ATTENZIONE, RECENSIONE MOLTO LUNGA. Quasi 2000 parole.
Ti obbligo a leggerla fino alla fine come noi tutti abbiamo letto del tuo ciclo.
Sono appena riemersa dallo stato emozionale in cui questo capitolo mi aveva gettato. Non so davvero da dove iniziare, proverò a mettere quello che penso per punti:
- la prima cosa che posso notare è come la tua scrittura sia diventata molto visiva, cosa che forse ti avevo già detto nella scorsa recensione; non posso fare a meno di notare questa caratteristica e apprezzarla, pertanto ti rinnovo i miei complimenti;
- sono esterrefatta dalla quantità di cose che succedono; nonostante tu ci abbia avvertiti all’inizio, ma mi sarei immaginata un capitolo tanto intenso. Senza esagerare, credo che questo sia il mio preferito in tutta la storia, per una serie di motivi che man mano elencherò in questa strana lista. C’è tutto: amore, personalità e vissuto, spiritualità, morte, guerra e squartamenti (adoro gli squartamenti), suspence, momenti di epifania e momenti di disattesa illusione; c’è tutto;
- sarò sincera: Kohana è un personaggio che non mi aveva mai catturato particolarmente, emotivamente parlando; ci sono stati momenti in cui ‘sentivo’ di più Tsukinuko, il che è tutto dire. E’ un personaggio che ha sofferto moltissimo, ma anche nei peggiori momenti, ho sempre vissuto la sua vicenda con distacco. Ora devo rivalutare tutto quanto, e per farlo dovrò rileggermi gran parte della storia. Insomma, questo capitolo mi ha fatto cambiare idea su un personaggio, e non è cosa da poco;
- sono sempre stata molto sincera nelle mie recensioni e anche, lo ammetto, un pò rompiscatole: ‘eh ma questa Rin che ammazza gente con l’archibugio ‘un mi convince mica deh’, ‘eh Inuyasha che viaggia nel tempo si vabbeh’, ‘eh ma questa cosa non mi sembra molto IC, e a me le cose non proprio IC mi lasciano un pò così’. Giuro che non sono sempre così, però in alcune occasioni lo sono stata. Oh, in questo capitolo mi torna tutto: è scritto talmente bene e ha dato quel non so cosa a tutta la storia che, oh, mi sono detta, le cose avevano un senso anche prima. Un complimento un pò contorto, ma ora devi vivere quello che ho vissuto io, ecco.
- Sesshomaru mi ha dato sensazioni contrastanti: a volte ho riso perché trovavo buffa la sua pazienza con Rin, la sua accondiscendenza, la sua immaginazione; altre volte mi incantavo, sciolta come burro al sole per l’ammirazione che provavo, sia nel ‘vederlo’ combattere, sia nel sapere i suoi pensieri e la sua consapevolezza riguardo la propria crescita, sia quando decide, anche se nolente, di non inseguire Kitsuhiro. Un Sesshomaru ricco di sorprese ma fedele a sè stesso. Sono molto appagata da come hai gestito lui come personaggio: non è fuori dal canone, secondo il mio parere, e la maturità mentale e i cambiamenti che gli hai fatto subire risultano… così naturali e giusti. La linea dei suoi pensieri, le decisioni ponderate e i sentimenti, accordo e contrasto, riflessione e azione, tutto sempre secondo la sua personalità. Non è un personaggio facile da descrivere e nemmeno da capire, per questo nell’anime/manga originale l’ho sempre apprezzato moltissimo. Me l’hai fatto apprezzare altrettanto. Bellissima inoltre la parte dove, non solo viviamo Sesshomaru come lettori (e quindi conosciamo lui in prima persona), possiamo vivere il personaggio secondo gli occhi di Rin. Mi è piaciuto molto quando lei lo guarda e, nonostante la battaglia che infuria, non può fare a meno di trovarlo bello e apprezzare la sua essenza. E’ un momento che ho sentito reale, profondo e, anche qui, con una giusta ripartizione dei ruoli che mi ha fatto sentire la personalità di ognuno dei personaggi. Adoro.
- Alleluia per Shippo che finalmente torna in auge come personaggio vero e proprio, anche se non condivido la sua estromissione dalla guerra. Anche nella battaglia contro Naraku ha trovato il modo di partecipare, quindi per me non aveva senso escluderlo. Ma stavolta la mia non è una critica: questo capitolo mi ha dato talmente tanto che Shippo può pure starsene dov’è e io sono felice.
- Ho apprezzato vedere nominato Yasunobu Nanbu, perché all’epoca era un personaggio la cui gentilezza e praticità mi avevano colpito. Questo dettaglio, il fatto che Kohana l’abbia ricordato, inserisce la storia in un contesto ancor più ‘realistico’: la vita va avanti attorno alle vicende dei protagonisti, i personaggi secondari ci sono ancora perché sono i protagonisti delle loro proprie storie. Questa è una sottigliezza, lo ammetto, ma a volte le sottigliezze mi colpiscono particolarmente.
In particolare: ‘Le lacrime tornarono, ma non seppe capire perché’. Il fatto che noi lettori in realtà lo capiamo, il perché, mi coinvolge emotivamente. Un punto in più anche per quest’altra ‘sottigliezza’.
- Domande spontanee: come ha fatto Umi a sapere della battaglia? Chi le ha detto di intervenire? Uhmmmm….
- Ho amato Kitksuhiro (si fa per dire): ho amato sentire la sua paura, la sua sconfitta, il suo non avere altra scelta, la sua caduta, la sua rabbia inespressa perché troppo grande per essere da lui percepita, la sua inconsapevolezza nelle ultime azioni della sua vita, la sua ignoranza nel non percepire di stare per morire… Se n’è andato rapidamente, e non poteva esserci fine più insulsa per uno come lui. Eppure la sua morte, che avrebbe dovuto esserci per mano di Sesshomaru, è giunta con semplicità e lo ha portato via come se lo avesse trasportato una dolce acqua. E’ morto, basta. Ma non è stata una morte inappagante eh, sia chiaro. Mi è piaciuta l’ineluttabilità della cosa. Per non parlare del senso di sollievo che ho provato leggendo dell’avvelenamento. Mi hai colto di sorpresa, ma i sentimenti mentre leggevo quella precisa parte erano di… Non fraintendermi, ma di gioia! Il personaggio cattivo muore! Sollievo! Si è pure pisciato addosso, adoro! Velocità giusta e descrizioni brevi ed efficaci: siamo davanti a un evento che non possiamo fermare e siamo immobili. Punto in più per te.
- C’è una parte che mi manca: Rin stava cercando Kohana? Rin aveva un piano a riguardo?
- Io adoro l’amore. Sono molto romantica (più in senso ottocentesco che altro) e conosco l’amore puro. Adoro leggere storie che parlano d’amore, ma ancora di più adoro quando trovo l’amore senza che venga espresso da bacini, fiori, cene a lume di candela, dopo-cene con altri tipi di candela, incomprensioni, ci lasciamo, ci riprendiamo, facciamo l’amore e dichiariamoci con frasi incredibili a tutte le ore. Per fare un altro confronto con la storia originale, ho apprezzato molto il vero Sesshomaru quando ha detto le famosissime parole, nell’aldilà: ‘Per me non c’è nulla che abbia lo stesso valore della vita di Rin’. Nella storia originale, fra questi due, non c’erano baci abbraccini drammi ecc, eppure vi era amore puro. In questo capitolo non si parla di Rin e Sesshomaru che fanno cose insieme come invece è successo in altri passati capitoli (momento di raccoglimento per rimembrare adeguatamente i drammi a cui li hai sottoposti). Scrivo qui giusto il mio momento preferito, finora: quando sono sulla spiaggia dopo l’incomprensione dovuta alla faccenda della carne umana. Ho sentito il mare e visto il crepuscolo quando ho letto quella parte (sono molto cinestetica quando leggo, l’hai notato?). Quel momento è durato un’eternità. Comunque, tutto questo per dire: siamo giunti a un livello tale che la storia trasuda di amore puro. In questo capitolo, in particolare, ripeto il momento in cui Rin nota Sesshomaru durante la battaglia. Nonostante sia un momento ASSOLUTAMENTE SBAGLIATO per perdersi in certe elucubrazioni, come potrebbe non farlo. E l’ho visto Sesshomaru con gli occhi di Rin: è bellissimo! E non perché lei abbia gusti strani (nell’apprezzare un viso sporco di sangue e uno squartamento, per dire), ma perché è davvero bellissimo! Un altro momento: Kohana sta per ammazzare Rin e una spada le trapassa il cuore. Anzi, LA spada. Sesshomaru era lì dove doveva essere, nonostante Kohana avesse creduto che Rin fosse sola. Altro momento di tenerezza: quando le appoggia una mano sulla schiena dopo l’ennesima fuga di Kohana. Niente parole, niente dolcezze superflue. Vicinanza, contatto quanto basta, niente parole inutili. Anche quando Sesshomaru non fa niente, quel nulla è ricco di significato. Brava scrittrice.
- Mi ha destabilizzato così tanto spazio bianco tra la morte di Kohana e… Kohana. Sul subito mi sono sorpresa, poi quasi irritata. A posteriori ti dico che hai fatto bene: hai creato la giusta emozione per ciò che viene dopo, e a tal proposito…
- NON ESISTE UN’ENTRATA IN SCENA PIU’ LEGGENDARIA DI QUESTA. 90 minuti di applausi da iniziare non si capisce bene quando perché è stato un tripudio di cose diverse una dopo l’altra che oh mio dio.
Che uomo, che stile, che classe.
Innanzitutto, top perché io adoro quando qualcuno muore (nelle storie eh) e poi continua ad esserci da morto. Questo passaggio è una cosa che mi affascina da morire, forse perché non potremo mai raccontarlo nella realtà. Quindi, dall’indignazione per lo spazio bianco in eccesso a estremo interesse.
‘Salve’.
Colpo al cuore. Subito ho pensato si trattasse di Toga, ma qui è colpa mia, lo sai che sono fissata con Toga. Prima ancora di leggere la descrizione fisica, avevo ritrattato il mio pensiero. ‘Non può essere Toga’ mi sono detta. I capelli corti mi hanno fatto trasalire.
Hayashi!
Hayashi?
Hayashi è morto?
Hayashi è morto!!
‘Nooo’ ho detto ad alta voce mentre leggevo. Non ero ancora abbastanza dispiaciuta perché ero troppo incredula. Ecco perché non tornava, ho pensato. E’ morto! Che gli è successo?
Ho sempre provato un grande rispetto per Hayashi, per la sua tristezza incolmabile. Cosa lo rende così triste? E’ forse depresso? mi sono sempre chiesta. Sarà così per Teninuko? Probabile, o forse perché la morte di lei gli ha tolto ogni speranza in qualcosa che lo renda felice.
Già mi salivano le lacrime.
Penso a tutte queste cose mentre leggo, finché quei due si abbracciano e mi sale uno strano imbarazzo.
…
Cosa sta succedendo?
Altra domanda: cosa ci faceva lì Hayashi? Ce lo dirai più avanti nella storia?
- Sono stata felice di rivedere Tenseiga in azione e Kohaku di nuovo presente.
- Hype perché noi sappiamo che Shiori è morta e i personaggi no.
- IL PREMIO PER IL MIGLIOR PRETESTO PER INIZIARE UNA GUERRA VA A TE!
E si collega tutto con la guerra delle Pantere. E rincontriamo la mamma di Umi, e si collega tutto anche a quella vicenda. E ritorniamo sulla spiaggia in cui eravamo stati con Sesshomaru tantissimo tempo fa. Adoro quando tutti i nodi vengono al pettine. Come se non fossi già abbastanza appagata, alla fine giunge la morte di Kitsuhiro (5 righe di goduria) e, come se non bastasse nemmeno questo, la vera ed effettiva ricomparsa del nostro Hayashi, che non solo fa una seconda entrata in scena spettacolare, ma rientra in tutto e per tutto nel cuore pulsante della vicenda. Non so se la cosa che mi lascia più meravigliata sia il fatto che tutti i personaggi si muovono contemporaneamente in un intreccio magistrale, o il venante realismo di cui trasudano.
Per non dimenticare il fatto che, mentre noi viviamo tutto questo, dall’altra parte c’è un fermo immagine con una cicatrice del vento che sta per colpire il nostro vecchio nemico.
Insomma, non posso nemmeno farti il riassunto di tutto, ma se hai letto fin qui credo che avrai capito ben bene cosa ho voluto dirti.
Grazie per tutto il tempo che hai impiegato a scrivere e grazie per aver scritto e continuare a farlo. Sei panna per quelle persone che vivono di scrittura come me.
Ti segnalo un errore di battitura:
- Kohana resuscita: alla fine del paragrafo che inizia con ‘Quell’infida volte era tornata in vita’: ‘percipì’ lo sguardo di Rin, Jaken e Umi su di sè. (Recensione modificata il 16/04/2021 - 10:14 pm) (Recensione modificata il 16/04/2021 - 10:16 pm) |