era ora che la storia prendesse il volo!!! non ne potevo davvero più di fisime mentali di quel cerebroleso inetto di theo eheheh comunque è molto interessante questo capitolo, a partire dal colloquio in casa e via via muovendo i primi passi all'interno della caserma. finalmente theo capisce la vera identità di suo fratello, un ingenuo ragazzino estasiato anche dalle più piccole cose, e forse ora soffre un po' di meno della sindrome del fratello geloso. |
Interessante... La follia prima dell'arrivo degli alieni che s'insinua nelle menti altrui. Mi auguro che non siano davvero gli alieni ad aver fatto una cosa simile, o mi dovrò preparare a sostenere una apocalisse globale hahahha! Lo stile è.. d'accordo non serve ripeterlo ad ogni capitolo spero. |
Una chiusura insolita. Difficilmente si trovano estratti di pubblicazioni nelle storie, mentre qui ce ne hai proposto un bel numero. E soprattutto, non hai lesinato sui temi, passando dalla fede alla moda alla storia vissuta da chi ha assistito ai fatti. Danno una vaga idea di ciò che potrebbe attenderci con la prossima parte di questa saga che, ti dirò, ha solleticato parecchio la mia fantasia. Non so bene cosa aspettarmi, quindi, scelgo di non propormi nessun ipotetico sviluppo. Voglio che tu mi stupisca! E sono convinta ci riuscirai. |
Il distacco di Theo dalla sua vita è molto strano. Per quanto lui cerchi di muoversi come di consueto - riuscendoci piuttosto bene, nonostante tutto - si ha l'impressione che gli altri percepiscano qualcosa. In particolare sua madre, che pare abbandonare le sembianze dell'arpia per mostrare una parte di se meno aggressiva e autoritaria. Una sorta di saluto. |
Devo essere sincera: nella totale staticità della stanza, Theo e la sua bugia sono emersi con una prepotenza incredibile. Esattamente come il bene che scopre di provare per Martin e che perde subito dopo. |
Ed ecco quindi che le speranze di Theo, apparentemente disilluse dall'arrivo della polizia, tornano a fiorire. |
L'arrivo degli alieni ha ingenerato un senso di straniamento nella storia. Cassie e Theo sembrano gli unici capaci di muoversi in maniera costante all'interno di un mondo che a tratti si cristallizza negli sguardi sconvolti della gente e a tratti schizza via disordinato, come nel caso dei mezzi della pubblica sicurezza. Anche la voce che intima alla folla di allontanarsi sembra un elemento statico, un blocco inamovibile dalla strada. |
Al solito non mi hai deluso. Ho trovato molto profonda la consapevolezza di Theo di quello che sta effettivamente accadendo e, rispetto alla precedente recensione, in cui ho scritto che l'ambiente familiare lo isola dalla possibilità di far funzionare il cervello, mi devo ricredere. Sono del parere che la famiglia lo ostacoli, ma non sufficientemente a stroncare ogni sua sinapsi. |
Ciao, ho continuato a seguirti anche se gli impegni non mi hanno permesso di lasciare tutte le recensioni che avrei voluto, quindi ora faccio 2 in 1. |
Confermo che la storia resta interessante! Al solito, il punto forte restano le descrizioni, grazie a cui ogni fotogramma della narrazione è perfettamente visualizzato, odorato e diventa palpabile. |
Come prima cosa, sono ormai usuale esprimere un parere sul racconto che leggo, e in questo caso è nettamente positivo! In genere passo ad un elenco di correzioni che suggerirei per quanto riguarda il testo, ma, se devo essere sincero, la tua forma è impeccabile. Alcuni passaggi sono lenti, il discorso del presidente è un po' difficile da seguire (sia per la scarsa attenzione del protagonista, che in questo risulta fastidioso, ma nulla toglie alla bellezza e all'eleganza del racconto; sia invece perché leggermente prolisso) ma il tutto, se da un lato causa una lieve irritazione, dall'altro aumenta notevolmente la tensione per il grande annuncio. |
Direi che è il caso di dividere il commento in due parti, come il capitolo. |
Rieccomi, dopo un lungo silenzio. Dove eravamo? Anzi, da dove ripartiamo? |
Geniale. |
Ehilà :) mi scuso per il ritardo della recensione, ma tra una cosa e l'altra, il caldo, non ho trovato la concentrazione necessaria per leggere sul PC..
‘Se solo sapessero chi sono realmente, cambierebbero idea’
‘Se solo sapessero chi sono realmente, forse gli alieni non mi vorrebbero portare con loro sull’altro pianeta. Non sono poi così speciale’.
‘Se solo sapessero chi sono realmente, forse tutti loro capirebbero che sotto sotto posso essere importante anch’io. Se gli alieni mi hanno voluto è perché sono speciale. Forse mi impedirebbero di partire. Forse piangerebbero. Forse.’
quando si è piccoli si pensa di essere i migliori e che un giorno anche la gente lo capirà, poi diventando grandi ci si rende conto che tra tante persone che ci sono nel mondo, è difficile essere visti per "speciali", ma resta comunque quel barlume di speranza che fa pensare: se mi è successa questa cosa, vorrà pur dire che ho qualcosa che gli altri non hanno! Vabbè mi sono dilungata, ma era per dirti che hai espresso benissimo il concetto :D:D passando al capitolo 10, bè un insieme di citazioni (di cui sono un'appassionata lettrice!) bellissime.. non saprei che altre aggiungere, ma mi sembra che quelle che hai scelto facciano già la loro figura! da Papa Pio XIII a Katy Perry a David Letterman!!
Una parola per riassumere tutto quanto: Fantastico! ;)
alla prossima :) |