Per chi ha letto Il Ruscello delle Fate, questo è il seguito ^_^
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- Aspetta! Come può essere cambiato tutto così? Stravedevi per me! Hai passato anni a dire: “Sho di qui. Sho di lì. Dove starà Sho starò anch’io! Sho è il migliore del mondo!” Perché è cambiato tutto così in fretta? Solamente per quello che hai sentito quel giorno? – domandò il ragazzo, che aveva sempre sperato di poterla riconquistare.
- Non è stato per quelle parole. Ho solamente rincontrato il mio Corn, tutto qui. Buonanotte Shotaro. – gli sorrise dolcemente, senza rabbia o altri sentimenti negativi, mentre si allontanava per raggiungere Kuon, lasciandolo lì stordito.

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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Ellie Wilson 24 anni, appena arrivata a New York insieme alla sua gioia più grande: il figlio Alex. Lo scopo della giovane è quello di ricominciare da zero, per dare la possibilità ad Alex di avere un futuro diverso dal passato tumultuoso che lei ha vissuto fino al momento del suo trasferimento. Quale occasione migliore, se non un prestigioso incarico alla Evans Enterprise per riscattarsi da vecchi errori? Ma Ellie, nei suoi progetti, avrà preso in considerazione il dispotico quanto affascinante capo e tutte le insidie che si celano tra le mura di una delle aziende più influenti d’America?

Il Kishin è morto ormai da qualche anno e alla Shibusen era tornato tutto normale o forse......
Soul e Maka riusciranno a confessarsi i propri sentimenti ? i nemici sono davvero finiti.......??
TRATTO DAL CAPITOLO 2:
"Soul mi rendeva felice anche soltanto guardandomi con i suoi occhi rossi.,quegli occhi che riuscivano a risucchiarmi. Quel rosso mi faceva provare sentimenti vivi,mi faceva provare amore" pensò Maka arrossendo
TRATTO DAL CAPITOLO 7:
Era davvero quello il loro destino?....dovevano finire così in quel modo assurdo?Avevano ancora una vita davanti,dovevano ancora capire cosa significasse la parola vita,la parola amore, ma ormai....
TRATTO DAL CAPITOLO 9:
"No ridatemi Maka.....ridatemela vi prego!" urlò Soul verso Stein.
Liz gli si era fiondata accanto per aiutarlo :
" ora calmati,non è successo nulla di grave e.... "
TRATTO DAL CAPITOLO 20:
"mi raccomando Black★Star , ti stiamo affidando il compito più importante...non devi farti scoprire"disse Kid in modo saggio rivolgendosi all'amico
"Non preoccuparti il grande me non ti deluderà! " urlò il ragazzo alzandosi e indicandosi .
".... non mi convince per niente ..."
.....
Spero di avervi incuriosito :).
I personaggi non sono del tutto ooc o almeno lo spero ..... alla prossima ^^

Serena, studentessa brillante in biologia, prossima alla laurea, un giorno riceve una lettera:
“Egregia signorina Serena Hall, abbiamo l'immenso piacere di comunicarLe che Lei è stata selezionata dalla nostra Commissione di valenti scienziati, per venire a svolgere il suo dottorato di Ricerca presso la Nostra Fondazione.
Sarà ovviamente spesata per ogni Sua necessità, le verrà fornito un alloggio di prim'ordine all'interno della nostra Fondazione e avrà inoltre l'incommensurabile privilegio di nutrire personalmente Sua Altezza Serenissima il Principe Alamir VI, in quanto il suo sangue appartiene ad un rarissimo gruppo, che conferisce un potere curativo per la malattia del quale purtroppo soffre il nostro amatissimo Principe.
Certi di averle comunicato ottime notizie, la sollecitiamo a preparare i suoi effetti personali entro una settimana dalla ricezione della nostra comunicazione. Venerdì diciassette ottobre , alle ore diciotto p.m., un nostro incaricato verrà a prenderla personalmente per condurla a destinazione.
Porgendole i nostri più sinceri e distinti saluti, le rinnoviamo le nostre congratulazioni.
S. E S. il Gran Duca Ymenos delle Terre Oscure.”
Un colpo di maglio sul cranio le avrebbe fatto meno male.
-E così...devo andare a fare da riserva personale di cibo al Principe emofiliaco!-

-E non è una stella qualunque. Si chiama “mon cherì forever”. Ti piace?
-Mi prendi in giro? Una stella che per di più si chiama in questo fottuto modo? Mi dici a che cazzo serve?
-Oooh come sei materialista.
-Se non posso mangiarla o romperla, per me una cosa è inutile.
-Infatti una delle funzioni di questa stella sarebbe quella di renderti più dolce.
-E uno delle funzioni per cui ti hanno dato la testa è perché dovresti usarla per pensare, ma non si vedono molti risultati.
-Be’ se vuoi farla saltare in aria o usarla per riempirti un buchino nello stomaco, poco importa. Questa, comunque, è tua.
–Dimmi almeno. Se io me ne vado su questa dannata stella, tu non puoi seguirmi giusto? È proprietà privata.
-Io non ci conterei, mon cherì. Visto che te l’ho regalata io non penserai davvero che non mi sia tenuta aperta una scorciatoia, vero?
-Ma c’è un fottuto posto dove tu non possa andare?
-Certo, dove non ci sei tu.
-Mi immagino il cuoricino alla fine della tua ultima frase.
-Un cuoricino? Tipo dieci.
-Giusto, scusa. Visto che tanto mi fa incazzare comunque, la quantità almeno la aumenti.

Lei: Samantha Jackson, denominata psicopatica disadattata.
Lui: Sven Clark, denominato stronzo di professione.
L'apparenza inganna, e Sam lo sa bene.
Un angelo.
E' questo l'aggettivo che gli ha affibbiato la prima volta che i suoi occhi si sono puntati su di lui.
Peccato che poi questo angelo abbia aperto bocca, rivelando la sua natura da demonio.
Il problema? Per Sam è già troppo tardi, anche se cercherà invano di combattere contro la forza dell'attrazione che la spinge irrimediabilmente verso di lui.
Ma anche Sam sa di non essere un angioletto, quindi quale coppia più perfetta di due diavoli che indossano maschere da angeli?
“Tutto il mio cuore è suo; Gli appartiene e con lui rimarrebbe, anche se il fato destinasse il resto di me a stargli per sempre lontano.”
-Charlotte Brontё, Jane Eye.

*Seguito di “Ti va di rischiare?”*
Serena e Marco sono alle prese con la loro nuova avventura: due gemelli in arrivo, un matrimonio da organizzare, un probabile trasloco. Marco è stressato dalla gestione dell’azienda di famiglia, Serena è in preda agli ormoni, le incomprensioni sono dietro l’angolo. Riusciranno a superare i momenti no? Se ci si mettono pure gli amici e la famiglia a complicare le cose, l’impresa non sarà delle più semplici.
*****
«Cazzate!». Lorenzo scaccia quell’idea con un gesto secco della mano, come se fosse una cosa assurda e non avesse avuto alcun senso. «Tuo padre te la menerebbe a vita per non aver dato alla luce un erede».
«Il nostro non è mica un regno», gli faccio notare allargando le braccia e facendole ricadere pesantemente lungo i fianchi un istante dopo.
«Il regno dei Rossini», commenta portandosi un dito sulle labbra. «Non suona nemmeno male. Secondo me dovreste cambiare la scritta sopra il cancello».

Charlotte lavora da quasi un'anno all'interno della Brown Corporation. Grazie ad Albert, il suo diretto superiore, parteciperà a un progetto che si rivelerà un grande fallimento ed è lì che s'incontra e scontra con il presidente della azienda: Mark Thompson Brown. La storia ambientata nel mondo della finanza, si svolgerà tra New York e Milano, spero che mi seguiate ed apprezzerei sapere cosa ne pensate. Ho previsto trenta capitoli ed aggiornerò ogni giorno con regolarità. Vi aspetto miki.
***Dal terzo capitolo***
Charlotte camminò lentamente lungo l’ampio ufficio, la grande scrivania in legno scuro si trovava al centro della stanza, ma Mark Thompson Brown non era seduto lì. Lui era in piedi, davanti all’ampia vetrata che dava sul Central Park, le sue spalle ampie e forti, le sue gambe lunghe, il suo fondo schiena tornito lasciavano senza fiato e pregò che non si girasse, perché era certa, che le sue guance, l’avrebbero tradita. Era bellissimo e solo in quell'istante si rese conto di questo, fino ad allora non aveva sprecato nemmeno un minuto a contemplare la sua bellezza.
***

Tra una più che incasinata famiglia, due amiche che non si rivolgono la parola a vicenda e la sua incapacità di formare una frase di senso compiuto davanti al ragazzo che le piace, Amanda non desidera altro che un po' di tranquillità.
Ma quando quello che riteneva un amico le si rivolterà contro, scatenando una reazione a catena di problemi, Amanda si ritroverà a doversi appoggiare all'ultima persona che si sarebbe potuta immaginare...
/Attenzione: è presente romance tra un minore e un adulto/

Jack è un ragazzo solo. Ha scelto di non avere amici e tenersi stretto i suoi famigliari. Il suo rifugio è il gioco virtuale "Bloodsword", dove finge di essere un vero guerriero.
Derek invece è un soldato. Ha deciso di allearsi all'esercito, ma si è accorto troppo tardi che quella non era la sua strada.
E se, per uno scherzo del destino, i due iniziassero a videochattare e conoscersi?
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Il sole è alto, ma non troppo caldo.
La brezza del mare mi solletica il viso. Inspiro l’aria profondamente, godendomi quel sapore salino.
Il cellulare che ho in tasca inizia a vibrare.
Sorrido, rispondendo.
- Sono arrivato. -
- Sì? Bene: fammi un favore. -
- Sì… -
- Scatta una foto. Ma non chiudere la chiamata. Non so se la rete reggerà ancora per molto. -
- Okay. -
Mi sfilo lo zaino dalle spalle e lo poso a terra.
Immortalo il paesaggio in alcune fotografie e ripongo la macchina dentro lo zaino.
- Jack… hai finito? – mi domanda.
- Sì. -
- Okay. Fammi un altro favore. -
- Dimmi. -
La linea cade.
O meglio, così pare a me.
Osservo incredulo lo schermo.
Chiamata terminata.
No. No. No. No.
Non ora, ti prego.
E poi rabbrividisco.
Rabbrividisco quando, alle mie spalle, una voce non troppo lontana dice: - Voltati. -

- Non mi farò mai toccare da te. - disse poi, nello sguardo c’era determinazione. Era fermo e sicuro.
- Se mi guardi così mi eccito. - disse spudoratamente.
- Mi fai vomitare.
Ci volle poco e Dereck si trovò ancora una volta sovrastato da quel corpo agile e ben piazzato. Stavolta non lo aveva toccato, si era limitato a costringerlo ad abbassarlo, posando le mani ai lati della sua testa e le ginocchia ai lati del suo bacino. Era sospeso sopra di lui e lo guardava fisso, uno sguardo di sfida, ironia e divertimento che non potevano far altro che spaventarlo.
- Allora scommettiamo.
Ciao a tutti! Dopo lunghi anni sono tornata con una nuova storia!! :D Spero che questa parte vi abbia incuriosito abbastanza da iniziare a leggerla. Sono personaggi a cui sono molto affezionata. Si tratta di una storia d'amore, complessa, molto complessa, che spero di riuscire a sviluppare bene :D Vi lascio alla storia! Fatemi sapere! Ciao ciao! :)

Il titolo"Primavera di Kai" non si riferisce all'ambientazione della storia: ma è simbolico,la primavera racchiude il significato di rinascita e rivalsa, ed è giocato sul nome della protagonista di nome "Keiko" scritto in caratteri Kanji, che vuol dire appunto "figlia della primavera".
E la domanda allora giunge spontanea:
Chi è Kai?
Kai è un uomo come tanti altri, un editore sfortunato trentenne, finito in una sedia a rotelle da 2 anni,pessimista e sarcastico, odia il suo lavoro e non vuole mai dipendere da nessuno, nonostante il suo forte handicap,tuttavia ha rinunciato per sempre all'idea di poter tornare a camminare e ha abbandonato la riabilitazione.
Mentre Keiko è totalmente l'opposto, è una ragazza di 23 anni squattrinata, appassionata della letteratura e della scrittura che tenta un colloquio nella sua casa editrice, ed è sempre così allegra,positiva ed ha un'evidente sindrome da crocerossina.
Il loro destino si incrocia il giorno in cui Keiko decide di tentare un colloquio alla casa editrice di Kai.
Da lì tutto ha inizio, da lì comincia la primavera di Kai.
"Le foglie e i fiori cadono dai rami,poi però arriva la primavera sbocciano e si innalzano più rigogliose e
forti di prima"

Dal primo capitolo:
Continuò a correre con gli occhi serrati finché non andò a sbattere contro qualcosa che reputava un muro e si ritrovò a terra: "CAZZO!!" urlò. Aprì gli occhi e si ritrovò davanti un uomo dalle spalle ampie e dall'alta statura che la guardava con gelidi occhi color ghiaccio.
"I didn't understand what you said, but i don't think that it was nice*" disse l'uomo dagli occhi di ghiaccio, con una voce così profonda da far venire i brividi.
*"non ho capito cosa tu abbia detto, ma non credo fosse qualcosa di carino"
Spero di avervi intrigato