Sanada fissa le nuvole grigie che scuriscono l’orizzonte.
[Sanada {Yukimura}]

È estate, la prima volta che si conoscono.
[Ryoma - Kintarou]

A Fuji l’estate non è che sia mai piaciuta un granché
Ma alla Seigaku ha cambiato idea.

È un insolito pomeriggio abbastanza tranquillo, alla Hyotei academy.
Non lo resterà a lungo.

Kaidoh non gli rivolge una parola, mentre lo solleva da terra e gli dà una spiccia controllata per vedere se presenta qualche ferita evidente che necessita di venir bendata o se è necessario trasportarlo di corsa all’ospedale.
[Kaidoh - Inui] [Superheroes!AU]

Yagyuu entra nello spogliatoio proprio mentre Nioh si sta finendo di sistemare una parrucca di corti capelli castani sulla testa, armeggiando di fronte allo specchio per far sparire sotto di essa il suo codino decolorato. Per un istante, resta immobile a fissarlo, esterrefatto.
[Niou - Yagyuu]

Che Mizuki Hajime sia una persona un po’… particolare, piena di idee considerabili senza tanto margine di dubbio “bislacche” e comportamenti ampiamente fuori dall’ordinario, non è esattamente novità per nessuno[...]
[Mizuki - Yuuta]

La palla descrive un arco perfetto, nel cielo azzurro senza una nuvola. Marui ingoia un respiro, prima di mordere il chewing gum che sta masticando e decidere di lasciare l’onore di inseguirla a Jackal, che di energia ne ha ancora da vendere.
[Jackal - Marui]

La pioggia scende con forza sul tuo viso e quasi si mescola alle lacrime che tu, Momoshiro, a stento riesci a trattenere e che inesorabilmente percorrono le tue guance finendo con cadere sulla riva di quel fiume.

Per la quinta volta consecutiva, Sanada si agita leggermente, cercando di spostarsi in una posizione che sia un poco più comoda su quella cosa su cui Yukimura gli ha ordinato di stare reclinato.
[Sanada - Yukimura]

Tezuka non trattiene un basso gemito di dolore, quando la spalla viene attraversata da uno spasmo a metà di uno degli esercizi quotidiani che il fisioterapista gli ha dato da svolgere.
[Tezuka - Atobe]

Inui corrugò la fronte, studiando con attenzione la sfilza di pagine fittamente scritte che si trovava davanti. Poi scostò lo sguardo sull’altrettanto spessa pila di grafici e di calcoli che stava accatastata su un lato della sua scrivania.
Era giunto il momento di determinare l’importanza di essere un tensai.

Quelle labbra gli erano sempre sembrate troppo serie per mostrare una simile dolcezza: era meraviglioso!

Atobe in quell’istante quasi non riusciva a credere cosa avessero le iridi di Tezuka per essere così eccitanti. Non era normale per un ragazzo avere occhi così seducenti ma, il solo pensiero di perdere le proprie iridi azzurre in quelle marroni del rivale, lo stava facendo andare fuori di testa facendogli quell’unico barlume di lucidità che gli era rimasto.