"Dove sei stato?"
"In tutti quei luoghi in cui Dio non c'è."

Gli streamer JKSeagull e Vantaegogh sono stati invitati a testare l'ultima Realtà Virtuale sul mercato, un simulatore chiamato "LIFE". Quel che comincia come un normale test, però, diventa qualcosa di ben più realistico quando un AI chiamata "Jimin" si intromette nella loro esperienza.
- LIFE simula scenari di vita reale. Non ci sono limitazioni, ed ogni elemento può essere modificato. - Spiegò. - Anche io posso essere modificato, basta solo che me lo domandiate.
- Non cambierei niente. - Mormorò Taehyung. Jungkook lo fissò stordito: in quattro anni non l'aveva mai sentito flirtare tanto apertamente – soprattutto non con un ragazzo. Il cuore prese a battergli folle non solo per quanto stava vivendo, ma per quella novità nel carattere di Taehyung.
- Nemmeno io. -

Seokjin è un principe viziato, Namjoon un coglione tatuato che attenta alla sua sanità mentale. Un incontro casuale, sarcasmo pungente e scontri ad armi (im)pari che si concludono con i più piccanti degli esiti. E se questa guerra di sguardi sfociasse in lezioni d'amore? E se quel damerino patinato si rivelasse la fonte d'ispirazione per le mani di Namjoon, astro nascente della scultura coreana? E se quel demone dagli occhi neri diventasse l'unico capace di combattere il suo ostinato silenzio?
Namjoon lo fissava trionfante, quelle stesse labbra dannate ora erano inarcate in un sorriso soddisfatto.
Beccato, gli stavano sussurrando.
Stronzo, urlò invece il suo sguardo stizzito.
(NAMJIN ♥ sassy!jin; tattoed!rapmon; art!au)

Jimiin non ha più una famiglia e degli amici, tutto a causa della sua omosessualità. Sono passati anni da quel giorno che ha cambiato tutto, e pensava di non rivedere mai più persone legate al suo passato che avrebbe tanto voluto dimenticare. Eppure lui è di nuovo lì, entrato nuovamente nella sua vita.
/YoonMin/

Jungkook evita in qualsiasi modo di guardarlo negli occhi.
E Taehyung vorrebbe conoscerne la ragione.

Il titolo dice tutto...la peggior fanfiction mai scritta ;)
vmin/vminkook

-Jimin, cacciato di casa dai genitori perché "gay" vive momentaneamente per strada.
-Taehyung è al settimo cielo perché gli hyung gli hanno finalmente permesso di tenere un cucciolo.

Jimin cercava l'amore.
Quello vero, quello che ti afferra per i polsi e distrugge l'innocenza.
Yoongi voleva bere.
Bere fino a star male, con la speranza di dimenticare ogni cosa.

Dal testo
''L’aria era gelida e pizzicava sulla pelle. Le nuvole stendevano un manto bianco nel cielo, ogni tanto una carezza di vento lo costringeva a socchiudere gli occhi. La condensa che espirava creava piccoli cirri in una danza accompagnata dal suono del suo respiro. ''
Sono due ragazzi normali che vivono delle vite normali. Sono gli ostacoli che vive qualcuno che ha sofferto e la difficoltà a empatizzare per qualcuno che non lo ha mai fatto.
vkook main - yoonmin side - vbaek past
spero si capisca è una storia scritta di getto e non ha nemmeno una vera struttura alle spalle sto solo scrivendo una storia che viene man mano da sola, probabilmente ci saranno delle incongruenze. Spero comunque che vi piaccia ì.

Non si può pretendere tutto dalla vita, ma la vita stava dando tutto a Jimin. Casa, lavoro, scuola, interessi personali.
Tutto ciò di cui aveva bisogno era alla sua portata di mano, e la sua vita gli andava bene così come era; ma un incontro, un semplice incontro, avrebbe sconvolto per sempre la sua esistenza.
Yoongi era entrato nella sua vita per caso, aveva colpito dritto al cuore. E Jimin ne avrebbe pagato le conseguenze, perché quel biondo che tutti chiamavano Suga era qualcuno che apparteneva ad un mondo totalmente diverso dal suo.
Jimin apparteneva a quel mondo calmo, monotono e privo di rischi, mentre la vita di Yoongi era piena di pericoli e minacce, e poteva essere sconvolta in qualsiasi momento.

"Non credevo che i demoni avessero la coscienza per rifiutare un'anima."
"Ed io non credevo che gli umani si facessero così tante domande."

Yoongi era esausto. Distrutto. Letteralmente stanco di tutto. Gli eventi e le opportunità che gli si presentavano nella vita non lo toccavano minimamente. Felicità, rabbia, tristezza, solitudine, voglia di fare; non provo più queste cose, così diceva agli altri e così si ripeteva per giustificarsi. Non sono più una persona, così pensava. Tutto mi scivola addosso e mi passa avanti, non riesco a tenere il passo, continuo a rimanere indietro. La realtà era un’altra. Min Yoongi era semplicemente malato. Era malato ma non voleva riconoscerlo, o meglio, se ne rendeva perfettamente conto ma non si è mai scomodato nel chiedere aiuto – forse un pò per stare solo con la propria sofferenza e un pò perchè sentiva di crogiolarsi nell’autocommiserazione ogni qualvolta parlasse del suo stato d’animo con una persona esterna; per lui il vittimismo era sicuramente in cima alla classifica dei peggiori comportamenti attuati dagli esseri umani (dopo l’ipocrisia, s’intende). Mi trovo ora a raccontarvi la storia di un debole, stronzo, misantropo, freddo manipolatore, depresso del cazzo. O almeno così lui si è autodescritto nel suo quadernino marrone che teneva sull’unico piano di legno presente nella sua camera, prima di quel giorno.

"Si tende a fotografare tutto ciò che si ha paura di perdere."
E Jungkook non è sicuro che sia realmente così, sa solo che la sua Reflex è piena di foto di Taehyung.

"Potresti rendere il mondo un posto migliore."
"Forse non voglio che lo diventi."

↬ ⓜⓘⓝⓘⓞⓞⓝ ⓘⓝ ⓨⓞⓤⓡ ⓐⓡⓔⓐ↫
"Funny how the stars crossed right
'Cause we work so well and we don't even know why"
La storia d'amore della Minjoon basata sulla canzone "Why" di Sabrina Carpenter
©taefluffyball (aka FreyKth qui su Efp)
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