Recensioni per
La lingua delle maschere
di Trick

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/12/17, ore 03:27
Cap. 5:

È il secondo capolavoro che leggo stanotte, ed è anche questo opera tua... :)
Che posso dire, se non che amo ogni cosa che scrivi? È impossibile fare altrimenti! 
Inoltre questa fanfiction... Non so come dirtelo, ma è puro oro! È stupenda, è straziante ed è così realistica da lasciarmi più che convinta del fatto che sia così che si sono svolti i fatti.
Sul serio, hai preso  probabilmente i due più grandi "Missing Moments" dell'amicizia tra Remus e Sirius (lo 'scherzo' a Piton e il sospetto reciproco riguardo alla spia) e li hai "colmati" con una maestria senza eguali.
Leggendo questa storia ho percepito chiaramente le emozioni e i sentimenti contrastanti di entrambi. Non molti riescono a rendere i personaggi tanto IC.
Sei d'ispirazione per chiunque ti legga, e mai come adesso sono felice del fatto che le tue siano le uniche storie che leggo in italiano *_*
♥lady

Recensore Junior
16/08/15, ore 13:13
Cap. 1:

Molto vero il rapporto tra Remus e Sirius in questa fanfiction! Un modo diverso e maturo di interpretare i Malandrini. Sto leggendo praticamente tutte le tue fanfiction potteriane e ti ho inserita tra i miei autori preferiti perché hai uno stile molto fresco, fantasia viva, tanto umorismo e sensibilità! Insomma, uno stile molto vicino a quello di JKR. :D

Nuovo recensore
23/06/14, ore 15:02
Cap. 5:

Niente da dire, è inutile spendere troppe parole per elogiare il tuo modo di scrivere... anche uno troll si accorgerebbe che hai uno stile magistrale!
Dico solo che mi hai fatto piangere. Davvero. 
Complimenti! 

Nuovo recensore
22/06/14, ore 14:29
Cap. 5:

Rieccomi!
Non è breve come il prologo, questo epilogo, né lungo come i capitoli. Trovo sia una lunghezza che per un epilogo è più che okay :)
Li vediamo parlare, sono trascorsi dieci anni e mi sembrano trascorsi solo pochi giorni, mentre a loro sembra un'eternità.
Sirius ha ancora i sensi di colpa rinchiusi in un angolo della sua testa, si percepisce da ogni singola parola. Hai usato, per quest'epilogo, il solito stile tranquillo e che dà tantissima malinconia; niente di diverso dal resto della storia e non potrebbe esserci cosa migliore, per concludere nel miglior modo possibile una storia.
È carinissimo vederli ridere, nonostante tutto, di qualsiasi cosa come ai vecchi tempi; su Neville che traveste Severus da sua nonna, poi, ho sorriso anch'io; mi sarebbe piaciuto avere un insegnante come Remus -e frequentare Hogwarts, soprattutto-.
La descrizione di Sirius per quanto riguarda il tempo passato in prigione, fra dissennatori e malinconia, mi ha lasciato un nodo allo stomaco e una spiacevole sensazione di oblio; non so come ci si senta a essere Sirius, ma sentire il suo modo di vedere le cose è già abbastanza.
Il finale mi ha lasciata spiazzata.
L'ho amato, lo amo, i loro dialoghi sono più che perfetti, il loro modo di tornare quelli di prima è così aww.
Purtroppo e non so perché, ho esaurito le parole e non so proprio che altro aggiungere.
Ti rifaccio i complimenti per la mini-long, una delle più belle che io abbia mai letto.
Alla prossima,
Ephedrine.

Nuovo recensore
22/06/14, ore 13:56
Cap. 4:

Ciao!
Questa volta recensisco dal tablet, dal momento che il mio computer oltre a essere abbastanza anziano riscalda un po' toppo. Di conseguenza, odiando la roba touchscreen, è probabile che troverai più errori del solito.
Il capitolo si preannuncia più che interessante, come hai detto anche tu sappiamo ben poco di quella notte e penso che renderai 'giustizia' al momento che la Rowling non ha voluto narrarci davvero.
In seguito, citi le vittime dei mangiamorte e questo rende tutto più reale; poi torna Remus.
Ogni suo singolo pensiero mi piace, amo come fai scorrere tutto nella sua mente in modo così ordinato, nonostante la confusione di tutta la faccenda in sé. C'è anche un'apparente tranquillità per citare la morte dell'enesimo amico, e nonostante la calma che ho percepito, sono tutte state frasi che sono arrivate dritte al cuore, come sempre.
Vediamo poi Remus rimurginare sulle parole di Peter, della quale si fida più del dovuto. Ammette, senza davvero volerlo, che Sirius è cambiato, la guerra l'ha cambiato. Di conseguenza, eccolo che spunta a casa di Remus, e lui mi è sembrato un po' in agitazione, come spaventato. Spaventato da un amico. E mi chiedo se abbia provato quei sentimenti perché temeva fosse davvero un mangiamorte che ha mandato giù della pozione Polisucco o aveva paura di lui davvero, cedendo alla versione di Peter.
Poi c'è il solito litigio che in questa mini-long non manca mai ed è sempre carino da leggere, visto il modo in cui sembra un frammento più che reale della saga in sé. Remus e Sirius accecati da assurde consapevolezze. E che dire, i sospetti in fondo sono fondati, chi mai potrebbe sospettare di Peter?
La seconda parte del capitolo è un colpo al cuore, in pratica, e già dall'inizio mi ha “massacrata”. Vedere Sirius ripensare ai momenti passati con Remus, elencarli, vederlo scacciare via i ricordi poiché consapevole di quanto ognuno di essi sia più triste che felice e dunque inutile per l'incantesimo. Dunque, Sirius si concentra sui ricordi che ha di James e quelli sì, sono abbastanza felici e il suo Patronus riesce. Mi ha messo una certa tristezza, tutto ciò.
Sirius si materializza da James, quindi, per comunicargli l'ultima scoperta. Ed è come un deja-vù. James all'inizio non ci crede, trova ancora che Remus sia rimasto lo stesso di anni prima, si fida ancora di lui, crede ancora in lui. Ancora, la colpa assolutamente non si sofferma su Peter, come potrebbe? Cade su Remus, e James gli crede e mi sembra piuttosto insicuro della sua scelta, esattamente come Lily. È adorabile il modo in cui cercano di salvare Harry più di tutto.
Peter arriva. Spaventato, forse terrorizzato all'idea. Ma, lo sappiamo, è tutta una patetica maschera. Loro per primi non sospettano che la spia sia lui, ormai che senza pensarci davvero i sospetti sono finiti su Remus, Remus che è un Lupo Mannaro e solo per questo è condannato al ruolo del 'cattivo'. Mentre Sirius giocava con Harry, gli occhi mi sbrilluccicavano per la tenerezza, comunque, aw.
Quindi, terza parte del capitolo.
La morte di James e Lily e Sirius con le stesse emozioni che sapevo avrebbe provato. Ha perso tutto e ne è consapevole, ha sbagliato e non se lo perdonerà mai. Vederlo pregare affinché sia Remus e non Peter la spia è straziante. Senz'altro, è stata la parte del capitolo che mi è piaciuta di più, nonostante la tristezza che ha trascinato anche me.
Beh, ho finito.
È la recensione più corta che ti ho scritto, ma beh, scrivere dal tablet non è così semplice, ahaha.
Detto questo, vado a leggere l'epilogo.
Alla prossima,
Ephedrine.

Nuovo recensore
21/06/14, ore 17:48
Cap. 3:

Eccomi, ancora. :)
Il capitolo inizia con Lily e Severus, una scena fra i due piuttosto amorevole; ho sempre amato Lily, pur avendo saputo davvero poco di lei nel corso della storia. E, beh, la storia della pozione che Severus corregge amabilmente, sostituendo tutto con i suoi metodi, mi riporta -ovviamente- a Harry Potter e il principe mezzosangue, che in sé è il mio libro preferito della saga quindi aw, scelta più che azzeccata per lettori come me. Si passa, poi, allo sparlare di Remus. Ovviamente non mi sorprendeno né le parole di Severus né Lily che cerca di difenderlo -sì, beh, cerca di mettere a tacere le affermazioni tipiche dell'altro-. La battuta sui ragazzi idiota di Lily mi ha fatta sorridere, messa in quel discorso; rendi tutto perfettamente normale e mi sembra di trovarmi lì, non qui, davanti al computer e con una pagina di OpenOffice aperta per scrivere la recensione da incollare successivamente. Tornando a Lily e Severus, trovo adorabile il modo in cui hai descritto il loro rapporto e, soprattutto, mi piace vedere Severus in una versione diversa da come siamo abituati a conoscerlo, qui non è l'acido professore di pozioni, è solo uno studente innamorato.
Il mio solito odio -non si è dissolto, nonostante l'andare avanti della saga- per Severus è stato ancora più acceso quando ha iniziato a progettare roba contro Remus. Ovviamente, era più che prevedibile, visto che non si è fatto molti problemi a rivelare la sua identità nel terzo libro; tuttavia, era più che chiaro che odiasse Remus, dunque non posso essere sorpresa di ciò. Tutti amano Severus, chi per una determinata cosa, chi per un'altra; per quanto mi riguarda l'antipatia per il personaggio non mi è mai passata dunque anche qui è più che evidente.
La promessa -minaccia, minaccia, minaccia!- di Sirius è decisamente molto dolce e, soprattutto, detta in tono piuttosto tenero. Ma qui ho fangirleggiato, Remus e Sirius sono dolcissimi da mettere insieme come coppia, anche se qui non è proprio il caso ahahaha.
In seguito, Sirius decide di invitare Severus al Platano Picchiatore la notte del plenilunio. Davvero un invito irrifiutabile, devo dire; chi non andrebbe a trovare un gruppo di cari amici con il sospetto che uno di essi sia pure un lupo mannaro? Ma, ovviamente, Severus sarà così coraggioso da andarci e successivamente pentirsene.
Lo scambio breve di battute fra James e Lily l'ho amato, pur essendo stato breve. Ho sempre trovato molto carina la loro relazione, l'inizio di tutto; diciamo che è un po' come quelle storie odio/amore e trovo siano davvero adorabili. Anche se, quando mi capita una Sirius/James o Remus/James non posso resistere, il mio amore per la roba Slash è improbabile!
Come sappiamo, lo scherzo di Sirius ha causato problemi durante la saga, per quanto riguarda Severus. È ovvio comunque che se la sia presa, rischiava di giocarsi la vita. Ovviamente, James è quello più razionale, l'esatto opposto di Sirius che ha sempre pensato a divertirsi nonostante i pericoli. E Peter, beh, è il solito idiota che commenta con roba che non ha molta importanza.
James si sveglia e cerca di sistemare tutto, a modo suo; pur non amando Severus, fa un minimo per evitare un disastro e più che altro lo fa per Remus e per quello che potrebbe succedere, in seguito a un'azione simile. Anche se non è l'unico con dei problemi, visto il loro essere Animagi illegalmente.
Passando alla seconda parte...
Vediamo due ragazze a caso chiacchierare su Peter versione topo, un'altra delle tue scene di non troppa importanza che sono molto carine da leggere.
Com'è spesso successo, dopo la lotta avuta, Silente ha salvato la situazione, l'ha calmata di un minimo.
Credo che la Rowling avrebbe descritto la scena con la stessa perfezione.
Severus, credo, ha sempre desiderato parlare della licantropia di Remus, nonostante tutto. Infatti, nel terzo libro non se n'è fatto sfuggire l'occasione e l'ha colta al volo. Comunque, credo che la faccenda si sia conclusa in modo più che ottimo.
L'intervenire di Remus sul compito di storia della magia (sui goblin, precisiamo) mi ha fatta sorridere; in generale, mi fanno sorridere tutte le loro battute, nonostante gli spiacevoli episodi che devono vivere.
L'ultima frase, come al solito, è d'effetto e istiga il lettore a proseguire la lettura. Cosa che, purtroppo e per questa volta, non posso fare perché mi aspetta una sana doccia.
Quindi, ci sentiamo questa sera o domani mattina.
Alla prossima,
Ephedrine

Nuovo recensore
21/06/14, ore 15:33
Cap. 2:

Eccomi qui, di nuovo, e a poco tempo di distanza dalla prima recensione.
Spiccano subito le prime righe del capitolo. Il fatto che i bambini, dotati di quella loro innocenza costante, trovino l'amicizia una cosa così semplice e vera è così aw; credo che, anche da un po' più grandi, tutti loro trovassero quel loro legame perfetto e indistruttibile. Ho sempre amato la loro amicizia, forse l'ho anche un po' invidiata, pur rimanendoci male per la fine di tutto.
Il modo in cui Remus si sente, le sensazioni che prova – e che anch'io ho provato – quando Sirius gli domanda di sua madre e lui è costretto a mentire, è una delle cose più deprimenti che io abbia mai letto; un ragazzino di dodicianni costretto a dire bugie così per proteggere se stesso e anche la loro amicizia, sentendosi così triste e nervoso per tutto, vivendo con il costante terrore di essere scoperto.
La descrizione di Sirius che hai dato si adatta così tanto alla sua persona che mi ha quasi spiazzata, pur essendo un semplice insieme di sequenze descrittive.
Inizia uno scambio di battute dirette, semplici, adatte a due bambini di dodici anni che credono a tutti. Per un attimo, mi è sembrato che anche Remus credesse alle sue parole.
Il commento dei due sulla partita a scacchi fra Peter e James è un dettaglio molto carino, messo in quel contesto, mentre noi lettori ci sentiamo un po' tristi come e per Remus e un po' curiosi come Sirius.
“Non potrei mai giocare una partita che non so vincere. E tu?” “Non lo so” - “Sì, invece. Lo faccio a ogni Luna Piena. Lo faccio ogni giorno e ogni secondo...”
Il pensiero e al tempo stessa la tacita risposta di Remus mi hanno dato, qui, una certa angoscia. Forse perché, comunque, con scrittrici come te immedesimarsi nei personaggi e sentirsi parte di essi è così semplice da arrivare a farci sentire troppo un'altra persona e farci dimenticare completamente della realtà che ci circonda.
Poi arriva la pacca sul braccio di Remus da parte di Sirius, e ancora quel “Grazie” dopo l'augurio che tutto si risolva per il meglio dell'altro, mentre la madre non ha nulla ma è l'unica del quale la gente si preoccupa, vista la situazione. Difatti, poco dopo, l'unica cosa che riescono a dire in seguito al saluto di Remus è un semplice “Spero vada bene”, e mi chiedo davvero come ci si senta a essere in Remus e provare tutto ciò, ascoltare ogni singola parola ed essere consapevoli di quanto ognuna sia inutile.
Quindi Remus va via, ma prima cerca di aiutare James, anche se con gli scacchi proprio non ci sa fare. Poi il solito scambio di frasi, un 'spero stia bene' continuo, e l'unico con un problema, un problema dal quale non si può guarire, è Remus.
E poi, di punto in bianco, scopro che loro già sanno. E non me l'aspettavo, ero convinta che Remus avrebbe parlato di questo suo problema a loro, pur essendo un argomento così difficile da trattare per un adulto, figuriamoci per un bambino -anche se, credo, cresciuto troppo in fretta-. Spunta l'ingenuità dei tre, che non sanno cosa fare, non sanno se devono preoccuparsi o restare calmi, non sanno se devono parlare con Remus o tacere e, soprattutto, non sanno se i loro sospetti sono davvero veri, perché una piccola parte di loro vorrebbe che non fosse così. Tutti in preda ai dubbi -e, a distanza, anche Remus credo sia pieno di dubbi: lo sanno, l'hanno capito? Fingono di non esserne consapevoli? Mi sto sbagliando? Dovrebbero sapere?-, i dubbi che dodicenni normali non dovrebbero avere, dovrebbero tutti vivere una vita tranquilla e felice con ogni loro amico, dovrebbero raccontarsi ogni segreto, a dodici anni. E invece no, sono lì, in una scuola piena di gente avida di sapere ogni cosa oscura giri per le mura, a decidere cosa fare e come farlo, a rimproverarsi a vicenda per le idee stupide e a pensare a motivi che possano scagionare Remus da quella loro apparentemente assurda accusa. E James ride, e secondo me ride per non credere a quella che è la verità, ride perché tutto è assurdo e una persona esterna non ci crederebbe mai, osservando Remus, e loro che lo conoscono ancora meglio non dovrebbero avere tali sospetti, eppure ci sono ed è inspiegabile. La fiducia dov'è? Ma non può esserci fiducia in tali situazioni, nessuno ne parlerebbe. I dubbi di Sirius e Peter, contro i sospetti di James che crede non sia così cattivo, Remus, che li portano ad adirarsi un po'. Tutto è alimentato dal nervosismo e le storie si mescolano, il carattere di ognuno ha una sua ipotesi e tutto si aggroviglia; basterebbe chiedere a Remus e forse finirebbe. Insomma, in sintesi, sono tutti confusi e confondono anche me che, in modo esterno, conosco Remus e mi fido di lui da quando ho letto il terzo libro della saga.
Il modo in cui etichettano Remus mi sembra la cosa che li spaventa di più. Un po' come incute terrore il nome Voldemort, mi sembrano spaventati dalla parola 'Lupo mannaro', perché dentro ci vedono tutti oscurità e cattiveria, pur sapendo che Remus non è così.
Mi ha davvero stupito, in questa prima parte, Sirius.
Perché sono abituata a lui come all'uomo che non giudica gli altri, l'uomo che scappa dai dissennatori per non farsi togliere l'anima che merita, l'uomo che è costretto a nascondersi e a non vivere per l'assurdo giudizio degli estranei alla sua vita. E qui lo vedo così, spaventato -in fondo- da uno dei suoi migliori amici. Lo vedo urlare contro James che si fida di Remus. E trovo sia stato proprio Remus il tassello che lo ha cambiato, in un certo senso; da quello che è qui a quello che era prima di morire.
“Non è così che si comporta un amico”, queste ultime parole di James mi hanno fatta sospirare, dopo il completo cambio di atmosfera, dopo che Sirius ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle, compreso il piccolo problema peloso di Remus, che da un fedele amico è improvvisamente diventato un Lupo Mannaro spietato.
“La verità fa paura, eh?” “Fa solo un po' male”.
Queste due frasi mi hanno lasciato un peso all'altezza dello stomaco. Non ho granché da dire su ciò, in realtà, ma ancora una volta mi sento così tanto Remus che quella verità fa paura anche a me. E, ancora di più, trovo dannatamente taglienti le parole di Sirius. Ancora, ripeto che non è proprio immaginabile un Sirius così. Pian piano, però, tutto si dissolve e il nervovismo sembra placarsi un po', pian piano sembra tornare lo stesso, pur essendo sempre un po' indignato per tutto.
“Non gli interessa che tu sia un mostro?”.
Okay, forse mi sbagliavo; le lacrime di Remus, tranquille, non sono servite a dare a Sirius un minimo di razionalità in più. Beh, non che abbia molto torto, perché comunque la situazione è quella.
In seguito, Remus si sfoga e penso di non aver mai letto nulla capace di farmi sentire parte del racconto così. E forse ti sembrerà che esagerò un po', ma autrici come te, soprattutto su EFP che ormai è occupato quasi soltanto da scrittrici senza un minimo di talento, non si trovano facilmente. Forse, non si trovano affatto.
E all'ultima parte, con le ultime frasi di Sirius del capitolo, ho finalmente rivisto quel Sirius che penso di conoscere abbastanza, il Sirius che un po' -un po' tanto- mi manca. Dopo averlo odiato per praticamente tutto il capitolo, visto che non si può certo apprezzare tutta quella rabbia, ho trovato invece il personaggio più interessante di quanto credevo fosse; e mi piace questo lato un po' più debole di Sirius, un Sirius che non ha paura di Remus ma di somigliare ai Black, un Sirius che adesso sembra tornato e del cambiamento e dei piccoli segreti che non mi aspettavo.
Detto questo, ho finito un'altra chilometrica recensione, che spero non ti abbia annoiata.
Alla prossima,
Ephedrine.

Nuovo recensore
21/06/14, ore 14:20
Cap. 1:

Ciao!
Prima di iniziare a leggere questa tua mini-long, ho sistemato tutto con cura, preoccupandomi di ogni singolo dettaglio; dalle lenti degli occhiali ben pulite al computer sistemato in modo decente, dalla posizione più comoda che su una sedia a stradio insolita sono riuscita a trovare al ventilatore sistemato in un angolo dove non può darmi né eccessivo fastidio né farmi morire per il caldo. Non sono nemmeno sicura che finirò i cinque capitoli oggi stesso, o almeno non in questo momento, ma quando mi trovo davanti ai tuoi scritti voglio che l'ambiente che mi circonda sia perfetto almeno quanto le righe che butti giù tu.
È scontato, a questo punto, farti i complimenti per lo stile, la grammatica e il modo in cui ogni singolo concetto, pur essendo estranei a quello che i personaggi vivono, sia capace di entrare sotto la pelle dei lettori e scaldarci il cuore. Grazie a te, posso provare sensazioni che solo i libri o i racconti possono farmi sentire e, davvero, non capisco come tu possa fare così tanto.
Questo prologo, pur essendo piuttosto breve, è l'incipt perfetto per una storia. È un inizio che ti fa subito capire a cosa andrai incontro, ma solo in fatto di sensazioni, nel momento in cui le frasi ferme sul desktop vengono lette le emozioni iniziano a girare nella testa di chi le legge, per il resto tutto rimane ignoto e penso non ci sia cosa più piacevole di questa. Sai cosa proverai durante la lettura, da una parte, e dall'altra non sai proprio cosa aspettarti.
Il titolo della fan fiction è in sincronia con la prima frase, e non perché entrambi contengono la parola “maschere”, trovo sia il fatto che 'La lingua delle maschere' e la frase 'Ogni uomo indossa una maschera sul volto' siano fatte per stare nello stesso posto, in qualche modo. Ogni uomo indossa una maschera e ogni maschera ha un modo per esprimersi, una lingua nascosta e che non si ascolta, si percepisce.
“Nessuno può dirsi sicuro della persona che gli è vicina, ma gli amici, quelli veri, alla fine si limitano a essere come appaiono”, è una delle frasi che mi ha fatto pensare un po' di più, rispetto alle altre. E, in effetti, è esattamente così. Se un amico è vero non c'è nessuna maschera, il fatto è che non possiamo sapere quando una persona è vera o meno, dunque non badiamo alle maschere, non pensiamo nemmeno di soffermarci per qualche attimo a osservare una persona e capire com'è che stanno le cose. Andiamo avanti e aspettiamo, senza esserne consapevoli, che la maschera crolli, e la cosa buffa è che magari quando svanisce nemmeno gli diamo il necessario peso, credendo sia tutto come prima.
“Amici come quelli, nudi da trucchi e inganni, si bramano per tutta la vita. Qualcuno li trova ed è felice; qualcuno li confonde e lo è un po' meno; qualcuno si sveglia la mattina e realizza che nulla è come dovrebbe essere.”
E, ancora, mi ritrovo a darti ragione sull''argomento 'amicizia', perché è tutto ritratto per com'è davvero, nessun dato storpiato del vero modo di essere di quella che, apparentemente, è una delle cose migliori di sempre, una di quelle cose che ti rendono felice sempre e comunque. Quando, in fondo, trovare davvero amici 'nudi da trucchi e inganni' è più difficile di quanto le persone credono.
“Non rende solo un po' meno felici: lacera la pelle centrimetro dopo centimetro, la fa bruciare, scottare, la fa sciogliere fino a quando lo scheletro non brilla alla luce del giorno, ed è allora che l'amara consapevolezza scava a fando, spacca le ossa, riduce un uomo in polvere.”
E dalle maschere si passa alle conseguenze di esse. È probabilmente il fatto che, quando un uomo ha sul volto una maschera, tutto -per lui e intorno a lui- è fantastico, quando le maschere cadono e si rivela la vera personalità di una persona, quando gli scheletri dentro l'armadio rinchiusi per troppo tempo scappano fuori, la persona che è stata ingannata dalle maschere cade a pezzi; prima gli si lacera la pelle, poi tutto quello che segue, e delle persone rimane solo polvere che in poco tempo viene spazzata via dal vento.
“Lui è ancora lì, a pancia in su nel suo letto e intorpidito dalla sonnolenza, ma da qualche altra parte è appena morto.”
E qui spunta Remus. Un Remus che ho sempre trovato così, io, poi gli altri non so. L'ho sempre trovato un uomo distrutto dal dolore e che continua a mascherarlo difedendosi con artigli e denti, ma così stanco di lottare da non riuscire più a mascherare la tristezza che lo distrugge lentamente, nonostante le gioie che, in piccole dosi, la Rowling le ha regalato nei libri. È un Remus che mi piace, che mi è sempre piaciuto, un Remus in cui mi ostino a rivederci anche tracce di me, forse per sentirmi un po' meno diversa da tutto il resto.
“Remus Lupin ha mentito un considerevole numero di volte, ma quella mattina, un istante dopo aver aperto gli occhi nell'umida camera di Grimmauld Place che Sirius gli ha riservato, ha capito che fra tutte le menzogne sulle quali ha costruito la sua vita ce ne è una, e una soltanto, per la quale forse valesse la pena smascherarsi.”
E questa è la frase che fa intendere, circa, di cos'è che intendi parlare con questa breve fan fiction. È un punto essenziale per il prologo, ed è l'ennesima cosa che fa pensare. Perché mentre parlavi del dolore, tutti credevano che solo un antagonista avrebbe usufruito di una maschera, in questa storia. Invece, è proprio Remus ad averne una, una maschera da tenere sul volto per tutta la vita, solo per facilitarsi le cose, una maschera che, una volta crollata, di problemi potrebbe causarne davvero troppi; e c'è solo una parte che, crede, dovrebbe andar via. Una parte che qualcuno dovrebbe scoprire, nonostante il pensiero di cosa succederebbe, se non ci fosse più.
“Una sola verità.
Probabilmente era la sua ultima occasione.”
Le ultime due frasi del prologo, frasi che ti lasciano con il fiato sospeso e ti danno una certa voglia di correre a leggere quel che resta.
Penso di aver finito. Mi è uscita una recensione piuttosto lunga e spero di non averti annoiata.
Detto questo, presto leggerò il primo effettivo capitolo.

Nuovo recensore
20/02/14, ore 15:15
Cap. 1:

E' una storia molto bella da leggere,ti coinvolge ed è coerente con la trama del libro. Ed è scritta benissimo.
Una delle migliori FF che abbia letto.

Recensore Junior
19/02/14, ore 10:56
Cap. 5:

guarda, ho aspettato a recensire perché ho trovato questa storia che ormai aveva già due o tre capitoli pubblicati e quindi, visto che hai detto che era già conclusa, ho deciso di aspettare.

l'ho letta con piacere - leggo sempre con piacere le tue fatiche - e trovo che queste sia una delle migliori long che tu abbia fin'ora scritto.
per ambientazione, per caratterizzazione dei personaggi, non solo fedeli alle tracce originali, ma dai piccoli indizi sei andata oltre costruendo altre peculiarità perfettamente in linea con i personaggi e che aggiungono complessità e "umanità" ai rapporti che intercorrono tra Sirius e Remus e per aver giostrato un arco temporale così ampio senza annoiare né perderti e facendo quadrare gli eventi e le informazioni tratte dal libro.
poi, ovviamente, impeccabile lo stile.. ma questa è una costante.

Tutti i miei migliori complimenti, Trick!

AS

Recensore Master
19/02/14, ore 10:29
Cap. 5:

E così siamo giunti al termine di questa meravigliosa incursione nella psicologia dei Malandrini, in particolare Remus e Sirius.
Guarda, leggendo questo epilogo, a proposito dei dodici anni trascorsi da Remus in solitudine, di cui nemmeno la Rowling nella sua biografia ha detto molto (anzi praticamente nulla), mi era sorto il desiderio che tu potessi sopperire a questa mancanza, ma direi che è irrealizzabile :(
Ma tornando a te, ho apprezzato molto anche la conclusione, in cui Remus e Sirius tirano le fila della loro lunga amicizia, comprendendo meccanismi che erano a lungo sfuggiti e motivando la scarsa fiducia reciproca che, nonostante tutto, avevano sempre nutrito l'uno per l'altro.
Toccante il riferimento all'amicizia con James e la volontà di onorare la loro in sua memoria. Te l'ho già detto ma lo ripeto, con questa fanfic mi hai fatto apprezzare enormemente il personaggio di James che, altrimenti, ho sempre guardato con superficialità e un po' di fastidio.
Complimenti per tutto :)

Recensore Master
18/02/14, ore 20:11
Cap. 5:

E' davvero finita? C'è ancora in corso, ma forse hai solo dimenticato di mettere lo stato completa.
Che dire, forse sono io che non volevo che finisse, ma tu scrivi dannatamente bene che è impossibile non leggere le tue storie. Bello questo confronto e l'aria che si respira. Remus ovviamente ha un unico racconto da poter fare, unico racconto sensato, l'anno insegnato ad Hogwarts, per il resto c'è un abisso. Lo stesso vale per Sirius: cosa c'è da raccontare? Che poi sono 12 lunghissimi anni, non 10 giorni. Il tempo che scorre lento è la cosa più dolorosa che ci sia. Però, da quella notte alla Stamberga, Sirius avrà la speranza di poter stare, un giorno, con il suo figlioccio. Speranza che purtroppo non si avvererà. Remus non ha alcuna speranza, ma gli capiterà una cosa bellissima: troverà la sua donna, proverà per pochissimo la gioia di diventare padre.
Il destino però è stato crudele con entrambi, ma quest'ultimo brindisi è grandioso, e mi piace ricordarli così.
Brava Trick, minilong come solo tu sai fare, bellissima!
Spero continuerai quelle lasciate in sospeso oppure ci sorprenderai con altri capolavori.
angyp

Nuovo recensore
16/02/14, ore 19:30
Cap. 4:

Un ottimo missing moment (si dice così? non sono ancora avvezza a questo tipo di linguaggio :D ), come al solito. Molto credibile e realistico, sempre per quanto realistico possa essere il potterworld :D
Giusto qualche elemento disturbante, ma solo per la mia personalissima opinione. Ad esempio la tuta da ginnastica di Remus. No, salvatemi da Remus Lupin in tuta!! :D Oppure il fatto che... be', se il whiskey (o qualsiasi altra cosa) scendesse lungo la laringe sarebbe un problema xD Un grave caso di... morte xD
Ma come ho detto, sono finezze che alla fine non hanno alcun peso su tutto il resto che come al solito è scritto veramente molto bene.
Per quanto riguarda la fedeltà alla trama, se non ricordo male nel Prigioniero di Azkaban Remus intuisce solo all'ultimo momento che Sirius sospettava di lui come spia. Ma è una licenza poetica che ti si concede volentieri :D
Sempre avanti!

Recensore Master
13/02/14, ore 11:22
Cap. 4:

Wiiii mi piacciono le tue tempistiche di aggiornamento!
Mamma mia quanto è bello questo capitolo! L'inizio dove descrivi i funerali mi ha trasportato nella cupa atmosfera della prima guerra, e il povero Remus che comprende quanto siano finiti i bei tempi ed è costretto a vedere tutta quella sofferenza. Grandi i dettagli sui corpi delle vittime e soprattutto sugli innocenti quali i bambini, che mi hanno fatto pensare a quanto tutta questa brutalità sia reale, dove non conta i tuoi anni o il tuo coinvolgimento, fai parte della famiglia sbagliata e dovrai pagare anche tu. Dettagli perfetti, complimenti!
Poi la depressione di Remus che beve e fuma per sfogare il suo rancore è perfetta, così come i suoi pensieri.
In realtà io ho sempre pensato che Remus non avesse capito durante la Prima Guerra che fosse creduto la spia, perchè leggendo il terzo libro, mi è sembrato come se cascasse dalle nuvole: "non ho saputo del cambio di programma, come mai? Forse hanno creduto che fossi io la spia". Però questa versione, oltre ad essere convincente, è appassionante. Mi è piaciuto l'incontro-scontro con Sirius, e Remus barcollante a causa dell'alcool che non è riuscito a reagire. Mi è sembrata la scena di un film, ho immaginato tutto: Remus che ha compreso l'inganno, Sirius che corre tentando di salvare James e Lily, quando in realtà li porta alla morte. Spero che Lily e James abbiano compreso prima di morire che Remus era un buon amico, ma penso di si, visto che non credono al 100% alla versione di Sirius, ma si concedono il beneficio del dubbio pur di tenere Harry al sicuro.
Povero Remus, qualcuno lo andrà a liberare, vero? Sirius l'ha pensata bene di bloccarlo, ma non sa di aver fatto male.
Mi è salito un brivido quando Sirius ha pensato a Remus ad Azkaban: ci andrà lui, per 12 anni, che non sono uno scherzo, davvero metà vita di Tonks. Però forse il dolore per aver causato involontariamente la morte dei suoi due amici potrebbe avergli fatto pensare che forse meritava quella punizione.
E' strano pensare a 12 anni dopo questo episodio, quando si ritroveranno nella Stamberga Strillante e Remus non dubiterà un secondo dell'innocenza di Sirius. Forse incoraggiato dal suo ultimo pensiero in questo capitolo, ci vedo un buon collegamento.
Che tristezza la morte di James e Lily, soprattutto perchè penso al carattere di James e vedere la sua vita spezzata nel fiore degli anni mi mette una tristezza terribile.
Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo, perché voglio sapere come farai reagire Remus di fronte al funerale, questa volta dei suoi migliori amici.
Sei sempre bravissima Trick, con lodi su lodi.
Davvero, al prossimo e complimentoni!
angyp

Recensore Master
13/02/14, ore 00:04
Cap. 4:

E finalmente ho capito quando Remus avrebbe dovuto dire la verità a Sirius, e cavoli, non c'era occasione più giusta di quella :'((
Ho sempre immaginato che il motivo per cui Sirius dubitasse della lealtà di Remus fossero le missioni segrete che gli affidava Silente e di cui non poteva far parola con nessuno, accompagnato in minima parte dalla sua natura di lupo mannaro.
Però in qualche storia o recensione, avevo sentito che il ruolo di infiltrato tra i mannari non era segreto nella seconda guerra magica e, quindi, probabilmente, non lo era nemmeno nella prima. Ma alla fine, ognuno se lo immagina come vuole, e a me questa versione convince. Se poi ci aggiungiamo la subdola opera di persuasione di Peter nell'infondere dubbi sia in Sirius che in Remus, il gioco è fatto.
Solo che Remus, un po' più distaccato nell'affetto per i Potter, che per Sirius è morboso, più che per una famiglia, un po' perchè lui è comunque più razionale, questi sospetti non avevano sortito subito l'effetto sperato, fintanto che Sirius non ha bussato alla sua porta per accusarlo apertamente.
Ah, intanto nel primo pezzo, quando descrivi i funerali dei vari membri dell'Ordine, ci si sente proprio stringere il cuore, brava :(
E poi, che dire, ho comunque apprezzato che ogni tanto facevi dubitare Sirius sulla reale colpevolezza di Remus, perchè, in fondo, lo considerava ancora un amico e non riusciva a non provare più dell'affetto nei suoi confronti <3
Non che ciò abbia a che fare con la mia fede wolfstar, ehh...
Scherzi a parte, mi piace anche la caratterizzazione di Peter. Appare poco e sembra il solito impacciato e pauroso, ma in realtà è stato più che abile nell'instillare i dubbi velenosi in chi doveva.
Se Remus avesse confessato a Sirius l'origine delle sue missioni, questi avrebbe dovuto crederci, dopo di che, per entrambi, insospettirsi per le parole di Peter e capire la verità sarebbe stato un attimo. Ma la saga non avrebbe potuto iniziare :)
E che crudele scherzo del destino per Sirius quando si impietosisce al pensiero che Remus possa finire ad Azkaban, mentre invice ci finirà lui e pure per parecchio tempo...
Il prossimo aggiornamento immagino sia l'epilogo. Voglio vedere se fai porgere le scuse di Sirius a Remus tramite Hagrid, e comunque, ovviamente, la reazione lucida di Remus alla tragedia.
Però ho un dubbio. Se Remus ha già capito che il traditore è Peter, poi perchè non interverrà a favore di Sirius? Davanti al presunto omicidio di Peter da parte di Sirius crederà ancora una volta di essersi sbagliato e che il traditore era sul serio Sirius?
Di non aver detto la verità quella sera, se ne pentirà molti anni più tardi, alla Stamberga Strillante, direi. Ci darai uno scorcio anche di quell'incontro?
Attenderò con ansia per scoprirlo e nel frattempo ti faccio un mucchio di complimenti *_*
A presto

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