Bene, io sono dell'idea che le solite visite di passaggio siano ottimali per delle fanfiction con OC che nessuno si caga, oppure su cui fanno del bashing pesante. Ma queste "cortesie" sono fatte con più piacere se uno ha la vescica vuota, indipercui vado a fare pipì.
*ritorna* Dicevamo, volevo usare questa restante quasi-un'ora per lasciare una recensione un po' più lunga del solito, anche se so già che non funzionerà - ma spero che continui a valere la regola del "ciò che conta è il pensiero" anche perchè, ritengo che una recensione da parte di una beta - o comunque di qualcuno che segue la stesura di una fanfiction da dietro le quinte - faccia piacere non tanto per quello che dice il commento in sé (che sai già, tral'altro) quanto perchè, attraverso il gesto della recensione, si ha comunque la percezione che alle persone interessa davvero quello che fai. Riferimenti a fatti e persone sono puramente casuali.
Insomma, ora vediamo di scrivere qualcosa dopo questo discorso filosofico un po' random, ecco.
Prima di tutto un avvertimenti verso la me medesima: ricordami, la prossima volta, di inserire sotto il titolo-citazione degli Orlandi(?) anche le relative parafrasi perchè, non tanto per questo capitolo quanto per i precedenti(?), magari qualcuno che non conosce le opere/non brilla nell'italiano volgare non riesce a parafrasare... che ne so, "mercé"? Ecco. Bene bene c:
Si potrebbe fare un lavoro del genere anche per le citazioni, ma decideremo in un altro momento.
Elea è una dolcezza di ragazzina ;u; con i suoi capelli albini e tutto - il che non sembra darle fastidio considerando che comunque la luce all'interno dei cunicoli sono fatte di led e, se la memoria non m'inganna(??), gli albini sotto quella non muoiono come mosche(...). Ricordo di un albino in un locale/discoteca a Travagliato, d'accordo che era una leggenda metropolitana(??) però hanno sempre un fondo di verità, no? (eh.)
Considerazioni a parte sul suo stato fisiologico, è una tipa intelligente, abbastanza da aver capito che se fai "RAAWR" Dora l'Esploratrice (fare riferimento alla recensione precedente) scappa a gambe levate, mappa o non mappa.
E, insomma, abbiamo già la quinta morta.
Finalmente posso fare il mio commento: un giorno, dalla pelata di Brutus uscirà un piccolo pulcino. Però, anche io se fossi Enobaria, sarei fiera del mio piccolo - non tanto piccolo - Roel Flos, vorrei dire. Si è pure beccata quello con la storia figa, e sì, anche se è banale quello che va agli Hunger Games per vendicare a fidanzata ammazzata, dovreste leggere comunque di questo povero pazzo 8D il sottofondo Liv/Roel è pura licenza poetica(?), che dico.
In realtà, un pochino -ino ino- mi dispiace per come Sade (con due puntini sulla a -semicit) la tratta, insomma, non è colpa di Dora se è nata deficente... no? Un po' di solidarietà, su. Ma abbiamo sempre quel granello di dolcezza dato da Meena, che mi ricorda un po' Rue appesa sulle corde nel centro addestramento con il coltello in mano... sì insomma ;u; tanto amore per le dodicenni.
«Se noi ci alleassimo…» incominciò, ed Elea fu costretta a trattenere a stento un insulto che si trasformò in uno strano verso gutturale.
Cielo, quanto era imbecille.
«Noi abbiamo uno zaino e tu-»
«Sai cucire…» borbottò la ragazzina stringendosi nelle spalle. Meravigliosa, sono morta dalle risate e mi immagino i capitolini a casa nel sentirlo, oppure Lyosha con il suo caffè e ago e filo che si vergogna-- non lo so, va bene, sorvolerò anche perchè sai quanto mi è piaciuto quel "sai cucire", addio Elea.
Alla fine, i favoriti prendono una decisione che, sebbene non accontenti tutti, almeno gli fa fare qualcosa e, insomma: ci voleva. Non avrei sopportato la nullafacenza di coloro che portano la vera essenza dei Giochi sulle spalle(...).
E il capitolo concluso con l'immagine di questa bimba che scivola sul ghiaccio, ancora quelle piccole preziose perle di dolcezza in un'edizione che anticipa quella decisiva.
Che dire? Vorrei che le persone che sembrano apprezzare "I'm frozen to the bones" si facessero sentire con qualche riga, in modo da contribuire alla tua autostima.
Long life and prosper
radioactive, |