo di distrarre il nemico e, se è possibile, sbarazzarsene direttamente.
Come spiega Naruto, la ragazza deve essere "grossa sopra, stretta in mezzo e rotonda sotto”
Quando il sexy no jutsu si combina ad un Sasuke Uchiha e ad un Naruto Uzumaki e ne esce fuori una Mpreg….
(Sviluppo della storia dopo la Quarta guerra ninja)...

cit/ « Sasuke... »
« Dobe...! » gli risponde, quasi in automatico, mentre l'altro comincia ad avvicinarsi lentamente verso di lui, passandosi le mani sul busto e leccandovi avidamente la crema giallognola, lanciando sguardi piuttosto eloquenti e persino compiaciuti al più grande, sconfitto dalla propria sega mentale. Per un attimo, solo un attimo, Sasuke intravede un rivolo di vaniglia colare dal lato destro del labbro della sua ormai più grande tentazione, immaginandosi che al posto del budino quello fosse il suo...
Oddio, no! 
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[NaruSasu][Più dal punto di vista di Sasuke che quello di Naruto!]
Un po' demenziale e con probabile OOC sparso per ogni dove. Non me ne volete, è la prima volta che tratto questa coppia, considerando anche che la fanfiction nasce dalle mie, di idee perverse con, come protagonisti, un Sasuke al limite della sopportazione ed un Naruto inconsapevole di eccitare tanto il suo teme mangiandosi un semplice budino. Il suddetto e la mia mentalità contorta hanno dato vita a questo, che in principio era una SasuNaru (comunque leggermente accennata!). Hope you enjoy it!

Si sentiva caldo.
Come bruciasse nel guardarlo rialzarsi in piedi, tremante e coperto di sangue.
Come morisse nel sentirlo chiamarlo a sé, con voce lieve, la volpe rossa che - ipnotica - gli danzava sulla pelle.
"Prendimi Sas'ke..."

-One-shot. 6802 parole. SasuNaru. Lievi accenni NaruHina e KibaHina-.
Un po' comica, un po' romantica.
Non era mai stato un buon Ninja.
Non era scaltro. Non era intelligente.
Naruto Uzumaki era un completo, immenso, idiota: impulsivo, egocentrico, imbranato, folle.
Scoccò un'occhiata carica di risentimento verso i fogli che gli occupavano la scrivania: rapporti da firmare, richieste di missioni, burocrazia, carta straccia.
Si mise entrambe le mani nei capelli e per poco non urlò di frustrazione.
Era una scena pietosa.

I bambini furono abbandonati, i piccoli Sasuke e Naruto rimasero irrimediabilmente soli tra le setole di quel tappeto candido a cui la signora Uchiha teneva così tanto.
Le voci delle loro madri e dei loro padri gli arrivavano discontinue e confuse nel grande ambiente, non colsero nessuna certezza a cui aggrappare il loro piccolo mondo in mezzo a quel marasma di gambe e scarpe di persone sconosciute, tranne quella di essere uno di fronte all'altro, insieme. E si trovarono.
Forse no, o forse può darsi. A dirla tutta, chi lo sà -o meglio- cosa importa? Si contemplarono ancora, e ancora. Si erano già incontrati altre volte, ma non erano mai stati lasciati così sperdutamente soli. Adesso si fissavano come se non si fossero mai visti.
Piacere, sono un Uchiha. Oppure, fatti i fattacci tuoi, i loro sguardi erano incompresibili e le loro parole mute in quell'angolo ovattato dell'affollato soggiorno, un soleggiato sabato pomeriggio di Luglio. E questi zitti, fermi, insieme. A guardarsi e guardarsi e guardarsi.
Cosa capirono? Boh, si guardarono e basta. Nessuno seppe niente dell'accaduto, nè se ne sentì parlare. Loro crescendo di sicuro non ricordarono nulla, ma certamente qualcosa in quel momento, una qualunque cosa, la capirono.