Recensioni per
Lei.. è il mio peccato
di pillina28

Questa storia ha ottenuto 181 recensioni.
Positive : 176
Neutre o critiche: 5 (guarda)


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Nuovo recensore
16/05/15, ore 12:13

La storia è carina, il ritmo interessante...l'unico problema (correggibilissimo!)sono i verbi...ti capita di passare dal presente al passato remoto ad esempio. Se Eva sta facendo una riflessione al presente non puoi dire 'sospirai' ma 'sospiro' perché lo fa adesso...e nello scorso capitolo se si parla in terza persona perché si racconta la vita di lei e ciò che suo padre ha fatto per lei da un punto di vista esterno (e usi quindi la terza persona) non puoi passare bruscamente a scrivere ciò che Eva pensa in prima persona, (a meno di non chiudere il capitolo) in questo modo non si capisce chi racconta la storia...tu o lei?
Per il resto il racconto è molto carino, complimenti

Nuovo recensore
09/05/15, ore 13:59

no no no non accetta! ma è appena scampata ad un tentativo di stupro! ma come ha potuto proporle una cosa del genere?

Nuovo recensore

ciao pillina28 amo la tua storia E NON VEDO L'ORA CHE PUBBLICHI IL NUOVO CAPITOLI.ti gia detto che amo la tua storia e che ogni volta che ho una strana eccitazione che pervade tutto il corpo il mio corpo.ma seppure provi tutti qst emozioni quando leggo la tua storia volta la mia deve essere una critica. Insomma !Andiamo! questa e stata la prima volta di bella e tu la fai sembrare una botta e via!!! nell'introduzione avevi detto "il capitolo inizia con una scena un pochino "hot" e man mano che continuavo a leggere aspettavo la scena hot !E ora ti chiedo dov'é la scena hot? Okkey capisco che non volevi urtare la sensibilità di nessuno ma ci sono modi per descrivere situazioni del genere in modo delicato e pulito. Capisci? avresti dovuto descrivere di piu le sensazioni, le emozioni, i pensieri di ognuno man mano che la conoscenza si faceva piu intima! questo per la prima parte mentre, per, la seconda e stata romanticissima loro al luna Park dolci quasi da farti venire il diabete.Concludo dicendo che non e che non mi é piaciuto il capitolo e solo che mi aspettavo di piu. Tutto qui.
P.S: un consiglio non frenare la tua immaginazione anzi dagli liberala l' hai gia fatto con questa stupenda storia. libera la parte piu... lo Sai. No! della tua immaginazione ma modificalo in modi piu raffinati e composti.
un bacio dalla tua lettrice numero 1. grazie per la tua storia che mi ha accompagnato tutta l'estate.UN bacio XoXO

Recensore Junior
12/08/13, ore 15:19

ohhh è molto bll xò sai nei dialoghi tra le virgolette dovresti mettere lo spazio kosi rendi la lettura + skorrevole

Recensore Veterano
04/07/13, ore 23:06


Mi dispiace, recensione neutra. Non voglio fare la guastafeste, lo "scheletro" della storia è buono, ma ci sono ancora diverse imprecisioni più o meno gravi nel testo.


Partiamo dalla terza parola del testo, ansi.


Ehm, l'ho letto imitando l'accento veneziano e sono scoppiata a ridere.


Era stanca. Ansi era distrutta. Una piccola distrazione, ma è anzi.


Ci sono parecchi altri errori di distrazione, cercherò di dirteli tutti.

Era stanca. Anzi, era distrutta. E anche quella sera aveva il turno fino alle tre del mattino; come avrebbe fatto il giorno dopo [narrazione indiretta, non si usa "domani"] ad essere sveglia per le lezioni?


Quella settimana si era ritrovata spesso a sonnecchiare sui banchi dell’università, [dopo i segni di punteggiatura ci va lo spazio] perdendosi gran parte della lezioni [lezioni, non lezione, perché lei non perde solo una lezione ma diverse durante la settimana]. Ormai erano due mesi che lavorava in quel [indiretto, quel, non questo] locale. All’inizio non era stata troppo dura: essendoci state le vacanze estive non aveva seguito i corsi universitari. [io rigirerei la frase per la ripetizione di "stata-state", ma è corretta anche così] Ora però le lezioni erano ricominciate e ad alcune proprio non poteva mancare, [tecnicamente è giusta, ma con una virgola miglioreresti la scorrevolezza del testo] così [ci va l'accento] come non poteva permettersi di perdere quel lavoro. Purtroppo le cose non andavano troppo bene da quando sei mesi prima era stata diagnosticata a suo padre una malattia degenerativa al cervello. Da quel momento le cose non erano più state le stesse.
Suo padre le aveva tenuto nascosto il fatto che stesse male così come le aveva taciuto i problemi economici che stavano affrontando. Il negozio non rendeva più come una volta a causa della crisi e dell’apertura di un grosso centro commerciale nella via di fronte che aveva ridotto all’osso le vendite. Suo padre [ripetizione] Lui aveva cercato di porre rimedio alla mancanza di denaro chiedendo dei prestiti per l’affitto della casa, del negozio e per le varie bollette arretrate pensando che fosse solo un momento passeggero e che le vendite avrebbero ripreso. Purtroppo le cose non erano andate così. E tre mesi prima avevano dovuto arrendersi e chiudere il negozio. Ora sua padre stava molto male e aveva bisogno di cure specifiche. E [ho notato come inizi spesso le frasi con "e". E' un bello stile, ma usato troppo può risultare pesante] per riuscire ad andare avanti Eva era stata costretta a trovarsi un lavoro: purtroppo l’unico che aveva trovato e che le permetteva di non rinunciare agli studi era un lavoro [cercherei un sinonimo o per questo "lavoro" o per quello della frase precedente, data la ripetizione] come cameriera in un locale notturno del centro con un viscido cinquantenne con la pancia come capo, il quale non perdeva l ‘occasione di farle delle avance e di guardarla in modo [ripetizione] disgustoso.
Purt
roppo doveva andare avanti e sopportare finché non fosse riuscita a trovare qualcosa di meglio. Non poteva permettersi di perdere quel lavoro, la cui paga, anche se bassa, le permetteva di andare avanti e pagare le medicine per suo padre. [i tre puntini indicano un'ellissi! Non ci vanno!] Soffriva nel vedere giorno dopo giorno un uomo così forte e allegro come era sempre stato, spegnersi lentamente e perdere gradualmente il senno. Accadeva sempre più spesso che dimenticasse delle cose., a volte non ricordava neanche addirittura il suo proprio nome. Era veramente difficile, ora però erano episodi sporadici, ma sapeva che le cose non sarebbero cambiate e che prima o poi suo padre avrebbe avuto sempre meno momenti di lucidità e necessitava di attenzioni e cure costanti. Era in momenti [io userei un sinonimo come "attimi", data la ripetizione] come quello che sentiva tanto la mancanza della sua cara mamma.
Lei Sicuramente avrebbe saputo essere forte, avrebbe saputo cosa dirle per tirarla su; purtroppo lei era venuta a mancare quando Eva aveva solo 16 [sedici, in lettere, siamo in una storia] anni, per un incidente automobilistico. Eva sentiva molto la sua mancanza. Sua madre era stata la sua forza, la sua ancora di salvezza assieme a suo padre e perderla era stato terribile. E per suo padre non era stato meno triste: aveva amato [non amava, la moglie è morta] sua moglie con tutto se stesso e la sua perdita l’aveva irrimediabilmente segnato. Non era stato più lo stesso senza di lei. Certo, si era fatto forza ed era andato avanti, ma Eva sapeva che l’aveva fatto per lei, per non farla mancare nulla, per non farla abbattere, ma vedeva ogni giorno che suo padre non era lo stesso uomo di un tempo e le si stringeva il cuore. Ed ora avrebbe perso anche lui. Troppo presto. [ripetizione di concetto, espresso dalla frase seguente] Non era pronta per perderlo perché era lui l’unica famiglia che aveva.




Qui salto un cambio scena, di errori gravi non ce ne sono, e passo a quello seguente:

Finalmente il suo turno era finito!

Non ce la faceva più a correre da un tavolo all’altro pulendo e prendendo ordinazioni. Per tutto il resto della serata era stata tesa. Aveva sentito su di sé (ci vuole l'accento!) uno sguardo insistente e aveva fatto di tutto per ignorarlo, ma in un paio di occasioni si era ritrovata a fissare quegli occhi stupendi,che la scrutavano da lontano e sembravano volerla bruciare. Era una sensazione  destabilizzante. [Fossi in te riguarderei questa frase, la punteggiatura è un po' problematica]

Non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine di quel viso e soprattutto di quegli occhi così intensi.

<< Eva, [grave errore non mettere la virgola, si tratta di un complemento vocativo il quale va obbligatoriamente separato dal resto della frase con virgole. Non è il soggetto della frase (che è "il capo")] il capo ti stava cercando >> disse Chiara affacciandosi negli spogliatoi << dice di raggiungerlo nel suo ufficio. Subito >> e sparisce [SPARISCE? Perché c'è il presente? Sta attenta alla consecutio e mantieni la narrazione al passato] di nuovo dalla [sparire dalla porta... non ha molto senso] porta.

Era una ragazza strana.

Eva aveva cercato di dialogare con lei, per cercare di fare un po’ amicizia, ma lei era rimasta molto sulle sue. Eva [deduco, non si capisce] aveva notato che era infastidita dalle attenzioni che il capo le riservava. Come se temesse che si creasse tra loro troppa confidenza.



Dopo aver indossato velocemente i suoi jeans al posto della minigonna dell’uniforme, si diresse velocemente verso l’ufficio del capo, infondo al corridoio, dietro la sala.

Dopo aver bussato delicatamente, senza attendere risposta apre la porta e l’uomo che si trovava a leggere dei fogli dietro la scrivania, alza lo sguardo.
[Spiegami perché ora passi al presente. E' un errore gravissimo, principale causa della bandierina bianca di questa recensione]

Dominik Morteli, cinquantatreenne basso, grassottello e con una calvizie incipiente [calvizie incipiente, non incipiente calvizie. In questo caso la posizione dell'aggettivo è fissa.]
E, sì!
Anche uno sguardo da pervertito.

<< Siediti Eva,non mordo, tranquilla >> parla [al presente? Perché] con un sorrisetto molesto e sguardo lascivo. Davvero disgustoso!

<< Buonasera,signor Morteli.. mi ha fatto chiamare per la paga mensile? >> chiede lei cercando di velocizzare i tempi.

<< Come siamo impazienti signorina.. e poi lo sa.. può chiamarmi anche Dominik quando siamo soli.. non voglio tutta questa formalità. Non da lei.>>

<< Ma signor Morteli, io… >>

<
> la interrompe lui brusco <> [perché non leggo il dialogo? owo]
La ragazza intimorita dal tono alto e brusco abbassa un po’ il capo,annuendo piano [ancora presente. WTF?].





Qui mi fermo, ho segnalato tutti gli errori caratteristici di questa storia. Se non fosse stato per l'infinità di imprecisioni e ripetizioni sparse per tutto il testo e per il cambio di tempo avrei dato una recensione positiva senza esitare. Hai dato una buonissima caratterizzazione alla protagonista, davvero. E' raro che qualcuno mi descriva così bene il background di un personaggio. Hai reso Eva quasi viva, voglio dire. 
Mi dispiace aver dovuto correggere così tante cose, poi faccio la figura della recensitrice bastarda che non ne perdona neanche una. Mi dispiace, davvero, perché lo scheletro della storia appare decisamente buono. Ti consiglio di chiedere aiuto ad una beta reader per migliorare l'esposizione, a questo punto. Oppure anche semplicemente affidarti al correttore di Word e a rileggere varie volte il testo. Ultimo errore, che non ho segnalato ogni volta ma direttamente corretto: dopo la virgola ci va uno spazio, di norma.
In rosso ho scritto gli errori, in blu i consigli. Le ripetizioni sono segnate a volte in blu e altre in rosso, dipende da quanto appaiano pesanti.
Chiedo ancora scusa, e spero di non averti offesa.
Do svidanija (alla prossima)
Pyra.

(Recensione modificata il 04/07/2013 - 11:15 pm)