Per Stiles Stilisnki la scelta dell'università da prendere è difficile, ma tutto sembra cambiare quando Scott McCall si iscrive alla New York University. Stiles firma le carte e si iscrive, pronto a vivere l'esperienza migliore della sua vita. Quando arriva a New York insieme al suo migliore amico, viene portato subito con i piedi per terra: la loro tanto agognata camera in comune non c'è e vengono smistati in due camere diverse.
Stiles sa che non deve preoccuparsi più di tanto, ma quando incontra il suo nuovo compagno sa perfettamente che da quel momento in poi, tutta la sua vita sarà nettamente diversa.
*************** ****************
IM BACK. Spero vivamente che questa long vada in porto.
Piccole informazioni: Jackson non è mai andato via, Isaac, Erica e Boyd ci sono. Peter e Cora ci sono e c'è stato l'incendio alla villa degli Hale. AU!Human.
[Sterek, Scisaac]

Eppure quel Nogitsune continuava a chiamarlo Michiru.
E Stiles, per quanto sveglio ed intelligente, non riusciva a comprendere.
-Tocca a te Michiru. Muovi la tua pietra, avanti-
Di nuovo quella voce sibilante lo chiamava in quel modo.

Sterek!Pinguini. 416parole.
Dal testo:
"Stiles è un pinguino felice. O almeno lo è stato fino ad ora.
La stagione degli amori è iniziata e lui è tutto solo a guardare gli altri pinguini cantare cercando la loro compagna."

Piccola SongFic nata in una notte.
Derek e stiles si incontrano ad una festa in maschera, dopo tanto tempo che non si vedevano. I due finiscono per ignorare le proprie identità all'inizio, ma poi... BOOM!
Inutile, posso scrivere capitoli di 12000 parole, ma sono totalmente impedita nelle introduzioni!
STEREK

«Abbiamo un grosso problema per quanto riguarda il tuo “problema”!» disse Derek, fissandolo dritto negli occhi e facendosi sempre più vicino con passo calcolato.
«Il mio prob… no, di che stai parlando De... aspetta… non dirmi che mi hai sentito oggi a scuola? Mentre, sì, mentre io…» balbettò il ragazzo diventando rosso in viso con una rapidità incredibile.
«Mentre davi di matto per l’ansia di perdere la verginità? Di nuovo? Sì, Stiles, ti ho sentito ed ora sta diventando un grosso problema.» 

Stiles si ferma un attimo, quando la canotta del lupo, cade a terra. Si acciglia un attimo, mentre nota quel segno sul petto davanti a lui.
- Der… - e lo sfiora. Le dita toccano e lui, si rivede, quando l’ha morso durante un orgasmo.
- E’ il tuo marchio. – soffia sulle sue labbra. – Essendo il mio Compagno, resta. –
- Voltati. – e quando Derek lo fa, gli sfiora la schiena. I graffi delle sue piccole unghie, sono ben visibili. – E’… un male? –
- No. – torna a guardarlo, mentre Stiles inizia a sorridere.
- Bene. Così, se ti spogli davanti a qualche ragazza, lo noterà di sicuro. E porca miseria, sono riuscito a lasciarti dei segni. Così, so che sei mio, solo mio, mio e basta. –
Il lupo approfitta del momentaneo silenzio, per baciarlo ancora. – Tuo e basta. – poi scivola contro il suo collo, ed inspira fortemente, mentre lo stringe a sé.
Stiles adesso odora di tranquillità, e felicità. I suoi dubbi, sono scivolati via, per incanto. E sa l’artefice ne è Derek, che lo stringe.
- Mio. –
[....]
Per quanto possano sembrar banali, ci sto provando gusto. Insomma Derek e Stiles, sono la perfezione insieme.

[Eren/Levi] [Canon!Verse]
Levi fece scivolare un pollice sul labbro inferiore del ragazzo e sorrise.
“Quanto rimpiango di non aver mai provato a baciarti.”
Già si immaginava comparire sul volto di Eren una smorfia di disgusto, eppure il ragazzo cominciò a singhiozzare disperatamente e afferrò il palmo di Levi, premendo la sua mano contro il suo volto.
“Capitano…”
Levi lasciò che il proprio braccio cadesse sul terreno, percependo i sensi abbandonarlo definitivamente.
“Addio, Eren,” fu tutto ciò che riuscì a dire prima di chiudere gli occhi.
Di certo, non si aspettava di riaprirli e trovarsi nei suoi alloggi.
Ovvero, quella volta in cui Levi confessa robe ad Eren prima di morire. Peccato che poi non muoia.

Stiles ne ha combinata un'altra delle sue... è Derek gliela deve far pagare.

[Ereri]   [Angst, Drammatico]
*****
< Heichou. >
< Uhm? >
< Cosa succederà dopo? >
< Ti sembro per caso un fottuto veggente, moccioso? >
Una risata leggera si perse nel vento.
[...] E con la Morte come unica compagna, bisogna imparare presto che
l’unico modo per proteggere qualcosa di importante
è lasciarla andare. Ma, ti giuro, che se fossimo nati in un
mondo senza muri, ti avrei preso la mano e non l’avrei
più lasciata.

Era un cucciolo, ad occhio e croce della stessa età di quelli del suo branco. Aveva un musetto piccolo, le orecchie a punta e due occhi grandi e magnetici. Una volpe. La pelliccia così bianca da confondersi con la neve. Una volpe delle nevi. Fantastico. Aveva appena attaccato un loro alleato.
***
“Cucciolo particolare non trovi?” chiese la volpe ignorando il cucciolo che gli dava testate e musate sulle zampe chiedendogli di giocare.
“Già. Degno figlio del padre.” rispose la lupa, vedendo gli sguardi interrogativi dei figli precisò “Devi essere fiero del tuo cucciolo.”
“Mi ritengo soddisfatto si.” rispose.
***
“Hai più code che stazza.”
“Eh?! Cattivo! Non tutti possiamo essere dei grandi lupi con tanto di muscoli.”
“Tu sei una volpe Stiles.”
“Fiero di esserlo.”

[Yandere Simulator]
Eccolo.
Lo sentiva.
Budo era dietro di lei.
Le avrebbe fatto male, o almeno questo fu il primo pensiero che la colse, tant'è che estrasse il coltello e si gettò contro il ragazzo, sorpreso, ma non impaurito. Senza battere ciglio, le aveva già bloccato la mano e le aveva girato il braccio fino a spingerglielo dietro la piccola schiena. In questo modo arrivò all'orecchio di Ayano ed usando un tono che tradiva una certa preoccupazione, le chiese:
- Non dovresti venire a scuola con un coltello. Dove l'hai preso?
In risposta, Ayano provò inutilmente a dimenarsi. Aveva assunto un'aria imbronciata e respirava affannosamente a causa del nervosismo.
- Dove l'hai preso? - insisteva il ragazzo, facendo pressione sul polso di lei.
- Non ti interessa.
- Forse hai ragione, ma non dovresti comunque portarlo in giro. Perchè ce l'hai?
La giovane si stufò subito di quell'interrogatorio e decise di rimanere in silenzio.
- Volevi uccidermi. Volevi uccidermi, vero? Com'è successo agli altri. Sei stata tu a farli scomparire, non è così? Sei un'assassina, Ayano...

Di ubriacature, pianti improvvisi e di uno Stiles particolarmente ossessionato dal sedere di Derek.
[Sterek]

Era la notte di Natale ed avevo appena concluso il mio turno da infermiere in ospedale. Camminavo veloce tra le vie illuminate della città, stringendomi nel cappotto in cerca di riparo dal rigido freddo mentre parlavo a telefono con mia sorella.
«No Cora, non ho voglia di venire lì.»
«Ma Der è Natale. Sai che non ti fa bene stare da solo.»
«Cora sto bene, davvero. Voglio solo fare una doccia e dormire fino a dopo domani.»
«Ma Ben ci teneva a provare il suo nuovo slittino con te.»
«Usare mio nipote per convincermi a venire da voi è una mossa scorretta. Digli che il prossimo giorno che sono a riposo lo proveremo.»
«Va bene. Buon Natale fratellone!»
«Buon Natale anche a te, a Ben e anche ad Isaac.»
Mentre chiudevo la chiamata un tonfo attirò la mia attenzione. Mi voltai e vidi una figura reggersi a fatica contro un cassonetto. Stava chiaramente cercando di restare in piedi. Mi avvicinai cauto e lo guardai. Era un ragazzo molto giovane, dai lineamenti delicati ma completamente ricoperto di lividi, dal labbro spaccato usciva del sangue rosso scarlatto che contrastava nettamente con la sua carnagione pallida.
«Ehi ragazzino, tutto bene?»

«Tre settimane», dice Derek.
«Non voglio comunque», dice Stiles.
«Ti pagherò», dice Derek, e questo… questo cattura l’interesse del ragazzo. L’Antiquariato di Alf potrebbe essere anche un buon lavoro, ma non è uno di quelli dalla paga alta, e metà delle sue tasse scolastiche sono pagate dagli aiuti finanziari, quindi…
«Di quanto», chiede il castano, «stiamo parlando, qui? Perché conosco la tua famiglia, amico. E potrebbe essere un bel po’ imbarazzante, dopo».
«La mia famiglia pensa che tu sia una sorta di fottuto dono al Mondo», brontola il lupo, come se fosse geloso. «Probabilmente saranno arrabbiati con me quando romperemo, quindi non preoccuparti. Cinquecento dollari».
«Mille», dice Stiles, perché a fanculo l’etica. E poi, la famiglia Hale è ricca. Derek può permetterselo.
Oppure, quella dove l’incendio dagli Hale non è mai accaduto, Laura è una sorella ficcanaso, Derek è disperato e Stiles è l’unico che può aiutarlo.
TRADUZIONE!

Dal testo:
Aprendo gli occhi, il figlio dello sceriffo aveva girato il capo verso l’altro lato del letto trovando Derek steso supino, con addosso solamente l’intimo e le lenzuola malamente spinte ai piedi del letto.
Concedendosi una lunga occhiata al corpo mozzafiato dell’altro, Stiles nella sua discesa aveva costeggiato il petto, l’addome scolpito e quell’ombelico così perfetto da mangiare di baci, prima di giungere al piatto forte.
Derek era eccitato.