Vi siete chiusi in voi stessi, avete costruito delle barriere intorno a voi, così impenetrabili ma io [...] Come ho potuto permettere che accadesse?
Eccomi di nuovo qui a recensire! Mi dispiace non riuscire sempre a lasciare un commento, ma non ho molto tempo libero ultimamente ^^' eheh.
Anyway... ti starai chiedendo per quale motivo ho scelto proprio quella frase da riportare all'inizio della recensione e la risposta è semplice: è quella che più mi ha fatto riflettere. Ciò non vuol dire che sia la più bella del capitolo (a mio parere pieno di altre espressioni interessanti), ma semplicemente quella che secondo me ha riassunto alla perfezione il dramma che sta vivendo Kimley. Il ragazzo ha davvero compreso quanto effettivamente la morte dei coniugi Logan abbia influito negativamente sui due gemelli e su come questi ultimi si siano chiusi in loro stessi, trovando conforto in un ambiente privo di compassione. Ma la cosa sorprendente è il modo in cui il giovane dia la colpa a se stesso per non essere riuscito ad impedirlo, per non essere riuscito a rimarginare quella profonda ferita che ha corrotto il cuore dei suoi amici. Il gesto eroico di salvare il fratello dal colpo di pistola di C-13 sembra adesso un tentativo di redimersi, il suo corpo, appunto, "si è mosso da solo" guidato dall'istinto di protezione verso quel ragazzo che avrebbe dovuto salvare anni prima. Ma la vera fonte di tutto questo orrore che ha contaminato la vita dei protagonisti è solo una: un uomo che continua a seminare malvagità, forse senza neanche rendersene conto; l'uomo che, forte delle proprie convinzioni, porterà a termine uno dei piani più raccapriccianti di sempre. E dopo tanti anni, la storia si ripete: Jason e Jodie con espressioni sconvolte di fronte a due corpi esanimi di persone a loro care. Stavolta, però, i gemelli avranno l'onore di conoscere l'artefice di tutto questo male, o meglio, di riconoscerlo e di comprendere finalmente con che razza di criminale hanno vissuto per tutto questo tempo.
In tutta questa storia credo che Gelo sia il personaggio meglio riuscito in assoluto. Sei stato bravissimo nel costruirlo gradualmente, nell’evolverne la personalità controversa capitolo dopo capitolo mostrando al lettore quanto possa essere complessa la mente umana. Insomma, hai realizzato un’analisi davvero convincente! :)
Un’altra scena che voglio evidenziare è quella che vede come protagonisti Goku e Susan. (Se te lo stessi chiedendo… sì, sto cercando di rimediare alle mancate recensioni xD). Già dal 28esimo capitolo si instaura un rapporto particolare tra i due ed è bello vedere come il sacrificio della donna inneschi una reazione quasi disperata nel giovanissimo saiyan. Goku infatti non ha mai avuto una madre che lo ha accudito, non ha mai provato sulla propria pelle quanto possa essere forte l’amore di una donna per la prole e la morte di Susan gli ha dimostrato quanto senta in realtà la mancanza di una figura materna nella sua vita.
Istintivamente fece scivolare le dita sino al mento. Si stupì egli stesso del suo gesto, e si morse il labbro per evitare di piangere.
Un’immagine davvero bella che mostra quel grande vuoto nella vita del saiyan. Di seguito, infatti, specifichi la mancanza di genitori per tutta la sua breve esistenza, ma su questo punto mi trovo leggermente in disaccordo. Goku è stato cresciuto da Son Gohan e, anche se lo ha sempre considerato come un nonno a causa dell’età avanzata, quest’ultimo gli ha fatto da padre. Forse sono un po’ troppo pignola, ma secondo me avresti fatto meglio a scrivere “non aveva mai avuto una madre” piuttosto che “[…] dei genitori”. Comunque nel complesso è stato bello leggere questa scena commovente :) e, come ben sappiamo, Goku manterrà la promessa fatta alla donna, diventando un grand’uomo al culmine di un processo che inizierà sconfiggendo proprio il Red Ribbon.
Detto questo non mi resta che salutarti, scusarmi per questo noiosissimo papiro di recensione ed augurarti un buon lavoro! Alla prossima :D
Luu. |