Recensioni per
Back to life
di miss_brightside

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
10/02/13, ore 19:28
Cap. 5:

Mio Dio, che capitolo fantastico *-*
Sono morta disidratata, poi mi sono detta che dovevo farti sapere quanto questo capitolo mi sia piaciuto, perciò sono resuscitata u.u
Io ti amo, donna! Sei assolutamente fantastica, scrivi divinamente e mi fai piangere ogni volta :')
Harry deve smetterla di comportarsi così con lei. E' vero, Nicole se n'è andata senza dire niente a nessuno, però deve anche cercare di capirla! Insomma, erano morti i suoi genitori!:( Spero che alla fine il buon senso abbia la meglio sul suo orgoglio, perchè so che la ama ancora u.u Lo dirò fino alla fine, anche se scriverai un capitolo in cui proggetta la sua morte!
Aspetto un altro tuo super-mega-ultra-fantasticherrimo capitolo (cazzo ho scritto?!O.o).
Un bacio tesoro =*

Recensore Junior
09/02/13, ore 15:20
Cap. 5:

Giuro, mi sta scendendo la lacrimuccia! :'(
Capisco che non la puó perdonare subito, nemmeno io ci riuscirei, ma é triste lo stesso.... :((((
Perchè non gli ha detto TUTTA la veritá?!
É cosí cucciolo Zayn che l'aiuta, cosí come gli altri ragazzi...
Ok, ora sono una piccola fontanella, e se te lo stai chiedendo, sí, ho la lacrima facile! u.u
:) beh, a presto, non far passare altri due o tre mesi prima di rifarti viva! Haha :)
Baaaaci! Xxx
Eve.

Recensore Junior
08/02/13, ore 19:49
Cap. 5:

E' B E L L I S S I M O
Davvero.
Ti scongiuro pubblica prestissimo il prossimo, sono troppo curiosa e mi sto praticamente drogando di questa storia!
Bacioni

Recensore Veterano
08/02/13, ore 17:24
Cap. 5:

oddio ho visto che non aggiornavi da un eternità! ma non è che adesso fai che metti un capitolo ogni morte di papa eeh! comunque adoro questa storia! *-* poi scrivi anche molto vene quiindi! bho continua al più presto, se puoi non fra 3 mesi!;)

Recensore Veterano
08/02/13, ore 16:19
Cap. 5:

Nel pomeriggio presi il mio skate ed uscii di casa. Il tempo era radicalmente cambiato rispetto la mattina: pioveva a dirotto, senza dare segno di voler smettere. Avrei voluto restarmene a casa, sul divano, sotto il piumone a bere un the caldo, ma avevo una cosa importante da fare. Dovevo fare il primo passo verso la mia "guarigione".
Uscita dal viale di casa girai a sinistra e iniziai a percorrere la discesa a tutta velocità. Era su quella strada che Liam mi aveva insegnato ad andare sullo skateboard. A ripensarci mi viene ancora da ridere. Infatti la prima volta che avevo provato a salirci ero caduta così goffamente che mi ero aperta il ginocchio. Per questo motivo Louis aveva dovuto prendere la macchina di mia madre e portarmi a tutta velocità all'ospedale vista la quantità esagerata di sangue che usciva dalla mia gamba. Arrivati al pronto soccorso mi ero beccata 5 punti e una ramanzina sul fatto che essendo una ragazza avrei dovuto dedicarmi ad attiviutà più femminile e smetterla di comportarmi come un "maschiaccio". A quel punto Louis era scoppiato a ridere e aveva detto "Ok Doc, adesso la porto in un convento dove le insegneranno a lavorare a maglia".
Giunta alla fine della discesa proseguii a destra per un kilometro almeno, finchè non arrivai davanti ad una casa con i mattoni a facciavista ed un cancello color rosso ciclamino.
Prima che me ne andassi tendevo a passare tutti i miei pomeriggi nella camera al secondo piano di quella casa. Harry viveva lì, ed io e i ragazzi adoravamo quella stanza perchè era così grande e confortevole da poter benissimo starci tutti e sei comodamente, ed in più c'era Anne che ogni giorno ci portava uno spuntino diverso, sempre delizioso.
Suonai il campanello almeno un decina di volta, ma non c'era nessuno in casa ad aprirmi.
"Fanculo fanculo fanculo." ripetei ad alta voce mentre mi sedevo sul marciapiede, aspettando il rientro di qualcuno.
Non so quanto tempo passò prima che una mano si poggiasse sulla mia spalla facendomi alzare di scatto.
"Nicole, sei veramente tu.." la voce di Anne era piena di sorpresa e stupore.
"Ciao Anne" dissi mentre il mio cuore mancava un battito.
Lei senza alcun preavviso mi abbracciò priprio come avrebbe fatto una madre che non vede il proprio figlio da diversi mesi. Quell'abbraccio mi riempì il cuore di gioia. Mi era mancato questo tipo di contatto fisico, mi era mancato sentirmi avvolgere dall'amore materno. Alcune lacrime iniziarono a scendermi pensando al fatto che non avrei mai più potuto abbracciare mia madre e dirle che le volevo bene. Sossi la testa e mi staccai da Anne. Non volevo piangere per loro, non di nuovo.
Anne mi guardò per un attimo e il suo volto da felice si tramutò in preoccupato. Prima di dire qualsiasi cosa però mi fece entrare dentro casa. Ci direigemmo verso la cucina e dopo avermi fatta sedere mise su dell'acqua per il the.
"Tesoro, che ti è successo?"
Sapevo che non si riferiva solo alle escoriazioni sul mio volto.
"Dovevo andarmene Anne, stare qui mi stava uccidendo." non dissi altro, perchè prima volevo parlare con Harry, era lui il primo che meritava delle risposte.
"Cosa ti è successo al volto? Chi è stato?!"
Mi sono sempre chiesta come facciano le madri ad avere questo sesto senso. O è semplicemente perchè pensano sempre al peggio?!
"Sono caduta con lo skate un paio di giorni fa." Scusa abbastanza credibile visti i miei precedenti.
Dopo qualche minuto di silenzio mi feci forza e le chiesi "Mi odi?!"
"Oh tesoro, no, non potrei mai odiarti. Ero arrabbiata con te, perchè avevi devastato Harry, e io sono sua madre, e vedere un figlio soffrire è una della cose più brutte al mondo, ma no, non potrei mai odiarti. Sono felice che tu sia tornata, non so cosa ti abbia spinto di preciso ad andartene, ma finalmente sei a casa."
"Lui mi odia?" chiesi in un sussurro abbassando lo sguardo sulla tazza di the.
Anne mi guaedò attentamente, soffermandosi su ogni mia singola espressione, e poi disse: "No, non credo sia odio quello che prova in questo momento, ma non posso rispondere al suo posto. È stata dura per lui, non lo dico per farti sentire in colpa, ma era diventata un'altra persona, non usciva più di casa ed evitava tutti, inclusi i ragazzi. Poi ha conosciuto questa Cara, ed è tornato com'era prima, o almeno in parte.."
"La ama?"
"Tesoro, non sono domande a che dovresti rivolgere a me, domande a cui non posso rispondere."
Aveva ragione, dovevo parlare con Harry di queste cose.
"Io ora devo uscire, ma Harry dovrebbe tornare tra poco, che ne dici se mentre lo aspetti vai a metterti qualcosa di asciutto?!"
"Si, forse è meglio" risposi io sorridendole.
Dopo avermi abbracciata e avermi detto che mi voleva bene Anne uscì di casa, chiuidendosi la porta alle spalle.
Io mi diressi al secondo piano in camera di Harry.
Prima di immergermi nei ricordi presi dall'armadio del ragazzo una vecchia maglietta dei Pink Floyd e un paio di pantaloncini della tuta. Dopo essermi cambiata velocemente tornai in camera del ragazzo dirigendomi verso la scrivania. Accanto al computer c'era una cornice con una nostra foto; risaliva ad un paio di anni fa, ritraeve me sulle spalle di Harry, entrambi con i volti dipindi come degli indiani d'america e con delle piume sui capelli. Nel prenderla in mano un sorriso spontaneo spuntò sul mio viso. All'epoca era poco più di due mesi che stavamo insime, ma erano anni che ci comportavamo come fidanzati.
Mentre la mia mente ripercorreva vecchi ricordi la porta alle mie spalle si aprì. Mi voltai di scatto, con la cornice ancora stretta al petto.
Harry era di fronte a me, con uno sguardo stanco e triste. Chiuse la porta alle sue spalle e buttando lo zaino a terra disse "Perchè?!".
Sapevo perfettamente che non si riferiva alla mia presenza in casa sua, ma alla mia scomparsa.
"Dovevo andarmene Harry. Lo stare qui mi stava uccidendo, non ero più la stessa persona. Passavo le mie giornate a piangere o a fissare il soffitto in uno stato catatonico. Stavo rovinando anche te e i ragazzi, e non potevo permetterlo, non mi sarei mai perdonata.."
"Non farlo! Non dire che te ne sei andata per me o per i ragazzi. Sai che noi ti saremmo rimasti accanto qualsiasi cosa avresti detto o fatto. Non osare scaricare la responsabilità delle tue azioni su di noi." disse con tono pacato ma pieno di rabbia.
"Sareste stati al mio fianco per quanto ancora?! Credi che non vedessi i vostri sguardi. Eravate esausti e disperati, non riuscivate più a sorridere, ed io ero la causa. Non potevo permettere che le persone a cui più tenevo vivessero in quel modo. Avevo due possibilità, o farla finita o andarmene. C'ho provato..ho provato a tagliarmi le vene.."
Appena dissi quelle parole Harry alzò il viso e mi guardò terrorizzato
"..ma non ci sono riuscita, Edgar mi ha fermata. Quindi ho capito che l'unica soluzione per impedire a voi di morire dentro, com'era successo a me, e per me di uscire da quella casa che ormai era diventata una prigione era andarmene.."
"E perchè non dirci nulla eh?! Credi che sia stato meno doloroso scoprire da un giorno all'altro che te ne eri andata senza pensare a noi?!"
"Se vi avessi detto qualcosa non mi avreste lasciata andare.."
"È vero cazzo!! E sai perchè?! Perchè volevamo proteggerti, io volevo starti vicino e aiutarti a tornare a vivere come prima.." Harry disse queste parole tutte d'un fiato con una lacrima che gli solcava il volto.
"Mi dispaice Harry, non vol.."
Il ragazzo non mi lasciò finire la frase e, tornato serio disse, senza quardarmi negli occhi "Se Patrick non ti avesse riportata a casa, saresti mai tornata?!"
Quella domanda mi spiazzò, la percepii come un pugno nello stomaco. Dopo alcuni secondi, presi un bel respiro e facendomi forza dissi "Sarei voluta tornare il giorno dopo essermene andata, negli ultimi tre mesi non ho fatto altro che pensare a tornare tra le tue braccia.."
"E perchè non l'hai fatto?!" mi chiese con uno sguardo glaciale
"Avevo paura..Paura che se fossi tornata non mi avreste più voluta, paura che non mi avreste perdonata, paura che vi foste resi conto che senza di me stavate meglio, paura che il mio ritorno fosse nocivo per voi, per la vostra vita. Paura diessere un peso, di essere una mela marcia."
"Su una cosa avevi ragione, non riesco a perdonarti, non ora. Mi hai spezzato il cuore, mi hai distrutto. Non credevo avessi tutto quel potere su di me, ma mi sono reso conto che la mia vita girava intorno a te. Ho sofferto, ma ho anche imparato che non devo permettere a nessuno di avere così tanto potere su di me, come ne avevi tu. Ora sto un po' meglio, ma non sono pronto a perdonarti." disse queste parole con calma, senza rabbia ne cattiveria, e forse fu per questo motivo che mi fecero più male. Avrei preferito sentirlo urlare, ma non era più arrabbiato, semplicemente ferito e deluso.
Poggia la cornice sulla scrivania e me ne andai.


C'è molto dialogo in questo capitolo, si capiscono davvero tante cose è molto riflessivo devo dire e mi è piaciuto molto.
E secondo me fa bene, Harry, a non perdonarla ancora, è meglio che rifletta sul tutto.
Bei dialoghi comunque :)
Aggiorna presto

_Sam

Recensore Veterano
08/02/13, ore 16:16
Cap. 4:

Quel pensiero in corsivo è FANTASTICO, ceeh mi sono sciola *_*
voglio quei momenti :)
Lo styles dolce che scrive Forever and Always
La sua complicata situazione mi commuove sempre di più D:

Lascio qui la mia parte preferita, che poi è quasi tutto il capitolo :)

Andai verso l'aula di lettere, dove si stava tenendo la prima ora di lezione.
Quando entrai il professore interruppe la spiegazione e disse "Oh ecco il ritardatario del primo giorno che decide di degnarci della sua presenza." Finito di parlare si voltò verso la porta con aria severa, ma non appena mi vide l'espressione sul suo viso mutò in una di compassione, la classica faccia che tutti erano soliti fare nel vedermi dopo che i miei genitori erano morti.
"Oh, è lei signorina Moore, si accomodi. Ma che non accada più."
-Evidentemente ha deciso di mantenere un po' di dignità- pensai tra me e me mentre mi guardavo intorno per trovare un banco libero. Notai che in fondo alla classe ce n'era uno a fianco ad Harry. Quello era stato il mio posto per tutti gli anni precedenti: io è lui, sempre vicini, sempre insieme, ma non ora, non quest'anno. Optai perciò per un posto in seconda fila vicino ad uno dei nuotatori della scuola.
Cercai di seguire la lezione, ma era terribilmente difficile sapendo che lui era alle mie spalle a scarabocchiare chissà cosa sul suo libro, com'era solito fare durante le ore del professor Jopel.
~"Quando ti deciderai a seguire una lezione?!!"
"Mai! Ci sei tu che mi passi gli appunti." replicò schioccandomi un bacio veloce sulle labbra senza che il prof ci vedesse.
"Non durerà per molto, sappilo." dissi io facendogli la linguaccia e tornando ai miei appunti.
"Ma guarda che capolavoro che ho fatto." disse indicando il suo banco
Questa volta non si era limitato a disegnare sul libro, aveva deciso di incidere "forever and always" sul banco.
Era la frase che ci dicevamo sempre, una speranza, una promessa.
Lo guardai con uno sguardo pieno d'amore e sorridendogli dissi "Come sei smielato a volte Styles."
Entrambi scoppiammo a ridere e a quel punto il professore ci richiamò minacciandoci di buttaci fuori dalla classe.~

Il suono della Campanella e il rumore dei ragazzi che si alzavano mi riportò alla realtà. Uscii dall'aula il più in fretta possibile evitando lo sguardo del professore che di sicuro voleva fermarmi e farmi le solite domande di rito.
Ritrovatami nel corridoio mi sentii terribilmente spaesata, tutti quei ragazzi che si muovevamo sicuri, senza preoccupazioni, ridendo e scherzando mi riportavamo alla mente tutti i momenti passati con i miei migliori amici nei corridoi di quella scuola. Non volevo scoppiare a piangere di nuovo perciò mi diressi di corsa su per le scale, verso il tetto. Il sole risplendeva in cielo, mente un leggero venticello mi scompigliava i capelli; adoro il mese di settembre, l'ho sempre visto come un nuovo inizio, in cui il vento scaccia via i brutti momenti dell'estate e ti dá la possibilità di rimettere nuova fondamenta. Quel settembre era la mia possibilità di re-iniziare daccapo.
Iniziai a rollarmi una sigaretta, quando la porta alle mie spalle si aprì. Con totale noncuranza del fatto che stessi infrangendo le regole essendo sul tetto mi voltai espirando il fumo. Per poco non mi strozzai quando vidi Harry davanti a me. Ci guardammo intensamente per quello che mi parve un secolo poi lui si girò, per andarsene come aveva già fatto in infermeria.
"Non andartene." dissi cercando si fermarlo.
"Perchè non dovrei, tu l'hai fatto."
E così dicendo se ne andò, di nuovo...

Recensore Veterano
08/02/13, ore 16:13
Cap. 3:

La mattina seguente la sveglia suonò alle 7:30. Avrei potuto anche evitare di impostarla visto che avevo passato la nottata insonne con una forte emicrania. Mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia calda e a cambiarmi le fasciature.
Per le otto mi ero già preparata ed ero pronta ad uscire di casa. Appena aprii la porta mi trovai davanti Patrick.
“Ah bene, sei già pronta, andiamo.” mi disse dirigendosi verso l'auto.
“Non ti fidavi a lasciarmi andare da sola a scuola” gli chiedo sarcastica.
“Onestamente no. Non so più cosa pensare Nicole. É inutile negare che il tuo comportamento mi ha stupito e deluso, non me lo sarei mai aspettato da te.
”Non replicai, sapevo che aveva ragione, ma le sue parole mi ferirono ugualmente. Mi chiusi in un silenzio tombale finché non arrivammo a scuola.
Stavo per uscire dall'auto quando Patrick si voltò verso di me e mi fissò esterrefatto per un momento.
“Cosa ti è successo alla fronte?”
Cazzo, mi ero quasi dimenticata del cerotto sul mio viso. E adesso come gli spiegavo che il mio spacciatore si era presentato a casa mia minacciandomi di farmela pagare per essermene andata da Londra e che mi aveva scaraventata contro il tavolo di cristallo?!!
“Nulla, mi sono bruciata con la piastra.” così dicendo uscii dall'auto prima che avesse modo di replicare, o rendersi conto che i miei capelli erano ricci.
Quando mi ritrovai davanti l'entrata mi resi conto di essere terrorizzata.
Stavo per affrontare tutti i fantasmi che avevo cercato di dimenticare negli ultimi tre mesi: stavo tornando alla mia vecchia vita.
Vita fatta di persone che mi si avvicinano chiedendomi come sto, dicendomi che sono dispiaciuti della morte dei miei genitori, che mi sono vicini,che mi capiscono, bla bla bla..
Come possono capirmi?! Seriamente, come cazzo possono?!!
Ma non era quella parte della mia vecchia vita che mi spaventava. Ciò che mi provocava crampi allo stomaco e giramenti di testa era il pensiero di rivedere Harry e i ragazzi. Mi ero comportata da stronza, me ne ero andata senza dire nulla, avevo buttato il cellulare ed ero partita.
Che razza di fidanzata o amica si comporta in questo modo!? Come avrei mai potuto pensare che, varcata la soglia dell'entrata, loro mi sarebbero corsi incontro come se nulla fosse successo, che Harry mi avrebbe baciata com'era solito fare, che Zayn mi avrebbe fatto l'occhiolino per fare ingelosire Harry, che Louis avrebbe iniziato a scherzare sul fatto che i miei capelli erano un disastro, che Niall mi avrebbe abbracciata così forte da farmi male e che Liam avrebbe aspettato che gli altri avessero finito finito per darmi un bacio sulla guancia e sussurrarmi che mi voleva bene. Come?! Come?!
Avevo mandato tutto a puttane, e ora, se volevo riconquistare l'unica cosa che avrebbe potuto aiutarmi a tornare a vivere, avrei dovuto lottare, con le unghie e con i denti.
Mi feci forza ed entrai. I corridoi erano ancora semi-deserti, il che mi rese meno difficile raggiungere la segreteria per farmi assegnare un armadietto, l'orario delle lezione e i libri.
Grazie al cielo la segretaria era nuova, quindi non conosceva la mia storia e non iniziò a chiedermi come stavo e dov'ero stata tutta l'estate. Purtroppo però era talmente inesperta ed imbranata che ci impiegò la bellezza di mezz'ora per darmi tutto ciò che mi serviva.
Si erano fatte le 8:45, ciò significava che in 5 minuti le classi si sarebbero riempite e sarebbe iniziata la solita routine. Tornata nel corridoio principale, ora pieno di studenti, mi diressi a testa bassa, cosicché nessuno potesse vedermi verso il mio armadietto: numero 23.
Ancora non lo sapevo, ma quel numero sarebbe diventato la mia fortuna e la mia disgrazia.
Arrivata all'armadietto lo aprii, stranamente senza troppe difficoltà, e iniziai a sistemarci dentro le cose, finché non sentii una voce roca e profonda, che ogni volta mi faceva venire i brividi..la sua voce. Il primo istinto fu quello di sporgermi dall'armadietto per vederlo, ma lo repressi subito, e feci bene, perché subito dopo sentii una voce femminile rispondergli:
“Si tesoro, ho sentito Cat e viene anche lei domani”
Il sangue mi si gelò nelle vene e i miei pensieri svanirono in un secondo. Ero come paralizzata. Non riuscivo a muovermi, ma sentivo tutto, ed ogni singola parola era come una pugnalata al cuore.
“Ottimo, sai Niall è pazzo di Cat, me ne parla sempre, inizio a non sopportarlo più” replicò Harry ridendo.
Oh quella risata, come mi era mancata..
“Beh immagino che anche loro non ti sopportassero più quando gli parlavi di me, non è così?!” chiese lei sospettosa ma con voce estremamente dolce e civettuola.
Lui non rispose subito, ma dopo un po' disse: “Certo piccola.”
A quel punto non riuscii più a resistere, dovevo vederlo, dovevo perdermi per un attimo nei suoi occhi, e dovevo vedere anche lei, dovevo avere la prova che mi aveva dimenticata, rimpiazzata. Mi sporsi quel poco che bastò per vedere il riccio prendere una ragazza dai capelli castani e gli occhi celesti per i fianchi e baciarla appassionatamente. Ciò che successe dopo fu così inaspettato per gli altri quanto lo fu per me.
Chiusi l'armadietto silenziosamente, scivolai a terra e portandomi le gambe alle ginocchia iniziai a piangere. Non so cosa fu a scatenare quelle lacrime, forse sentire la sua voce, forse vederlo con un altra, o molto più probabilmente capire che avevo perso l'amore della mia vita, il mio migliore amico, la mia anima gemella, la mia persona.


POVERA D:
Mi fa davvero pena, poi fa bene a rendersi conto d'essere scappata di casa così troppo velocemente, senza rifletterci nemmeno su e senza avvertire. Spero solo che tutto si aggiusti
al prossimo capitolo
_Sam

Recensore Veterano
08/02/13, ore 16:11

“Ma come, non sei felice di vedermi?!” a parlare era un ragazzo alto, molto magro, con il viso emaciato e delle profonde occhiaie sotto gli occhi azzurri. Quest'ultimi avevano perso l'originaria lucentezza, per colpa dell'eccessivo consumo di droghe, ed ora erano spenti e assenti, coperti in parte dai capelli neri che ricadevano sul volto.
“No Marcus, non sono felice di vederti, neanche un po'” dissi tutto d'un fiato cercando di chiudere la porta, ma fu completamente inutile perché il ragazzo la bloccò con un piede e facendo pressione riusci ad aprirla e ad entrare in casa.
“Cosa sei venuto a fare qui?!”
“Beh mi mancavi dolcezza” disse cercando di accarezzarmi il viso, ma con movimento svelto scostai la sua mano.
Non prese bene questa mossa, infatti in un secondo chiuse la porta e, prendendomi per il collo, mi ci scaraventò contro.
“Adesso stammi bene a sentire carina, sono venuto a chiarire un paio di cose. Tu non puoi azzardarti a mollarmi così a Londra. Oggi c'era una consegna da fare, ma visto che hai avuto la brillante idea di andartene senza dirmi nulla e tornare nella tua fottuta villa come una delle tante figlie di papà viziate, è andata a puttane. Adesso spiegami cosa me ne faccio di 5 grammi di coca..”


Ho già detto che la mia vita è una merda?!! Beh ora forse potete comprendere meglio il perché..
I tre mesi trascorsi a Londra non sono stati proprio rose e fiori, anzi, posso tranquillamente dire che è un periodo della mia vita che vorrei cancellare. Ero partita da casa con solo uno zaino e 50£, senza sapere dove fossi diretta e con che finalità, sapevo solo che volevo andarmene.
A Londra incontrai Marcus che mi trascinò nel mondo delle droghe e dell'alcool. Non ho intenzione di dare la colpa a lui per come mi sono ridotta e per tutti i casini che ho combinato, diciamo però che se non l'avessi incontrato, probabilmente ora non mi troverei in questa situazione.
Dopo un primo periodo di sballo Marcus se ne uscì con il fatto che dovevo ripagarlo di tutta la roba che mi ero fatta, e quale modo migliore se non quello di diventare la sua spacciatrice?!
Non ero niente male in quel campo, per il semplice fatto che la mia chioma di capelli ricci, color del rame, gli occhi verdi e la pelle di porcellana venivano molto apprezzati dai “clienti”. Aggiungeteci dei vestiti succinti e il mio carattere “un po'” da stronza e non dico ci fosse la coda, ma quasi.
Marcus era felice di ciò, avrebbe voluto anche portarmi a letto più di una volta per “ringraziarmi dell'ottimo lavoro svolto”, così diceva lui, ma non ero mai così tanto ubriaca o fatta da farlo, anche perché c'erano sempre impressi nella mia mente due occhi verdi e due meravigliose fossette a ricordarmi che il mio cuore, la mia anima e il mio corpo appartenevano ad un altro ragazzo.
Tutto andava bene, per così dire, finché una sera i poliziotti non mi hanno beccato con delle pasticche e non propriamente lucida. Beh poi la storia è quella che già sapete..Una notte in cella, Patrick che mi viene a prendere e poi mi minaccia di mandarmi in clinica per finire con me attaccata alla porta bloccata per il collo da Marcus.


wedgtrfijdsoakrgti stupenda questa prima parte :)
MARCUS! un mio amico si chiama marcus, e è davvero dolcissimo e quindi non ce lo vedo come un drogato, ahah :)
va beh continuo!

Recensore Veterano
08/02/13, ore 16:10
Cap. 1:

Ciao! ho trovato questa storia per caso e ho deciso di leggerla :)
Mi piace molto come inizio, e l'ultima parte :

In quell'istante il silenzio invase la casa. L'uomo scosse la testa e disse con lo sguardo rivolto verso il pavimento “mi dispiace Nicole..”.
Quando sentii quelle parole la vista mi si annebbio,il cuore si fermò, le ginocchia cedettero e mi ritrovai a terra con le lacrime che mi rigavano il viso, senza che riuscissi a controllarle. Harry mi prese tra le sue braccia ed iniziò stringermi forte e ad accarezzarmi la testa. Non ho ricordi di cosa sia successo dopo, credo di aver pianto fino allo sfinimento, fino a prendere sonno tra le braccia del ragazzo. I giorni successivi furono pieni di visite e di persone che mi facevano le condoglianze. Io non mi rendevo conto di nulla, mi sembrava di essere un ameba, e forse lo ero sul serio. Harry e i ragazzi passavano tutto il giorno con me, cercando di farmi forza e di distrarmi. Io non ci riuscivo, non riuscivo a capacitarmi del fatto che i miei genitori non ci fossero più, del fatto che se ne fossero andati per sempre.
Dopo i funerali non riuscivo più a sopportare quella situazione, era diventato tutto troppo doloroso, decisi perciò di fare i bagagli ed andarmene, senza dire nulla a nessuno, senza nemmeno salutare.

Mi ha davvero toccato :)
Continuo per vedere come continua.

_Sam

Recensore Junior
03/01/13, ore 19:35
Cap. 4:

É bellissimo, davvero, me ne sono innamorata!
Ti prego continua al più presto!
Bacioni

Recensore Junior
17/12/12, ore 23:52
Cap. 4:

Ma.. Ma.. Che cosa tristeeee! É troppo patatoso però il ricciolino Styles! Voglio sapere, questa storia mi sta incuriosendo!!! D:
Pubblica, pubblica! :D
A presto :)) Xx

B.

Nuovo recensore
17/12/12, ore 00:59
Cap. 4:


*-----* oddiooooooo.. voglio la continuaa!! é STRA BELLOOO :D

Recensore Junior
16/12/12, ore 22:01
Cap. 4:

Ohmiodiohaiaggiornatoooo *-* Che bello non vedevo l'ora!:D
Inizio col dire che è davvero bello: scritto bene, i pensieri di Nicole sono molto profondi e anche la situazione generale è interessante!
Mi dispiace tanto per Nicole, che deve fare i conti non solo con il suo ex spacciatore, ma anche con una nuova ragazza e con Harry che la "odia" :(
"Non andartene." dissi cercando si fermarlo.
"Perchè non dovrei, tu l'hai fatto."
E così dicendo se ne andò, di nuovo...
Oddio, quella parte è --> ç_ç. Mi veniva da piangere. E' stato breve, diretto e senza pietà. Però sono convinta che ancora la ama u.u Poi il flashback è stato dolcissimo :') <3
Aspetto con ansia il prossimo capitolo, per adesso ti dico solo una cosa: sei fantastica!!!! <3
Un bacione :*

Recensore Junior
27/11/12, ore 14:21
Cap. 3:

Uuuuh, sono cuorisissima di sapere come va avanti! :))
Scusa per le poche parole, sono un po' di fretta! D:

Baci! Xx
B.

Recensore Junior
25/11/12, ore 18:26
Cap. 3:

No. Ora mi incazzo.
Non l'accetto.
Spacco botilia e amazo familia.
Come *bip* è possibile che questa storia non abbia nessu'altra recensione?! No, sul serio, come?! Spiegatemelo!
E' bellissima, seriamente *w* Hai scitto così bene e in modo così intenso che quando Nicole ha pianto avevo le lacrime agli occhi anche io :( Povera stella...
Poi Liam che la porta via dal corridoio e la fa allungare in infermeria, ma che pocio!!!*-*
Hai terminato sul più bello...dannata suspance!>.< Ora sono più curiosa di prima, voglio sapere voglio sapere voglio sapere voglio sapere voglio sapereeeeeeeeeeee!!!:D
So che con il lavoro di mezzo e la vita sociale non è facile essere sempre presente...quindi aggiorna quando puoi, so aspettare ;)
Un bacio tesoro :*

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