Recensioni per
Arms. Di battaglie e di memorie
di avalon9
Ciao! ^^ A distanza di qualche giorno dalla lettura della tua ultima creazione, ho ripreso ( cominciato ) ARMS. Mi ero ripromessa di commentare a distanza di qualche ora, a mente fredda e con qualche parola decente. Ho abbandonato l'idea e commento subito. |
Come sempre, le tue drabbles hanno un fascino e un carisma in sè che è difficile da ignorare. Questa, poi, nella sua infinita dolcezza, è fantastica, e rende perfettamente giiustizia a Taurus, uomo e guerriero. Non preoccuparti per il portoghese, è una di quelle lingue in perenne evoluzione-.-! |
Sono rimasta affascianta dal tuo modo di scrivere anzi di descrivere questi personaggi sicuramente quelli che ho apprezzato maggiormente fino ad ora sono stati Shura e Camus, per quanto riguarda quest'ultimo anche io la penso come te e condivido tutto ciò che hai scritto. Attendo un aggiornamento |
Inauguro questo mio account con una recensione che è più un pensiero estemporaneo. Commento Brûlant perchè è l'ultima drabble da te pubblicata, ma la mia riflessione potrebbe essere applicata senza sforzo anche ai frammenti che l'hanno preceduta, in quanto percorsi da un medesimo fil rouge, quello delle mani, mani che stringono, cercano, si muovono come labbra a compitare il silenzio. Mani che sono aperture su un mondo (opposte ai PUGNI, come nel greco MANOS, non-compatto, ovvero aperto) caratterizzato dall'alterità (linguistica, sociale, culturale). C'è qualcosa nel tuo stile che lo rende del tutto sperimentale eppure al tempo stesso familiare, traboccante di parole che celano significati convoluti, di riprese e ricorrenze di temi, echi sordi, tortuosità, attese e variazioni. Le tue drabble sono sinfonie in cui passato e presente si COMPENETRANO, divenendo paradigmi perfetti della coincidentia oppositorum che caratterizza i Santi di Atena, uomini che servono la divinità, a loro modo divini essi stessi. Uomini che sperimentano una misura VERTICALE ed incomprensibile che investe la sequenza ORIZZONTALE della loro vita, quella composta di quotidianità, infanzia e punti fermi. E' l'inserimento nella linearità dell'eternità divina, un' apertura appunto (come quella delle mani). La ripresa puntuale delle varie tematiche rende i tuoi frammenti una composizione contrappuntistica (punctum contra punctum), un canone perpetuo che potrebbe essere riprodotto ad libitum nelle sue continue varianti e dunque una sorta di infinito nella finitudine NECESSARIA (e nella brevità ricercata) di una drabble. Leggendo i Cantos di Ezra Pound (in special modo il XLIII e il LIII) non ho potuto evitare di tracciare fortissime simmetrie rispetto al tuo modo di sviluppare la narrazione. Percepisco in Pound lo stesso anelito, lo stesso spirito, lo stesso ENTUSIAMO (nel significato più vero di èn-theos, invasato dalla divinità). |
Ho riletto e tutte le volte rimango estasiata. Non solo per Camus che qui è reso in maniera spettacolare, ma per il tuo modo di andare a riprendere, in queste immagini, i cavalieri bambini, i loro pensieri e il motivo per cui diventeranno ciò che conosciamo... Bravissima Avalon, davvero. Hai tutta la mia ammirazione! |
Innanzitutto, perdona il ritardo stratosferico! Come sempre, una drabble che è un autentico capolavoro. Mi piace la visione che dai di Camus, non lo avevo mai visto in quest'ottica, ma devo dire che combacia perfettamente; un bambino spaventato dalla morte e dal blu delle mani fredde, che gli parla di morte, e da quel capirai che non comprende. Dire che è stupenda è veramente un eufemismo: come sempre il tuo scavo nell'anima del personaggio è magistrale. E sono più che mai curiosa di leggere del prossimo Saint *io sbircio gli spoilers, non so trattenermi ù.ù*, trattandosi del mio preferito!Bravissima! |
Splendida.Bellissima.Stupefacente.Vera. Suonano come parole vuote. Perchè è splendida. Perchè la danza delle mani,quelle mani che sanno dire 'khan' è semplicemente bellissima. Perchè non c'è davvero altro da dire,nel leggere le tue parole così come nel vedere la danza della mani di Shaka,non si può fare altro che guardarle,rapiti. |
Splendida.Come al solito. E ecco perchè mi blocco,nello scrivere le recensioni.Cosa posso scriverti che non sia lampante da ogni tua drabble?Cosa posso scrivere che non sia evidente?Della tua splendida visione dei Saint?Del tuo splendido modo di scrivere? Di questo tuo modo agrodolce di vedere Camus,che è nuovo ma è come se in realtà non lo fosse?Vedi? Non so davvero cosa scrivere. Non posso davvero scrivere niente.Posso solo contemplarla come un prezioso frammento di un poema perduto. |
hai ragione, cento parole sono poche, pochissime per racchiudere una filosofia che fa del silenzio la sua caratteristoca più pregnante, ma che al contempo si innesto su un sostrato che attribuisce al gesto poteri evocativi e mistici (come dici tu... basta vedere l'importanza delle mani e del loro movimento nella danza indiana... i corpi NARRANO delle storie che i testi non saprebbero raccontare) Perché nelle culture così antiche l'oralità ha un ruolo determinante nella trasmissione del sapere, e i gesti ne fanno parte integrante. complimenti (anche per gli accenni in sanscrito, la lingua madre, la lingua dei Veda... basta la smetto o si vede troppo che sono un orientalista! :-) bravissima |
Sono davvero colpita. L'interpretazione che dai di Shaka è inusuale eppure assolutamente calzante: un bambino - e un uomo - curioso, che usa le mani per combattere il divieto di usare le parole. L'utilizzo dei termini specifici( grammatica sanscrita? Grande!*.*) è essenziale per l'atmosfera, che si carica di realtà e da l'impressione di vivere quel momento, di essere lì, con il piccolo Shaka che sgrana il rosario a pochi passi. E di vederlo sorridere sornione, aggiungerei io, mentre muove studiatamente le mani, conscio di aver trovato un altro modo per esaudire la sua voglia di comunicare. Tutto questo sproloquio per dirti ancora: Bravissima! A presto! |
le tue non sono semplici storie, ma quadri stupendi dipinti dalle parole. brava |
Stavolta hai superato te stessa. Hai dipinto (sì, sono quadri!) una corrida in una linea, quella del sangue. Che è vita e morte allo stesso tempo. E una mano che risplende di vita, ma dona la morte... è eccezionale. Bravissima! |
Y Yo no se que dir. Stupendo,forse è la parola adatta. C'è un'altra anche in lingua spagnola,che purtroppo so solo pronunciare. Vorrei poterla scrivere. Pensavo quella su Aiolos fose bella,ma quella su Shura è stupenda. Shura stesso è un personaggio stupendo,e solo da poco comincia a rendermene conto. Mi è piaciuto tantissimo anche l'uso dello spagnolo,ma forse questo per altri motivi. Ah...i churros...mi fa tornare in mente tanti ricordi. In ogni casi scrivi splendidamente. Sono davvero bellissime. Sono stupende. Me gustaria mucho leer de Shaka ahora. Complimenti. |
Meraviglia, mia cara. Per prima cosa hai reso con l'uso dello spagnolo il caldo e il torrido delle fiestas. E il riferimento alla linea della vita, rossa e tagliata a metà, dal destino o dalla suerte, geniale. Una drabble poetica e vibrante. Bellissima, come Shura del Capricorno! |
Bellissima, Shura è un personaggio incredibilmente complesso, e credo che tu abbia saputo parlarne perfettamente! Il riferimento alla chiromante, poi, è azzeccatissimo: la linea della vita spezzata, dagli errori, dal dolore e infine dalla morte, e quell'atmosfera che fa pensare al destino di Shura, rosso - di vita, d'orgoglio e di sangue. Stupenda, sei davvero bravissima, complimenti! |