Questo capitolo ha meritato una bandierina bianca per tutta una serie di motivi.
Innanzitutto, sebbene i ricordi del ragazzo siano importanti per avere un quadro più preciso della sua storia, questi emergono in maniera pressoché slegata dagli eventi. In parte è dovuto agli errori di concordanza verbale che non rendono l'idea di uno stacco temporale tra i ricordi e quanto accaduto alla locanda, in parte proprio per la forma con cui li hai presentati. Forse la parte circa la scoperta della magia poteva essere spostata ad un altro momento, per porre maggiormente l'accento sul presente.
In secondo luogo, proprio la spiegazione fornita da Shayra circa le fondamenta della magia stride moltissimo con il contesto. Finora hai presentato la storia con un'ambientazione fantasy classica (da Tolkien o LeGuin se vogliamo), dove la cosiddetta "scienza" ha ben altri fondamenti e spesso si avvicina più all'alchimia che alla biologia. Quindi ritengo che la spiegazione vada modificata per essere resa plausibile e calata nello scenario.
Sempre nell'ultima parte, il protagonista si esprime come un adolescente della nostra realtà e non certo come il bambino che dovrebbe essere.
Ciò nonostante, lo spunto circa il primo incontro con Sephyr e Corgh e il desiderio d'insultare il maestro per quanto patito, sono uno spunto brillante per sottolineare quanto il ragazzo non sia affatto perfetto, così come il suo affetto per il Maestro e sua moglie riesce a spiegarci quali siano le dinamiche dei loro rapporti.
Appunti:
-"« Non male… » Pensò ironicamente".: abbiamo già detto degli spazi e dell'andare a capo di seguito al discorso diretto;
-"momento può bastare »": quando il discorso diretto termina senza frasi successive, serve il punto;
-"vestì con calma ... mantenere la calma": ripetizione;
-"fugarne qualsiasi tipo di preoccupazione,": toglierei "tipo di", è di troppo;
-"Il Maestro, senza dire nulla, ... caldo e asciutto.", "Finalmente si rese conto ... qualcuno l’aveva già sistemata.", "Corgh aveva smesso di ridere e le lanciò uno sguardo di traverso.", "Aveva ragione. Non ... mangiava a casa.", "Dopo un momento, ... e disse dolcemente:", "Come sempre si fidò ... regolare, imitandola.", "Riempì i polmoni ... di decifrare.", "Lui ci provò. Chiuse ... capace anche lui.", "Esultò felice. Shayra sorrise dolcemente, ma i suoi occhi trasparivano una strana tristezza..", "La parola “alcune” le usci involontariamente marcata. Si alzò senza distogliere lo sguardo dal suo.", "Lui lo guardava ... occhi sgranati.", "Improvvisamente sentì ... sbattere i denti.", "Il Maestro sbucò alle sue spalle.": in tutti questi casi la concordanza verbale mina la leggibilità del testo, meglio passare dal passato remoto al trapassato prossimo, o ad altre coniugazioni più adatte;
-"di morire": spazio ripetuto;
-"trascinato in quell’odissea. L’interno della": sarebbe bene andare a capo dopo il punto perché concludi il paragrafo centrato sul viaggio e sposti l'attenzione sulla taverna;
-"sbiascicando": vedasi capitolo precedente;
-"il sedere. Imprecando.": hai usato altre volte questa forma per sottolineare gli slanci poco educati del ragazzo ma non sempre sono adatti, come in questo caso. Meglio togliere il punto;
-"CHI SAREBBE IL BRUTTO ORCO?!": vedasi capitolo precedente;
-"o ameno ci", "qualche vota lo": errori di battitura;
-"Ciao": è un termine inappropriato al contesto;
-"rompiscatole!! »": punti esclamativi e punti di domanda non andrebbero ripetuti;
-"Sentirai figliolo, nonostante": meglio i due punti;
-"una strana tristezza..": i punti di sospensione sono sempre tre;
-"Aspetta…uno": manca lo spazio;
-"capitò spesso, in futuro, di": meglio "capitò spesso, in seguito, di";
-"Dal fondo delle scale, ... Scese le scale.": ripetizione.
Alla prossima! |